STRETTA INACCETTABILE SULLE PENSIONI: SINDACATI E OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO, MA ANCHE NEL PDL C’E’ DISSENSO
PREVISTO IL BLOCCO DELLE RIVALUTAZIONI ANCHE PER ASSEGNI MENSILI MODESTI…COLPITE LE PENSIONI A PARTIRE DA 1.428 EURO MENSILI: PAGHERANNO 13 MILIONI DI ITALIANI: E’ UNA PATRIMONIALE SUI POVERI
Anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, va giù pesante: “Devono correggere il provvedimento che blocca la rivalutazione delle pensioni”.
Il suo è solo l’ultimo di una serie di commenti molto negativi sollevati dall’iniziativa del Consiglio dei Ministri in fatto di previdenza.
I tagli colpiranno infatti anche gli assegni di modesta entità , a partire dai 1428 euro e riguardano ben 13 milioni di italiani.
Nel decreto per risanare i conti pubblici, è stata inserita la mancata rivalutazione delle pensioni oltre i 2300 euro mensili per il 2012 e il 2013 e il tetto per quelle di fascia inferiore che sarà bloccato al 45 per cento di quanto dovuto.
Inoltre è previsto l’aumento di almeno tre mesi dell’età minima pensionabile.
Un intervento pesante che colpisce non le pensioni ricche, ma quelle medie.
Una misura che conferma il carattere di ingiustizia sociale di questo provvedimento.
Il governo ed il Parlamento, per Bonanni, «devono correggere il provvedimento che blocca la rivalutazione delle pensioni”.
Spiega il leader sindacale: «La norma della manovra economica che riduce la rivalutazione delle pensioni per la fascia da tre a cinque volte il trattamento minimo, tenendo conto dell’inflazione, rende ancora più vulnerabili quei pensionati che negli ultimi quindici anni hanno già visto ridursi il potere di acquisto delle loro pensioni. Non solo ci aspettiamo subito un chiarimento dal Governo, ma il Parlamento, nel percorso di approvazione della manovra stessa, potrà correggere questa palese iniquità , individuando nella riduzione dei livelli amministrativi, negli sprechi e nei costi impropri della politica, la copertura necessaria per dare soluzione ad un provvedimento ingiusto e socialmente non sostenibile».
Per l’Idv “Il governo, come al solito, mantiene intatti gli interessi dei soliti privilegiati. E’ un vero e proprio insulto colpire da un lato 13 milioni di pensionati, molti dei quali già stentano ad arrivare a fine mese e, dall’altro, pesare con il misurino del farmacista, dilatandoli nel tempo, i tagli dei costi della politica. Questo governo continua a prendere a schiaffi precari, pensionati e dipendenti pubblici con parole e fatti”.
Anche Nichi Vendola si scaglia contro il provvedimento del governo. “La manovra Berlusconi-Tremonti candida chi dirige le amministrazioni territoriali, presidenti di regione, di province e sindaci a diventare esclusivamente dei curatori fallimentari. Guardando ad esempio l’incredibile vicenda del blocco delle pensioni si capisce che si tratta della patrimoniale sui ceti medio bassi del nostro Paese. E’ la patrimoniale sui poveri”.
La stretta sulle pensioni contenuta in manovra “è inaccettabile” e “ci opporremo anche con la mobilitazione”.
Il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, boccia la norma che blocca al 45% la rivalutazione per gli assegni di valore compreso tra 3 e 5 volte il minimo, quelli superiori ai 1.428 Euro.
“Siamo assolutamente contrari e ci opporremo con tutti gli strumenti della mobilitazione. E’ una misura inaccettabile, iniqua e vessatoria che ancora una volta colpisce gli stessi e non le grandi ricchezze. E’ il segno di una manovra che scarica su lavoratori e pensionati il costo del risanamento e non colpisce la ricchezza.
Italia Futura boccia la manovra. Luca Cordero di Montezemolo si unisce al coro di critiche.
E attraverso la sua associazione, Italia Futura, fa sapere: “E’ il minimo sindacale, con alcune ridicole prese in giro. Sui costi della politica ad esempio, dove si annunciano misure puramente simboliche, e una buona quantità di assegni post-datati”.
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