Destra di Popolo.net

LA DENUNCIA DI EMMA BONINO SULL’ORRORE IN LIBIA: “SI SAPEVA TUTTO DA TEMPO”

Novembre 15th, 2017 Riccardo Fucile

“LE MILIZIE LASCIANO ENTRARE SOLO IN POCHI CENTRI”

«Che destino, quello di Cassandra». Emma Bonino guarda il filmato diffuso dalla Cnn con l’amarezza di chi non gioisce per aver anticipato i tempi nè si aspetta strette di mano congratulatorie.
Già  a settembre, alla presentazione romana del film di Andrea Segre “L’ordine delle cose”, la leader radicale si era dissociata dall’ottimismo generale per la drastica diminuzione degli sbarchi mettendo in guardia il governo dall’appaltare alle milizie libiche le nostre frontiere e la vita dei migranti.
Il video mostra una vera e propria asta di uomini. C’è un’escalation? I trafficanti vogliono sbrigarsi?  
«È solo una variante dell’orrore che conosciamo. Uomini, donne e bambini ridotti in schiavitù, stuprati, battuti, ammassati uno sull’altro».
Perchè l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani al Hussein parla ora, mentre da mesi si moltiplicano le denunce?  
«Si sapeva tutto e da tempo. Ma gli ispettori erano pochi e io passavo per una visionaria. Poi è arrivato il rapporto di Mèdecins Sans Frontières e poi il ministro Minniti ha dichiarato che i campi in Libia erano la sua ossessione e che l’Oim e l’Unhcr ne avrebbero “migliorato” le condizioni. Il risultato è che la Libia permette a mala pena di visitare di tanto in tanto qualcuno dei 29 centri ufficiali di detenzione, quelli di cui abbiamo letto i reportage giornalistici. Il resto, a cominciare dai centri illegali, è terra di nessuno».
È la prima volta che l’Onu tocca con mano la situazione?  
«L’accesso ai campi è un problema enorme. Stavolta 6 osservatori sono stati ammessi in 4 campi a Tripoli e abbiamo la prova provata. E dire che si tratta sempre dei soliti centri, teoricamente “i migliori”. Ma in questi giorni la foto del lager di Sahba acquisita dalla Procura di Palermo ha rivelato cosa accade nel Sud della Libia, dove i migranti si danno il cambio per dormire perchè non possono stare sdraiati tutti insieme sul pavimento coperto di feci».
Ha sempre criticato l’accordo sui migranti siglato dall’Europa con la Turchia. Considera alla stessa stregua quello con la Libia?
«È peggio. Per quanto io sia critica con Erdogan e il suo Stato autocratico è pur sempre uno Stato e ha il controllo del territorio. In Libia ci siamo accordati con un governo che non controlla neppure i suoi uffici e, direttamente o indirettamente, ha appaltato la questione alle milizie. Abbiamo anche assistito a una cruenta guerra tra bande per la gestione dei migranti».
Puntando il dito contro l’Ue, l’Alto rappresentante Onu ha chiesto anche di decriminalizzare l’immigrazione irregolare. È la sua battaglia. A che punto è?  
«Infatti il reato di clandestinità  è una vera e crudele assurdità . Al Hussein ha detto testualmente che i centri di detenzione in Libia sono terribili, al di là  di ogni possibilità  di miglioramento. La nostra campagna “Ero Straniero”, per il superamento della Bossi-Fini, è una lunga marcia, bisogna insistere. E dobbiamo andare avanti».
Avanti da soli o d’intesa con forze politiche come il Pd che pure, dovendo rispondere a un elettorato inquieto, non possono aprire le porte ai migranti?
«Bisogna dire la verità  agli elettori. Sarà  pur vero che gli sbarchi sono diminuiti ma sono aumentati i morti. Inoltre, per ammissione di Tripoli, le persone detenute in Libia sono passate da 7 mila che erano a settembre alle quasi 20 mila attuali».
Cosa avrebbe dovuto fare l’estate scorsa l’Italia mentre gli altri Paesi europei ci lasciavano soli?  
«Gentiloni ha ragione nel ripetere che l’Italia ha avuto, rispetto ai migranti, la politica più decente d’Europa. Ad eccezione della Grecia e un po’ della Germania tutti gli altri sono rimasti indifferenti o hanno fatto ostruzionismo. Sicchè a un certo punto è stato deciso che la priorità  era fermare gli sbarchi a ogni costo, tanto più che, come vediamo, i costi drammatici li pagano loro. Ma avremmo almeno potuto prima negoziare il controllo dei centri di detenzione e pretendere la ratifica dei trattati sui rifugiati che i libici non hanno mai sottoscritto. Guardiamo invece la dinamica dell’ultimo naufragio avvenuto a 30 miglia, in acque internazionali, con la vedetta libica che indifferente alla richiesta di soccorso dell’elicottero della marina italiana se ne infischia e trascina i cadaveri di 50 persone preparandosi a bastonare quelle che ha tirato a bordo. Per quanto ci si possa abituare alla cronaca, non funziona. È un rapporto tutto da rivedere. E non c’è solo la Libia: per non ripetere Cassandra, cerchiamo di capire cosa succede in Libano prima che sia troppo tardi».

(da “La Stampa”)

argomento: criminalità, Politica | Commenta »

MINNITI TACE SULLA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI DA PARTE DEI LIBICI

Novembre 15th, 2017 Riccardo Fucile

NON DICE PERCHE’ L’ITALIA FINANZIA I CRIMINALI LIBICI E PERCHE’ USA I SOLDI DEL FONDO AFRICA CHE DOVREBBERO SERVIRE PER AIUTARE I PAESI POVERI PER RIPARARE LE MOTOVEDETTE LIBICHE IN MANO A UNA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

Nelle prossime ore Marco Minniti dovrebbe rispondere a un question time alla Camera dei deputati sulla vicenda della gestione dei flussi dei migranti dalla Libia. Il question time è un “botta e risposta” che si consuma in un lampo.
Il ministro non ha voluto affrontare un dibattito come si deve nell’aula della Camera — Sinistra Italiana e MdP avevano richiesto un’informativa urgente sulle vicende degli ultimi giorni- e ha scelto la strada più comoda: una risposta in tre minuti nel question time.
Minniti dovrebbe dirci qualcosa su quella “politica disumana” sui migranti in Libia che le Nazioni Unite hanno duramente stigmatizzato poche ore fa.
Silenzio totale: il governo non risponde. Minniti tace.
“Politica disumana” di cui l’Italia è la principale responsabile: una politica che viola i diritti umani, che rimanda i migranti a farsi torturare nei lager della costa libica, in mano a quelle milizie -le stesse- che organizzano le partenze con gli scafisti.
Minniti dovrebbe dirci o avrebbe dovuto dirci perchè l’Italia finanzia le milizie (criminali) libiche (per non far partire i migranti, ovviamente) o perchè usa i soldi del Fondo Africa (che sono soldi per la cooperazione e l’aiuto ai paesi poveri) per riparare le motovedette libiche che servono – anche queste – per impedire ai migranti di partire e per speronare le barche in mare.
Soldi per gli aiuti usati per le armi. Come al solito.
Oppure dovrebbe dirci o avrebbe dovuto dirci se l’Italia ha qualche condanna da fare alla guardia costiera libica (armata ed addestrata dagli italiani) che il 6 novembre scorso ha causato la morte di 50 migranti in mare.
Minniti dovrebbe dirci o avrebbe dovuto dirci perchè sta facendo una “politica disumana” -come dicono le Nazioni Unite – attenta più agli effetti politici (cioè elettorali) che al dramma delle persone che fuggono dalle guerre, sono perseguitate o semplicemente (si fa per dire) muoiono di fame.
Comunque. Minniti passerà  alla cronaca per avere fatto un decreto che criminalizza i poveri e li caccia dal centro della città , per averne fatto un altro che rende più complicate le procedure a chi è perseguitato per farsi riconoscere come rifugiato e -come dicono le Nazioni Unite- per avere contribuito insieme agli altri paesi dell’Unione europea a realizzare una “politica disumana” sull’emergenza dei migranti in Libia.
Un ottimo ministro: per il futuro governo di centro destra.

(da “Huffingtonpost”)

argomento: criminalità | Commenta »

L’UMANITA’ DIMENTICATA NELL’INFERNO LIBICO: LE ONG ERANO TESTIMONI SCOMODI DEI CRIMINI CONTRO L’UMANITA’

Novembre 15th, 2017 Riccardo Fucile

IL PATTO DELLA VERGOGNA TRA L’ITALIA E IL GOVERNO CRIMINALE LIBICO… L’ITALIA, COME LA GUARDIA COSTIERA LIBICA, DOVREBBE FINIRE DAVANTI AL TRIBUNALE INTERNAZIONALE DELL’AJA PER CRIMINI CONTRO L’UMANITA’

Un patto scellerato. Quello che l’Europa ha contratto in Libia. Con l’Italia come apripista. Basterebbero le foto dei lager, centinaia di disperati ammassati come animali, peggio degli animali, in fetide celle.
Basterebbe soffermarsi a scrutare i loro sguardi, disperati, i loro volti, sfigurato dal dolore, i loro corpi, piagati dai segni delle torture, per dar conto di questo patto scellerato. Basterebbero quelle immagini scioccanti per fare un falò della narrazione governativa sull'”invasione” scongiurata, per chiudere nell’armadio della vergogna le tabelle sulla diminuzione degli sbarchi.
L’Europa, l’Italia in primis, ha puntato sulla Guardia costiera di Tripoli, addestrandola, armandola. Senza curarsi minimamente del fatto che quella “Guardia” era piena di ex trafficanti di esseri umani, di criminali in divisa, di aguzzini ai quali veniva garantita l’impunità .
Per le Ong si è ideato un codice di comportamento, prendere o lasciare, e tutte, chi prima e chi dopo, hanno lasciato il Mediterraneo.
Erano testimoni scomodi, e ora si capisce ancor meglio di che. Di crimini contro l’umanità .
La politica Ue di assistere le autorità  libiche nell’intercettare i migranti nel Mediterraneo e riportarli nelle “terrificanti” prigioni in Libia “è disumana”. A denunciarlo è l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani Zeid Raad Al Hussein in un comunicato diffuso a Ginevra.
“La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell’umanità “, è l’accusa durissima di al Hussein.
Gli osservatori dell’Onu in Libia “sono rimasti scioccati da ciò che hanno visto: migliaia di uomini denutriti e traumatizzati, donne e bambini ammassati gli uni sugli altri, rinchiusi dentro capannoni senza la possibilità  di accedere ai servizi più basilari”, aggiunge Al Hussein, che accusa “l’Ue e i suoi stati membri di non aver fatto nulla per ridurre gli abusi perpetrati sui migranti”.
Non possiamo” – è la sua accusa – “rimanere in silenzio di fronte a episodi di schiavitù moderna, uccisioni, stupri e altre forme di violenza sessuale pur di gestire il fenomeno migratorio e pur di evitare che persone disperate e traumatizzate raggiungano le coste dell’Europa”.
Parla all’Europa, l’Alto commissario Onu, ma i suoi rilievi riguardano in primo luogo il “modello italiano”: l’accordo, negato ma documentato da inchieste e testimonianze, con alcune milizie libiche per contenere i migranti e bloccarli prima che si avventurassero sulla rotta del Mediterraneo.
Nessuno può dire: non sapevo, non ho visto.
Non bisogna andare troppo indietro nel tempo. Risale, infatti, al 6 novembre scorso uno degli ultimi naufragi documentati dall’Ong tedesca Sea Watch (una di quelle che non ha accettato di sottostare la codice di condotta del Viminale) dove hanno perso la vita circa 50 persone.
Le immagini registrare dalla nave in acque internazionali non si prestano a interpretazioni o a equivoci. Quelle immagini, agghiaccianti, mostrano uomini della Guardia costiera libica maltrattare e gettare in mare i migranti che cercano aiuto per salvarsi dall’annegamento. Silenzio da Roma. Idem da Bruxelles.
Silenzi pesanti, silenzi colpevoli.
A rompere questa cortina di silenzio sono le organizzazioni criminalizzate quest’estate, sono associazioni che si sono sempre battute in difesa dei più indifesi, dei senza diritti: Amnesty, Antigone, Oxfam, Medici senza Frontiere, le decine di associazioni che, assieme ai Radicali italiani di Emma Bonino, hanno dato vita alla campagna “Ero straniero.
L’umanità  che fa bene”, raccogliendo oltre 85mila firme a sostegno della legge di iniziativa popolare per cambiare politiche sull’immigrazione e superare la Bossi-Fini.
Il fatto è che l’Europa non ha interesse a che nella sponda Sud del Mediterraneo siano rispettati i diritti umani, sia salvaguardata la dignità  della persona.
Perchè per l’Europa non si tratta di persone ma di “migranti”, e dunque un problema di sicurezza, di ordine pubblico, e se è così ciò che conta sono i risultati, non importa come ottenuti.
Le drammatiche affermazioni di Zeid Raad spiegano cosa significhi, nella realtà , l'”aiutiamoli a casa loro”. Significa riempire di miliardi di euro (modello Turchia) generali, dittatori, satrapi e rais perchè mettano un tappo alla rotta balcanica o a quella mediterranea.
Cerchiamo Gendarmi, non interlocutori a cui chiedere conto del rispetto degli standard minimi in materia di diritti umani.
Così è avvenuto in Libia. Se, a sinistra in ogni sua declinazione radicale o “centrista”, parole come giustizia, dignità , diritti umani, avessero ancora un qualche significato politico, la cosa da farsi, subito, sarebbe quella di stracciare gli accordi sottoscritti con il governo di (dis)accordo nazionale libico guidato dal “signor nessuno”, il sedicente premier Fayez al-Serraj, sapendo che poi, in materia di migranti e di lager, i destinatari di quell’accordo, e dei soldi, erano tribù e milizie in armi.
Sono diminuiti gli sbarchi, sono aumentati i morti.
Ma le tabelle si esibiscono, le vittime no. È anche questo il “patto della vergogna”.

(da “Huffingtonpost”)

argomento: criminalità | Commenta »

SICILIA, IL GATTOPARDO TORNA A SPARTIRSI LE POLTRONE: CON MUSUMECI LE FACCE DI CUFFARO E LOMBARDO

Novembre 15th, 2017 Riccardo Fucile

DA MICCICHE’ CHE VUOLE PRESIEDERE L’ARS A LAGALLA, FINO A DE LUCA

C’è l’uomo che guidava la sanità  ai tempi di Totò Cuffaro e quello che stringeva i cordoni della borsa quando sulla poltrona più alta di Palazzo d’Orleans sedeva Raffaele Lombardo.
Il redivivo Vittorio Sgarbi e la faccia più affilata di una rarissima corrente: quella del cuffarismo d’opposizione.
Poi ecco una serie di fedelissimi dell’ultima ora: in estate erano ancora sostenitori di Rosario Crocetta, poi hanno cambiato cavallo e adesso sono pronti ad incassare il premio di una scommessa vinta.
Sono le facce del nuovo-vecchio governo della Regione Siciliana. Facce importanti, facce che contano, tornate in gioco dopo un lustro di panchina. E a volte neanche quello.
L’ex pm al vertice della burocrazia-
Nei giorni scorsi il neopresidente Musumeci ci ha tenuto a spiegare che il suo “metodo di lavoro sarà  improntato ad una effettiva discontinuità , nei comportamenti e nei toni, con il recente passato”.
Un’excusatio non petita, l’ennesima di una campagna elettorale segnata dall’imbarazzo legato ai candidati impresentabili.
Il bello è che il neogovernatore parla esplicitamente di “recente passato”, senza fare cenno alcuno al “passato remoto”: non è un caso.
Il primo nome a filtrare dalle nuove stanze del potere infatti è uno e uno solo: quello di Massimo Russo, ex pm a Palermo, già  assessore alla sanità  di Lombardo, ora magistrato a Napoli.
È a lui che Musumeci vuole affidare l’incarico di segretario generale, cioè la poltrona più importante dell’intera burocrazia regionale.
Prenderebbe il posto di Patrizia Monterosso, intoccabile segretario generale degli ultimi sette anni, che ha in curriculum una condanna della corte dei conti: deve restituire un milione e duecentomila euro.
Nominata da Lombardo ma in carica anche con Rosario Crocetta, Monterosso ha acquisito lo status di zarina di Sicilia, una sorta di Richelieu in gonnella: farla fuori per Musumeci è un atto simbolico, già  annunciato in campagna elettorale.
La giunta: 4 assessori certi
Diverso è il discorso per la giunta: già  nelle ore successive alla vittoria, dal comitato palermitano del neo presidente filtravano nomi e modalità  da seguire per spartirsi poltrone e incarichi, assessorati e uffici di vertice. In una parola: la torta.
Al netto di debiti fuori bilancio ed emergenze contabili, infatti, il nuovo governo regionale riceverà  in dote 17,6 miliardi dell’ultimo ciclo settennale di fondi europei (2014-2020), ai quali vanno sommati i 2,3 miliardi del Patto del Sud siglato da Matteo Renzi.
Di tutto quel denaro Crocetta è riuscito a spendere soltanto 300 milioni. Gestire il resto del tesoro sarà  compito di Gaetano Armao, già  assessore al Bilancio di Lombardo e ora pupillo di Silvio Berlusconi che lo ha imposto come vicepresidente designato con delega ai conti.
È uno dei nomi praticamente certi del nuovo governo.
Poi c’è Roberto Lagalla, ex rettore dell’università  del capoluogo, neoeletto in consiglio regionale con la lista di Saverio Romano e già  assessore alla Sanità  di Cuffaro.
“Nello la sanità  non gliela dà : sarebbe troppo. Forse la formazione”, commentano dallo staff del neopresidente.
Viene sempre dalla lista di Romano un altro assessore in pectore: è Totò Cordaro, avvocato palermitano e consigliere regionale uscente che negli ultimi cinque anni ha incarnato il volto del cuffarismo d’opposizione.
Certo di un posto in giunta è poi Vittorio Sgarbi, che ha ritirato la sua candidatura a governatore in cambio della delega ai beni culturali: torna in Sicilia dopo l’esperienza da sindaco di Salemi, conclusa con lo scioglimento per mafia del comune.
Il patto del tre percento
Fin qui i nomi certi. Poi ci sono gli altri: quelli che saranno partoriti da un sistema più preciso del manuale Cencelli.
Mentre i giornali parlavano del patto dell’arancino — alla catanese — tra Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, infatti, i partiti siglavano un altro patto, molto più solido: quello del tre percento.
A ogni forza politica sarebbe toccato un assessore ogni tre punti percentuali raccolti alle urne.
Un sistema che serviva a tutelare anche le liste più deboli ma che è stato messo in crisi dal successo della coalizione. Il centrodestra in Sicilia ha vinto troppo: tutte le formazioni hanno superato lo sbarramento.
In alternativa al patto del tre percento, quindi, ecco spuntare la più rigida delle formule matematiche: un assessore ogni tre consiglieri eletti. La coalizione ha eletto 36 parlamentari: il risultato della divisione è 12 che è anche l’esatto numero dei posti in giunta.
Il ritorno dei trombati
Una proporzione che crea malumori tra la maggioranza. Forza Italia, infatti, vorrebbe considerare sia Armao che Sgarbi in quota tecnici e liberare così sedie ai non eletti. Come Nino Germanà , escluso a Messina dall’ondata di voti di Genovese junior, ma imparentato con i Ricciardello, ricchissimi costruttori finiti nell’inchiesta sulle tangenti Anas.
Spazzato via dai 17mila voti di Genovese è stato anche Santi Formica, vicinissimo a Musumeci, che ora spera di tornare comunque a Palermo dove l’assessore regionale l’ha già  fatto: venne condannato dalla corte dei conti al pagamento di 378 mila euro per danno erariale.
Denaro che aveva tentato di non pagare facendo confluire tutti i suoi beni in un fondo sull’isola di Jersey, canale della Manica, 2.224 chilometri da casa sua.
Condannato dalla corte dei conti a pagare 370mila euro è anche il senatore Antonio Scavone, l’uomo che Lombardo in persona vorrebbe in giunta, mentre l’Udc punta tutto su Mimmo Turano, uno che solo pochi mesi stava col centrosinistra.
Già  assessore nel 2001, Turano è stato un sostenitore del governo Crocetta e ad un certo punto ha pure lasciato l’Udc per rimanere in maggioranza con i centristi di Giampiero D’Alia.
In primavera, però, ha sentito odore di sconfitta ed è tornato subito alla corte di Lorenzo Cesa.
Intanto dai domiciliari fa sentire la sua voce anche Cateno De Luca, il deputato arrestato 48 ore dopo l’elezione: “Musumeci, se lei oggi è presidente della lo deve anche a me”, scrive su facebook.
Spinge per fare l’assessore anche Pippo Gennuso: è uno dei cosiddetti “impresentabili” a causa di un’indagine per truffa ma vuole mettere a frutto i suoi 6.557 voti.
Lo spoil system
E mentre gli alleati litigano per spartirsi le poltrone, Musumeci sta già  studiando un altro settore delicato: quello dei dirigenti.
L’obiettivo è lo spoil system: a rischiare la poltrona sono soprattutto i tre dirigenti — Rosaria Barresi all’ambiente, Dario Cartabellotta alla Pesca e Patrizia Valenti ai programmi europei — che hanno fatto gli assessori con Crocetta.
Poi sarà  la volta delle partecipate con Antonio Ingroia che potrebbe lasciare il vertice di Sicilia digitale, la società  che si occupa dell’informatizzazione della Regione.
“Non ero del Pd con Crocetta, non diventerò di destra con Musumeci. Ma credo che la logica spartitoria degli incarichi, secondo i criteri dell’appartenenza, che ha sempre regnato in Sicilia e nel Paese vada abbandonata”, ha detto di recente l’ex pm, replicando a chi gli contestava di “strizzare” l’occhio alla nuova maggioranza per mantenere il suo incarico.
Il ritorno di Miccichè
Dopo la giunta e le partecipate, la spartizione entrerà  dunque direttamente a Palazzo dei Normanni.
I consiglieri si insedieranno dopo l’Immacolata, ma la poltrona di presidente dell’Assemblea regionale è stata già  rivendicata da un altro volto in bianco e nero: quello di Gianfranco Miccichè. L’uomo dei 61 seggi a zero delle politiche del 2001 è tornato a fare il vicerè di Berlusconi sull’isola riportando Forza Italia alla vittoria.
Ora vuole tornare a sedere sulla poltrona che fu sua già  fino al 2008, dieci anni e un’era politica fa.
Il centrodestra, in teoria, ha i voti per eleggerlo subito ma la presidenza dell’Ars viene rivendicata anche dall’opposizione. Il Pd? Nossignore. È il Movimento 5 Stelle che chiede di poter occupare la poltrona più alta di Sala d’Ercole dopo essere stato di gran lunga il partito più votato alle regionali.
Come finirà ? I maligni suggersicono addirittura che alla fine Miccichè potrebbe tornare a fare il presidente dell’Ars anche con i voti del Pd.
Ai dem in cambio andrebbe una vicepresidenza in una prova generale di larghe intese che non sembra suscitare alcun imbarazzo.
Ma d’altra parte il centrodestra si è ripreso l’isola — in attesa delle politiche — mettendo in scena il più spregiudicato degli esperimenti: andare oltre il Gattopardo. Tomasi di Lampedusa faceva dire a don Fabrizio di Salina che per non cambiare nulla bisognava cambiare tutto?
Bene: gli eredi di Berlusconi in Sicilia non hanno cambiato nulla. E basta.

(da “Il Fatto Quotidiano”)

argomento: denuncia | Commenta »

“HO VISTO LE VIOLENZE DEI LIBICI, NON POSSO TACERE, QUELLE NAVI LE ABBIAMO PAGATE NOI”

Novembre 15th, 2017 Riccardo Fucile

LA TESTIMONIANZA DI GENNARO GUIDETTI DI SEA WATCH

Il volontario italiano della Ong Sea Watch Gennaro Giudetti torna a raccontare   quanto accaduto nel Mar Mediterraneo, a trenta miglia dalle coste libiche lo scorso 6 novembre scorso.
E lo fa in una conferenza stampa alla Camera, organizzata da Giuseppe Civati, leader di Possibile.
“Quando ho visto le violenze dei libici sui migranti, mi sono detto io da italiano non posso tacere, perchè quei soldi, quelle navi, le abbiamo pagata noi con le nostre tasse. Non è possibile. Usiamo i soldi in maniera diversa, così non va bene”.
Giudetti racconta di come i libici abbiano ostacolato le operazioni delle Ong tedesca — nonostante Sea Watch fosse stata attivata dalla Guardia Costiera italiana — nel recupero dei migranti, stipati a bordo di un gommone e poi finiti in acqua: “I libici ci hanno minacciato ed ostacolato”.
Per il giovane volontario, che racconta la difficile situazione di ritrovarsi in mare aperto e di dover decidere in pochi attimi, chi salvare e chi no “siamo anestetizzati dai numeri: altri tre, cinque, venti morti in mare. Dobbiamo sentirci tutti in colpa come italiani per tutto quello che con le nostre tasse paghiamo per gli accordi che abbiamo fatto con la Libia”.
“In questo Paese prendersela con il ministro dell’Interno è sempre un po’ problematico — afferma durante la conferenza stampa a Montecitorio, Giuseppe Civati — c’è una forma di soggezione psicologica. Per la prima volta c’è una responsabilità  diretta dello Stato italiano che finanzia queste operazioni, i protagonisti di queste operazioni, che millanta di aver accordi blindatissimi che evidentemente non ha e che mantiene un sistema del tutto oscuro, perchè poi non abbiamo solo testimonianze come quella di Gennaro. Esseri umani muoiono in mare, altri vengono torturati in Libia: è facile poi dire ‘abbiamo diminuiti gli sbarchi’ se questo è il prezzo è stato pagato, è stato un prezzo altissimo” conclude Civati

(da “Il Fatto Quotidiano”)

argomento: criminalità | Commenta »

IL TRONO DEGLI SPADA

Novembre 15th, 2017 Riccardo Fucile

ARMANDO CONDANNATO PER CORRUZIONE CON L’AGGRAVANTE MAFIOSA, CARMINE, IL CAPOCLAN, PER ESTORSIONE, MA SONO NUMEROSE ANCHE LE ATTIVITA’ LEGALI DELLA FAMIGLIA CHE HA COLONIZZATO OSTIA

Nel febbraio 2017 Armando Spada è stato condannato insieme ad altri otto per corruzione con l’aggravante mafiosa per la presa di una spiaggia: tra loro c’era Ferdinando Colloca, già  candidato alla Regione Lazio con Casapound.
Carmine Spada, considerato il capoclan, è stato condannato per estorsione con aggravante mafiosa nei confronti di un tabaccaio della zona.
Altri otto esponenti del clan sono stati condannati per il racket delle case popolari di Ostia.
Ma non c’è soltanto questo e Repubblica, a corredo di un articolo di Federica Angeli, oggi racconta le attività  commerciali che a Ostia sono legate alla famiglia Spada. Roberto Spada ha gestito con la moglie Elisabetta Ascani una serie di palestre con insegnamento di boxe e danza; poi c’è la ristorazione:
Ma Armando sta al bar Bistrò via Armando Armuzzi, proprio a due passi dal X Municipio. Suo nipote Enrico, detto Maciste, gestiva insieme alla sorella Principessa il caffè di via della Tolda, di fronte la stazione Stella Polare. Da qualche tempo la serranda è abbassata: i vigili urbani hanno elevato numerose contravvenzioni per violazioni amministrative.
In via Bosio, al civico 64, invece la gestione non è ufficialmente del clan Spada, ma è legato a loro. Infine il Barmusic, in via Storelli, gestito direttamente da Roberto e il bar di piazza Quarto dei Mille, dove, Fasciani e Spada sono sempre lì, in bella vista al tavolo, ma mai dietro al banco.
La pizzeria il cui impasto viene fatto dal genero di Armando Spada, cugino del boss, è in via Mario Ruta.
Non solo: c’è la panetteria storica di Carmine Spada, il boss, gestita dalla moglie Vanessa Carrara in via Capo delle Armi; poi c’è quella in piazza Gasparri che ha le serrande abbassate da mesi.
Le sale slot a loro riconducili sono 4 a Ostia.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: Roma | Commenta »

“CACCIATELI VIA, ANCHE CON IL METODO SPADA”: LA FRASE COSTA AL CONSIGLIERE GRILLINO LA SOSPENSIONE DAL PARTITO

Novembre 15th, 2017 Riccardo Fucile

IL GIORNO DOPO FABIO TALAMONI, NELL’IMBARAZZO DEL M5S, SOSTIENE DI NON RICORDARE COSA HA DETTO

Una nota dei consiglieri del Partito Democratico dell’XI Municipio accusa il grillino Fabio Talamoni di aver detto ai vigili di cacciarli via “anche utilizzando il metodo Spada”.
“La seduta era stata sospesa a seguito dell’immotivato allontanamento dall’aula di due di noi ‘rei’ di aver chiesto chiarimenti sul regolamento e sulla gestione dei lavori da parte del Presidente del Consiglio municipale”, aggiungevano i consiglieri.
Oggi Talamoni con il Messaggero sostiene di non ricordare quello che è successo
«Mi serve un po’ di tempo per “sbobinare” la situazione. Ora non ragiono, potrei dire cose che non stanno nè in cielo nè in terra, tutto e il contrario di tutto. Non ho capito neanche come ho fatto a tornare a casa. Ho la pressione a tremila».
Quindi, consigliere, non sa cosa ha detto solo poche ore fa?
«Qualora io abbia delle responsabilità , spero che nessuno pensi che sia mai venuto alle mani con qualcuno, che se dico una ca…ta possa essere accostato a quella gentaglia del clan Spada».
Allora questa “cavolata”, l’ha detta…
«Devo capire esattamente che ca…ta avrei detto. Ma mi dissocio da qualsiasi sistema mafioso o violento, non ho mai toccato nessuno. Ora però non ragiono».
In Aula ha avuto le allucinazioni, insomma?
«Io le allucinazioni le ho da due ore a questa parte. Sono confuso. Quello che mi si dice di aver detto è avvenuto fuori dal consiglio, in Aula, pensi, stavamo parlando di tabagismo… E poi io sono una persona taciturna, non parlo quasi mai ai dibattiti. Davvero, mi creda,sono una persona normale, mi sembra di essere caduto in un vortice allucinante. Però lo voglio dire: nella mia vita mi sono sempre comportato onestamente».
Che fa nella vita, oltre al consigliere municipale?
«Il consigliere, perchè sono disoccupato».
In serata il M5S ha fatto sapere di aver cominciato le procedure di sospensione per il consigliere Fabio Talamoni.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: Grillo | Commenta »

IL CONSIGLIERE M5S DI SANT’ARCANGELO A GIUDIZIO PER FURTO AGGRAVATO SI DIMETTE

Novembre 15th, 2017 Riccardo Fucile

MARCO MUSSONI E’ INDAGATO PER LA SOTTRAZIONE DI CARTE DI CREDITO CON LA SUA COMPAGNA

Marco Mussoni, consigliere del MoVimento 5 Stelle a Santarcangelo, è indagato in un’inchiesta per furto aggravato in cui sono coinvolte la compagna e la sorella di lei, per l’accusa di aver prelevato carte e bancomat negli uffici dove fanno le pulizie e averle usate per fare acquisti.
Oggi compariranno tutti e tre in tribunale, dove si deciderà  sulla richiesta di rinvio a giudizio.
Ieri, intanto, ha annunciato le sue dimissioni: “Trovandomi nella situazione di dover giustificare un mio presunto coinvolgimento in un illecito, credo sia opportuno rinunciare al mio incarico di consigliere comunale, per permettere al Movimento 5 Stelle di poter continuare il proprio lavoro con serenità  e dedizione”.
La storia dell’indagine era stata sollevata nei giorni scorsi dai giornali, che però non avevano fatto il nome del consigliere sotto inchiesta.
In realtà  l’indagine era arrivata molto più avanti, visto che si è già  davanti all’udienza preliminare, ma non si è saputo nulla della vicenda fino a quando i giornali non ne hanno parlato.
Secondo quanto racconta Rimini Today le due donne erano impiegate in una ditta che si occupava della pulizia negli uffici di alcune aziende tra la Valconca e il cesenate.
Nella sede dell’azienda di pulizie erano arrivate una serie di lamentele da parte dei clienti che denunciavano la sparizione di contanti, assegni, carte di credito e bancomat, utilizzati per pagare mobili, cene e spuntini al McDonald’s: “Le telecamere a circuito chiuso degli istituti di credito dove i bancomat erano stati usati per dei prelievi, inoltre, avevano ripreso i due utilizzatori che, secondo le accuse, sarebbero la più anziana delle sorelle e il suo compagno“.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: Grillo | Commenta »

LA MAPPA DELL’ASSENTEISMO NEI COMUNI ITALIANI

Novembre 15th, 2017 Riccardo Fucile

I RECORD DEI MUNICIPI CON PIU’ ASSENTI E UNA MEDIA NAZIONALE DI 50 GIORNI… SENZA UNA RIPARTIZIONE TERRITORIALE BEN DEFINITA

Il primo Rapporto sui Comuni realizzato da Ermes PA ( in coordinamento tra Pubbliformez e Neboricerche Pa) censisce ottomila comuni, un esercito di 346.123 dipendenti comunali (erano 394.177 nel 2009, in calo di 49mila addetti), e una media nazionale di assenze retribuite di 50,2 giorni (qualcosa in meno rispetto ai 50,6 giorni censiti nel 2010).
Libero oggi ne pubblica una sintesi corredata di una tabella che rappresenta la mappa dell’assenteismo nei comuni italiani, nella quale si scopre che le assenze dei dipendenti calabresi di Locri sono pari a 99,4 giorni, quasi il doppio delle normali   assenze.
Considerando i 31,3 giorni di ferie, i 10,3 giorni di malattia e tutte le altre assenze previste dai contratti di lavoro e ovviamente garantiti a tutti i lavoratori pubblici e privati.
In Sardegna, a La Maddalena, le assenze dei comunali sono state pari a 87,3 giorni, quasi quante a Condofuri, piccolo centro di appena 5.077 abitanti che rientra nella città  metropolitana di Reggio Calabria.
Nell’elenco dei comuni più virtuosi si piazza in prima posizione Biassono, dove le assenze non superano i 14 giorni nel 2015.
Al secondo posto della classifica delle cittadine più virtuose si piazza Mussomeli, piccolo centro siciliano in provincia di Caltanissetta (18,1 giorni).
Quindi non c’è una ripartizione territoriale ben definita per chi fa boom nelle assenze e per chi invece ne fa meno, come poteva sembrare a una prima occhiata.
Anzi: tra i comuni con più assenze possiamo notare Offida vicino Ascoli e Carnate in Monza-Brianza, dove c’è anche il comune con meno assenze.

(da “NextQuotidiano”)

argomento: Costume | Commenta »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.794)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (543)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (35.014)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Ottobre 2025 (310)
    • Settembre 2025 (662)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (436)
    • Giugno 2014 (391)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Novembre 2017
    L M M G V S D
     12345
    6789101112
    13141516171819
    20212223242526
    27282930  
    « Ott   Dic »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • “NON E’ CON LE ONOREFICENZE CHE SI DIMOSTRA DA CHE PARTE STARE, MA CON LE AZIONI CONCRETE”
    • “VANNACCI È IL CAPRO ESPIATORIO DEL FALLIMENTO DI SALVINI”: I LEGHISTI DELLA PRIMA ORA METTONO ALL’INDICE IL SEGRETARIO, REO DI AVER LASCIATO CARTA BIANCA AL GENERALE IN TOSCANA
    • TAGLIA DI QUA, TAGLIA DI LÀ: LA SANITÀ ESCE AZZOPPATA DAL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO PRESENTATO IN CDM
    • COSA SCRIVEVA IN CHAT LA FECCIA RAZZISTA DELL’ORGANIZZAZIONE GIOVANILE DEL PARTITO REPUBBLICANO AMERICANO (E PER FORTUNA CHE IL “LINGUAGGIO D’ODIO” PROVIENE SOLO DALLA SINISTRA RADICALE)
    • L’AMERICA È SULL’ORLO DELLA GUERRA CIVILE, A CHICAGO I CITTADINI SI ORGANIZZANO CONTRO I RAID ANTI-MIGRANTI DEI MILITARI INVIATI DA TRUMP, SCONTRI CON LA POLIZIA
    • EUGENIA ROCCELLA È LA MINISTRA PER LA FAMIGLIA, PER LA NATALITÀ E PER… LE FIGURACCE : IN TRE ANNI ALLA GUIDA DEL DICASTERO ALLE PARI OPPORTUNITÀ, ALLA FAMIGLIA, SI È FATTA NOTARE PIÙ PER LE SPARATE E LE GAFFE CHE PER I TRAGUARDI RAGGIUNTI DAL SUO MINISTERO
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA