Novembre 14th, 2020 Riccardo Fucile
IRONIA SUI SOCIAL: “VUOL CONFONDERCI ASSOMIGLIANDO A BIDEN”
E così è successo. Tempo di un’elezione presidenziale perduta e Donald Trump ha abbandonato ufficialmente lo smalto di un tempo.
Quello arancione, o meglio quello giallo canarino, come direbbero i più avvezzi all’hairshaming, che per quattro anni ha accompagnato il ciuffo del presidente Usa.
Come nelle migliori tradizioni dei cambi look, dove il nuovo colore di capelli accompagna di solito un radicale cambiamento di vita, amori finiti, licenziamenti in tronco, trasferimenti nell’altra parte del mondo, il grigio signorile di Trump arriva all’indomani della sua sconfitta elettorale.
Lo stupore di molti durante l’incontro con la stampa dell’ex inquilino della Casa Bianca non ha tardato ad esplodere sui social network e a colorire di mille ipotesi la scelta inaspettata del Tycoon.
«Anche i suoi capelli hanno ammesso la sconfitta prima di lui» commenta un utente su Twitter riportando la foto di Trump, con chioma argentea annessa.
«Avete presente quelle storie in cui qualcuno vede qualcosa che lo sconvolge così tanto che i suoi capelli diventano bianchi all’improvviso? Ecco…» ironizza un’altra utente, con chiaro riferimento alla recentissima sconfitta di Trump nella corsa alle presidenziali.
«Ci vuole confondere? Comincerà a dire che è Biden?» l’ironia sul confronto con Biden è tra i più gettonati mentre si sprecano le ipotesi di prodotti per capelli utilizzati dall’ex presidente per il cambio di tinta.
(da agenzie)
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Novembre 14th, 2020 Riccardo Fucile
CHE FARSA: SALVINI NON HA NESSUNO DA PROPORRE, LA MELONI HA PAURA DI PERDERE… ALLA FINE MEGLIO RICICLARE UNO A CUI ADDOSSARE LA COLPA DI UNA POSSIBILE SCONFITTA
Guido Bertolaso candidato sindaco a Roma per il tutto il centrodestra alle prossime elezioni
comunali. Più che un’ipotesi ormai è quasi una scelta.
Ma prima di dare semaforo verde a Forza Italia e Silvio Berluscuni sul nome dell’ex capo della Protezione Civile, Matteo Salvini e Giorgia Meloni vogliono vedere i risultati dei sondaggi commissionati in questi giorni. Gli analisti dovranno misurare il sentiment, come si dice in questi casi, nei confronti di Carlo Calenda e Virginia Raggi.
La convergenza su Bertolaso andrebbe bene a Salvini. Il leader della Lega ha chiesto agli alleati di concordare candidati civici e non di partito in tutte le grandi città al voto nella primavera del 2021.
Quindi il nome di Bertolaso andrà chiuso in un tavolo dove si discuterà non solo della capitale, ma anche di Napoli, Torino, Bologna, Milano. Un puzzle difficile da comporre senza scontentare nessuno ma che le forze del centrodestra sono intenzionate a chiudere il prima possibile. §
§Ospite dello studio di Bruno Vespa a Porta a Porta, Salvini ha fatto delle dichiarazioni di grande stima nei confronti di Bertolaso. “Ho avuto modo di confrontarmi con Bertolaso in Lombardia durante l’emergenza Covid ed è una persona molto concreta, un uomo del fare. È una figura che mi piace molto”, se non un endorsement poco ci manca.
L’unico vero scoglio a questo punto rimane Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, in ascesa da mesi nei sondaggi e nell’indice di gradimento, considera la scelta del candidato di Roma come una cosa che le spetta di diritto, ma è allo stesso tempo consapevole che senza una sua discesa in campo i nomi di Fratelli d’Italia (a cominciare da quello di Fabio Rampelli) sono troppo identitari: vanno bene per un ottimo risultato della destra, ma non vincono al ballottaggio. Meloni ne è consapevole e sarebbe pronta a cedere su Bertolaso, perchè non vuole certo rischiare di presentarsi in prima persona.
Per risolvere i guai della capitale così il centrodestra è pronto ad affidarsi all’uomo pronto in tutte le stagioni a scendere in campo se chiamato da Silvio Berlusconi.
Già nel 2016 Bertolaso aveva avviato la campagna elettorale, salvo poi ritirarsi quando Giorgia Meloni ha scelto di correre in prima persona. Oggi, cinque anni dopo, le cose potrebbero andare diversamente. Ma prima bisogna vedere i sondaggi.
(da agenzie)
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Novembre 14th, 2020 Riccardo Fucile
GIOCO DI SPONDA CON DI BATTISTA, TRASUDA RANCORE
L’invito è arrivato ma in extremis. Solo ieri i vertici del Movimento 5 Stelle hanno invitato Davide Casaleggio alla due giorni in streaming degli Stati generali. Ma niente da fare.
Il figlio dei cofondatore affida a Facebook un post che trasuda rabbia e rancore. Quindi, alla vigilia della kermesse, colui che tiene le password di tutti i sistemi informatici su cui si basa M5s inizia a scagliare sassi sulla sua creatura: “Ho deciso di declinare perchè ritengo che se ci sono delle regole di ingaggio, queste debbano essere rispettate”.
È qui che si delinea l’asse tra Casaleggio e Alessandro Di Battista. Quest’ultimo è tra i trenta relatori, votati sulla piattaforma Rousseau, che parleranno domenica mattina. Tuttavia non si conoscono le preferenze che ogni singolo relatore ha ottenuto.
“Penso sia doveroso pubblicare i voti sia dei delegati del sabato sia dei relatori della domenica prima dell’evento — scrive Casaleggio facendo da sponda a Di Battista – come anche i verbali delle riunioni provinciali e regionali, nella versione originale, che riportino i risultati degli incontri ufficiali nei quali tutti hanno potuto partecipare e che oggi non sono pubblici. Inoltre, le persone che dibatteranno dei nostri valori dovrebbero in primis aver rispettato le regole che abbiamo oggi. Non vorrei che si arrivi al paradosso che a scrivere le regole siano anche coloro che per primi non le rispettano. Probabilmente tutto ciò potrebbe dare l’integrità e la trasparenza che merita questo percorso”.
Casaleggio, con questo colpo di coda, prova a mettere in chiaro anche la regola cardine del limite dei due mandati. Altro tema su cui si sta spendendo Di Battista che ha un secondo mandato da consumare a differenza di tanti altri.
“Leggendo il documento di guida della discussione del primo giorno, registro che molte decisioni sono già state date per acquisite e si chiedono solo i dettagli. Su altre, come la questione sul vincolo dei due mandati l’indicazione dai territori è stata chiara, ossia che rimanga intoccabile, ma al primo punto del documento guida si indica esplicitamente di dibattere su eventuali deroghe da adottare”.
Tra queste la possibilità di far votare la rete a favore di una persona che si è particolarmente distinta affinchè gli venga data l’opportunità di candidarsi per la terza volta.
Ecco il masso che ha lanciato Casaleggio a supporto della corrente guidata da Di Battista che ha visto già Barbara Lezzi, per esempio, chiedere che venissero pubblicato i risultati della votazione sui trenta relatori. Ora il figlio del cofondatore apre la strada al tema principale, quello della deroga al limite dei due mandati. Passa da qui il futuro del Movimento 5 Stelle e dei suoi capi.
(da “Huffingtonpost”)
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Novembre 14th, 2020 Riccardo Fucile
L’EPIDEMIOLOGO SOTGIU: “ERO ASSOLUTAMENTE CONTRARIO ALLA APERTURA DEI LOCALI”
Il caso delle discoteche aperte in Sardegna fa la sua prima “vittima”. L’epidemiologo
dell’università di Sassari, Giovanni Sotgiu, ha dato le dimissioni dal Comitato tecnico scientifico.
In una intervista al quotidiano L’Unione Sarda il docente ha spiegato che “è venuto meno il rapporto di fiducia alla luce delle note vicende di cui si parla in questi giorni sulla stampa”.
Nel Comitato, dunque, rimane solo Stefano Vella, che nel suo parere favorevole sull’ordinanza per tenere aperte le discoteche ad agosto aveva citato anche il professor Sotgiu, salvo poi dire che non lo aveva sentito.
“Ero assolutamente contrario all’apertura dei locali — dice nell’intervista — il 6 agosto abbiamo dato ufficialmente il parere negativo, come Comitato, l’ho scritto io. L’11 agosto dall’assessorato hanno inviato una mail alle 19.50 circa, chiedendo un altro parere sull’ordinanza che stavano preparando. Il professor Vella (che poi ha chiarito tutto) ha risposto anche a mio nome, ma io non avevo letto la bozza. Ci saremmo dovuti sentire tutti l’indomani per esaminarla, invece l’ordinanza è stata firmata dal presidente Solinas poche ore dopo. Quando poi ho visto i giornali sono rimasto esterrefatto, anche perchè l’ordinanza diceva ‘sentito il parere del Comitato tecnico scientifico’”.
Sotgiu è già stato sentito dai carabinieri su delega della Procura di Tempio e dalla polizia che indaga per conto della Procura di Cagliari. Da un lato i magistrati galluresi stanno cercando di capire se l’apertura delle discoteche possa aver influito sulla epidemia in Sardegna, dall’altro i colleghi cagliaritani indagano sulla genesi dell’ordinanza di Solinas, a seguito del servizio di Report su Rai3.
“Abbiamo scritto chiaramente che non eravamo d’accordo sulle aperture — spiega ancora Sotgiu nell’intervista — soprattutto nei piccoli centri con l’afflusso di turisti“.
E sul perchè, una volta aperte le discoteche, in Sardegna la situazione sia sfuggita di mano spiega: “Perchè sono mancati controlli e sanzioni. Stavamo riaprendo, c’era un lassismo generale, nell’Isola addirittura c’erano attività che pubblicizzavano l’assembramento come elemento di richiamo, e nessuno o quasi ha controllato che le regole venissero rispettate”. Quanto a un suo possibile successore, l’esperto chiarisce: “Anche se si trovasse un premio Nobel se poi non gli si desse retta…”.
Anche Vella ha fornito la sua versione: “La decisione è politica, il treno era in corsa e all’ultimo momento, visto che mi hanno mandato l’ordinanza all’ultimo momento, ho detto: se dovete aprire le discoteche va bene aprirle con queste regole, poi mi pare di capire che queste regole sono saltate ha spiegato in un’intervista che andrà in onda su Report. Nell’ordinanza c’era scritto: “Sentito il parere del Cts”. Dove, per parere, si intende una mail di poche righe inviata dallo stesso Vella alle 21.28 dell’11 agosto dopo aver ricevuto l’ordinanza alle 19.53.
“La mail — precisa — non è il parere del Comitato, è mia responsabilità personale perchè gli altri non l’hanno vista, son l’unico che ha letto quell’ordinanza ma la posizione di tutto il Comitato tecnico scientifico era contraria, figuriamoci, avevamo detto che le discoteche sono un posto molto rischioso perchè lo sono state in tutto il mondo, quindi è incredibile pensare che Vella o Cucca o gli altri potessero pensare che fosse un bene aprirle”.
Però, aggiunge, “da quello che ho capito c’erano dei tempi tecnici per pubblicare l’ordinanza, e a quel punto mi sono preso la mia responsabilità “. “Loro (la Regione, ndr) ci hanno provato, hanno scritto l’ordinanza sperando che noi tutti ci esprimessimo”.
(da agenzie)
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Novembre 14th, 2020 Riccardo Fucile
C’E’ ANCORA UNA ITALIA SOLIDALE CHE HA VALORI BEN DIVERSI DAGLI EGOISMI DELLA FOGNA SOVRANISTA
La Misericordia lancia un appello per assoldare nuovi volontari e, in soli tre giorni, rispondono 400 persone. “Per noi questo è un segnale chiaro e preciso: c’è ancora voglia di mettersi in gioco e aiutare chi ha bisogno”, commenta Gianluca Staderini, direttore della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia.
La partecipazione all’appello, diffuso martedì 10 novembre, ha sorpreso piacevolmente anche la Misericordia stessa che promette di offrire “a questi nuovi volontari un diverso modo di affrontare i problemi, tutti insieme come una vera grande comunità “, tenendo a ringraziare i testimonial della campagna “Alice, Matteo e altri, che sono stati veramente preziosi”, commenta sempre il direttore Staderini.
L’appello nasce nell’ambito della campagna Gente al servizio della gente, che vuole trovare forze fresche per supportare le fila di volontari che già sono impegnati nell’emergenza Covid.
Il messaggio è molto semplice e diretto: “Non bisogna essere dei supereroi per aiutare chi ha bisogno”. Una visione che, vedendo i numeri dei primi tre giorni, ha colpito nel segno. Chi ancora si volesse mettere a disposizione potrà riempire l’apposito form, contattare il numero verde nazionale 800.194.356 o inviare una mail a gentealserviziodellagente@misericordie.org.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Novembre 14th, 2020 Riccardo Fucile
GLI AGENTI LO HANNO RIPORTATO AL SUO DOMICILIO DOVE LA MOGLIE LO STAVA ASPETTANDO: ENTRAMBI SONO IN QUARANTENA
Controlli e sanzioni in tutta Italia per assicurare il rispetto delle misure anti-Covid. A
Bologna, le forze dell’ordine hanno identificato 1.193 persone, controllato 1.107 veicoli e 197 esercizi commerciali multando circa una trentina di persone.
Sanzionate diverse attività commerciali, tra le quali un bar davanti al quale 16 persone stavano bevendo birra intorno alle 18.30.
La storia più curiosa arriva da Castel Maggiore e riguarda un’automobilista bolognese che, positivo al Covid, era in isolamento nella sua abitazione. L’uomo è stato trovato davanti alla porta dell’appartamento dell’amante: stava bussando insistentemente per poter entrare in casa, ma lei non lo ha lasciato entrare.
La donna era a conoscenza della situazione sanitaria del suo amante e non gli avrebbe mai aperto sapendolo positivo al Covid-19. Lo ha lasciato quindi fuori ad aspettare che per lui si spalancassero le porte, ma le uniche che gli si sono aperte sono state quelle dell’auto dei militari che, avvisati dalla donna chiusa in casa, lo hanno riportato al suo domicilio. Ad aspettarlo lì c’era sua moglie con la quale dovrà continuare la quarantena.
Violazione della quarantena
Sono ancora tante le persone che violano il regime di isolamento e che vengono fermate e sanzionate dalle forze dell’ordine. L’isolamento fiduciario sembra essere una misura facilmente aggirabile fin dai tempi di marzo, quando un ragazzo di 18 anni era stato fermato perchè in macchina con gli amici nonostante fosse il contatto stretto di un caso positivo al Covid-19. Avrebbe dovuto rimanere a casa, perchè potenzialmente contagiato e a sua volta contagioso, ma aveva invece deciso di uscire per chiudersi in uno spazio ristretto come l’abitacolo di una vettura insieme ad altri tre amici. Per lui era quindi scattata la denuncia con una sanzione amministrativa dai 400 ai 3000 euro. I tre amici del ragazzo sono stati segnalati all’Ats e a loro volta posti in isolamento domiciliare .
(da agenzie)
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Novembre 14th, 2020 Riccardo Fucile
IN ARIZONA I LEGALI DI TRUMP RITIRANO IL RICORSO, IN PENNSYLVANIA SI RITIRANO ADDIRITTURA A RAPPRESENTARLO NELLA CAUSA
Secondo quanto riportano alcuni giornali americani e inglesi, la hotline istituita da Trump per riportare casi di brogli elettorali è stata sospesa dalla sua campagna perchè gli scherzi telefonici e gli insulti ricevuti erano troppi.
La hotline era stata aperta il giorno stesso della vittoria di Joe Biden e faceva parte della strategia di Trump per strappare la vittoria all’avversario. un altro fallimento, dato che i suoi team legali stanno dando forfait uno dopo l’altro, arrendendosi all’evidenza. Trump però si ostina a non voler riconoscere la vittoria.
Uno schiaffo: lo stato della Pennsylvania non oridinerà alcun riconteggio dei voti, dal momento che il vantaggio del candidato Democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, è sufficientemente ampio: lo ha annunciato il Segretario di Stato della Pennsylvania, Kathy Boockwar.
Di norma il conteggio viene effettuato quando il margine fra i candidati è inferiore ad un certo intervalo, tipicamente lo 0,5% come nel caso della Georgia che ha ordinato il riconteggio manuale
Anche gli avvocati della campagna di Donald Trump si sono arresi all’evidenza e hanno ritirato la causa in Arizona, riconoscendo che non si sarebbe mai riusciti a spostare abbastanza voti da modificare il risultato elettorale dello Stato.
“Dalla chiusura dell’udienza di ieri, il conteggio dei voti ha reso inutile una sentenza in merito ai voti per le presidenziali”, ha dichiarato l’avvocato di Trump Kory Langhofer ad una corte dello stato dell’Arizona.
Precedentemente era stato reso noto che lo studio legale Porter Wright Morris & Arthur che assisteva la campagna Trump nel tentativo di bloccare la proclamata vittoria di Joe Biden in Pennsylvania si era ritirato dal caso.
(da agenzie)
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Novembre 14th, 2020 Riccardo Fucile
DOPO GIORNI DI ATTESA, CONTE CHIAMA IL NEO PRESIDENTE: “ABBIAMO LE STESSE PRIORITA'”
E alla fine anche Giuseppe Conte chiama Biden. 
A dieci giorni dalle elezioni presidenziali il presidente del Consiglio ha avuto la sua prima conversazione telefonica con il presidente eletto Usa.
Un colloquio nel quale il premier ha ribadito le sue congratulazioni a Biden e alla vicepresidente eletta Kamala Harris sottolineando i tradizionali, profondi legami di amicizia e alleanza fra i due Paesi, nonostante la lunga attesa di Conte che in Italia aveva dato il fianco anche a qualche polemica sulle motivazioni della mancata chiamata, dopo che tutti i principali leader mondiali avevano riconosciuto fin dall’inizio il successo dell’ex vice di Barack Obama contro Donald Trump.
Il premier Conte chiama Biden e riafferma la forte volontà di collaborare con Washington sulle grandi sfide globali, a fronte delle quali “Italia e Stati Uniti condividono le medesime priorità ”, dice una nota di Palazzo Chigi che definisce la telefonata “calorosa”. Un colloquio importante, non solo per mettere fine alle voci che volevano Conte in difficoltà a causa dell’intesa con Trump, che nel momento più difficile per il premier aveva ribadito la sua stima per “Giuseppi” in un tweet diventato memorabile e probabilmente fondamentale per fare restare l’ex professore a Palazzo Chigi dopo il cambio di maggioranza nell’estate del 2019, ma anche per allacciare un rapporto con il presidente eletto, che ha subito detto a Conte che c’è “molto da lavorare insieme”.
Biden infatti avrebbe subito parlato a Conte dei tre punti del programma G20, di cui l’Italia ha la presidenza (People, Planet e Prosperity) assicurando a Conte che queste “sono anche le sue priorità ”. Il presidente eletto avrebbe quindi rimarcato il cambio netto di politica dal suo predecessore sottolineando che l’Europa è un punto di riferimento importante condividendo con il premier l’impegno a “uno sviluppo sostenibile, più giusto e più equo”.
Nella nota in cui comunica che Conte chiama Biden, Palazzo Chigi sottolinea anche che il presidente del Consiglio avrebbe anche parlato dei tre appuntamenti che considera decisivi per l’immagine internazionale dell’Italia nel 2021 sul piano ambientale e sociale: il Global Health Summit, la Cop26, oltre al G20. Biden invece dal canto suo avrebbe condiviso l’importanza del Mediterraneo per la stabilità del Medio Oriente, offrendo la collaborazione degli Stati Uniti nella situazione in Libia ma anche sui conflitti con la Turchia.
Il colloquio tra Conte e Biden ha avuto modo anche di toccare temi più leggeri, con il premier che avrebbe esordito mettendo in evidenza le origini italiane della moglie del presidente eletto, Jill, la cui famiglia all’epoca Giacoppo era partita dalla provincia di Messina alla volta dell’America.
(da agenzie)
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Novembre 14th, 2020 Riccardo Fucile
LA VICE-PRESIDENTE DEL SENATO GIANMARCO CRITICA I DUE PROFESSORI: “HANNO MANIE DI PROTAGONISMO”
Lui è il medico di Berlusconi e ha curato Briatore. Ed è considerato a torto o a ragione un professionista legato a Forza Italia e le cui idee sono state fatte proprie dalla destra para-negazionista che mette i soldi davanti alla salute.
Ma ora che abbiamo avuto quasi 2 mila morti di Coronavirus in tre giorni si è capito che i riduzionisti hanno contribuito a legittimare i comportamenti di coloro che non volevano le chiusure o rispettare le regole
“Dopo che Zangrillo ci ha detto che il virus era ‘clinicamente morto”‘ Bassetti ammette che le sue previsioni erano sbagliate. La fiera della vanità …peccato che ascoltandoli molti italiani abbiano minimizzato i rischi. Gli ‘esperti’ con manie di protagonismo hanno fatto danni enormi”.
Lo scrive su Twitter Gabriella Giammanco, vicepresidente di Forza Italia in Senato.
(da Globalist)
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