Maggio 3rd, 2010 Riccardo Fucile
GIURANO FEDELTA’ ALLA REPUBBLICA, PRENDONO GLI STIPENDI DA ROMA LADRONA E POI SPUTANO SULL’UNITA’ D’ITALIA…. CHI VUOLE FARE IL RIVOLUZIONARIO IMBRACCI IL FUCILE, CHI E’ SOLO UN VILE SI ATTACCHI ALLO SCOPINO E PULISCA I CESSI…MENTRE IL PDL DEI CACASOTTO ABBOZZA
Si avvicinano le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e qualcuno si accorge che nel nostro Paese vi è una forza politica minoritaria, ma ben rappresentata al governo, che giudica questo avvenimento, che in qualsiasi altro Stato occidentale vedrebbe unite tutte le componenti del Paese, come irrilevante.
Il ministro Calderoli, specializzato in roghi virtuali di leggi inutili almeno quanto il suo ministero, ha annunziato (dalla Annunziata) che “io non ci sarò, sarò al lavoro per risolvere i problemi”: i suoi li ha notoriamente risolti da tempo, percependo 20.000 euro al mese da quella Roma ladrona che lo sfama da anni.
Dopo aver sabotato le celebrazioni, riducendole al minimo, grazie ai cacasotto che guidano il Pdl, la Padania scrive: “l’Unità d’Italia è un relitto storico, non c’è nulla da festeggiare”: solo Napolitano reagisce a quelle che definisce “battute sgangherate”, mentre i finiani ricordano che il problema da loro sollevato ha fin troppo fondamento.
Certe affermazioni legittimano e alimentano pulsioni irrazionali e creano un clima che irride e disgrega lo spirito unitario del Paese.
E se qualcuno non ha ancora compreso quale sarà lo scopo del federalismo leghista, presto avrà un quadro ancora più chiaro. Continua »
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Maggio 3rd, 2010 Riccardo Fucile
LA RUSSA LANCIA LA COMPONENTE DEI “TROMBONI PROSSIMI TROMBATI”, IL GRANDE IDEOLOGO SPIEGA COME ARGINARE LA LEGA AL NORD: DIRE LE STESSE COSE DEI LEGHISTI….OVVERO QUELLO CHE STA FACENDO IL PDL DA ANNI, PERDENDO VOTI A RAFFICA
Le correnti sono un cancro, non è ammissibile la prassi da “prima Repubblica” delle
componenti interne, il Pdl non sarà mai un insieme di gruppi di interessi di potere: per dieci giorni il premier e i suoi uomini più fidati non hanno detto altro, lanciando anatemi contro Fini e i suoi seguaci, rei di voler ufficializzare una minoranza interna al Pdl e discutere su alcuni questioni politiche.
Ma se la corrente la fanno gli ex An fedeli di corte allora è ammessa e gradita. Non a caso oggi i giornali vicini al premier, invece di dedicare le solite sei pagine al killeraggio su Fini, sulla moglie di Bocchino, sulla portinaia della Perina e sul barbiere di Briguglio, hanno convertito le pagine di odio (verso i finiani) in quelle di amore per La Russa che ha ufficializzato la corrente “La nostra destra nel Pdl”, con un battesimo di massa a MIlano.
Si sono riuniti in un albergo milanese tutti i tromboni ex An, futuri trombati lombardi, per fondare una loro corrente che ha, come punto qualificante, quello di “mantenere il rapporto del 30% nel peso politico interno”.
Dopo aver sostenuto in direzione l’opposto, ovvero il superamento della logica spartitoria tra ex An ed ex Forza Italia, in nome del “nuovo che avanza”, ovvero un Pdl coeso e unito dove “vinca la meritocrazia”, devono aver riflettuto che senza il 30% di posti garantiti per la maggior parte di loro sarebbe pensionamento anticipato e hanno allora rivendicato con orgoglio il diritto alle loro poltrone.
Eccoli , tutti in fila con la ciotola in mano e allineati alle direttive anticorrentizie, formare la loro brava corrente, in attesa della distribuzione del rancio.
Ma è dagli interventi degli “ideologhi” che emergono le ragioni della loro esistenza politica.
La Russa è mefistofelico: “Al nord per arginare la Lega, bisogna spingere su sicurezza e immigrazione” spiega alla corte plaudente: in pratica bisogna imitarla e dire le stesse cose.
Peccato che sia proprio quello che il Pdl sta facendo da anni, perdendo consensi a raffica.
Chiedere un “salto di qualità ” a dirigenti abituati a operare sotto le scrivanie in effetti sarebbe troppo, ma se questa è la ricetta, siamo al suicidio da setta satanica. Continua »
argomento: AN, Berlusconi, denuncia, destra, Fini, governo, la casta, LegaNord, PdL, Politica, radici e valori, Sicurezza | 1 Commento »
Maggio 3rd, 2010 Riccardo Fucile
LA DIFESA DI SCAJOLA NON CONVINCE: CINQUE TESTIMONI CONTRO DI LUI…GELO IN CONSIGLIO DEI MINISTRI DI FRONTE AD ACCUSE TROPPO PRECISE E DOCUMENTATE…UN MINISTERO CON 129 MILIONI DI BUDGET E TANTO POTERE
Un ministro, un attore e una show girl: potrebbero essere gli ingredienti di un reality show.
Invece si tratta di tre noti proprietari di altrettanti appartamenti in via del Faguiale nr. 2, a Roma: Claudio Scajola, Roul Bova e Lory del Santo.
Il Colosseo e l’arco di Costantino di fronte, alle spalle la Chiesa di San Pietro in Vincoli, dove è custodita la Pietà di Michelangelo, poco più su la Torre degli Annibaldi e poco oltre il quartiere Monti.
Costruzione anni Cinquanta, la più moderna tra le palazzine della zona, appartamenti sui 200 metri quadri.
Tra gli altri condomini il segretario del partito repubblicano, Francesco Nucara, professionisti e imprenditori.
E’ su questa palazzina di lusso che si sta incentrando l’attenzione di molti italiani: e su come il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ne sia divenuto proprietario.
Secondo gli inquirenti di Perugia, le indagini della Guardia di Finanza e cinque testimoni, il ministro avrebbe pagato le sorelle Papa con 200.000 euro di anticipo, 400.000 euro con relativo mutuo (cifra totale ufficiale registata dal notaio Napoleone), ma soprattutto con 80 assegni circolari per un totale di 900.000 euro, “elargiti” dall’imprenditore Anenome (quello della cricca degli appalti per il G8, attualmente in carcere), attraverso l’arch. Zampolini, suo uomo di fiducia nell’ungere politici e funzionari.
Il ministro afferma che non esiste alcun nero e di aver pagato solo la cifra che risulta agli atti, ovvero 600.000 euro, sostendendo che si trattava del suo valore commerciale.
Smentito però da un altro condomino: “Se avesse pagato solo 600.000 euro, vorrebbe dire aver pagato 3.000 euro a metro quadro in una zona come la nostra dove invece si viaggia tra i 15.000 e i 20.000 euro al metro”.
Scajola viene smentito dalle ammissioni di Zampolini che ha confermato di aver consegnato gli assegni al ministro Scajola, su incarico di Anemone, dettagliando come avesse convertito il contante in 80 assegni circolari di importo inferiore ai 12.500 per evitare i controlli antiriciclaggio.
Viene altresì smentito da un uomo di fiducia di Anemone che ha ammesso la consegna dei soldi a Zampolini per quel fine e soprattutto viene smentito dalle due sorelle che hanno venduto l’appartamento al ministro.
Nella relazione del Nucleo di Polizia tributaria di Roma, pubblicata sulla stampa, si legge che le sorelle Barbara e Beatrice Papa hanno dichiarato “di riconoscere gli assegni in parola, nonchè la girata stessa da loro effettuata per il versamento in banca e che gli furono consegnati dal ministro Claudio Scajola all’atto della vendita dell’immobile”. Continua »
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