BIDEN A UN PASSO DALLA VITTORIA: IN NEVADA AUMENTA IL DIVARIO SU TRUMP, IN PENNSYLVANIA HA RIDOTTO IL DISTACCO DA 650.000 VOTI A 110.000, IN GEORGIA E’ DI 12.000 VOTI DIETRO, IN ARIZONA CONSERVA UN VANTAGGIO DI 70.000 VOTI SU TRUMP
VEDIAMO COME STA LA SITUAZIONE E I TEMPI PREVISTI PER AVERE RISULTATI DEFINITIVI… TUTTI I TRIBUNALI RESPINGONO LE RICHIESTE DELIRANTI DI TRUMP
Tutto appeso al voto per posta, come previsto. Arizona, Nevada, Pennsylvania e Georgia: è qui che si continua a contare scheda per scheda, e da questi Stati dipende l’elezione del presidente, che sia Joe Biden o Donald Trump.
Il candidato democratico è a un passo dal raggiungere la quota di 270 grandi elettori necessaria per mettere piede nello Studio Ovale della Casa Bianca.
E lo farebbe con il massimo dei voti mai ottenuti da un presidente americano, visto che al momento ne ha incassati 72 milioni, ben oltre il record di Barack Obama che nel 2008 ricevette 69,5 milioni di preferenze e ai 65,8 di Hillary Clinton.
A segnare la rimonta di Biden dopo l’iniziale vantaggio di Trump è stato il voto per posta, metodo che il presidente da mesi denigra, ventilando ipotesi preventive di brogli e complotti. E oggi su Twitter si spinge oltre, invitando addirittura a fermare i conteggi delle schede, quando lo spoglio è ancora in corso e dichiarando che “tutti i voti arrivati dopo il giorno delle elezioni non verranno conteggiati”.
Boutade lontane dalle regole della democrazia americana — e bollate come “fuorvianti” da Twitter -, che prevede il conteggio di tutte le schede spedite entro l’Election day.
Ora, conquistati Michigan e Wisconsin, per un bottino complessivo di 26 grandi elettori, all’ex vice di Obama mancano solo 17 punti per conquistare la Casa Bianca. Quelli che possono dargli Arizona e Nevada, non ancora assegnati ma dove gode di un vantaggio abbastanza rassicurante.
In Nevada, in particolare, sta prevalendo sul rivale con numeri in crescita. Senza dimenticare che l’early vote — cioè il voto di persona o per posta degli elettori che hanno deciso di scegliere il loro candidato prima dell’Election day — gli ha permesso anche di compiere un’incredibile rimonta in Georgia e Pennsylvania, due Stati che ormai erano dati per persi. Soprattutto nel primo, che vale ben 16 grandi elettori, ora la distanza è di appena 11mila voti in favore di Trump.
In caso di vittoria anche qui, il candidato dem potrebbe conquistare una vittoria più larga di quella pronosticata ieri. Occhi puntati sulla Georgia dove è in corso ancora lo spoglio e siamo al testa a testa col 99% delle schede scrutinate.
Biden avanza su Trump in Nevada (con i 6 delegati vincerebbe)
Joe Biden è avanti in Nevada di 12.000 voti su Donald Trump. Lo riporta Cnn, sottolineando che il democratico sta allungando sul presidente. L’ultima rilevazione infatti gli concedeva un vantaggio di 7.000 schede. Ora è a +1% con 12.000 voti di vantaggio.
Nevada, altri aggiornamenti domani
Le autorità elettorali del Nevada prevedono di fornire un ulteriore aggiornamento sul conteggio dei voti alle 13 (le 19 in Italia) di domani ma hanno avvisato che potrebbero ricevere altre schede da contare la prossima settimana e che lo staff ha tempo sino al 12 novembre per inserire nel sistema le schede provvisorie, quelle di cui bisogna accertare l’eleggibilità dell’elettore. Le stesse autorità hanno detto di non essere a conoscenza di alcuna irregolarità e di essere preoccupate per la sicurezza dei dipendenti che contano i voti. Al momento, con l’89% dei voti scrutinati, Joe Biden è davanti a Donald Trump, 49,4% a 48,5%.
Si assottiglia il vantaggio per Trump in Pennsylvania
Il presidente al momento ha un margine di 115mila voti, rispetto ai 600mila registrati come suo massimo vantaggio dal momento dell’apertura delle urne. I voti postali che ancora mancano da conteggiare, potrebbero ridurre ulteriormente il vantaggio di Trump. Lo stato assegna 20 voti elettorali, che potrebbero risultare decisivi per l’esito finale delle elezioni.
Pennsylvania, Corte suprema boccia decisione pro-Trump
I giudici hanno ribaltato la decisione di una corte inferiore che aveva autorizzato i rappresentanti della campagna Trump ad assistere di persona allo spoglio dei voti per posta a Filadelfia. Lo riferisce la giornalista di Nbc News Maura Barrett, Nel frattempo, in attesa del pronunciamento della Corte Suprema, sollecitato dai Democratici, il conteggio dei voti a Filadelfia era stato interrotto. Secondo quanto riporta la Barrett, ora sarebbe ripreso.
A fronte delle dichiarazioni del presidente sul stop dei conteggi delle schede elettorali, il procuratore generale della Pennsylvania Josh Shapiro respinge l’azione legale di Trump. “La campagna elettorale è finita, i voti sono stati espressi ed ora è il momento di contarli e rispettare la volontà degli elettori. Non consentirò a nessuno di fermare il processo di conteggio. Si tratta di voti legali e saranno contati”, ha dichiarato
In Georgia mancano solo 50.000 voti da contare
Una volta completato il conteggio il quadro potrebbe essere più chiaro per consentire ai network americani di proiettare un vincitore fra Donald Trump e Joe Biden, separati da qualche migliaia di voti in quello che è uno degli stati chiave nella corsa alla Casa Bianca. Trump è avanti con il 49,6%, Biden ha il 49,2%.
Probabile che nonostante la grande rimonta di Biden (la Clinton perse per 200.000 voti) alla fine la spunti Trump per qualche migliaio di voti.
Arizona
Con l’88% delle schede scrutinate Biden conserva 68.000 voti di vantaggio in uno stato tradizionalmente repubblicano. Difficile un recupero di Trump, i sondaggisti danno per scontata ormai la vittoria di Biden che si aggiudicherebbe 11 delegati che uniti ai 6 del Nevada gli assicurebbero la Presidenza.
La Carolina del Nord è ferma perchè hanno tempo fino al 12 novembre per scrutinare le schede per posta: Trump è in vantaggio di 75.000 voti con il 95% dello scrutinio.
(da agenzie)
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