VALDITARA OGGI CERCA DI SMENTIRE DI AVER MINACCIATO SANZIONI ALLA PRESIDE, MA LE FRASI DETTE IN TV NON SI CANCELLANO
MATTARELLA: “TROPPA VIOLENZA, PERSINO DAVANTI A SCUOLA”… OLTRE 100.000 FIRME DI SOLIDARIETA’ ALLA PRESIDE, MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA CHE CHIEDONO LE DIMISSIONI DI VALDITARA
Il silenzio del governo sul pestaggio di tre studenti davanti al liceo Michelangiolo di Firenze viene rotto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Mentre il ministro Giuseppe Valditara prova a smentire di aver minacciato sanzioni disciplinari alla preside che ha scritto la lettera sul rischio fascismo di fronte a tali violenze.
La bufera non si placa con le proteste stamattina degli studenti nelle scuole superiori, i sindacati sul piede di guerra e il Pd che incalza, deciso a portare il caso in Parlamento. “Ormai resta solo Giorgia Meloni a non aver pronunciato una parola di condanna contro il pestaggio” attacca Irene Manzi, capogruppo in commissione Istruzione.
Al centro della bufera per il suo attacco alla lettera sull’origine del fascismo della preside di Firenze, il ministro Giuseppe Valditara il giorno dopo smentisce con un tweet di aver minacciato provvedimenti disciplinari: “Ho annunziato sanzioni? No”. E allega il video dell’intervista a Mattino 5.
Durante l’intervista, ecco cosa afferma Valditara: “Se questo atteggiamento dovesse persistere o ci dovesse essere un comportamento che va al di là dei confini istituzionali, vedremo se sarà necessario prendere delle misure. Attualmente non ritengo che sia necessario intervenire”.
Prefigurarlo, definendo “strumentali” interventi come quello della preside del liceo Da Vinci Annalisa Savino, è il passaggio che fa scoppiare la protesta, quanto basta oltre all’attacco alla preside (“lettera ridicola e impropria”) per scatenare la reazione delle opposizioni, dei sindacati e del mondo della scuola. Con il Pd pronto a portare il caso in Parlamento, primo passo per arrivare a una mozione di sfiducia, e le richieste di dimissioni avanzate dagli studenti e condivise a sinistra.
Il monito di Mattarella
Il Capo dello Stato ha parlato di violenza, anche davanti alle scuole, ai nuovi alfieri della Repubblica a cui ha consegnato gli attestati d’onore: “Voi agite come fanno tante e tanti ragazze e ragazzi in italia e in altri paesi, praticando solidarietà, impegno comune, facendovi carico dei problemi generali, capendo che non si vive da soli ma si vive insieme agli altri e ci si realizza insieme agli altri. Tutto questo è – aggiunge – un antidoto anche contro la violenza e per questo vi ringrazio, perchè indica un modello di vita che si contrappone a quello di prepotenza, sopraffazione, violenza. La vediamo purtroppo sovente: violenza nelle famiglie, violenza nelle abitazioni, violenza contro le donne, violenza in tante circostanze per strada, addirittura nei giorni scorsi davanti a una scuola contro ragazzi”.
La mobilitazione del mondo della scuola
Il mondo della scuola insorge compatto e lo hanno fatto stamattina anche gli studenti della Rete dei medi con cartelli nelle scuole, da Roma a Padova: “Questa scuola è antifascista”, “Valditara dimettiti”. “A sei giorni dal pestaggio squadrista, dai banchi del governo nemmeno una parola di condanna o una richiesta di verifiche. L’unico ad esprimersi è stato appunto Valditara, che però ha minacciato la preside che aveva preso posizione contro la violenza e a favore della costituzione”, protesta la Rete studenti medi del Lazio.
“È inaccettabile che il governo non riconosca e condanni una violenza di questo tipo, ma è ancora più grave che un ministro dell’istruzione provi a limitare la libertà di espressione di un dirigente scolastico. È ormai del tutto evidente che oltre a dichiarazioni che vanno dal bizzarro all’inaccettabile e un disegno della scuola escludente, il ministro non abbia intenzione di agire sulle priorità degli studenti e delle studentesse. Non sui Pcto, non sulla salute mentale, non sull’edilizia scolastica. Ora la misura è colma”.
La petizione in solidarietà alla preside di Priorità alla scuola, la rete di genitori e insegnanti, si avvia verso le 100mila firme. E la scuola è pronta a scendere in piazza. Il sindaco di Firenze Dario Nardella immagina “una grande manifestazione pacifica, non violenta, capace di richiamare tutti alle proprie responsabilità. E per ribadire un concetto: il mondo della scuola va protetto. Sarebbe un bel gesto”.
(da agenzie)
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