Destra di Popolo.net

SCUSA ATTILIO, NON HO CAPITO. PRIMA VUOI CHE DECIDA ROMA E POI TI LAMENTI CHE CHIUDONO LA LOMBARDIA?

Novembre 5th, 2020 Riccardo Fucile

IL COMMENTO DEL SEGRETARIO DEL GRANDE NORD LOMBARDIA, I LEGHISTI ORTODOSSI USCITI DA TEMPO DALLA LEGA SALVINIANA

C’è un problema di politica bipolare in Lombardia. La ricordiamo tutti l’impuntatura dei governatori e in primis di quello lombardo che volevano provvedimenti nazionali, cioè una assunzione di responsabilità  in capo al governo sul futuro delle chiusure o meno dei territori. Il Dpcm ha subito ritardi proprio per questo.
“Decidete voi”, hanno detto i governatori. Perchè è più facile poi sfilarsi dal peso delle decisioni nelle ore più difficili. E adesso?
Adesso a capo delle proteste c’è proprio l’Attilio. “Io non sono stato informato se non dalla tv della zona rossa in Lombardia”, si lamenta.
E cosa ti aspettavi, caro governatore? Che mandassero un messaggino?
Vi siete chiamati fuori, come se la storia non ci dicesse che Roma non chiede mai permesso. Una volta che la si delega a fare al nostro posto, Roma agisce.
Che errore clamoroso. In compagnia dell’altro governatore del centrodestra del Piemonte. Perchè quando si è nella palta si cerca solidarietà , vero?
In tutto questo svettano le parole di Luca Zaia, al quale va dato il merito di decidere. Lo fa nel bene o nel male. Agisce e si sfila dalla figuraccia dei suoi colleghi. Leggere le sue ultime dichiarazioni.
“Penso sia legittimo protestare, ma è fondamentale il contraddittorio. Io non vengo a lamentarmi. Nel momento in cui c’è questo casino e tutti i giorni facciamo la conta dei morti penso sia fondamentale che il presidente del Veneto si occupi del Veneto”. Così   Zaia, oggi a ‘Radio Anch’io’, su Rai Radio uno, parla delle misure introdotte dall’ultimo dpcm e dall’inserimento del Veneto nella fascia gialla.
“Le cose non sono mai perfette, c’è sempre qualcosa da rivendicare, ma cerchiamo di andare avanti con l’obiettivo di uscirne fuori velocemente. Il picco dovrebbe essere il 20 novembre e poi la curva dovrebbe scendere, ma nulla è certo”.
Insomma, poche ciacole. Più fatti e più coraggio.
Povera Lombardia.

Davide Boni
segretario nazionale Grande Nord Lombardia

argomento: denuncia | Commenta »

I TRE EROI DI VIENNA CHE HANNO SALVATO IL POLIZIOTTO E UNA DONNA ANZIANA: SONO DUE LOTTATORI TURCHI E UN PALESTINESE, TUTTI MUSULMANI

Novembre 5th, 2020 Riccardo Fucile

L’AUSTRIA LI DEFINISCE “EROI”: MENTRE IL TERRORISTA SPARAVA HANNO MESSO IN SALVO L’AGENTE DIETRO UNA PANCHINA FERMANDOGLI L’EMORRAGIA… AL GIOVANE PALESTINESE UN ANNO FA AVEVANO NEGATO LA CASA PERCHE’ MUSULMANO

All’indomani dell’attentato terroristico di Vienna tre giovani che si trovavano nella capitale dell’Austria stanno conquistando le pagine dei giornali, dove vengono definiti “eroi”.
Sono Mikail à–zen e Recep Tayyip Gà¼ltekin, giovani lottatori di Mma, turchi e musulmani, che erano usciti per bere una tazza di caffè “sfruttando” l’ultima sera prima del lockdown, e Osama Joda, un 23enne palestinese.
I tre, che si sono ritrovati in mezzo all’attacco terroristico, hanno il merito di aver aiutato alcune delle persone colpite. Tra gli altri un poliziotto poi ricoverato in terapia intensiva.
“Abbiamo aiutato, perchè dovevamo farlo”, ha raccontato poi à–zen in un video sui social. “Noi musulmani di origine turca aborriamo ogni tipo di terrore. Siamo per l’Austria, siamo per Vienna. Rispettiamo l’Austria”, ha detto ancora dopo la serata di terrore.
Mikail à–zen e Recep Tayyip Gà¼ltekin prima hanno tratto in salvo un’anziana signora, poi hanno portato l’agente fino all’ambulanza. Uno di loro è anche rimasto lievemente ferito a una gamba e ha raccontato di aver evitato di recarsi in ospedale per non essere “un peso” considerato che sicuramente ci sarebbero stati molti feriti.
Il 23enne invece stava lavorando al McDonalds di Schwedenplatz ed è stato il primo a soccorrere il poliziotto. Come riportano i media di Vienna, il giovane non è sconosciuto alle cronache locali: l’anno scorso gli avevano negato la casa perchè musulmano.
Prima ancora che i due lottatori di arti marziali potessero trascinare il poliziotto sull’ambulanza, il giovane palestinese aveva portato in salvo l’agente dietro una panchina e gli aveva fornito il primo soccorso. “L’ho tirato dietro la panchina di cemento e ho cercato di fermare l’emorragia. L’assassino ha sparato da circa 20-30 metri di distanza. C’era sangue dappertutto ”, ha raccontato al Kurier.

(da Fanpage)

argomento: radici e valori | Commenta »

GIOVANI SPOSI DANNO L’ESEMPIO: IL PRANZO DI NOZZE SALTA PER LA SECONDA VOLTA PER IL COVID, LORO PRIMA VANNO IN CHIESA E POI FESTEGGIANO DA SOLI IN TRATTORIA. “UGUALMENTE FELICI”

Novembre 5th, 2020 Riccardo Fucile

IN UN PAESE DOVE TUTTI SI LAMENTANO, LA STORIA DI VALENTINA E DIEGO RICONCILIA CON L’INTELLIGENZA E I SENTIMENTI

Avevano organizzato il loro matrimonio con largo anticipo prevedendo la partecipazione di circa duecento invitati ma la pandemia mondiale ha sconvolto i loro piani costringendoli a rinunciare all’appuntamento al pari di centinaia di altre coppie in tutta Italia.
Loro però non si sono scoraggiati, hanno deciso di rinviare tutto a nuova data ma, dopo l’ennesimo blocco a feste e ricevimenti per la seconda ondata di contagio che ha colpito l’Italia, hanno deciso di procedere senza aspettare oltre ma con una scelta decisamente originale: dopo il sì in chiesa, il pranzo lo hanno fatto da soli in una trattoria del centro di Firenze.
I due novelli sposini originari di Livorno, Valentina e Diego, dopo le nozze in chiesa celebrate per pochissimi intimi come prevedono le norme anticovid volute dal dpcm varato dal Premier Conte, hanno festeggiato presentandosi nella trattoria Mario a San Lorenzo dove si sono seduti al tavolo ancora vestiti con gli abiti da cerimonia.
La sposa in abito bianco e lo sposo in abiti eleganti si sono seduti sugli sgabelli tra lo stupore degli stessi gestori del locale.
A postare la loro foto su Facebook è stato lo stesso locale fiorentino senza nascondere lo stupore.
“Non si possono fare le feste? E loro si sposano da soli. Un’emozione vederli entrare” hanno scritto dalla trattoria in un post che ha raccolto decine di commenti divertiti ed entusiasti. “Eravamo a pranzo con degli sconosciuti ma ci siamo sentiti benissimo, quando ci hanno visti tutti ci hanno accolto meravigliosamente e ci hanno dato tantissimo calore” ha raccontato la sposa a Fanpage.it.
Le nozze tra Valentina e Diego dovevano essere celebrate il 9 maggio ma tutto è stato spostato al 31 ottobre ma alla fine è stato per pochi intimi.
Sabato scorso si sono dichiarati amore eterno in chiesa a Livorno e poi il viaggio verso il vicino capoluogo toscano per una tre giorni da turisti. “Prima la visita agli Uffici dove hanno scattato alcune foto in abiti da sposi, poi la scelta di andare in trattoria su consiglio del testimone di nozze, fratello dello sposo, dove il pranzo non è stato come lo avevano programmato inizialmente ma ugualmente emozionante.

(da “Fanpage”)

argomento: radici e valori | Commenta »

SENZA TRUMP, SOVRANISTI PIU’ SOLI IN EUROPA

Novembre 5th, 2020 Riccardo Fucile

GLI EFFETTI SU BREXIT, CLIMA, IRAN E MULTILATERALISMO

Ieri, all’indomani dell’election day negli Usa, mentre Donald Trump iniziava a minacciare ricorsi e sobillare le piazze, da Bruxelles è partita una batteria di coordinamento con le capitali dell’Unione.
L’ordine tassativo: non procedere in ordine sparso ma attendere i risultati definitivi prima di parlare.
E’ sfuggito solo il tweet del nazionalista sloveno Janez JanÅ¡a, premier del paese di Melania Trump, che si è affrettato a riconoscere la vittoria al presidente uscente.
Ora l’Unione aspetta i risultati definitivi, ma, da quanto raccontano auterovoli fonti europee, più di un calcolo è già  stato fatto nelle cancellerie del vecchio continente.
Il primo è di ordine politico. Senza Trump alla Casa Bianca, sarebbero più soli i sovranisti europei, a cominciare dal ‘semi sconosciuto per il grande pubblico’ JanÅ¡a, per continuare con l’ungherese Viktor Orban, il polacco Jaroslaw Kaczynski, ma soprattutto Marine Le Pen a meno di due anni dalle presidenziali in Francia nel 2022. Tutte leadership che perderebbero un punto di riferimento internazionale come Trump, importante in un mondo globale e interconnesso.
E anche il britannico Boris Johnson si sentirebbe un po’ più solo, a capo di una Brexit nata nello stesso anno del trumpismo, il 2016, ma destinata a compiersi proprio quando Trump finisce il mandato.
Ormai è fatta, si ragiona in ambienti europei, ed è interesse di Londra arrivare ad un accordo con l’Ue entro fine anno per uscire definitivamente dall’Unione, indipendentemente da chi ci sarà  alla Casa Bianca.
Senza Trump mancherà  l’ombrello politico a tutta la pratica, non quello dei nuovi accordi commerciali con Washington.
Ma in tempi di tendenze sovraniste e nazionaliste che finora hanno attraversato i continenti, le coperture politiche internazionali sono importanti.
Trump mancherà  anche a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni. E magari anche a Giuseppe Conte, che proprio da Trump incassò il sostegno finale e fondamentale per avviarsi ad essere confermato premier del governo M5s-Pd l’anno scorso, dopo il fallimento del suo primo esecutivo sostenuto da M5s e Lega.
L’assenza di Trump alla presidenza Usa potrebbe addirittura avvicinare M5s e Pd, suggerisce qualche osservatore politico, ma su questo serve la cabala.
Piuttosto, a livello europeo, appaiono chiari i dossier sui quali l’Ue potrà  contare su una maggiore collaborazione da parte di Washington in caso di vittoria di Biden.
In primis, il clima: il candidato Democrat ha già  annunciato di voler riportare gli Stati Uniti nel perimetro degli accordi di Parigi rinnegati da Trump.
E poi Iran: Barack Obama fece, Trump ha disfatto la tela di dialogo che ora, con Biden presidente, potrebbe essere ripresa togliendo l’Ue dall’imbarazzo di dover decidere se applicare sanzioni oppure no.
Con il presidente Democrat ci si aspetta una relazione più serena con Washington, senza i toni ultimativi di Trump, le minacce di dazi.
Soprattutto, è la riflessione in Eurogruppo, una presidenza Biden potrebbe garantire maggiori investimenti per una ripresa dell’economia Usa, un traino anche per l’Ue.
E si potrebbe contare su un maggiore dialogo sulla lotta alla pandemia, la riforma dell’Organizzazione mondiale della sanità , le nomine al vertice dell’Organizzazione mondiale del Commercio.
Ma: ci sono dei ‘ma’.
In Europa nessuno si illude: anche se alla Casa Bianca viene eletto il vice di Obama, non significa che si torna ai tempi di Obama. Impossibile: il mondo è cambiato. E già  Obama era meno ‘europeo’ di Bill Clinton.
Fu Obama il primo a chiedere agli alleati europei maggiori contributi alla Nato, ha continuato l’aggressivo Trump, proseguirà  anche ‘sleepy Joe’.
Dall’altro lato, ormai l’Europa ha intrapreso la strada per arrivare ad un’autonomia strategica. Punta, seppure con le sue lentezze fiosologiche, ad affermare una propria sovranità  in materia digitale e industriale. Il ‘Make Europe strong again’, slogan del semestre tedesco di presidenza dell’Ue, rimarrà  bussola anche quando la Germania terminerà  il suo turno alla guida dell’Unione a fine anno.
Su certe cose, insomma, non si torna indietro. Nemmeno un cambio così drastico alla Casa Bianca, come potrebbe essere quello tra il ‘rumoroso’ Trump e il ‘mite’ Biden, riporterebbe indietro il treno della storia.
Per esempio, la diplomazia europea non si aspetta grandi cambiamenti a proposito dei rapporti con la Cina, che resta primo competitor globale con gli Usa.
Mentre la Russia resta un mistero, tutto da scoprire. Di certo, non è che, con Biden presidente, Washington approverebbe il progetto North Stream, il gasdotto dalla Russia alla Germania, finito nelle polemiche sulla scia del caso Navalny.
E non si scommette in alcun cambiamento sostanziale di approccio verso Israele, dopo la firma degli accordi di Abramo con la regìa degli Usa.
L’eventuale mancata riconferma di Trump alla Casa Bianca cambierebbe il ciclo politico mondiale, prosciugando una buona parte dell’acqua che in questi ultimi quattro anni ha alimentato i movimenti anti-europeisti, sovranisti, nazionalisti dell’ultra destra. Ma non a caso, per ora, è più l’eventuale assenza di Trump che l’eventuale presenza di Biden a ispirare previsioni.
Senza Trump presidente di un paese così influente come gli Stati Uniti, i sovranisti avrebbero un megafono fondamentale in meno. Ma in tempi di estreme disuguaglianze e di nuova crisi da pandemia potrebbero continuare a disporre di un terreno fertile per crescere, se anche Biden non troverà  la chiave (economica, culturale) per spegnerli.

(da “Huffingtonpost”)

argomento: Europa | Commenta »

CONFRONTO DI STILI: “MELANIA E’ LA SFINGE DELL’AMERICA FAKE, JILL PIU’ CLASSICA, MA SPRINT”

Novembre 5th, 2020 Riccardo Fucile

L’ANALISI DELLA PROBABILE EX FIRST LADY E DI CHI STA PER SUBENTRARLE … “JILL BIDEN INSEGNA ALL’UNIVERSITA’, HA PORTAMENTO, SA COME MUOVERSI E NON E’ UNA RITOCCATA DALLA CHIRURGIA PLASTICA”

Melania Trump “rimarrà  negli annali come una delle figure più random della storia degli Stati Uniti, sfinge pop di un’America in cui il fake risulta più credibile del vero”. L’analisi impietosa della (probabile ex) first lady arriva direttamente da Palazzo Madamas, “osservatorio permanente sullo stile dei poteri forti”, account nato in questi giorni sui social network.
HuffPost ha raggiunto telefonicamente il misterioso fondatore — ex firma della moda che oggi studia i look dei potenti — per chiedergli di fare un confronto tra la moglie di Donald Trump e la (probabile) prossima first lady, Jill Biden, moglie di Joe, che in questo momento è a un passo dalla Casa Bianca.
“Il paragone non è possibile”, spiega, “perchè comunque Jill Biden è stata già  moglie di un vicepresidente (il suo attuale marito Joe)” nell’era Obama, quindi durante il mandato di un “presidente popolarissimo”, ed è una donna che da tutta la vita sta sotto i riflettori, visto che suo marito era già  senatore e politico navigato”.
Insomma, è abituata alla ribalta mediatica, “sa cosa dire e cosa non dire, sa come muoversi”. Diversamente Melania, “anche se senza dubbio è in assoluto la più fotogenica first lady della storia, perciò avvantaggiata come icona di stile”, si è ritrovata in quel ruolo “senza avere gli strumenti per farlo, tanto che è fin troppo facile darle addosso”.
Il suo guardaroba? “In questi quattro anni ci ha regalato una serie di autentiche perle finte: dal power dressing da soap opera per i viaggi di Stato, agli outfit ‘Top Gun’, fino a quelli ‘La mia Africa’, con un citazionismo talmente letterale da rasentare il cosplay (la pratica di travestirsi da personaggi di videogiochi, fumetti o della letteratura fantasy, ndr)”. Quasi come se fosse “una che interpreta un ruolo e non una che è first lady”.
Gli abiti di per sè “le stanno bene, sono impeccabili, perfetti, ma sono muti, non dicono granchè” e spesso risultano “fuori contesto”. Quando è venuta in Italia “ha voluto omaggiare il nostro Paese scegliendo Dolce & Gabbana, ma il cappotto da oltre 50.000 dollari che ha indossato non ha aiutata la sua popolarità “.
Lei si veste “come si sarebbe vestita una moglie del Presidente Usa negli anni Ottanta, quando le prime donne d’America non avevano voce e si guardava solo come arredavano la Casa Bianca e quali charity sostenevano”.
Si tratta di uno “stile conservatore”, che “non prende rischi” e forse alla fine “è meglio così”: le volte che ha cercato di fare dei passi un po’ più azzardati “è stato un disastro”, come quando “ha messo il famoso parka con la scritta ‘I really don’t care. Do u?’ ed era appena stata con il marito a visitare un campo di rifugiati’…”. In quell’occasione “non si è capito a cosa di riferisse ed è stato completamente frainteso”.
Prima di lei c’era stata Michelle Obama, “con un senso dello stile pazzesco, che padroneggiava lo strumento della moda e che ha capito subito che gli abiti della first lady non sono una questione di sessismo, ma un canale attraverso cui si può fare politica”.
Lo ha compreso quando ha indossato “i designer americani, promuovendo dei giovani stilisti, che è la stessa cosa che fa Kate Middleton in Inghilterra”, che addirittura in occasione del fidanzamento ufficiale ha messo “un abito di un famoso pronto moda inglese che poi ha fatto soldout in una settimana in tutto il Paese”. Lei con la sua scelta “voleva sostenere quel settore dell’economia”.
Melania è stata “il colpo di scena nel colpo di scena dell’elezione di Trump” e con lei “d’un tratto ci siamo trovati come in un film di Almodovar”. Forse “non voleva nulla di più di sposare il miliardario Trump e farci un figlio”, quindi è probabile che si sia trovata in una situazione più grande di lei.
“La cosa le è caduta tra capo e collo e non l’ha saputa gestire bene: pensiamo al plagio di un discorso di Michelle Obama, episodio che ha contribuito a farne un meme nottetempo”. Il fondatore di Palazzo Madamas non si ferma più ed emette la sua sentenza: “Da un punto di vista paradossale e comico i suoi errori comunicativi sono fantastici, inarrivabili”.
La consorte del democrat Biden, invece, “sa gestire la sua presenza mediatica ed ha un profilo molto diverso: è una professoressa universitaria d’inglese”.
Il punto di contatto potrebbe essere “la bellezza e il fatto che anche lei abbia avuto nella vita una breve parentesi di modelling come Melania, prima di incontrare Joe Biden”.
A differenza della signora Trump, però, “niente jet privato, niente foto di nudo sulla pelliccia e con addosso solo gioielli”. Jill è “una donna che si cura ed ha un certo portamento”. Il suo è uno stile “abbastanza conservatore, però sprint”, da classica signora americana “volitiva, che se c’è da fare una cosa la fa senza chiedere il permesso al marito”.
Guardando le foto che girano in Rete si nota la sua passione per le scarpe alla moda, come le J’adior di Dior e in passato le rockstud di Valentino.
“La sua — fa notare l’ex penna del fashion system — è una storia ancora tutta da scrivere, però a giudicare da come ha affrontato la campagna elettorale, mi sembra che non si sia mai messa delle cose particolarmente obbrobriose”. Vedremo se i designer “faranno a gara a vestirla o se faranno come Tom Ford che si rifiutò di vestire Melania, anche se poi motivò la scelta dicendo che una first lady dovrebbe indossare capi non troppo costosi”. Quella di Jill Biden è una “bellezza matura che lei porta con naturalezza e non con una maschera di chirurgia plastica”.

(da “Huffingtonpost”)

argomento: Costume | Commenta »

TRUMP TELEFONA URLANDO A MURDOCH, PROPRIETARIO DI FOX NEWS, INTIMANDOGLI DI SMENTIRE LA NOTIZIA CHE L’ARIZONA E’ DA ASSEGNARE A BIDEN, DATA DA UN GIORNALISTA DELLA RETE

Novembre 5th, 2020 Riccardo Fucile

IN PRATICA MURDOCH L’HA MANDATO A QUEL PAESE, RIFIUTANDOSI DI SMENTIRE

La furia di Trump contro Fox News. Erano le 19.30 di mercoledì 4 novembre (l’1.28 del 5 in Italia, ndr) quando nell’ufficio di Rupert Murdoch è arrivata una telefonata direttamente dalla Casa Bianca: all’altro capo del telefono c’era il presidente uscente degli Stati Uniti furibondo perchè l’emittente conservatrice da sempre a lui vicina aveva dato la notizia della vittoria del suo rivale Joe Biden in Arizona.
Uno stato chiave per decretare il vincitore di queste elezioni presidenziali dal momento che assegna ben 11 grandi elettori e divenuto ancor più cruciale in queste ore in cui mancano davvero una manciata di voti per decretare il futuro presidente degli Stati Uniti.
Urlando ha chiesto a Murdoch di ordinare ai suoi di fare un passo indietro e ritrattare lo stato.
L’editore si è però rifiutato categoricamente. “Le parole non possono descrivere la sua rabbia”, ha rivelato uno dei consiglieri del presidente, come scrive su Twitter il giornalista Jim Acosta.
Una rabbia condivisa da tutto lo staff del comitato elettorale di Trump: “Troppo presto per dichiarare la vittoria in Arizona, davvero troppo presto. Siamo convinti che oltre 2/3 di quegli incredibili voti sono per Trump”, scrive Jason Miller su Twitter.
“Non riesco a credere che la Fox fosse così ansiosa di premere il grilletto dopo averci messo così tanto per dichiarare la vittoria in Florida. Wow”, ha rilanciato il direttore della comunicazione della campagna di Trump.
Tanto che, poco dopo, uno dei conduttori di Fox New in diretta durante la maratona elettorale è intervenuto sulla questione chiarendo: “Mi dispiace ma il presidente non riuscirà  a ribaltare il risultato in Arizona“.

(da “il Fatto Quotidiano”)

argomento: denuncia | Commenta »

GEORGIA E PENNSYLVANIA RESPINGONO L’AZIONE LEGALE DI TRUMP

Novembre 5th, 2020 Riccardo Fucile

“LA CAMPAGNA ELETTORALE E’ FINITA, E’ IL MOMENTO DI RISPETTARE LA VOLONTA’ DEGLI ELETTORI”… IL PROCURATORE DEL NEVADA: “SIAMO IMPENETRABILI AI BROGLI, TRUMP HA GIA’ PERSO TRE CAUSE CON NOI, SE VUOLE AGGIUNGERNE UN’ALTRA SI ACCOMODI PURE”

L’intento del procuratore generale della Pennsylvania Josh Shapiro è chiaro e dalla Georgia arrivano le stesse notizie: l’azione legale intrapresa dalla campagna di Donald Trump per la presunta frode voto Usa è stata rifiutata.
«La campagna elettorale è finita», ha affermato il procuratore, e «i voti sono stati espressi ed ora è il momento di contarli e rispettare la volontà  degli elettori».
Josh Shapiro ha chiaramente fatto sapere che, a questo punto, non sarà  concesso a nessuno fermare il processo di conteggio.
Il Nevada pronto a respingere azioni legali del Presidente
Il Nevada è pronto a respingere ogni ricorso legale che la campagna di Donald Trump dovesse presentare contro i risultati elettorali nello Stato. Lo ha dichiarato alla Cnn il procuratore generale del Nevada, dopo il team del presidente ha fatto sapere che valuta azioni legali anche in Arizona e Nevada.
“Ci sentiamo piuttosto invulnerabili, se si guarda al passato”, ha spiegato Ford, ricordando che Trump ha fatto causa contro questo Stato “due o tre volte”. “Ogni volta”, ha continuato il procuratore generale, “il mio ufficio è riuscito a lavorare con la nostra procura distrettuale e a vincere”. “Abbiamo dispositivi di tutela per evitare frodi, come la verifica delle firme e i codici a barra” ha concluso Ford, “penso siamo piuttosto impenetrabili, se si parla di azioni legali contro di noi”.

(da agenzie)

argomento: Giustizia | Commenta »

BIDEN A UN PASSO DALLA VITTORIA: IN NEVADA AUMENTA IL DIVARIO SU TRUMP, IN PENNSYLVANIA HA RIDOTTO IL DISTACCO DA 650.000 VOTI A 110.000, IN GEORGIA E’ DI 12.000 VOTI DIETRO, IN ARIZONA CONSERVA UN VANTAGGIO DI 70.000 VOTI SU TRUMP

Novembre 5th, 2020 Riccardo Fucile

VEDIAMO COME STA LA SITUAZIONE E I TEMPI PREVISTI PER AVERE RISULTATI DEFINITIVI… TUTTI I TRIBUNALI RESPINGONO LE RICHIESTE DELIRANTI DI TRUMP

Tutto appeso al voto per posta, come previsto. Arizona, Nevada, Pennsylvania e Georgia: è qui che si continua a contare scheda per scheda, e da questi Stati dipende l’elezione del presidente, che sia Joe Biden o Donald Trump.
Il candidato democratico è a un passo dal raggiungere la quota di 270 grandi elettori necessaria per mettere piede nello Studio Ovale della Casa Bianca.
E lo farebbe con il massimo dei voti mai ottenuti da un presidente americano, visto che al momento ne ha incassati 72 milioni, ben oltre il record di Barack Obama che nel 2008 ricevette 69,5 milioni di preferenze e ai 65,8 di Hillary Clinton.
A segnare la rimonta di Biden dopo l’iniziale vantaggio di Trump è stato il voto per posta, metodo che il presidente da mesi denigra, ventilando ipotesi preventive di brogli e complotti. E oggi su Twitter si spinge oltre, invitando addirittura a fermare i conteggi delle schede, quando lo spoglio è ancora in corso e dichiarando che “tutti i voti arrivati dopo il giorno delle elezioni non verranno conteggiati”.
Boutade lontane dalle regole della democrazia americana — e bollate come “fuorvianti” da Twitter -, che prevede il conteggio di tutte le schede spedite entro l’Election day.
Ora, conquistati Michigan e Wisconsin, per un bottino complessivo di 26 grandi elettori, all’ex vice di Obama mancano solo 17 punti per conquistare la Casa Bianca. Quelli che possono dargli Arizona e Nevada, non ancora assegnati ma dove gode di un vantaggio abbastanza rassicurante.
In Nevada, in particolare, sta prevalendo sul rivale con numeri in crescita. Senza dimenticare che l’early vote — cioè il voto di persona o per posta degli elettori che hanno deciso di scegliere il loro candidato prima dell’Election day — gli ha permesso anche di compiere un’incredibile rimonta in Georgia e Pennsylvania, due Stati che ormai erano dati per persi. Soprattutto nel primo, che vale ben 16 grandi elettori, ora la distanza è di appena 11mila voti in favore di Trump.
In caso di vittoria anche qui, il candidato dem potrebbe conquistare una vittoria più larga di quella pronosticata ieri. Occhi puntati sulla Georgia dove è in corso ancora lo spoglio e siamo al testa a testa col 99% delle schede scrutinate.
Biden avanza su Trump in Nevada (con i 6 delegati vincerebbe)
Joe Biden è avanti in Nevada di 12.000 voti su Donald Trump. Lo riporta Cnn, sottolineando che il democratico sta allungando sul presidente. L’ultima rilevazione infatti gli concedeva un vantaggio di 7.000 schede. Ora è a +1% con 12.000 voti di vantaggio.
Nevada, altri aggiornamenti domani
Le autorità  elettorali del Nevada prevedono di fornire un ulteriore aggiornamento sul conteggio dei voti alle 13 (le 19 in Italia) di domani ma hanno avvisato che potrebbero ricevere altre schede da contare la prossima settimana e che lo staff ha tempo sino al 12 novembre per inserire nel sistema le schede provvisorie, quelle di cui bisogna accertare l’eleggibilità  dell’elettore. Le stesse autorità  hanno detto di non essere a conoscenza di alcuna irregolarità  e di essere preoccupate per la sicurezza dei dipendenti che contano i voti. Al momento, con l’89% dei voti scrutinati, Joe Biden è davanti a Donald Trump, 49,4% a 48,5%.
Si assottiglia il vantaggio per Trump in Pennsylvania
Il presidente al momento ha un margine di 115mila voti, rispetto ai 600mila registrati come suo massimo vantaggio dal momento dell’apertura delle urne. I voti postali che ancora mancano da conteggiare, potrebbero ridurre ulteriormente il vantaggio di Trump. Lo stato assegna 20 voti elettorali, che potrebbero risultare decisivi per l’esito finale delle elezioni.
Pennsylvania, Corte suprema boccia decisione pro-Trump
I giudici hanno ribaltato la decisione di una corte inferiore che aveva autorizzato i rappresentanti della campagna Trump ad assistere di persona allo spoglio dei voti per posta a Filadelfia. Lo riferisce la giornalista di Nbc News Maura Barrett, Nel frattempo, in attesa del pronunciamento della Corte Suprema, sollecitato dai Democratici, il conteggio dei voti a Filadelfia era stato interrotto. Secondo quanto riporta la Barrett, ora sarebbe ripreso.
A fronte delle dichiarazioni del presidente sul stop dei conteggi delle schede elettorali, il procuratore generale della Pennsylvania Josh Shapiro respinge l’azione legale di Trump. “La campagna elettorale è finita, i voti sono stati espressi ed ora è il momento di contarli e rispettare la volontà  degli elettori. Non consentirò a nessuno di fermare il processo di conteggio. Si tratta di voti legali e saranno contati”, ha dichiarato
In Georgia mancano solo 50.000 voti da contare
Una volta completato il conteggio il quadro potrebbe essere più chiaro per consentire ai network americani di proiettare un vincitore fra Donald Trump e Joe Biden, separati da qualche migliaia di voti in quello che è uno degli stati chiave nella corsa alla Casa Bianca. Trump è avanti con il 49,6%, Biden ha il 49,2%.
Probabile che nonostante la grande rimonta di Biden (la Clinton perse per 200.000 voti) alla fine la spunti Trump per qualche migliaio di voti.
Arizona
Con l’88% delle schede scrutinate Biden conserva 68.000 voti di vantaggio in uno stato tradizionalmente repubblicano. Difficile un recupero di Trump, i sondaggisti danno per scontata ormai la vittoria di Biden che si aggiudicherebbe 11 delegati che uniti ai 6 del Nevada gli assicurebbero la Presidenza.
La Carolina del Nord è ferma perchè hanno tempo fino al 12 novembre per scrutinare le schede per posta: Trump è in vantaggio di 75.000 voti con il 95% dello scrutinio.

(da agenzie)

argomento: elezioni | Commenta »

UNA VALANGA DI FAKE NEWS: COSI’ I MEDIA DEL CREMLINO HANNO TENTATO DI INFLUENZARE LE ELEZIONI USA

Novembre 5th, 2020 Riccardo Fucile

LA CIRCOSTANZIATA DENUNCIA DEGLI ANALISTI DI EUVSDISINFO… PUTIN TEME LA VITTORIA DI BIDEN

I media pro Cremlino specializzati in fake news e complottismo nei giorni precedenti al voto americano hanno messo in campo il loro arsenale di disinformazione per sostenere Donald Trump e gettare discredito su Joe Biden.
Ad affermarlo sono gli analisti di EuVsDisinfo, la task force del Servizio esterno della Commissione europea specializzata nel contrasto alla propaganda malevola straniera in un documentato articolo pubblicato il 4 novembre dal titolo “Pro-Kremlin media on Us Elections: Trump good, Biden bad”.
“I media controllati dallo Stato russo e i loro affiliati – scrivono gli esperti dell’Unione – hanno chiaramente giocato in favore di Donald Trump contro Joe Biden”. Ad esempio, aggiungono, “tra il 2 e il 15 ottobre la narrativa sui media pro Cremlino ha raccontato che un secondo mandato di Trump gioverebbe agli Stati Uniti e alle relazioni Usa-Russia mentre un’amministrazione Biden sarebbe un disastro per entrambe”.
Una dialettica evidente sulla versione in inglese di Rt e Sputnik e sulle edizioni in spagnolo dei diversi outlet finanziati o controllati direttamente dal potere putiniano capaci di raggiungere un vasto pubblico globale e soprattutto di nutrire i vari canali complottisti e di disinformazione internazionali o all’interno degli Stati Uniti con il vantaggio di orientare e distorcere il dibattito pubblico in modo subdolo.
Nel periodo preso in considerazione dagli esperti europei, Trump è stato criticato dai media pro Russia quel tanto da rendere credibile l’altra faccia della medaglia, ovvero le lodi al suo operato e soprattutto gli attacchi contro Biden basati su fake news già  ampiamente smentite ma rimesse in circolo in quanto considerate comunque efficaci.
I media russi controllati e finanziati dal Cremlino sono stati molto attivi anche nelle loro versioni in lingua spagnola concentrandosi su un pubblico rivolto a sinistra. In questo caso l’obiettivo non è stato tanto quello di lodare Trump, quando di screditare Biden o di tracciare un quadro pessimistico della situazione interna agli Usa.
“L’obiettivo – affermano gli analisti dell’Unione europea –   è di convincere gli elettori ispano-americani a restare a casa anzichè votare per il partito democratico”. Protagonisti di questa strategia Rt e Sputnik Spanish, Geopolitica,News Front e Katehon.
Le tattiche utilizzate sono quelle tipiche del metodo russo e puntano anche a creare confusione e scoramento, in questo caso per danneggiare Biden. Basta vedere alcuni esempi della propaganda dei siti pro Cremlino, solo in apparenza contraddittori. I messaggi propagati dai vari media russi vanno da un generico “gli Usa sono nel caos” al “nessun candidato può migliorare la situazione”.
E ancora, “entrambi i candidati sono terribili” e “non importa chi vince, i poteri forti governano la nazione”. Questi media hanno inoltre puntato su narrative pro Trump sfornate dalle autorità  russe e su accuse a Biden che, ad esempio, avrebbe preparato un colpo di stato contro il presidente o che se eletto porterebbe gli Usa al disastro economico.
“In alcuni casi – sottolinea EuVsDisinfo – la disinformazione pro Cremlino ha permeato la discussione pubblica in spagnolo ed è stata poi rilanciata da outlets locali”.
Con l’effetto di pervadere lo spazio mediatico, distorcere il dibattito e instillare il dubbio in ampie fasce della popolazione. Questo è ad esempio accaduto con le teorie complottiste secondo le quali dietro agli scontri razziali negli Usa ci sarebbe George Soros, accusato di volere ispirare anche tentativi di putsch democratici contro il presidente in carica.
Il metodo della disinformazione russa non punta sulla credibilità  dei messaggi, ma sul loro martellamento: secondo diversi studi di esperti occidentali, infatti, anche se palesemente false le fake news se ripetute su vari canali della Rete fino a farle sfociare nel dibattito pubblico e nelle conversazioni private tra cittadini riescono comunque a condizionare parte della popolazione.
In generale, secondo gli analisti della Ue, Rt, Sputnik, News Front, Geopolitica e Katehon “hanno giocato un ruolo nella catena della disinformazione, riuscendo a garantire un impatto locale a messaggi originati dal Cremlino o quanto meno amplificandoli”.
All’interno della retorica pro Trump, dei messaggi anti Biden o delle narrazioni che puntano a creare confusione, sono state mescolate anche narrative collaudate sin dall’inizio della pandemia, ovvero articoli contro i vaccini, contro il 5G, la demonizzazione di Bill Gates e le teorie secondo le quali il Deep State starebbe cospirando contro Trump. Un vasto brodo di complottismo che punta a favorire la rielezione del presidente.

(da agenzie)

argomento: denuncia | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.579)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Giugno 2025 (450)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Novembre 2020
    L M M G V S D
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    30  
    « Ott   Dic »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE “VIOLAZIONI” DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU: “NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE”?
    • TRUMP NON HA CAVATO URANIO DAL BUCO: GLI STATI UNITI HANNO DISTRUTTO I SITI NUCLEARI IRANIANI DI FORDOW, NATANZ E ISFAHAN… MA ERANO VUOTI
    • MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI?
    • I TASSISTI SONO ALLERGICI ALLE TASSE: CHI GUIDA UN TAXI IN MEDIA DICHIARA AL FISCO 19.900 EURO LORDI ANNUI, PARI A UN INCASSO DI 1.492 EURO MENSILI. È QUANTO EMERGE DALLE DICHIARAZIONI DEI REDDITI DEL 2023
    • SPERIAMO CHE KHAMENEI CAMPI ANCORA A LUNGO: GLI UOMINI CHE LO CIRCONDANO SONO MOLTO PEGGIO DI LUI
    • PUTIN VUOLE UCCIDERE ZELENSKY A OGNI COSTO, LO SCORSO ANNO IL PRESIDENTE UCRAINO HA RISCHIATO, PER DUE VOLTE, DI ESSERE ELIMINATO
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA