VENTIMIGLIA, DOVE LA ‘NDRANGHETA FA VOTARE LA CANDIDATA SINDACO CINQUESTELLE
LA DOCUMENTATA DENUNCIA DELLA CASA DELLA LEGALITA’: ‘”NEL COMUNE SCIOLTO PER MAFIA VA IN SCENA IL VOTO DISGIUNTO: CANDIDATI APPOGGIATI DALLA CRIMINALITA’ IN DIVERSI PARTITI”… LE AMICIZIE PERICOLOSE, I SILENZI, GLI INTERESSI
Oggi si vota a Ventimiglia. Si vota e quello che, stando alle segnalazioni raccolte nel nostro monitoraggio, andrà in scena sarà un massiccio voto disgiunto.
Un meccanismo che permetterà di controllare il voto (con il voto disgiunto si possono, di fatto, segnare i voti così come si faceva con le tre preferenze).
Un meccanismo che permetterà poi alla ‘ndrangheta, che quei pacchetti di voti controlla, di alzare il prezzo dei propri voti al ballottaggio…
A Ventimiglia non c’è un amministrazione uscente che sia stata eletta: il Comune ha visto lo scioglimento e commissariamento per infiltrazioni e condizionamento della ‘ndrangheta
Su istanza della Casa della Legalità (e delle denunce pubbliche) venne inviata una Commissione di Accesso che accertò che la ‘ndrangheta in quel Comune faceva ciò che voleva ed il Ministro dell’Interno ottenne il Decreto di scioglimento.
Il sindaco di allora, Gaetano Scullino, è ora imputato per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo “La Svolta”, insieme al suo braccio destro Marco Prestileo ed agli imputati per 416-bis del “locale” della ‘ndrangheta di Ventimiglia con, in primis, i Marcianò ed il vecchio Palamara.
La triade prefettizia, che ha gestito il Comune dallo scioglimento, ha fatto quello che poteva per cercare di ripristinare la legalità e la corretta gestione del Comune.
Una parentesi che pare doversi chiudere, visto che dalle liste elettorali (e dai contenuti) traspare che non si voglia rompere con quel passato in cui chi comandava in Comune era la ‘ndrangheta.
La scorsa campagna elettorale si aprì lontano dai riflettori.
Come ha annotato la Commissione di Accesso: “Nell’immediatezza delle consultazioni elettorali, l’Arma dei Carabinieri acquisì da fonti confidenziali notizie in ordine ad un incontro del candidato Scullino Gaetano con il pregiudicato Antonio Palamara al fine di assicurarsi il consenso elettorale della nutrita comunità calabrese della zona. All’incontro avrebbero preso parte anche altri pregiudicati”.
Non c’è da stupirsi. E’ dagli anni Settanta che la ‘ndrangheta mette sul piatto i suoi pacchetti di voti.
Ma passiamo alle elezioni odierne ed ad alcuni candidati e liste collegate…
Partiamo da Giovanni Ballestra, candidato del centrodestra, scelto quando Scajola era ancora in auge e che anche Claudio Burlando con Marco Bertaina volevano far appoggiare dal Pd. L’operazione non è però riuscita.
Giovanni Ballestra era già consigliere comunale. Sappiamo bene che la ‘ndrangheta si mosse per far sì che il Comune votasse a favore di quell’opera… Ballestra espresse contrarietà al progetto e, come si ricorda nella Relazione della Prefetto, subì la distruzione del suo negozio per un incendio doloso
Fatto è che Ballestra cambiò idea e votò a favore del porto..
Tra i candidati che sostengono la sua candidatura ve ne sono alcuni che vengono da quelle stesse amministrazioni passate.
Passiamone alcuni in rassegna…
Giovanni Ascheri (nella lista “Insieme si cambia”), già capogruppo del PDL e raccoglitore di centinaia e centinaia di preferenze ha ammesso che compra i voti dei calabresi che lui comunque non vede come mafiosi. Nel luglio 2007 è stato denunciato per favoreggiamento reale per corruzione, sostituzione di persona, falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale sulla identità , corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Daniele Ventura (nella lista “Insieme si cambia”): nel luglio 2004 viene denunciato per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, truffa per il conseguimento di erogazioni, malversazione ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
La figura di Roberto D’Andrea (anche lui candidato in appoggio a Ballestra) emerge chiaramente negli Atti dell’inchiesta “La Svolta” per il rapporto con gli Allavena.
Tra i candidati che appoggiano Ballestra anche Federico Biasi, cugino del noto “Ragazzo d’oro” dei Marcianò, ovvero di Armando Biasi.
Tra i suoi sostenitori Ballestra conta anche la lista del “FAI”, ovvero i Frontalieri in cui trova nientemeno che il sindacalista al servizio dei Marcianò, Vincenzo Giacovelli.
C’è poi un giovane candidato di Fratelli d’Italia, Marco Gallo che, il 17 aprile scorso, applaudiva allo Scullino imputato per concorso esterno in associazione mafiosa con queste parole “Quando uno è il numero uno…. È il numero uno!”.
Passiamo ad altri candidati, quelli della compagine che sostiene un’altro candidato sindaco, Carlo Iachino.
Nelle fila di questo schieramento troviamo Carlo Canzone ex funzionario del Comune e proprietario di quell’appartamento di Ventimiglia dove venne tenuto nascosto e sequestrato (dal gruppo, facente capo a Carmelo Gullace) il giovane Marco Gatta.
Abbiamo poi Stefania Mattenella, pasticcera, che è stata promotrice della “serrata” dei commercianti nei giorni della mobilitazione dei “Forconi”, il 12 dicembre 2013.
Ma a Ventimiglia vi è poi un’altra grande anomalia.
Quella del M5S che ha visto, in queste settimane, inviti al voto per il suo candidato sindaco, in particolare a Ventimiglia Alta, roccaforte delle famigliole, proprio da parte di soggetti legati alle note famiglie calabresi.
La candidata sindaco Cinquestelle Silvia Malavindi è entrata nel M5S di Ventimiglia insieme a tutta la sua famiglia e ad altri esponenti di Ente di Promozione Sportiva, l’ACSI (Associazione Centri Sportivi Italiani), quali: Sergio Lo Cascio (presidente dell’ACSI, marito di Antonella Malivindi, sorella della candidata Silvia , ragioniere Tributarista); Antonella Malivindi (vice-presidente dell’ACSI, moglie del Lo Cascio con cui lavora, sorella della candidata Silvia); Angelo Greco (consigliere dell’ACSI e candidato consigliere del M5S).
Oltre a loro, nel M5S, di Ventimiglia vi è anche la madre di Silvia Malivindi, Francesca Stefanelli..
Entrati loro, buona parte del vecchio gruppo, a partire da un esponente che era impegnato da tempo, Giancarlo Memmo, sono posti ai margini e quindi fuori dal M5S… e la Malivindi, appena arrivata, è la candidata.
Dalla Malivindi prima di candidarsi mai una parola, mai un’iniziativa, mai un cenno, sulla “bazzecola” della ‘ndrangheta a Ventimiglia.
Il silenzio più assoluto anche sullo scioglimento per infiltrazione e condizionamento mafioso dell’Amministrazione comunale, sul fatto che ex direttore generale (Prestileo) e sindaco (Scullino) siano imputati ad Imperia per concorso esterno in associazione mafiosa.
Strano atteggiamento per un M5S che della battaglia contro l’illegalità fa una “bandiera”… o no?
Abbiamo provato a sollecitare a parlarne di questo, la candidata Malivindi ma abbiamo trovato un muro blindato davanti.
Anzi… abbiamo assistito ad alcune prese di posizione abbastanza curiose da parte della Malivindi e del M5S.
Prima attaccano i Commissari Prefettizi che sono riusciti, sulla questione delle aree del parco Roja, a porre paletti seri agli appetiti che qualcuno aveva da lungo tempo su quell’area.
Poi attaccano Il Secolo XIX che su quel territorio ha dato un importante contributo all’emergere dei rapporti mafia-politica tanto che la giornalista Patrizia Mazzarello è una dei soggetti chiaramente indicati come “non graditi” dai Marcianò.
Basta vedere il loro programma elettorale per comprendere che questa “questione” della ‘Ndrangheta non l’hanno voluta affrontare e trattare…
Molti si sono chiesti perchè.
Nel programma ufficiale del M5S l’unica cosa certa è che spingono molto per realizzare (con i fondi pubblici) tanti impianti sportivi quando quelli esistenti nei Comuni limitrofi sono già sotto-utilizzati ed in crisi.
E se andiamo a vedere la lista del M5S, possiamo dire che su questo settore hanno una grande competenza, essendo gli stessi che gestiscono ACSI che, per i propri affiliati, ha necessità di strutture sportive pubbliche da utilizzare.
Non possiamo dimenticare altresì che avevamo visto diversi del M5S al fianco dei “Forconi”, quegli stessi che, oltre allo Scullino, avevano promosso i blocchi e i disordini insieme a pregiudicati legati alla ‘ndrangheta.
Come avevamo visto che nella roccaforte di Ventimiglia Alta, alle politiche, i Cinquestelle avevano conquistato il primo posto come lista per numero di voti .
Eppure tutti sanno che Ventimiglia Alta è la “roccaforte” della ‘ndrangheta e dei voti che questa può controllare: quello è notoriamente il territorio di Palamara, legato agli Alvaro.
Evidentemente non si pongono il problema del perchè arrivino certi “pacchetti di voti” che prima andavano agli uomini di fiducia di Scajola, come era lo Scullino, così come non si pongono il problema della ‘Ndrangheta.
Ci girano intorno, inneggiano all’onestà …
Che il motivo sia da ricercare nel fatto che persone molto vicine alla Malivindi, ovvero i Marafioti (Pino Marafioti risulterebbe il fidanzato storico della candidata) hanno rapporti di amicizia con Prestileo e quindi non vogliano compromettere tali rapporti?
Quale che sia ragione, qualcosa non torna.
La Malivindi non si è presentata all’incontro con i candidati sindaco organizzato da Il Secolo XIX, e così non ha evitato di rispondere alla domanda: “Rifiutate i voti della ‘Ndrangheta?”.
Poi ha fatto sapere che loro contrasteranno le infiltrazioni facendo meno esternalizzazioni perchè la ‘ndrangheta entra con gli appalti al nord.
No, ci spiace, risposta sbagliata. La ‘Ndrangheta entra “anche” con gli appalti al ribasso, ma entra anche in altro modo nella politica, nelle pubbliche amministrazioni e nell’economia… ed il discorso che metteranno dei parametri “etici” nei bandi di gara, che sparata è? Nei bandi di gara i “parametri etici” non esistono.
A cosa punta la ‘ndrangheta con il voto di oggi? A convogliare preferenze, con il voto disgiunto, sui candidati di liste diverse da far eleggere subito e su un candidato sindaco comune da portare al ballotaggio.
Per poi far pesare la propria presenza e passare all’incasso, condizionando la futura amministrazione.
Casa della Legalita’
Osservatorio sulla criminalità e le mafie
Ufficio di Presidenza
il testo integrale dell’articolo lo trovate qua
http://www.casadellalegalita.info/archivio-storico/2014/11314–ventimiglia-e-camporosso-la-ndrangheta-vota-ma-si-fa-finta-di-nulla.html
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