Luglio 11th, 2018 Riccardo Fucile
I 58 UOMINI, 3 DONNE E 6 BAMBINI QUERELINO SALVINI PER AVERLI DEFINITI “DELINQUENTI” E LA MAGISTRATURA ACCERTI CHI HA DATO L’ORDINE DI RICONSEGNARLI ALLA LIBIA E PROCEDA PER VIOLAZIONE DELLA CONVENZIONE DI GINEVRA CHE VIETA I RESPINGIMENTI
La nave Diciotti sarà in attracco a Trapani in serata, lo fanno sapere fonti del ministero delle
Infrastrutture e Trasporti.
Dopo le polemiche tra Trenta e Toninelli da una parte e Salvini dall’altra la nave della marina militare italiana che ha preso in carico i naufraghi salvati dalla Vos Thalassa ha finalmente ricevuto dal ministero dell’Interno il porto sicuro in cui approdare: ieri è rimasta tutto il giorno ferma nel Mediterraneo in attesa di un accordo tra la Lega e il MoVimento 5 Stelle.
I 67 migranti (58 uomini, 3 donne e sei minori) erano stati recuperati e salvati in acque Sar libiche, poi si era reso necessario il loro trasbordo sull’unità militare perchè c’erano stati momenti di tensione, in quanto secondo le mail spedite dalla nave alcuni dei soccorsi hanno minacciato e spintonato equipaggio e ufficiali perchè avevano paura di essere riportati di nuovo in Libia (i respingimenti sono vietati dalla Convenzione di Ginevra)
A Trapani funzionari di Polizia dovrebbero salire a bordo della Diciotti per individuare le persone che avrebbero alimentato la tensione sul rimorchiatore Vos Thalassa e quindi valutare la loro posizione dal punto di vista penale.
Secondo successive comunicazioni del ministero dell’Interno ad essere accusati di aver minacciato l’equipaggio del Vos Thalassa erano peraltro solo due persone, un ghanese e un sudanese.
Salvini aveva sentenziato che “non darò autorizzazione a nessun tipo di sbarco finchè non ci sarà garanzia che delinquenti, che non sono profughi, che hanno dirottato una nave con la violenza, finiscano per qualche tempo in galera e poi vengano riportati rapidamente nei loro paesi. Fino a che non avrò queste garanzie non ci sarà nessun sbarco”.
E a chi gli chiede da chi attenda tali garanzie, “da chi le deve dare, che non è il ministro dell’Interno”.
Se ne deduce:
1) che lui non ha alcun potere di sparare cazzate, in quanto la contestazione di un eventuale reato è compito della magistratura per sua stessa tardiva ammissione
2) che definire “delinquenti” indiscriminatamente 58 uomini, 3 donne e 6 bambini è un reato se non prova che lo sono e come tale ci auguriamo che venga querelato dagli interessati
3) Che è vietato respingere in Libia i profughi e chi ha dato l’ordine deve essere indagato dalla Magistratura.
(da agenzie)
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Luglio 11th, 2018 Riccardo Fucile
DA GIORNI TRAVAGLIO FA IL SERVO ZELANTE DI DI MAIO, ORA SI LAMENTA PERCHE’ VIENE A SUA VOLTA ATTACCATO E FA LA FIGURA DEL PIRLA
Ieri Marco Travaglio ha pubblicato l’ennesimo editoriale contro le ONG.
Un editoriale che ricalca molto il post nel quale Alessandro Di Battista dava dei sepolcri imbiancati a quei radical chic che si sono messi la maglietta rossa in solidarietà con i migranti (su proposta di Libera di don Luigi Ciotti).
Per Travaglio ad esempio sulla morte dei tre bambini vestiti di rosso «una certa una certa disinformatija alimentata da un’Ong» sta tentando di addossarne la colpa «al governo italiano e/o a quello di Tripoli».
Quando in realtà non è così «perchè purtroppo esistono anche le tragedie inevitabili, senza colpevoli»; certo se la guardia costiera libica, armata e addestrata dal governo italiano fosse riuscita ad intervenire per tempo, come in genere è uso e costume all’interno delle sei miglia dalla costa, probabilmente le cose sarebbero andare diversamente.
La colpa invece è unicamente degli scafisti, e non c’è dubbio che siano i più colpevoli. E di conseguenza è colpa delle ONG, che avvicinandosi troppo alle acque territoriali libiche rendono sempre più difficile arrestare e identificare i trafficanti.
È la tesi del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, che nell’estate scorsa è diventato famoso grazie ad alcune “ipotesi di lavoro” (nemmeno inchieste, ipotesi) sui presunti (tradotto: mai provati) legami tra ONG e scafisti.
Durante un’audizione al Senato, non in trattoria, Zuccaro ha chiarito e ripetuto più volte di non avere le prove di quello che diceva. E Travaglio, che basa gran parte delle sue argomentazioni sugli assunti di Zuccaro di conseguenza non può averne.
C’è poi un ulteriore problema sul quale Travaglio sorvola: gli scafisti partono dalla Libia, perchè nessuno li ferma? Perchè nessuno li arresta?
Le risposte possono essere molte. La prima è che l’autorità nazionale libica con la quale l’Italia sta trattando non controlla tutto il territorio (eppure molte partenze avvengono dalle zone sotto il controllo del Governo di Accordo Nazionale di al-Sarraj).
La seconda è anche la guardia costiera libica (o meglio una delle) è coinvolta nel traffico, come dimostra la decisione dell’ONU di bloccare i conti di Abd al Rahman al Milad, comandante regionale della guardia costiera di Zawiya implicato nel traffico di esseri umani.
Qualsiasi accordo “con la Libia”, soprattutto quelli per le operazioni di ricerca e soccorso, è un accordicchio al ribasso. Sui diritti umani (che in Libia non sono pienamente garantiti e rispettati) e sul controllo dei flussi (che al-Sarraj non può garantire).
Diversamente da quanto aveva scritto nella risposta ai legali della Ong Proactiva Open Arms Travaglio ieri non ha direttamente citato le inchieste sulle Ong.
Per il semplice motivo che ne è rimasta in piedi solo una mentre altre due sono state archiviate.
Un comandante della Guardia Costiera ha dichiarato durante un’audizione in Parlamento che le navi delle Ong non costituiscono un fattore di attrazione. Travaglio invece ieri ha scritto che
Il legame fra alcune Ong e gli scafisti, ormai acclarato e addirittura rivendicato dalle interessate, non è di tipo economico, ma fattuale: le Ong agiscono, anche con le migliori intenzioni, come “pull factor” che rende i viaggi meno costosi e rischiosi, dunque più appetibili e redditizi. E questa non è necessariamente materia penale, perchè i reati presuppongono il dolo, cioè l’intenzione di sostenere i trafficanti, che non è il movente delle Ong. Ma, se un fatto non è reato, non vuol dire che non sia vero.
Insomma la Procura di Palermo ha scritto qualche settimana fa che le Ong non sono Taxi del mare e che le operazioni di salvataggio sono legittime, ma Travaglio ha deciso di ignorare la questione.
Su Twitter Diego Bianchi — Zoro di Propaganda Live e Gazebo — ha chiesto a Travaglio chi ha acclarato il legame e chi lo abbia rivendicato.
Una richiesta più che legittima, e formulata in maniera cortese.
Oggi sul Fatto Travaglio risponde così:
Diego Bianchi in arte Zoro prende mezza frase del mio articolo piuttosto lungo di ieri sui migranti per segnalarmi alla corte di rottweiler che popolano il suo profilo Twitter. I quali — senz’aver letto una riga del mio pezzo — colgono l’occasione per riempimi di insulti e dipingermi come servo di questo o quell’altro.
Ora è curioso che Travaglio sia preoccupato dagli insulti dei follower.
Del resto basta leggere i commenti al post di questa mattina sulla sua pagina Facebook ufficiale per poter leggere lo stesso trattamento nei confronti di Zoro; solite dinamiche della Rete.
E del resto fa sorridere che un fantasioso creatore di nomiglioni e soprannomi — prontamente usati dai lettori per attaccare avversari politici — come Travaglio faccia l’offeso perchè qualcuno l’ha insultato su Internet. Bianchi ha fatto una domanda, Travaglio risponde bacchettando i follower di chi ha fatto la domanda.
Il senso di Marco Travaglio per i fatti oggettivi acclarati
Si arriva poi alla risposta, dove Travaglio cita il caso della nave Juventa della Ong Jugen Rettet sequestrata a Trapani un anno fa (e tutt’ora sotto sequestro).
Al momento l’indagine è ancora in corso anche se fonti della procura — riferiva ieri Repubblica — «precisano che dagli atti di indagine non emerge in alcun modo che l’operato delle navi umanitarie, che in più occasioni avrebbero soccorso i migranti in acque libiche e con modalità ancora da accertare, possa nascondere fini illeciti di qualsiasi natura. Se le Ong hanno violato le norme lo hanno fatto solo per fini umanitari dando precedenza assoluta alla salvezza delle vite umane».
Si vedrà quando verrà chiusa l’inchiesta. Per il momento di “acclarato” c’è ben poco.
Anche perchè la Juventa è la stessa nave oggetto delle indagini della procura di Palermo. La procura palermitana però non ha trovato alcuna connessione tra i membri della ONG e i trafficanti operanti sul territorio libico.
Non solo non c’è alcun fatto di rilevanza penale: non c’è proprio alcun tipo di connessione fattuale. Almeno secondo la Procura di Palermo.
Travaglio scrive oggi che se alcune indagini (come quelle di Palermo e Ragusa, per le quali i PM hanno chiesto l’archiviazione) «non hanno finora accertato reati, non significa che non abbiano acclarato fatti oggettivi».
Eppure è sufficiente leggere la richiesta di archiviazione per rendersi conto che non sono stati acclarati nemmeno fatti oggettivi.
Travaglio poi non tiene conto dei dati oggettivi.
Ad esempio quelli pubblicati dalla Guardia Costiera che dimostrano come rispetto al totale dei migranti salvati nell’arco degli ultimi quattro anni nel tratto di mare tra Libia e Italia (611.411 persone) solo un sesto è stato soccorso dalle Ong (114.910 persone). La gran parte dei migranti — quasi 310 mila persone — è arrivata in Italia dopo essere stata tratta in salvo da personale della Guardia Costiera, della Marina Militare e della Guardia di Finanza.
Anche loro facilitatori degli scafisti (così come le navi mercantili che rispettano le convenzioni internazionali)? E che dire degli assetti che partecipano alle missioni di Frontex, l’agenzia il cui direttore ha direttamente accusato le Ong di connivenza con gli scafisti (senza però fornire prove concrete).
Travaglio nel finale va all’attacco della giornalista Francesca Mannocchi, anche lei “colpevole” (non è un reato, ma è acclarato?) di aver criticato l’editoriale di Travaglio. Anche sulla bacheca della Mannocchi qualcuno ha dato del ballista al Direttore del Fatto.
Ora per par condicio i fan di Travaglio sono andati ad insultare la Mannocchi.
Secondo Travaglio — e molti politici — ci sono dai 700 mila ad un milione di migranti pronti ad arrivare in Italia. Non dice però Travaglio che quelle persone sono rinchiuse in centri di detenzione (dove ad esempio vengono comprati e venduti come schiavi). Forse perchè su quello è difficile dare la colpa alle ONG e bisogna invece puntare il dito contro i governi (compreso quello attuale) che quei campi li finanziano?
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 11th, 2018 Riccardo Fucile
“IL POLLICE OPPONIBILE LO AVRA’ LEI” STRILLA CONTRO CHI LA CRITICA E SUI SOCIAL IMPAZZA LA PRESA PER I FONDELLI
Chi è PerlaTiziana (@perlatiziana su Twitter)? 
Se lo sono chiesti in molti ieri dopo aver scoperto che questo misterioso account li aveva bloccati apparentemente senza motivo.
O meglio forse un motivo c’è. Perchè Tiziana è diventata improvvisamente famosa grazie ad un suo folgorante tweet in difesa del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Lunedì il Segretario della Lega è andato all’attacco del procuratore capo di Torino Armando Spataro che aveva ricordato come secondo la legge «non si può respingere in mare gli immigrati e non vagliare la loro richiesta di status di rifugiato politico».
Sprezzante — e completamente fuori bersaglio — come al solito il commento del ministro che ha commentato la dichiarazione di Spataro cinguettando «forse il procuratore capo di Torino pensa che l’intera Africa possa essere ospitata in Italia? Idea bizzarra».
Qualcuno ha fatto notare che in realtà il procuratore non aveva detto questo, e nel farlo ha consigliato «di leggere tutto l’articolo prima di usare il pollice opponibile e twittare».
Ed è proprio a questo punto che entra in scena Tiziana. Un account che — pare di capire — appartiene ad una fan sfegatata del ministro.
Dimostrando di avere più di un pollice opponibile ma di non sapere che cosa sia la signora replica all’indicibile offesa nei confronti di Salvini dicendo che «il pollice opponibile lo avrà lei!!».
È l’inizio della fine perchè in molti hanno iniziato a prendere in giro Perla Tiziana. Troppo facili e scontate le battute sui leghisti che improvvisamente si trovano ad avere ben due pollici opponibili e non sanno bene che farci.
Fino a quel momento Tiziana aveva il profilo aperto e tutti potevano leggere e commentare quello che scriveva. Evidentemente l’assalto non è stato gradito e come prima reazione la signora ha deciso di bloccare tutti
Sono stati in moltissimi ad essere bloccati da Tiziana. Alcuni senza motivo (o forse perchè avevano messo like ad uno sfottò).
Lei, in uno degli ultimi post visibili faceva sapere che se ne fregava del numero di follow, «io blocco e basta».
Evidentemente Tiziana Perla non aveva ancora scoperto che si poteva mettere il “lucchetto” all’account limitandone la visibilità solo ai follower approvati. Lo farà successivamente, ma ormai era troppo tardi.
I bloccati infatti hanno iniziato a twittare su #perlatiziana e sul suo blocco preventivo e così l’hashtag è diventato tra i più popolari del giorno.
Molti hanno scoperto di essere stati bloccati, altri non capivano chi fosse questa #perlatiziana di cui parlavano tutti.
Anche Simona Ventura è stata catturata dal vortice e ha chiesto ai suoi follower di spiegarle chi fosse.
Non si sa se Perla Tiziana sia un troll, quello che è certo è che ha bloccato anche utenti che non avevano mai avuto a che fare con lei nè avevano espresso giudizi riguardo i suoi pollici opponibili.
(da “NextQuotidiano“)
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Luglio 11th, 2018 Riccardo Fucile
“SALVINI, IL MINISTRO DELLA MALA VITA E’ IN PREDA AL DELIRIO DI ONNIPOTENZA, BONAFEDE DORME”
“Il ministro della Mala Vita dice che i 67 migranti a bordo della Diciotti non sbarcheranno a Trapani se non avrà garanzie che verranno arrestati. Salvini anche oggi fa un’invasione di campo per avere visibilità ; questa volta a essere totalmente bypassata è la magistratura. Salvini, preso da delirio di onnipotenza e credendo di disporre personalmente di tutti i poteri dello stato, dice che ‘il governo agisce con una sola voce e una sola testa’, la sua”.
Lo scrive su Facebook Roberto Saviano, che posta una foto in cui l’attuale ministro della Giustizia dorme.
Ecco perchè, aggiunge, “lui chiede l’arresto per persone le cui vicende non sono ancora state valutate da nessun magistrato e, in casi come questo, di arresti si occupa la magistratura che è sottoposta solo alla legge e che non deve ‘garanzie’ a nessuno, neanche al ministro degli Interni.
Allora mi domando: ma il ministro Bonafede, ministro della Giustizia, quindi colui il quale dovrebbe far rientrare Salvini nei ranghi, non ha nulla da dire? Ha capito Bonafede cosa sta accadendo? Se non l’ha capito, qualcuno può essere così gentile da spiegarglielo?”.
(da agenzie)
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Luglio 11th, 2018 Riccardo Fucile
A BOLOGNA LA BORGONZONI SCAPPA DAL CONFRONTO CON ZUPPI… IL VESCOVO: “LE ONG NON SONO COMPLICI DEGLI SCAFISTI E I BAMBINI SI SALVANO IN TUTTO IL MONDO CIVILE”
Il confronto sul tema dei migranti tra Borgonzoni e Zuppi non c’è stato: la senatrice leghista ha detto
la sua, cioè quella di Salvini, e se n’è andata prima della replica del vescovo di Bologna. Delusa l’attesa del centinaio di presenti nella sala della musica della Basilica di San Petronio.
Garbato il rammarico del prelato.
“Quella di questa sera non è una sfida. Siamo a questo tavolo perchè tutti noi vogliamo trovare una soluzione al problema dell’immigrazione irregolare, che ha portato tanti problemi a noi e anche a chi arriva nel nostro Paese”.
“Le Ong non sono complici degli scafisti”, ha replicato a distanza don Matteo Zuppi, con durezza, alle affermazioni di Borgonzoni. “Ci sono Ong ingenue? Questo è un altro discorso. Ma se stanno lì è perchè c’è un problema, non per convenienza. Non dobbiamo mai rinunciare a quell’intervento umanitario. Se uno sta in mezzo al mare va soccorso, è legge, non c’è niente da fare”.
Detto questo, ammette l’arcivescovo, “è giusto che il nostro Paese non si faccia carico della situazione da solo, una risposta unitaria dell’Europa è necessaria. Ma mai sulla disperazione di qualcuno. Anzi, saremmo più forti a chiedere il coinvolgimento degli altri Paesi difendendo la vita di chiunque”.
Zuppi rilancia poi l’istituzione di corridoi umanitari, che è “l’unica risposta praticabile e condivisibile da tutti”, e sottolinea la necessitaà di un “Piano Marshall per l’Africa. Se ne parla molto, ma vengono sempre realizzati interventi poco strategici, che non rappresentano una risposta. La cooperazione a spot, qualche volta applicata a interessi nazionali nostri, fa peggio perchè aiuta di più altri tipi di interesse. Ci dobbiamo interrogare su quanto poco facciamo per la cooperazione internazionale, per la quale il finanziamento è scandalosamente al di sotto di quanto previsto. Non diamo nemmeno le briciole”.
Gli allarmismi “generici o scientifici o quelli fatti a uso e consumo non servono – ha argomentato ancora Zuppi -. Anzi avvelenano, confondono, inquinano e ci fanno vedere non più un bambino che muore, ma un profugo. E questo per un cristiano è inaccettabile. Bisogna uscire da questa logica”.
Secondo Zuppi, dunque, “occorre avere realismo. Non accetto che la bontà e l’umanesimo siano ridotti a buonismo. Certamente la questione richiede un affronto sapiente, capace, determinato e intelligente. Non si può affrontare il tema con la semplificazione di Twitter, ma usando un linguaggio proprio e corretto”.
Ricordiamo che la Borgonzoni è nota per i suoi trascorsi nel centro sociale Link, quelli che ora Salvini vorrebbe chiudere, prima di riconvertirsi in camicia verde (anche se in verità è vestita come una radical chic).
(da agenzie)
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Luglio 11th, 2018 Riccardo Fucile
“NEI NOSTRI BILANCI NON SONO MAI SPARITI 49 MILIONI DI EURO”
Durissimo j’accuse del fondatore di Emergency, Gino Strada, contro il governo e in particolare il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Ospite di In Onda (La7), Strada difende strenuamente l’operato delle ong: “Se adesso qui in questo studio uno dei tecnici cade per terra e io chiedo aiuto per sollevarlo, di fronte al diniego di qualcuno, mi devo sentire autorizzato a non provare a soccorrerlo? Sulle ong si stanno dicendo bufale e bugie. Un procuratore di tendenze non certo democratiche (Carmelo Zuccaro, ndr) ha fatto un casino sulle ong e non è saltato fuori niente. Io parlo ovviamente per Emergency. E non permetto a nessuno, ministro o non ministro, di fare illazioni e valutazioni sulla nostra integrità morale. Nei bilanci di Emergency non sono mai spariti 49 milioni di euro, tanto per capirci. Le ong”- continua — “non hanno fatto altro che cercare di salvare persone. Ed è quello che dovrebbero fare i governi, prima ancora di decidere come poi sfangarla, smistando i migranti in altri Paesi. Ma siamo pazzi? Il diritto di essere salvato deve essere garantito a tutti. Se si discute su questo, allora guardiamoci alle spalle, perchè questa non è più una società , ma una giungla feroce dove tutti sono contro tutti”.
Il medico aggiunge: “Qui siamo proprio nel surreale: chi aiuta sta compiendo un atto criminale. E questa è esattamente la logica del ministro dell’Interno, perchè lui si diverte a sputare veleno e odio su tutti, senza la minima ragione. Lo dica chiaro il ministro: Emergency, quando ha fatto attività anche in mare, ha collaborato con gli scafisti. Così lo denuncio domani mattina. Questo è falso e non permetto a nessuno di dare lezioni di moralità a Emergency, che ha curato 9 milioni di persone bene, gratis, con bilanci trasparenti pubblicati su giornali indiscutibili come Il Sole 24 Ore.
E arriva un buffoncello che si permette di fare illazioni sulla qualità morale del nostro lavoro? Ma stiamo scherzando?”.
E rincara: ” Viviamo in un momento in cui si calunnia e si diffondono notizie false, ma quando l’esempio viene dai vertici dello Stato, e non mi riferisco certamente al presidente della Repubblica, è chiaro che qualcosa poi penetra. C’era un vecchio detto che diceva: “sparla, sparla, qualcosa resta”. Ho visto anche la mia faccia col titolo ‘Radical chic’ sulla copertina della rivista Primato Nazionale, vicina a Casapound. Se tutti quelli di Casapound, insieme, avessero fatto la metà di quello che ho fatto io personalmente e un centesimo o un millesimo di quello che ha fatto Emergency, probabilmente avrebbero qualche motivo per parlare. Altrimenti è meglio che stiano zitti”.
Finale stoccata anche al ministro M5s alle Infrastrutture, Danilo Toninelli: “Oggi per un po’ la si è menata coi migranti “facinorosi”. Ma mi chiedo: se dopo tutto quello che hai passato, sei su quel rimorchiatore e uno ti dice che ti devono riportare in Libia, non gli dai un cartone?”
(da agenzie)
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Luglio 11th, 2018 Riccardo Fucile
L’EX TESORIERE: “HO LASCIATO QUANDO IL PARTITO ERA RICCHISSIMO, C’ERANO ANCHE ALTRI 30 MILIONI IN BENI”… “TUTTI SAPEVANO CHE I COLLABORATORI ERANO PAGATI IN NERO, COMPRESI SALVINI E MARONI E GIORGETTI”
Nel 2012 la Lega era ricchissima. Parola di Francesco Belsito, l’ex tesoriere del Carroccio condannato
in primo grado grado per i fondi dei rimborsi elettorali. E aggiunge che il ‘tesoretto’ accumulato sotto la sua gestione e cercato dalla magistratura, 49 milioni di euro come affermato dalla sentenza della Cassazione, è stato speso.
“Quando ho lasciato il Carroccio nel 2012 – ha detto Belsito in un’intervista a La Stampa – la Lega Nord era un partito ricchissimo. Ricordo che sui conti c’erano più di 40 milioni di euro di cui dieci solo di riserva legale. C’erano inoltre immobili di proprietà prestigiosi come la sede di via Bellerio e le frequenze di Radio Padania che acquistai personalmente. Insomma, altri 30 milioni almeno”.
Poi il passaggio sul ‘tesoretto’ della Lega. “Secondo me li hanno spesi. È un dato – ha aggiunto Belsito – che ha sorpreso anche me. Al tempo stesso, però, basta consultare i bilanci per capire come hanno speso i loro soldi. Ma non dimentichiamo che ci sono state molte campagne elettorali”.
“Con Maroni – ha ricordato ancora l’ex tesoriere della Lega – i rapporti erano limitati perchè all’epoca era ministro dell’Interno. Con Salvini invece erano più frequenti. Lui come europarlamentare si occupava di Radio Padania ed era molto attento a ricevere i fondi ”
Parlando della sua gestione dei fondi, per la quale è finito sotto accusa, Belsito ha sottolineato che “in via Bellerio tutti sapevano che i collaboratori venivano pagati in nero”.
Anche Salvini o Maroni? “Ma certo. Anche Giorgetti, Calderoli, Bossi”.
“Dopo lo scandalo – ha concluso Belsito – in tanti mi hanno rinnegato prendendo le distanze. E però quasi tutti i parlamentari hanno fatto investimenti personali identici a quelli della Lega. C’era la fila per chiedermi consigli”.
(da Globalist)
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Luglio 11th, 2018 Riccardo Fucile
MOLTI SI SCHIERANO CON LUI: “VERO UOMO DI LEGGE CHE NON SI FA INTIMIDIRE”… I LEONI DA TASTIERA VANNO PRELEVATI A CASA UNO PER MENO, NESSUNA PIETA’, DEVONO MARCIRE IN GALERA, SEQUESTRO DEI BENI E PERDITA DELLA PATRIA POTESTA’
C’è chi scrive “Spataro crepa” e chi si rivolge al ministro della Giustizia per affermare che “va rimosso”: insulti al magistrato Armando Spataro, procuratore capo a Torino, arrivano dal web dopo l’annuncio, ieri, di una nuova organizzazione del lavoro della Procura in materia di contrasto ai reati di odio razziale ed etnico.
Le offese, sotto forma di commenti, sono piovute soprattutto sui profili Facebook e Twitter dei media che hanno dato la notizia.
“Mandatelo a casa ‘sto …”, scrive un utente su Twitter, mentre un altro definisce il magistrato “un altro idiota alla ricerca di notorietà “.
C’è chi insinua che il procuratore in vista della pensione stia preparando una discesa in politica, chi si affida all’ormai abusatissimo refrain “Quanti immigrati ospita a casa sua?”
La maggior parte dei commenti si riferisce all’affermazione di Spataro secondo cui “nessuno può vietare a un barcone di attraccare”, perchè “la convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati prevede il diritto al non respingimento”.
Ci sono comunque anche consensi, anche se in misura minore rispetto alle ingiurie dei “leoni da tastiera”: ad esempio “io sto con Armando Spataro, un vero uomo di legge che non si fa intimidire da strepiti”.
Ribadiamo: identificarli, prelevarli a casa e sbatterli in galera, sequestro dei beni e perdita della patria protestà .
Dirette Tv dei rastrellamenti e campi di rieducazione: in un mese razzisti in giro non se ne troverebbero più.
(da agenzie)
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Luglio 11th, 2018 Riccardo Fucile
I DATI UFFICIALI CERTIFICANO LO STERMINIO IN ATTO, FRUTTO DELL’INTESA TRA CRIMINALI LIBICI E ITALIANI
Questi sono i numeri, questi sono i dati confermati da Unhcr. Il resto sono chiacchiere e purtroppo
propaganda razzista.
“La nave Sea Watch è bloccata nel porto di Malta, la nave Open Arms in attesa di ripartire da Barcellona, la Acquarius a Marsiglia. In questo momento non ci sono navi di Ong in missione di soccorso nel Mediterraneo.
Sapete quanto ci costa tutto questo? 564 morti nel solo mese di giugno, erano stati 8 nel mese di maggio e con questi sono quasi 1000 dall’inizio dell’anno”.
E’ questo il costo in termini di vite umane della chiusura dei porti del governo italiano. Ma davvero possiamo pagare questo prezzo? Permettere che l’Italia passi alla storia come responsabile di questo genocidio e voltarci dall’altra parte?
Veramente qualcuno può pensare che il problema di questo Paese siano le 16mila persone che sono arrivate dall’inizio dell’anno e non la barbarie e il cinismo di chi ci governa?
Mi rifiuto di credere che questo paese non riesca a vedere cosa sta accadendo o peggio che sia diventato un paese razzista e xenofobo, un Paese che ha perduto la sua umanita’”
Venerdì, se tutto va bene, salperemo con la Open Arms da Barcellona per tornare in quel maledetto tratto di mare dove sta naufragando anche la nostra civilta’”.
(da Globalist)
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