Destra di Popolo.net

GOVERNO IN ALTO MARE, DI MAIO DA MATTARELLA: “ABBIAMO BISOGNO DI ALTRO TEMPO, NOMI NON NE FACCIAMO”

Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile

LA PRESA PER IL CULO CONTINUA, L’ACCORDO SULLE POLTRONE NON C’E’

“Nomi non ne facciamo, su questo io e Matteo Salvini siamo d’accordo”.
Lo ha detto il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio al termine dell’incontro avuto con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il leader M5S ha quindi riferito di aver chiesto qualche altro giorno al Capo dello Stato per poter ultimare il contratto di governo. “Con Salvini siamo d’accordo che i nomi pubblicamente non li facciamo e in questo momento abbiamo chiesto al presidente della Repubblica il tempo per ultimare il contratto”.
“Siamo d’accordo nel fare presto ma siccome stiamo scrivendo il programma di governo dei prossimi 5 anni, per noi è molto importante farlo nel migliore dei modi. Quindi al Presidente è stato chiesto qualche altro giorno”.
Ma i ‘tempi supplementari’ chiesti non servono solo per chiudere il contratto, ma anche a consultare gli iscritti al Movimento: saranno loro “a decidere con un voto online se fare partire il governo con questo contratto oppure no”, precisa Di Maio.
*Il quadro è ancora di incertezza. E, un’ora prima delle consultazioni al Colle, i due leade sono stati costretti a incontrarsi in un faccia a faccia alla Camera.
Alla ricerca di un’intesa in extremis sul nome del premier che ancora non c’e’.

(da agenzie)

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SIAMO ALLA FARSA. SAPELLI, IL PREMIER MANCATO: “LI HO INCONTRATI IERI SERA, HANNO CAMBIATO IDEA? IO CI TENEVO”

Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile

“MI HANNO CERCATO LORO”… L’ULTIMA VITTIMA DEI DUE TIRAPACCHI

Nel suo lungo curriculum potrà  aggiungere il ruolo di presidente del Consiglio in pectore, anche se il suo «quasi incarico» è durato lo spazio di poche ore.
Giulio Sapelli, ora è ufficiale, non è il candidato premier a cui stanno pensando Lega e Movimento 5 Stelle: fonti vicine ai vertici dei due partiti smentiscono di aver preso in considerazione il docente torinese.
Eppure da più parti il vulcanico economista veniva dato tra i «papabili».
E che l’interessamento ci sia stato è lui stesso a confermarlo, ai microfoni di Radio Cusano Campus: «Ho incontrato il M5S e la Lega ieri sera, non sono andato a cena, erano le 21.30 circa e non credo che avessero cenato. Io non sapevo di questa nota del M5S. Ieri sera mi avevano chiesto di incontrarmi quelli dei 5 Stelle, insieme alla Lega, vorrà  dire che hanno cambiato parere. Io ci tenevo a fare qualcosa, perchè avevo letto il loro programma e mi sembrava un buon programma».
Sapelli spiega che nel dare la sua disponibilità  aveva posto come unica condizione quella di potere essere affiancato da Domenico Siniscalco, un altro economista torinese, già  ministro delle Finanze tra il 2004 e il 2005 con Berlusconi premier, a cui avrebbe affidato il medesimo incarico.
E quanto ai contenuti del «contratto di governo» fa notare che «non si parla di flat tax, ma c’è un buon discorso programmatico sulle tasse e il reddito di cittadinanza è presentato come in tutti i Paesi europei, in particolar modo viene preso il modello tedesco».
Nella notte tra domenica e lunedì il suo nome è stato fatto in quota Lega Nord come possibile presidente del consiglio, in alternativa a Giuseppe Conte, indicato dal M5S. Poche ore dopo, la bocciatura.

(da “il Corriere della Sera”)

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CHI E’ GIUSEPPE CONTE, IL GIURISTA CHE VUOLE DISBOSCARE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile

DOCENTE DI DIRITTO PRIVATO CON UN CURRICULM DI RISPETTO, MA SENZA ALCUNA ESPERIENZA DI GESTIONE POLITICA

Giuseppe Conte per la candidatura a membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, in pratica l’organo di autogoverno della magistratura amministrativa di cui è vicepresidente,   ha mandato un curriculum di 18 pagine.
Nato 54 anni fa a Volturara Appula, paesino nell’entroterra di Foggia, dopo la laurea in Legge alla Sapienza di Roma, è stato borsista del Cnr e poi ha “perfezionato” gli studi giuridici nelle facoltà  più in vista del mondo occidentale: da Yale alla Sorbonne, Dalla Duquesne a Cambridge, dall’International Kulture Institute di Vienna alla New York University.
Con un percorso di questo tipo non poteva che diventare professore universitario: attualmente insegna a Firenze e alla Luiss di Roma come docente di Diritto privato. Oltre a essere avvocato patrocinante in Cassazione, condirettore della collana Laterza dedicata ai “Maestri dei diritto” e componente della commissione cultura di Confindustria.
Ma è anche esperto di “gestione di grandi imprese in crisi”.
Il suo nome stato inserito nella possibile rosa dei premier di provenienza tecnica perchè era già  stato indicato come ministro della Pubblica amministrazione, deburocratizzazione e meritocrazia in un eventuale governo Cinquestelle.
Come possibile ministro della Pa, Conte – come dichiarato proprio a Repubblica – proporrebbe come prima cosa una “semplificazione del quadro normativo, farraginoso, incoerente a tratti incomprensibile” e “un censimento di tutti i provvedimenti amministrativi esistenti al fine di operare una rigorosa e spietata semplificazione”.
Sperando che non si metta nel cortile di Palazzo Chigi a bruciare le leggi abolite, come fece l’ex ministro leghista Calderoli.

(da agenzie)

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QUANDO SAPELLI, POSSIBILE PREMIER DEL GOVERNO M5S-LEGA, DICEVA CHE LA MATRICE DEL MOVIMENTO ERA DI STAMPO NEONAZISTA

Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile

SAREBBERO STATI SICURAMENTE CONTENTI GLI ELETTORI GRILLINI

C’è una intervista a Giulio Sapelli che circola parecchio sui social network ma non è di oggi, risale allo scorso settembre.
In una conversazione con VITA, il possibile presidente del Consiglio in quota Lega – in lizza con il candidato M5S, il giurista Giuseppe Conte – attaccava duramente il Movimento 5 Stelle, uno dei due partiti che sulla base dell’accordo di governo potrebbe conferirgli l’incarico da presidente del Consiglio di un esecutivo giallo verde. L’economista commentava i risultati delle elezioni in Germania che avevano visto l’ascesa di Afd, il partito di estrema destra che per la prima volta dalla fine del nazismo metteva di nuovo piede nel Bundestag. Ecco uno stralcio:
Non è una cosa drammatica?
No perchè bisogna anche dire che non tutti nel AfD la pensano così, un caso è Alice Weidel e che hanno preso solo il 12%. Esiste un arco istituzionale in Germania, in cui si muovno molti partiti che sapranno arginare questi neonazisti. Mi sembra, da questo punto di vista, che la situazione sia molto più preoccupante in Italia con il M5S. La Germania è vaccinata e ha gli anticorpi. Noi no. E non mi riferisco alle presunte istanze populiste del Movimento di Beppe Grillo, ma al suo evidente dna di matrice neonazista.

(da “Huffingtonpost”)

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CHI E’ SAPELLI, IL PROFESSORE MARXISTA CON CUI SALVINI NON E’ RIUSCITO A LAUREARSI

Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile

IL SUO NOME E’ STATO BOCCIATO POCA FA DAI GRILLINI, MA ERA STATO PROPOSTO COME PREMIER DALLA LEGA…UN ECONOMISTA CHE HA GIRATO TUTTI GLI AMBIENTI, DEGNO DEL SUO VATE

Salvini, studente di Scienze Politiche poi passato al corso di laurea in Scienze Storiche, si è fermato a cinque esami dalla laurea per poi dichiarare pomposamente alle stampe, nel 2008, che sarebbe arrivata “prima la Padania libera della mia laurea”.
Dimenticando di dire che gli anni di fuoricorso al’università  che aveva accumulato sono stati ben 14.
Giulio Sapelli era il suo docente di Storia economica all’università  Statale di Milano che non abbe mai la “fortuna” di vedere.
Ora Sapelli, accademico di vaglia con parecchie decine di pubblicazioni internazionali e libri che indagano l’economia come scienza sociale, potrebbe essere il premier indicato dalla Lega.
Sapelli, nell’ultimo quarto di secolo, ha percorso molta strada e molte curve nel suo cursus accademico, che pure da allora ha arricchito tra gli atenei di Londra, Barcellona, Buenos Aires.
Dalla fine degli anni Novanta, con un incarico nel cda dell’Eni su indicazione del Tesoro, cominciava la sua diversificazione da ricerca e docenza al mondo dell’economia “applicata”, quello in cui le imprese chiedono consigli e strategie per i loro top manager, o gli stessi governi lo fanno.
Dopo l’Eni, nel 2000, il suo amico personale Vincenzo Visco, ai tempi ministro, lo spedì a Siena per riscrivere lo statuto della Fondazione Mps: cosa che fece in breve tempo, dimettendosi subito dopo (rara avis), per lasciare il posto a Giuseppe Mussari, con quali esiti è tristemente noto.
Lasciata Siena, Sapelli ha continuato nel suo ruolo di consigliere dei vertici dell’Eni tramite la Fondazione Mattei, con un excursus decennale per l’Unicredit di Alessandro Profumo, e altre collaborazioni con la Finmeccanica di Pier Francesco Guarguaglini, le Ferrovie dello Stato, la municipalizzata Meta di Modena.
E tante altre, in un percorso in cui eclettismo e multidisciplinarietà  sembrano far premio sulla stabilità  degli orizzonti e delle cerchie relazionali.
Con questa incessante bulimia il giovane talento dell’economia di comunità , formatosi all’istituto Gramsci di Torino e poi nell’Ivrea di Adriano Olivetti, ha attraversato quasi tutti gli ambienti politici e culturali dell’Italia recente, coniugando le idee marxiste con le esigenze dettate dal presente, in temi di governance dell’impresa, geopolitica dell’energia, processi industriali e finanza tra locale e globale.
Un profilo perfetto, si direbbe, per la melassa cui Salvini e Di Maio cercano di dar forma.
Nel 2017, in un’intervista a Linkiesta, pronunciò parole non proprio tenere nei confronti dei 5Stelle (“Nulla mi leva dalla testa che il Movimento Cinque Stelle sia stata un’invenzione americana ed israeliana per condizionare la nostra politica. Un tentativo che poi è sfuggito di mano).
Così come è finito tra le persone sospettate di aver pronunciato un insulto (“Gnocca senza testa”) in un fuorionda di una trasmissione tv rivolto, probabilmente, alla giornalista Rula Jebreal.
Conserva un alto senso del suo ruolo e del suo sapere.
Tutto da vedere alla prova, nel caso di un governo con le fattezze e i vincoli che si preparano.
I Cinque Stelle escludono che sia lui il premier che verrà  indicato al Colle, ha fatto sapere pochi minuti fa il portavoce M5S.

(da agenzie)

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BERLUSCONI AVVERTE SALVINI: “L’ALLEANZA SI PUO’ ROMPERE, HA SBAVATO PER ANDARE AL GOVERNO A OGNI COSTO”

Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile

I SUOI SONO GIA’ PRONTI ALLO SCONTRO PARLAMENTARE: “FAREMO LE PULCI A SALVINI E DI MAIO”

Aveva detto una volta che si sarebbe trattato di un Ircocervo, un mostro politico, poi si è fatto di là  e ha consentito che il governo giallo verde, che continua a vedere come un mostro, prendesse corpo, ma le incognite restano ancora talmente tante che il giudizio non può che restare sospeso fra scetticismo e bocciatura.
Di sicuro Silvio Berlusconi non ha intenzioni di fare sconti all’alleato: «In Parlamento faremo le pulci al nuovo esecutivo, controlleremo che i principi dell’alleanza del centrodestra non vengano traditi, viceversa…».
Pur restando ufficialmente in silenzio, ad Arcore, l’ex premier ovviamente segue da vicino la formazione del contratto di governo fra Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Ad Arcore viene aggiornato sui passi avanti delle trattative, sui temi che vengono inseriti nel contratto, sui contorni del conflitto di interessi: ci sarà ? e se si, sino a che punto si spingeranno i 5Stelle? Sono sufficienti le garanzie che finora gli ha fornito Salvini?
Domande al momento senza risposta. E dunque il giudizio definitivo, e il conseguente comportamento parlamentare, dipenderà  da dettagli che verranno svelati stasera al Quirinale, o forse domani.
Molte sono le cose che possono lasciare Forza Italia e Fratelli d’Italia in uno stato di benevola opposizione, o piuttosto farli virare verso il muso duro parlamentare: in primo lugo la scelta del presidente del Consiglio.
La figura di chi sarà  chiamato a presiedere l’esecutivo ovviamente non è indifferente, sia per Forza Italia che per i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Bisognerà  vedere quanto le due formazione del centrodestra, in qualche entrambe modo «mollate» da Salvini, si sentiranno davvero tutelate dal nuovo premier e quanto eventualmente si riconosceranno nella sua storia, nella sua azione e infine nel programma.
La riabilitazione giudiziaria di Berlusconi, il ritorno alla candidabilità  parlamentare, gli dà  più forza, consente al suo partito di ragionare con maggiore fiducia nel medio termine: ovviamente la scommessa è che il due Salvini-Di Maio abbia vita breve, che nonostante il contratto di governo la vita concreta dell’azione amministrativa, la necessità  delle coperture finanziarie, rendano accidentato il percorso.
Perchè una cosa è certa: nonostante le omissioni, le dichiarazioni di fiducia reciproca, il galateo fra alleati che tali rimangono, o dichiarano pubblicamente di restare, anche in omaggio alle Giunte regionali in cui governano insieme, è chiaro che nella pancia di Forza Italia al momento il giudizio su Salvini non potrebbe essere peggiore.
«Ha sbavato per andare al governo comunque e ad ogni costo, ora vedremo se ciò che nasce anche contro di noi sarà  almeno coerente dal punto di vista programmatico, viceversa l’alleanza del centrodestra per come la conosciamo può anche rompersi…», dicono ai piani alti del partito di Berlusconi.
Insomma di benevolo al momento c’è rimasto ben poco, rispetto ai giorni scorsi. Quando il nuovo governo si presenterà  alle Camere, per chiedere la fiducia, sapremo se Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni si muoveranno insieme, e se soprattutto lasceranno correre, pur opponendosi, o viceversa, come dice un alto dirigente del partito, non faranno sin da subito una massiccia guerra parlamentare, in primo luogo al Senato, dove i numeri della maggioranza sono più risicati.
«Siamo pronti a fargli le pulci», dicono ad Arcore una domenica pomeriggio che ha riflettori soltanto i dettagli dell’accordo che Salvini e Di Maio stanno per concludere e che oggi sottoporranno al capo dello Stato.
Se davvero così sarà , o se parla la rabbia di un’esclusione subita, lo sapremo nei primi giorni di vita del nuovo esecutivo giallo-verde.

(da “il Corriere della Sera”)

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PER “IL CORRIERE” DUE IPOTESI PREMIER: I NON ELETTI DAL POPOLO SAPELLI (LEGA) E CONTE (M5S)

Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile

OGGI LE CONSULTAZIONI DA MATTARELLA: ALLE 16.30 IL M5S, ALLE 18 LA LEGA

Giulio Sapelli o Giuseppe Conte: Lega e M5S, rispettivamente, hanno messo sul tavolo i nomi di due professori come possibili premier per sbloccare l’impasse dell’alleanza «giallo-verde» per salire al timone di Palazzo Chigi. Sapelli, noto economista che insegna alla Statale di Milano, e Conte, ordinario di diritto privato all’Università  di Firenze, vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, sarebbero stati contattati nella notte dai vertici dei due partiti vincitori delle elezioni del 4 marzo.
«Ho fatto della riservatezza la mia cifra di vita – fa sapere il professor Sapelli – E quindi non commento. Però il programma M5S-Lega è un buon programma e come cittadino lo condivido».
I curriculum
Sapelli, 71 anni, oltre all’attività  di docente universitario ha seduto anche in importanti consigli di amministrazione, come quelli di Eni e Unicredit.
Conte, 41 anni, era un profilo già  scelto da Luigi Di Maio, prima del voto, per ricoprire l’incarico di ministro della Pubblica amministrazione, deburocratizzazione e meritocrazia targato nell’eventuale governo a 5 Stelle.
Gli incontri con Mattarella
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riprenderà  oggi le consultazioni. Alle 16,30 salirà  al Quirinale la delegazione di M5S composta dai capigruppo di Senato e Camera, Danilo Toninelli e Giulia Grillo, e il capo politico del movimento, Luigi Di Maio. Alle 18 sarà  la volta della delegazione della Lega composta dai capigruppo di Senato e Camera, Gian Marco Centinaio e Giancarlo Giorgetti e dal segretario federale del partito, Matteo Salvini.

(da “il Corriere della Sera”)

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IL MISTERO GAUDIOSO DEL PREMIER LEGA-M5S: STANNO ANCORA ROVISTANDO NEI CASSONETTI

Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile

LA LEGA AVREBBE TIRATO FUORI UN NOME IMPROPONIBILE, UN DOCENTE DI ECONOMIA ANTI-EURO, I GRILLINI UN GIUDICE AMMINISTRATIVO… RETROSCENA CON ANEDDOTI ESILARANTI

C’è un mister X sulla strada del governo Lega-M5S. Mentre ieri pomeriggio il Quirinale pressava Matteo Salvini e Luigi Di Maio per avere il nome del presidente del Consiglio proposto grillini e Carroccio, Di Maio annullava l’intervista a Che tempo che fa in cui avrebbe dovuto comunicarlo.
Perchè l’accordo ancora non c’è e i nomi (o gli identikit) che girano movimentano le giornate degli sherpa.
Il Fatto Quotidiano racconta che ognuno dei due ha fatto il nome di un “terzo uomo” da proporre a Mattarella: “Si parla di due professori. La Lega avrebbe tirato una carta improponibile, un professore di economia dalle simpatie anti-euro. I Cinque Stelle avrebbero riaperto il cassetto dei ministri presentati prima del voto e proposto Giuseppe Conte, l’avvocato vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa”.
Fin troppo facile immaginare chi potrebbe essere il professore di economia che la Lega vorrebbe portare a Palazzo Chigi. Ancora più facile immaginare l’imbarazzo dei 5 Stelle quando sul tavolo arriva il nome di Giulio Tremonti. Che però alla fine non viene considerato in corsa.
Il totopremier appassiona anche Repubblica:
Non è interessato, ad esempio, l’ex rettore della Bocconi Guido Tabellini. Qualcuno azzarda il nome di un altro accademico, il rettore della università  degli Studi di Milano ed anatomopatologo Gianluca Vago. E molti cercano di capire se l’economista Carlo Cottarelli abbia trascorso il week-end a Milano. C’era certamente Giorgetti, l’ipotesi più abusata in questa crisi che sembra non finire mai.
Ma può essere davvero lui, se la comunicazione grillina si esibisce ancora a sera in contorsioni lessicali?
«Di Maio ha detto che sarà  un politico — spiegano — ma in realtà  voleva solo dire che si tratta di un premier di un governo politico, con un programma politico. Diciamo che non sarà  neutro…».
Quanto buio attorno a Mister X. Circola per tutto il giorno anche l’idea Maroni. Ma come può Salvini promuovere un nemico interno, per di più in ottimi rapporti con il Cavaliere? Poi, per bilanciare gli umori del Carroccio, torna ad affacciarsi anche l’ipotesi Giulia Bongiorno.
Il nome di Gianluca Vago è certamente nome di alto profilo e ha tra i suoi grandi estimatori il governatore lombardo Attilio Fontana. Tuttavia l’interessato smentisce con il Corriere della Sera. Che racconta anche di un buffo tentativo di proporre persino Alessandro Di Battista:
Di Maio prova ancora a chiedere la premiership per il Movimento. La strada, però, per lui è sbarrata. Un 5 Stelle gli chiede:«Ma non sei pentito di dover rinunciare a Palazzo Chigi per non aver stretto la mano a Berlusconi?». «No, preferisco essere stato coerente con le mie idee», risponde il capo politico.
Che tenta un’ultima mossa: punta su Alessandro Di Battista. Il nome, però, non trova il gradimento del Carroccio. Sul tavolo circolano anche le opzioni Fraccaro, Giorgetti, Sapelli. Si riflette.
Il retroscena più divertente lo racconta la Stampa: Salvini avrebbe dato a Di Maio un’ultima estrema chance per esaudire il suo desiderio di andare a Palazzo Chigi: «Stringi la mano a Berlusconi e diventi premier».
La risposta è stata la stessa di tutte le ultime settimane: «Mai, sono orgoglioso di non averlo fatto prima e non lo faccio ora».
Un altro nome, che esce sul Giornale, è quello di Michele Geraci, professore di economia a Shanghai, teorico della compatibilità  tra flat tax e reddito di cittadinanza e critico sull’integrazione monetaria europea, nome proposto da Salvini. Geraci è stato ospite di alcune iniziative della Lega e della scuola di formazione politica organizzata da Armando Siri.
E non è tutto. Perchè nel bailamme esce anche il nome di Elisabetta Belloni, che non a caso era in pole position per il governo di Mattarella, e quello di Giacinto della Cananea. In ogni caso, tutti nomi molto lontani da quell’investitura popolare che è stata fonte di polemica da parte di Lega e M5S negli ultimi anni in Parlamento. La Stampa intanto fa sapere che Lega e M5S hanno scelto i propri uomini (e donne, poche) per la squadra.
Sarà  «super politico» giurano dal M5S Per quanto riguarda i grillini, nessuna sorpresa. Chi era al tavolo dovrebbe essere nel governo: Vincenzo Spadafora, possibile sottosegretario a Palazzo Chigi, Alfonso Bonafede, Laura Castelli. Per il Carroccio: Giancarlo Giorgetti, anche lui sottosegretario alla presidenza del Consiglio. L’avvocato Giulia Bongiorno, altro nome in pole per guidare l’esecutivo, dovrebbe entrare di sicuro. Sulla soglia del governo anche il fedelissimo capogruppo dei senatori Gianmarco Centinaio e il presidente della commissione speciale Nicola Molteni.
E Amedeo La Mattina con Ilario Lombardo racconta anche un altro gustoso retroscena che riguarda il tavolo sul governo: Borghi ha fatto strabuzzare gli occhi pure ai colleghi di partito quando davanti all’osservazione che se avessero sforato i conti, il Ragioniere dello Stato avrebbe respinto le riforme, ha risposto: «Che problema c’è, cambiamo il Ragioniere»).

(da “NextQuotidiano”)

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UDINE, IL CANDIDATO DELLA MELONI CHE FA IL SALUTO ROMANO PER FESTEGGIARE IL NUOVO SINDACO

Maggio 14th, 2018 Riccardo Fucile

QUALCUNO GLI DICA CHE NON ERA IL DUCE CHE PASSAVA IN RASSEGNA LE TRUPPE

In un video pubblicato per festeggiare la vittoria di Pietro Fontanini, il candidato del centrodestra ha battuto l’antagonista del centrosinistra, Vincenzo Martines, nella corsa per il sindaco di Udine, si vede il segretario cittadino di Fratelli d’Italia Ugo Falcone mentre fa il saluto romano.
Ugo Falcone, che ha portato a casa la bellezza di sessantasette preferenze nella corsa per un posto nel consiglio comunale, era stato indicato come un nome caldo per la giunta che Fontanini varerà  dopo la vittoria.
Ugo Falcone è stato docente di archivistica e attualmente è professore di italiano, storia e geografia in una scuola secondaria oltre che Amministratore unico dell’Agenzia Italiana per il Patrimonio Culturale, impresa privata che fornisce servizi professionali nel campo dei beni culturali a soggetti pubblici e privati.

(da “NextQuotidiano”)

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