TRA I GILET ARANCIONI DI PAPPALARDO SPUNTA L’OMBRA DEI CLAN MAFIOSI DI BARI
LA DDIA INDAGA SUI RAPPORTI CON IL REFERENTE LOCALE, ESPONENTE DELLA FAMIGLIA FALCO CHE HA ORGANIZZATO IL COMIZIO DI PAPPALARDO A BARI
Falco appartiene a una famiglia molto conosciuta e considerata nel quartiere San Paolo, ma anche ben nota alla Dda, la Direzione distrettuale antimafia, perchè il fratello Angelo – ex campione di karate – era in una banda che assaltava portavalori e ha seminato il terrore in mezza Puglia
Sulla manifestazione dei Gilet arancioni del generale Pappalardo tenutasi a Bari, la Digos del capoluogo pugliese sta predisponendo un dossier per la Procura.
Ma non si tratta solo di verificare se siano state violate le norme sul divieto di assembramento e di obbligo di mascherina. Gli investigatori sono al lavoro per capire i motivi della passione per l’ex generale dei carabinieri di alcuni mafiosi locali.
Sull’edizione di Bari della Repubblica di oggi. in un articolo a firma Chiara Spagnolo, si legge, infatti:
L’attività investigativa sulla manifestazione dei Gilet, però, è soltanto il tassello di un mosaico che la polizia sta componendo già da un paio di mesi, quando sui social network hanno cominciato a comparire i primi gruppi catalizzatori del dissenso sociale. A Bari ne sono stati contati e monitorati diversi. In primis “Futuro Italia” di Roberto Falco, che ha preparato il terreno della protesta arancione con video su Facebook e dirette anche con Pappalardo. Falco appartiene a una famiglia molto conosciuta e considerata nel quartiere San Paolo, ma anche ben nota alla Dda, la Direzione distrettuale antimafia, perchè il fratello Angelo – ex campione di karate – era in una banda che assaltava portavalori e ha seminato il terrore in mezza Puglia. Nel 2014 fu arrestato insieme col nipote Michele e Pierpaolo Perez (ucciso a Bitetto il 26 giugno 2018 e del cui omicidio si è autoaccusato il pentito Pietro Losurdo) perchè ritenuti responsabili di un assalto a colpi di kalashnikov sull’autostrada, all’altezza di Cerignola, che fruttò 2 milioni di euro.
Nel video, postato sul profilo Facebook di Roberto Falco, in diretta dalla manifestazione davanti al teatro Piccinni, in piazza Prefettura, e a poche decine di metri dal Comune di Bari, i “seguaci” di Pappalardo parlano “a nome di sessanta milioni di italiani”. Ma quello che preoccupa non sono le farneticazioni di esagitati alle quali Pappalardo in tour ci ha abituati, quanto la possibilità che la malavita locale, stando anche a quanto segnalato da una informativa dell’Aisi al Copasir, aizzi e indirizzi la rabbia di persone che la crisi ha messo ko: da chi ha perso il lavoro, a chi ha difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena.
Intanto, informa sempre Repubblica, “I filmati della giornata sono adesso al vaglio dei poliziotti, che stanno verificando anche se l’ex generale dei carabinieri abbia violato le regole per gli spostamenti tra regioni.
(da “NextQuotidiano”)
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