Gennaio 6th, 2019 Riccardo Fucile
“IL GOVERNO HA TRADITO ANCORA UNA VOLTA LE PROMESSE ELETTORALI”: EMILIANO PRONTO AL RICORSO… I GRILLINI AVEVANO PRESO I VOTI DICENDO NO ALLE TRIVELLE
Diventa un caso il via libera alle trivellazioni per la ricerca del petrolio nel mar Ionio. “Da quando sono ministro non ho mai firmato autorizzazioni a trivellare il nostro Paese e i nostri mari e mai lo farò”, ha fatto sapere il titolare dell’Ambiente, Sergio Costa, in un post su Facebook dove annuncia di essere al lavoro assieme al ministero per lo Sviluppo economico (Mise) per inserire nel decreto Semplificazioni una norma per lo stop a 40 permessi pendenti.
“Non sono diventato ministro dell’Ambiente per riportare l’Italia al Medioevo economico e ambientale. Anche se arrivasse un parere positivo della commissione Via, non sarebbe automaticamente una autorizzazione”.
“Siamo e resteremo contro le trivelle. Quello che potevamo bloccare lo abbiamo bloccato. Siamo per un’economia differente, per la tutela dei territori e per il loro ascolto. Anche per questo incontrerò personalmente i comitati No triv di tutta Italia. Per lavorare insieme a norme partecipate, inclusive e che portino la soluzione che tutti aspettiamo da anni”.
Sulla vicenda era intervenuto a gamba tesa anche il governatore pugliese Michele Emiliano. “Impugneremo le nuove autorizzazioni rilasciate dal Mise a cercare idrocarburi nel mar Ionio. Ci siamo sempre battuti in difesa del nostro mare, e continueremo a farlo”, aveva detto il presidente della Regione riferendosi e in particolare della pubblicazione, il 31 dicembre scorso sul Buig, il Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse, di tre nuovi permessi di ricerca petrolifera su una superficie complessiva di 2mila 200 chilometri quadrati a favore della società americana Global Med Llc, con sede legale in Colorado (Stati Uniti).
“La battaglia contro le trivellazioni nei mari pugliesi continua – aveva attaccato Emiliano – Luigi Di Maio e Costa come Matteo Renzi e Carlo Calenda. Con la differenza che almeno Renzi e Calenda erano dichiaratamente a favore delle trivellazioni, mentre Di Maio e Costa hanno tradito ancora una volta quanto dichiarato in campagna elettorale”.
Il governatore pugliese non sente ragioni e continua: “Avrebbero potuto bloccare nel programma di governo e quindi nella legge finanziaria tutte le ricerche petrolifere in Italia, come avevamo sempre detto di voler fare. La mia solidarietà affettuosa a tutti i militanti del Movimento 5 Stelle della Puglia che purtroppo avevano creduto alle affermazioni su Ilva, Tap, trivellazioni e su tante altre cose che si stanno svelando speranze deluse per sempre”.
Emiliano conclude: “La Regione Puglia non farà un diverso trattamento al governo Conte rispetto ai governi precedenti, non siamo persone che fanno due pesi e due misure a seconda delle convenienze. La Regione Puglia difenderà il suo mare in ogni sede e con tutti i mezzi disponibili”.
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2019 Riccardo Fucile
SUL SITO DEL MINISTERO DI MAIO PUBBLICA LE NUOVE CONCESSIONE, DOPO AVER FATTO CAMPAGNA ELETTORALE PROMETTENDO L’OPPOSTO
Lui votava sì al referendum sulle trivelle. 
Sembra ieri quando Luigi Di Maio si schierava sulla consultazione che riguardava le concessioni sugli idrocarburi in mare con la coscienza ambientalista che è propriamente sua e del MoVimento 5 Stelle contro quelle trivelle nel mare Ionio e Adriatico insieme a governatori come Michele Emiliano, che su questo punto ha consumato la rottura con il Partito Democratico e Matteo Renzi.
E infatti nei giorni scorsi è stata infatti pubblicata sul sito del Ministero dello sviluppo economico guidato da Luigi Di Maio una serie di via libera alle concessioni di coltivazione degli idrocarburi in mare e sulla terra ferma.
Per la precisione, una concessione di coltivazione su terraferma, tre permessi di ricerca di gas e petrolio in mare e la proroga di una concessione già scaduta da anni. Spiega oggi Virginia Della Sala sul Fatto Quotidiano che la nuova concessione, denominata “Bagnacavallo”, è in provincia di Ravenna ed è stata rilasciata alla società Aleanna Italia per la durata di 20 anni.
Il progetto estrattivo prevede la realizzazione e la messa in produzione di cinque pozzi (due esistenti e tre nuovi).
La concessione di coltivazione “San Potito”, scaduta da anni, è stata prorogata invece per 15 anni alla Società Padana Energia Spa, sempre nel Ravennate.
I tre permessi di ricerca interessano invece il mar Ionio e sono stati rilasciati in favore della Società Global Med: si tratta dei permessi da 729 chilometri quadrati, 744 e 749,1.
Prevedono che la ricerca sia effettuata con la tecnica dell’air gun, una pratica molto contestata dagli ambientalisti: per ispezionare i fondali marini e capire cosa contiene il sottosuolo, si spara aria compressa a intervalli regolari e, attraverso l’analisi delle onde riflesse, si cerca di capire se sotto il livello del mare ci siano formazioni che contengono petrolio o gas.
Angelo Bonelli dei Verdi in un’intervista rilasciata a Repubblica Bari sostiene che quella tecnica di ricerca sia pericolosa: «Pericolosa e molto dannosa perchè, come ormai i pugliesi sanno, consiste nello sparare bombe d’aria e sonore nel fondale marino con un conseguente danno per gli stessi fondali e per la fauna ittica. In quella zona dello Ionio c’è il passaggio di cetacei, in particolare dei delfini, e le bombe potrebbero disorientarli. È il regalo di Di Maio alla Puglia e alla Basilicata dopo l’Ilva. Perchè vanno aggiunte anche le tre autorizzazioni rilasciate alla Shell dal ministero dell’Ambiente, attraverso la commissione tecnica Via, per la ricerca petrolifera sulla terraferma. Sono aree per complessivi 347 chilometri quadrati nel territorio compreso nel Parco nazionale dell’Appenino lucano Val d’Agri-Lagonegrese. Il ministero dell’Ambiente ha autorizzato la ricerca sismica attraverso geofoni attivati da cariche esplosive».
Michele Emiliano, che voleva costituire un fronte politico nel Partito Democratico per un’alleanza con il MoVimento 5 Stelle, è leggermente arrabbiato: «impugneremo le nuove autorizzazioni a cercare idrocarburi nello Ionio. Ci siamo sempre battuti in difesa del nostro mare e continueremo a farlo». E ancora: «La battaglia contro le trivellazioni nei mari pugliesi continua. Di Maio e Sergio Costa come Matteo Renzi e Carlo Calenda. Con la differenza che almeno Renzi e Calenda erano dichiaratamente a favore delle trivellazioni, mentre Di Maio e Costa hanno tradito ancora una volta quanto dichiarato in campagna elettorale. Avrebbero potuto nel programma di governo e quindi nella legge finanziaria bloccare tutte le ricerche petrolifere in Italia, come avevamo sempre detto di voler fare». E invece sono stati trollati ancora e ancora e ancora. Un po’ come il resto d’Italia. Che però ancora non se ne è accorta.
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 6th, 2019 Riccardo Fucile
CUOR DI LEONE NON HA MAI MESSO LA FIRMA SU NULLA PER PAURA DI FINIRE IN GALERA, VIVE DI ANNUNCI PER I COGLIONI CHE CI CREDONO… E IN OGNI CASO LA FIRMA LA DEVE METTERE IL MINISTRO COMPETENTE, OVVERO TONINELLI
Rispondendo all’appello lanciato da alcuni consiglieri comunali e regionali della Spezia per aprire il porto spezzino ai 49 migranti della nave Sea Watch , Carla Roncallo, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del mar Ligure orientale, ha scritto che «da semplice cittadina, anzi, da essere umano, penso sia vergognoso e incredibile che non si riesca a trovare una soluzione per risolvere la terribile situazione di queste persone e che dobbiamo assistere inermi al braccio di ferro tra i vari Stati europei, Italia in primis, giocato sulla pelle di uomini, donne e bambini già stremati dalla loro storia, prima ancora che da questo viaggio».
La Roncallo ha chiarito «che il porto della Spezia, come quello di Marina di Carrara, non sono “chiusi”, come ritengo che non lo siano gli altri porti italiani. Non risulta alcun decreto, ordinanza o provvedimento che disponga la chiusura. Sarebbe necessario un decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, motivato da ragioni di ordine o sicurezza pubblica, che non ci è mai stato notificato. Pertanto ne deduco che non sia mai stato emesso».
Dunque, «qualsiasi nave può chiedere l’ autorizzazione all’attracco e seguire le normali procedure e indicazioni impartite dall’autorità marittima. Diversa, invece, è la questione dell’autorizzazione allo sbarco, operazione che può essere vietata dal ministero dell’Interno ma deve dimostrarne le ragioni o ne risponde».
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2019 Riccardo Fucile
I TRIESTINI PORTANO COPERTE E MAGLIONI AL CLOCHARD DOPO IL GESTO RAZZISTA DEL LEGHISTA
Dopo il gesto del vicesindaco di Trieste, il leghista Paolo Polidori, che si è vantato di aver buttato la
coperta di un clochard che dormiva per strada, arriva la solidarietà dei triestini.
Nella serata di sabato, quando il termometro era sceso vicino allo zero, diversi cittadini hanno portato in via Carducci, la via centrale dove il clochard si era rifugiato, una serie di coperte e maglioni e un cartello scritto su un cartone per esprimere solidarietà all’uomo.
Sul cartello c’è scritto: “Caro amico, speriamo che questa notte tu soffra meno il freddo. Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste. Ps. In caso di mancato ritiro non gettare nulla, provvederemo al recupero entro domani, grazie”.
L’opposizione ha chiesto le dimissioni del vicesindaco leghista, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza (Forza Italia), non sembra intenzionato a prendere provvedimenti nei confronti di Polidori, nessun meraviglia, Dio li fa e poi li accoppia
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2019 Riccardo Fucile
UNA MAIL OGNI 25 SECONDI IN COMUNE PER RISPONDERE ALLA GARA DI SOLIDARIETA’: CI SONO ANCHE 216 IMBARCAZIONI MESSE A DISPOSIZIONE E 197 ALLOGGI… IL PENSIONATO SOCIALE CHE OFFRE 50 EURO… IMPARATE BORGHESI DI MERDA COSA VUOL DIRE ESSERE UOMINI
Una e-mail ogni 25 secondi. A Palazzo San Giacomo guardano gli schermi e le calcolatrici, e non credono ai loro occhi.
Alle ore 16 di ieri, una giornata esatta da quando è stata lanciata l’iniziativa, il contatore del “form” per la solidarietà ai migranti, pubblicato sul sito online del Comune, segna due cifre: 3376 email e 7569 offerte di aiuto.
La discrepanza fra le due cifre è dovuta al fatto che ogni interlocutore aveva una scelta multipla fra nove tipologie di aiuto diverse, l’esito numerico dice che ogni e-mail contiene in media due opzioni di aiuto.
Il Comune sta tenendo il conto di ogni singola offerta, la gara di generosità verrà comunque buona in futuro per stabilire contatti con chi si sta facendo vivo in questi giorni e allargare la possibile rete della solidarietà in città e non solo.
Il dettaglio della varie tipologie produce, ala momento, questo risultato, destinato evidentemente ad aumentare nel numero: aiuti medici o sanitari 548; alloggio 197; traduzione, formazione, scuola 1043; aiuto con natanti: 216; alimenti: 2000; vestiario: 2046; mezzi di trasporto: 180; aiuto economico: 935; altro: 405 .
In totale, e solo al momento, sono 7569 proposte, una ogni 12 secondi, calcola il Comune, anche se il dato per e-mail, una ogni 25 secondi, è forse ancora più significativo.
Le mail provengono in parti quasi uguali da Napoli (1769) e da altri Comuni (1607). Fatto salvo il comprensibile record di alimenti e vestiario, colpiscono le quasi duecento offerte di alloggio e le oltre duecento relative alla possibilità di mobilitare barche e natanti per andare a prendere i rifugiati.
Le venti imbarcazioni già prospettate da Luigi de Magistris al comandante della Sea Watch si stanno trasformando in una flottiglia, con un ventaglio di offerte che va dal motoscafo al piccolo gozzo passando da numerose barche a vela.
Non meno sensibile l’offerta dell’anziano che comunica di essere sotto pensione sociale, ma di potere comunque mettere da parte 50 euro.
Insomma, sulla apertura di case e barche dei napoletani sembrano esserci pochi dubbi. E il sindaco ha buon gioco a censurare i suoi avversari al governo: “Di Maio e Salvini continuano a dire che i porti sono chiusi, ma è solo una dichiarazione politica, non c’è alcuna ordinanza di chiusura dei porti e del porto di Napoli”.
Ciò non toglie che “stiamo vivendo una delle pagine più indegne che un governo della Repubblica italiana abbia scritto”.
Dopo Salvini, il sindaco coglie anche le contraddizioni di Di Maio: “Diceva che i porti sono chiusi, che i sindaci fanno propaganda, poi ha detto di far venire in Italia donne e bambini. Un caso di dissociazione politica come di rado si è visto nel nostro Paese”.
(da agenzie)
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Gennaio 6th, 2019 Riccardo Fucile
L’AGESCI: “DISOBBEDIENZA CIVILE NEI CONFRONTI DI LEGGI IN CONTRASTO CON I PRINCIPI ETICI”
Un’altra voce contro la deriva razzista e autoritaria: l’Agesci Sicilia ha espresso “preoccupazione per
gli effetti del Decreto Sicurezza proposto dal Governo e approvato dal nostro Parlamento: molti dei cittadini stranieri residenti da diversi anni nelle nostre città rischiano, tra poche settimane, di essere privati di assistenza e diritti, quei diritti inviolabili di cui ogni essere umano non può essere privato”.
L’Agesci, promotrice di azioni concrete di servizio e di educazione dei più giovani ai valori della fratellanza, uguaglianza, e cittadinanza responsabile, da sempre attenta alle istanze dei singoli territori e alle esigenze di chi si ritrova a essere debole, “comprende le iniziative di ”disobbedienza civile” nei confronti di leggi palesemente in contrasto con i principi etici di accoglienza e rispetto e con numerosi pronunciamenti della Corte Costituzionale oltre che con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo; leggi dello Stato che, per gli effetti che produrranno, sono state definite ”disumane” dalla Chiesa di Palermo”.
“L’auspicio dell’Agesci è che, attraverso tutti gli strumenti del confronto democratico, si giunga in tempi rapidi e nelle sedi istituzionalmente preposte, a una profonda revisione del Decreto Sicurezza attualmente in vigore”, si legge in una nota.
(da Globalist)
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Gennaio 6th, 2019 Riccardo Fucile
SPATARO: “SICUREZZA NON PUO’ PREVALERE SUI DIRITTI UMANI”
La polemica sull’accoglienza della nave Sea Watch si infiamma nuovamente durante la consegna del premio dedicato alla memoria del giornalista Pippo Fava, a Catania. Sabato sera, dal palco del Teatro Stabile, l’ex magistrato Armando Spataro è tornato a gamba tesa nella questione, polemizzando direttamente con il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Non è possibile utilizzare la sicurezza, che è sicuramente un diritto importantissimo delle comunità , come un grimaldello contro quelli che sono i diritti fondamentali dell’uomo, come quello dell’accoglienza. Parafrasando i Pink Floyd, i muri li dobbiamo abbattere e non costruire per separare i popoli”.
Anche don Luigi Ciotti, tra i fondatori dell’associazione Libera ha attaccato il vicepremier: “Questa deriva razzista va fermata. Ha ragione papa Francesco che spiega come non sia possibile andare prima in Chiesa a pregare e poi respingere la fragilità e la sofferenza delle persone”.
(da Globalist)
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Gennaio 6th, 2019 Riccardo Fucile
“CI HA CANCELLATO DALLA GEOGRAFIA”… “AGRIGENTO E’ CITTA’ DELL’ACCOGLIENZA DA 2600 ANNI”
La propaganda è facile. Poi i problemi si lasciano agli altri, così possono dare la colpa ai ‘sindaconi’
che boicottano il governo
“Lampedusa per il ministro dell’Interno non esiste…è stata cancellata dall’agenda politica e dalla geografia…””. E’ il duro atto di accusa del sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, che lamenta di essere stato “lasciato solo” dal Governo sul versante migranti.
“Il porto di Lampedusa è aperto, vorrei ricordare che nel 2018 ci sono stati 300 sbarchi…”, dice ancora Martello, parlando anche delle polemiche sul decreto sicurezza.
“L’hotspot non è chiuso – spiega il primo cittadino dell’isola che nel 2011 ospitò oltre seimila migranti arrivati un pochi giorni – . Perchè c’è una parte della struttura che è aperta e può ospitare fino a 96 migranti”.
Nelle scorse settimane a Lampedusa ci sono stati diversi sbarchi, a bordo di piccole imbarcazioni, soprattutto maghrebini arrivati direttamente al porto di Lampedusa.
Critico col decreto fortemente voluto da Salvini, il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto: “Agrigento è città della Cultura che accoglie, e città dell’accoglienza della Cultura lo è da 2600 anni”
(da Globalist)
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Gennaio 6th, 2019 Riccardo Fucile
MONSIGNOR STAGLIANO’: “OBIEZIONE DI COSCIENZA, IL RISPETTO DEGLI ESSERI UMANI VIENE PRIMA DI TUTTO”
La Chiesa favorevole all’obiezione di coscienza contro le norme razziste: “Come si fa a dire che non si può obiettare un decreto che togliendo la protezione umanitaria crea disagi sociali e insicurezza sociale? Qui si vanno a ledere i diritti fissati dalla Costituzione. I sindaci devono rispettare le leggi del Parlamento, ma hanno anche il dovere di porre la questione della legittimità delle stesse leggi”
Così monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto.
In merito agli interventi della Chiesa, giudicati “politici”, sulla questione, “esiste uno spazio di riflessione assolutamente prepolitico, che intercetta dimensioni profonde dell’umano: la dignità e il rispetto dei diritti degli esseri umani”, osserva Staglianò, secondo cui “è doveroso in questo campo intervenire, pur rischiando di esseri frantesi e giudicati ‘di parte'”.
Sui migranti, “le persone a bordo della Sea Watch 3 e della Sea Eye ci dicono: resta umano”, evidenzia il vescovo.
“Esiste un cattolicesimo convenzionale che sarebbe opportuno facesse i conti con l’affermazione di Benedetto XVI a Ratisbona: agire con violenza è contro la natura di Dio e dell’anima umana. E Papa Francesco insiste sempre nel dire che agire con violenza in nome di Dio è satanico”.
In merito a Matteo Salvini, “stringere in mano i segni sacri del cattolicesimo non dice ancor nulla del cristianesimo autentico. Chi vuole insegnare al Papa come dire il rosario farebbe bene a riconoscere, da credente, che tutti gli esseri umani sono creati a immagine e somiglianza di Dio, per cui ognuno è mio fratello, originariamente in Cristo, perchè Cristo è l’immagine in cui tutti sono stati creati. Lo sanno questo i cattolici convenzionali?”, afferma Stagliano’.
“Fossi al posto suo, l’unica domanda che vorrei ascoltare è: cosa posso fare per portare qui, a terra, i miei fratelli che sono in mezzo al mare? Gli direi: immagina se ci fosse tuo padre su quelle navi. Cosa faresti?”.
(da Globalist)
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