ALTRO CHE RIDURRE LA CASTA: 150 DEPUTATI EUROPEI NEL FONDO PREVIDENZIALE DEI PRIVILEGIATI
A STRASBURGO UN QUARTO DEI 214 MILIONI DI EURO DEL FONDO PENSIONI E’ FINITO NEI TITOLI TOSSICI… GARANTISCE UNA SECONDA PENSIONE DI 1.400 EURO AL MESE ED E’ FINANZIATA PER DUE TERZI DAI CONTRIBUENTI….ORA VOGLIONO FAR PAGARE GLI 80 MILIONI PERSI NUOVAMENTE ALL’EUROPARLAMENTO
Sarà anche che si vogliono eliminare sprechi e ridurre la Casta dei politici, ma chissà perchè quando si tratta di quattrini e di mantenere e consolidare privilegi, allora si fa finta di nulla e tutto viene fatto passare sotto silenzio.
Parliamo dei parlamentari europei di cui abbiamo già avuto modo di trattare, sia per i 12.000 euro di stipendio netto, che per i 17.000 euro netti mensili di cui dispongono a loro piacimento per il funzionamento del loro ufficio.
Molti non sanno che i parlamentari europei si sono creati pure un Fondo pensione: nella legislatura in scadenza lo hanno sottoscritto 478 deputati su 785 membri del Parlamento.
Da quando il fondo è stato istituito, nel 1993, nell’elenco dei suoi soci sono entrati 150 parlamentari italiani, di tutti i partiti.
E’ un grosso affare per i suoi sottoscrittori perchè fa maturare una grossa pensione, il cui finanziamento è per due terzi a carico del Parlamento europeo e un terzo sarebbe a carico del deputato.
L’onere mensile è di 1.159 euro per le tasche del parlamentare e di 2.319 euro per la cassa di Strasburgo. Ma nei corridoi si maligna che sarebbe una pensione a costo zero perchè in realtà anche la quota individuale sarebbe pagata indirettamente dall’Europarlamento, dirottando al fondo i quattrini di indennità generiche per spese d’ufficio.
Quando sarà giunto il momento di andare in pensione, al compimento del sessantesimo anno di età , il Fondo eroga un vitalizio mensile di 1.400 euro che va a sommarsi al trattamento pensionistico primario.
Ma andiamo nello specifico, come rivelato dal quotidiano tedesco Stern.
La società che gestisce questo fondo è domiciliata al numero civico 5 della Allèe Scheffer, a Lussemburgo, il crocevia più conveniente e tollerante dal punto di vista fiscale dell’intera Europa. E’ stato registrato presso il registro “de Commerce et des Sociètès” in Lussemburgo con la matricola numero F 3842.
Con questa sigla vengono timbrati gli atti del Fondo, gli elenchi dei soci e anche le cedoline per gli eurodeputati.
Se non chè è accaduto che a causa delle turbolenze finanziarie, ovvero titoli tossici, un quarto dei 214 milioni di euro del capitale sociale è andato in fumo, investito male in speculazioni azionarie nell’area del dollaro.
Persi 80 milioni di euro, che hanno pensato gli europarlamentari?
Hanno sollecitato un intervento di salvataggio da parte dell’Europarlamento, ovvero una spesa straordinaria per i contribuenti europei in aggiunta al carico ordinario, derivante dal generoso
finanziamento del versamento mensile degli associati.
A pochi giorni dalle elezioni, nessuno vuole scottarsi e molti fanno gli ingenui.
Ma tranquilli che con il nuovo Europarlamento, qualcosa si inventeranno per risanare il buco finanziario. Una prima missione chiarificatrice è stata affidata a tre eurodeputati: l’italiano Cocilovo (Margherita), il portoghese Dos Santos e lo spagnolo Quadras…
Neanche a farlo apposta Cocilovo ( che dovrebbe indagare) è pure compreso nell’elenco del Fondo. Qualcosa ci dice che la “doppia pensione” verrà garantita, nonostante il buco di 80 milioni…
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