DIBATTITO SUI MIGRANTI, PARLA IL VESCOVO E LA LEGHISTA CHE MILITAVA NEL CENTRO SOCIALE LINK SE NE VA
A BOLOGNA LA BORGONZONI SCAPPA DAL CONFRONTO CON ZUPPI… IL VESCOVO: “LE ONG NON SONO COMPLICI DEGLI SCAFISTI E I BAMBINI SI SALVANO IN TUTTO IL MONDO CIVILE”
Il confronto sul tema dei migranti tra Borgonzoni e Zuppi non c’è stato: la senatrice leghista ha detto la sua, cioè quella di Salvini, e se n’è andata prima della replica del vescovo di Bologna. Delusa l’attesa del centinaio di presenti nella sala della musica della Basilica di San Petronio.
Garbato il rammarico del prelato.
“Quella di questa sera non è una sfida. Siamo a questo tavolo perchè tutti noi vogliamo trovare una soluzione al problema dell’immigrazione irregolare, che ha portato tanti problemi a noi e anche a chi arriva nel nostro Paese”.
“Le Ong non sono complici degli scafisti”, ha replicato a distanza don Matteo Zuppi, con durezza, alle affermazioni di Borgonzoni. “Ci sono Ong ingenue? Questo è un altro discorso. Ma se stanno lì è perchè c’è un problema, non per convenienza. Non dobbiamo mai rinunciare a quell’intervento umanitario. Se uno sta in mezzo al mare va soccorso, è legge, non c’è niente da fare”.
Detto questo, ammette l’arcivescovo, “è giusto che il nostro Paese non si faccia carico della situazione da solo, una risposta unitaria dell’Europa è necessaria. Ma mai sulla disperazione di qualcuno. Anzi, saremmo più forti a chiedere il coinvolgimento degli altri Paesi difendendo la vita di chiunque”.
Zuppi rilancia poi l’istituzione di corridoi umanitari, che è “l’unica risposta praticabile e condivisibile da tutti”, e sottolinea la necessitaà di un “Piano Marshall per l’Africa. Se ne parla molto, ma vengono sempre realizzati interventi poco strategici, che non rappresentano una risposta. La cooperazione a spot, qualche volta applicata a interessi nazionali nostri, fa peggio perchè aiuta di più altri tipi di interesse. Ci dobbiamo interrogare su quanto poco facciamo per la cooperazione internazionale, per la quale il finanziamento è scandalosamente al di sotto di quanto previsto. Non diamo nemmeno le briciole”.
Gli allarmismi “generici o scientifici o quelli fatti a uso e consumo non servono – ha argomentato ancora Zuppi -. Anzi avvelenano, confondono, inquinano e ci fanno vedere non più un bambino che muore, ma un profugo. E questo per un cristiano è inaccettabile. Bisogna uscire da questa logica”.
Secondo Zuppi, dunque, “occorre avere realismo. Non accetto che la bontà e l’umanesimo siano ridotti a buonismo. Certamente la questione richiede un affronto sapiente, capace, determinato e intelligente. Non si può affrontare il tema con la semplificazione di Twitter, ma usando un linguaggio proprio e corretto”.
Ricordiamo che la Borgonzoni è nota per i suoi trascorsi nel centro sociale Link, quelli che ora Salvini vorrebbe chiudere, prima di riconvertirsi in camicia verde (anche se in verità è vestita come una radical chic).
(da agenzie)
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