BERLUSCONI AVVERTE SALVINI: “L’ALLEANZA SI PUO’ ROMPERE, HA SBAVATO PER ANDARE AL GOVERNO A OGNI COSTO”
I SUOI SONO GIA’ PRONTI ALLO SCONTRO PARLAMENTARE: “FAREMO LE PULCI A SALVINI E DI MAIO”
Aveva detto una volta che si sarebbe trattato di un Ircocervo, un mostro politico, poi si è fatto di là e ha consentito che il governo giallo verde, che continua a vedere come un mostro, prendesse corpo, ma le incognite restano ancora talmente tante che il giudizio non può che restare sospeso fra scetticismo e bocciatura.
Di sicuro Silvio Berlusconi non ha intenzioni di fare sconti all’alleato: «In Parlamento faremo le pulci al nuovo esecutivo, controlleremo che i principi dell’alleanza del centrodestra non vengano traditi, viceversa…».
Pur restando ufficialmente in silenzio, ad Arcore, l’ex premier ovviamente segue da vicino la formazione del contratto di governo fra Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Ad Arcore viene aggiornato sui passi avanti delle trattative, sui temi che vengono inseriti nel contratto, sui contorni del conflitto di interessi: ci sarà ? e se si, sino a che punto si spingeranno i 5Stelle? Sono sufficienti le garanzie che finora gli ha fornito Salvini?
Domande al momento senza risposta. E dunque il giudizio definitivo, e il conseguente comportamento parlamentare, dipenderà da dettagli che verranno svelati stasera al Quirinale, o forse domani.
Molte sono le cose che possono lasciare Forza Italia e Fratelli d’Italia in uno stato di benevola opposizione, o piuttosto farli virare verso il muso duro parlamentare: in primo lugo la scelta del presidente del Consiglio.
La figura di chi sarà chiamato a presiedere l’esecutivo ovviamente non è indifferente, sia per Forza Italia che per i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Bisognerà vedere quanto le due formazione del centrodestra, in qualche entrambe modo «mollate» da Salvini, si sentiranno davvero tutelate dal nuovo premier e quanto eventualmente si riconosceranno nella sua storia, nella sua azione e infine nel programma.
La riabilitazione giudiziaria di Berlusconi, il ritorno alla candidabilità parlamentare, gli dà più forza, consente al suo partito di ragionare con maggiore fiducia nel medio termine: ovviamente la scommessa è che il due Salvini-Di Maio abbia vita breve, che nonostante il contratto di governo la vita concreta dell’azione amministrativa, la necessità delle coperture finanziarie, rendano accidentato il percorso.
Perchè una cosa è certa: nonostante le omissioni, le dichiarazioni di fiducia reciproca, il galateo fra alleati che tali rimangono, o dichiarano pubblicamente di restare, anche in omaggio alle Giunte regionali in cui governano insieme, è chiaro che nella pancia di Forza Italia al momento il giudizio su Salvini non potrebbe essere peggiore.
«Ha sbavato per andare al governo comunque e ad ogni costo, ora vedremo se ciò che nasce anche contro di noi sarà almeno coerente dal punto di vista programmatico, viceversa l’alleanza del centrodestra per come la conosciamo può anche rompersi…», dicono ai piani alti del partito di Berlusconi.
Insomma di benevolo al momento c’è rimasto ben poco, rispetto ai giorni scorsi. Quando il nuovo governo si presenterà alle Camere, per chiedere la fiducia, sapremo se Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni si muoveranno insieme, e se soprattutto lasceranno correre, pur opponendosi, o viceversa, come dice un alto dirigente del partito, non faranno sin da subito una massiccia guerra parlamentare, in primo luogo al Senato, dove i numeri della maggioranza sono più risicati.
«Siamo pronti a fargli le pulci», dicono ad Arcore una domenica pomeriggio che ha riflettori soltanto i dettagli dell’accordo che Salvini e Di Maio stanno per concludere e che oggi sottoporranno al capo dello Stato.
Se davvero così sarà , o se parla la rabbia di un’esclusione subita, lo sapremo nei primi giorni di vita del nuovo esecutivo giallo-verde.
(da “il Corriere della Sera”)
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