“SONO PEGGIO DEI PADRONIâ€: RIFONDAZIONE NON PAGA E I LAVORATORI PROTESTANO…FALCIATI E MARTELLATI
LA FEDERAZIONE ROMANA DI RIFONDAZIONE CONTESTATA: IL PARTITO NON SALDA UN DEBITO DI 78.000 EURO ALLA LORO COOPERATIVA DI AFFISSIONI… I 28 LAVORATORI DI “ZONA ROSSA” COSTRETTI A UNA INGIUNZIONE DI PAGAMENTO…
Chissà perchè quando si tratta di pagare il “Sol dell’avvenire” è sempre di là da venire. Ne volete una dimostrazione?
Recatevi presso il portone di viale del Policlinico 131, sede della federazione romana di Rifondazione comunista, e vedrete una miriade di volantini attaccati ai muri limitrofi dal titolo “Sono peggio dei padroni”.
Gli incazzati sono i compagni della cooperativa “Zona Rossa”, professionisti di lungo corso delle affissioni dell’estrema sinistra, gente del mestiere insomma da oltre sei anni.
Sono incazzati neri ( la tonalità del colore non risulti provocatoria…) con i dirigenti di Rifondazione che si rifiutano di pagare loro le affissioni della campagna elettorale del 2008, in ritardo quindi di un anno.
Si tratta di 65.000 euro più Iva al 4%, a cui devono aggiungersi altri 12.000 euro per una rimanenza addirittura della campagna 2006.
Insomma un caso tipico di sfruttamento dei lavoratori operato dai “padroni delle ferriere”? Diremmo di sì, salvo che il datore di lavoro in questo caso ha le vesti del partito che i lavoratori dovrebbe tutelarli per principio.
Il segretario della federazione romana, Giuseppe Carroccia, dice che pagherà prima o poi, appena ne avrà la possibilità .
Il sito internet avviato dalla cooperativa, denominato www.rifondazionenonpaga.net , racconta invece di un incubo reale: “Un muro di gomma fatto di responsabilità rimpallate, di promesse non mantenute, di incontri rinviati e mai rispettati”.
Sono otto soci, più 20 addetti con altrettante famiglie alle spalle che devono mangiare.
Loro, i lavoratori di “Zona Rossa”, sei anni a incollare manifesti con falce e martello per conto di Bertinotti & C. il loro lavoro lo hanno fatto.
Il mancato pagamento della fattura a distanza di un anno ha fatto sì che per sopravvivere hanno dilapidato i piccoli risparmi e accumulato debiti per le rate del mutuo, le bollette e la spesa quotidiana.
Aggiungono, parole loro: “Tante volte abbiamo sentito i dirigenti di Rifondazione inveire contro il finto lavoro autonomo, contro le esternalizzazioni e gli altri trucchi inventati dai padroni per scaricare i costi sui lavoratori. Solo che è facile parlare quando gli altri sono la Fiat o le fabbriche del Nord, meno facile è essere poi coerenti con quanto si scrive, si dice o si urla da qualche palco, quando tocca mettere mano al portafoglio”.
Al danno ora si è giunta pure la beffa.
Dato che la cooperativa “Zona Rossa” ha mandato un’ingiunzione di pagamento al Partito della Rifondazione comunista, il segretario romano ha pensato bene di togliergli pure il lavoro, dopo non averli neanche pagati.
Per questa campagna elettorale, infatti, si stanno affidando a una pattuglia di crumiri, in puro stile becero-capitalista.
Finirà che tra un po’ a Ferrero pignoreranno anche la falce e il martello, tanto che se ne fanno?
Del partito che tutela i diritti dei lavoratori è rimasto forse qualcosa?
L’importante è che non pignorino la villa con piscina di Bertinotti a Massa Martana: con l’estate ormai alle porte, non vorremmo che il “sub-comandante Fausto” fosse costretto a prendere il sole in qualche squallida spiaggia libera e senza confort ….
Di quelle frequentate dai giovani della destra sociale per capirci…
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