CASSAZIONE: AMMESSI IN ITALIA I FIGLI DI IMMIGRATI ANCHE SENZA LAVORO STABILE
GLI IMMIGRATI POSSONO RICONGIUNGERSI CON I FIGLI MINORI E QUINDI PORTARLI IN ITALIA ANCHE SE NON HANNO UN POSTO FISSO….RICHIESTO UN REQUISITO DI REDDITO ANNUALE NON INFERIORE ALL’IMPORTO STANDARD DELL’ASSEGNO SOCIALE, DERIVANTE ANCHE DA LAVORO SALTUARIO, PURCHE’ LECITO
Gli immigrati, anche se non hanno un lavoro sicuro, potranno portare in Italia i loro figli minorenni. Lo stabilisce una sentenza depositata in queste ore dalla Cassazione che interviene per chiarire una norma della legge Bossi-Fini.
“Gli immigrati – sostiene la Cassazione nella sua decisione – possono ricongiungersi con i figli minori e quindi portarli in Italia, anche se non hanno un posto fisso”, l’importante è che guadagnino onestamente, anche con lavoretti saltuari, l’importo annuo equivalente all’assegno sociale.
Questa, in sintesi, la sentenza depositata pochi giorni fa dalla prima sezione civile della Cassazione che ha chiarito, tra le altre cose, che le norme della legge Bossi-Fini, così come modificate dal decreto legislativo numero 5/2007, andranno interpretate “nel senso che la domanda di ricongiungimento familiare, in presenza di requisiti di reddito, va accettata, anche se nel frattempo i figli sono diventati maggiorenni”.
Il percorso del’analisi dei magistrati parte da lontano e tocca anche l’art. 29 del decreto 286 del 1998, ricordando come tra i requisiti per il ricongiungimento degli immigrati coi figli piccoli e adolescenti ci sia che lo straniero ” sia titolare di un reddito annuo derivante da fonti lecite non inferiori all’importo annuo dell’assegno sociale se si chiede il ricongiungimento di un solo familiare, al doppio dell’importo annuo dell’assegno sociale se lo si chiede per due o tre familiari.
Il caso su cui si è pronunciata la Cassazione parte da una vicenda lombarda e riguarda la figlia di un senegalese al quale il questore di Lecco aveva rifiutato il nulla osta per il ricongiungimento familiare perchè non aveva un lavoro stabile in Italia (“per l’accertata mancanza – si legge- di un contratto di lavoro di almeno un anno”).
L’uomo aveva impugnato la sentenza di fronte al Tribunale di Milano e aveva vinto.
Poi la decisione era stata confermata dalla Corte d’Appello e ora dalla Cassazione che ha chiuso la vicenda, respingendo il ricorso del Ministero degli Interni.
Ovviamente sull’argomento è subito intervenuto uno dei massimi intellettuali della Lega, il bamboccione omogeneizzato Matteo Salvini che ha prima commentato “roba da matti” (evidentemente in disaccordo con la legge che porta il nome del suo capo) e poi è sceso nei dettagli, sparando la solita palla quotidiana: “Meno male che il pacchetto ( alias “pacco” nd.r.) sicurezza di Maroni metterà il bavaglio a idee geniali come questa, perchè delegherà ai sindaci di poter valutare se un immigrato ha le condizioni economiche e sociali per mantenersi. Si parla di un livello minimo garantito che non è certo quello fissato dall’assegno sociale.”
Il poveretto omogeneizzato dallo sguardo intelligente forse non ha ben chiaro che un sindaco può fare quello che crede, ma al primo ricorso se lo prende in saccoccia, dato che non siamo nell’Italia dei Comuni, ma in una Repubblica dove la legge è uguale per tutti e viene fatta rispettare dalla Magistratura.
In secondo luogo se un italiano vive con l’assegno sociale perchè non dovrebbe essere sufficiente anche per uno straniero?
Mica tutti sono dei bomboloni come te, Salvini, magari c’è anche chi mangia di meno, mantiene più lucidità di cervello e spara meno cazzate.
Oppure se l’assegno sociale è troppo basso ( e qua conveniamo con te) fallo aumentare, visto che sei al Governo, invece che perdere il tuo tempo a far finta di prendere il metrò per controllare chi palpa il culo alle milanesi.
Una cosa tra le righe l’hai detta giusta: ” Certi giudici se ne inventano una al giorno in più di Maroni”… evidentemente riconosci anche tu che quanto a “invenzioni” il maestro lo avete in Padania.
Mirabile poi la tua chiosa finale: “Vedremo di rispedire al mittente la sentenza, insieme al senegalese e ai giudici”, raffinato esempio di democrazia e antirazzismo…
Salvini, dai retta a noi: datti da fare con la “Padagna del magna magna” fin che puoi… che tra un po’ la gente capirà la presa per il culo e non ti farà neanche più sedere sul metro’..”.
La sentenza della Cassazione non ha che confermato le precedenti sentenze in pieno rispetto della Bossi-Fini e del buon senso.
Il ricongiungimento è lecito di fronte a un reddito annuale determinato anche se saltuario e proveniente da attività lecita. Se un italiano vive con l’assegno sociale, vuol dire che ci può vivere anche uno straniero e pertanto è quello il modello di riferimento.
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