“IL COLLE TRAMÃ’ PER LA SENTENZA MONDADORIâ€: “DELIRANTE INVENZIONEâ€. REPLICA IL QUIRINALE
LE PRESSIONI DI GHEDINI PER IMPEDIRE CHE LA TELEFONATA VENISSE MANDATA IN ONDA NEL CORSO DI “PIAZZA PULITA”
Silvio Berlusconi, nelle sue notti insonni, pensa e ripensa al ruolo che gioca Giorgio Napolitano nelle sue vicende. E a forza di riflettere gli è venuto il sospetto che il presidente della Repubblica, non solo non l’ha aiutato sul caso della frode Mediaset, ma ha anche interferito nell’altra sentenza dei giudici di Cassazione che lo hanno condannato a pagare 494 milioni di euro alla Cir.
Un sospetto che al Cavaliere è nato perchè gli avrebbero raccontato che il capo dello Stato avrebbe fatto pressioni per impedire un “taglio” di 200 milioni della somma.
Racconto che l’ex premier prende sul serio e chiede in una telefonata ad uno dei suoi parlamentari di verificare.
Peccato che il berlusconiano fosse di fronte ad una telecamera di PiazzaPulita per un’intervista e abbia avuto la bella pensata di lasciare attivo il vivavoce, permettendo di registrare il colloquio.
Trasmesso ieri sera nel programma di Corrado Formigli su La 7
L’accusa è gravissima e suscita subito la reazione del Quirinale che la respinge subito, facendo sapere che «quel che sarebbe stato riferito al senatore Berlusconi circa le vicende della sentenza sul lodo Mondadori è semplicemente un’altra delirante invenzione volgarmente diffamatoria nei confronti del capo dello Stato».
E reagisce duramente anche Giorgio Santacroce, presidente della Cassazione, chiamato pesantemente in causa, insieme a Salvatore Lupo, consigliere giuridico delQuirinale. «È pura fantascienza. E’ evidente che non c’è mai stata una cosa di questo genere», dice il magistrato.
Ma il Cavaliere è roso dal dubbio. E nella telefonata si può così ascoltare il Cavaliere che in maniera piuttosto confusa chiede al suo interlocutore di cercare informazioni su cosa sia veramente accaduto in Cassazione.
Perchè, spiega Berlusconi, «mi è stato detto che il capo dello Stato avrebbe telefonato per averela sentenza prima che venisse pubblicata Dopo di chè ha ritelefonato, ha fatto ritelefonare da Lupo il presidente della Cassazione che ha chiamato il presidente di Sezione costringendolo a riaprire la Camera di consiglio ».
Secondo il Cavaliere, questa è una «cosa che non succede mai! Perchè la sentenza era già pronta il 27 di giugno. E nel riaprire la Camera di Consiglio hanno tolto 200 milioni».
Il Cavaliere, si ingarbuglia, ma vuole dire che l’entità del risarcimento era stato tagliata di 200 milioni. Ma l’intervento del presidente della Repubblica lo avrebbe riportato a 494 milioni.
La telefonata del Cavaliere, ancora prima di essere trasmessa, ha scatenato polemiche e reazioni.
E, come ha raccontato Formigli in diretta, ci sono state pressioni per “bloccare” la messa in onda della telefonata.
A cominciare da quelle di Niccolò Ghedini.
Mandarla in onda, minacciava l’avvocato, sarebbe «una gravissima violazione dei principi costituzionali. Ovviamente procederemo in tutte le sede giudiziarie del caso invitando nel contempo i responsabili della trasmissione a non voler utilizzare il materiale palesemente vietato».
Ma PiazzaPulita è andata avanti. Perchè, spiega il giornalista Antonino Monteleone, autore dello scoop, «l’interlocutore sceglie liberamente di attivare il vivavoce. Questo per chiarire che non si tratta di un’intercettazione. Semplicemente l’interlocutore di Berlusconi decide liberamente di farcela ascoltare ».
Intanto Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd, esprime solidarietà a Napolitano e dice di ritenere «che sia stato passato il segno. Berlusconi ha evidentemente perso il controllo di se stesso».
Silvio Buzzanca
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