Marzo 1st, 2021 Riccardo Fucile
“NASCOSTI AL FISCO 16 MILIONI DI EURO GRAZIE A TRIANGOLAZIONI TRA INGHILTERRA E ISOLA CAYMAN”
Indagine della Guardia di finanza di Padova sulle borse che spopolano tra i giovani. 
I militari delle fiamme gialle stanno compiendo accertamenti sull’azienda che produce O Bag, le borse colorate e personalizzabili, un miracolo commerciale capace di far lievitare il fatturato a 100 mila euro in pochi anni, con 358 punti vendita nel mondo. I soci e gli amministratori della società con sede a Campodarsego (Padova), secondo i finanzieri, avrebbero nascosto al Fisco oltre 16 milioni di euro, pagando le royalties per il marchio in Inghilterra con una triangolazione alle Isole Cayman, versando così soldi a un’azienda teoricamente esterna ma, in pratica, sempre riconducibile ai proprietari italiani. Per questo la Procura di Padova ha disposto il sequestro preventivo dei beni, finalizzato alla confisca, per un valore di oltre 4 milioni.
I militari del colonnello Michele Esposito hanno quindi indagato Michele Zanella, 50 anni, di Dolo (Venezia); Simone Dalla Libera, 50 anni, di Vigonza (Padova); Arnaldo Quaglia, 57 anni, di Arzergrande (Padova); Antonio Errico, 70anni, di Brindisi; Alessandro Ian Enrico Quinlan, 60 anni, originario di Brindisi. Michele Zanella e Simone Dalla Libera sono i soci storici dell’azienda, mentre Arnaldo Quaglia è l’amministratore. Antonio Errico è procuratore della società inglese in Italia e Alessandro Ian Enrico Quinlan è un professionista che opera all’estero.
L’indagine nasce da una contesa sorta tra i due ex soci, Zanella e Dalla Libera. Nel dirimere il lodo i finanzieri si sono accorti delle irregolarità fiscali, dando così il via agli accertamenti. “L’espediente fiscale ha permesso alla società di dedurre, nelle annualità d’imposta dal 2012 al 2016, costi per royalties non dovute per un importo pari a 16,6 milioni di euro, con un’evasione complessivamente quantificata di oltre 4 milioni di euro”, spiega la Guardia di finanza. Lo sviluppo dell’azienda padovana è iniziato nel 2012, con apertura di negozi nelle principali città italiane e del mondo. Tutti gli articoli sono pensati per essere composti con accessori abbinabili e intercambiabili. La rete O bag store è presente all’estero a Barcellona, Bruxelles, Vienna, Mosca, Miami, Boston, Washington e in Cina nelle maggiori capitali turistiche come Shangai e Pechino.
(da “La Repubblica”)
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Marzo 1st, 2021 Riccardo Fucile
IL GIORNALISTA HA CHIESTO IMMEDIATAMENTE LA RIMOZIONE DELLA SUA IMMAGINE DALLA CARD DI PROMOZIONE DIFFUSA DALLA LEGA… E DOPO QUALCHE ORA E’ STATA RIMOSSA
Nel manifesto di promozione della sesta edizione della scuola di formazione della Lega — coordinata dal lavoro di Armando Siri — compare la foto del giornalista Enrico Mentana. Una fototessera, proprio accanto a quella di Luca Morisi.
La locandina promozionale della sesta edizione della scuola di formazione della Lega è stata diffusa principalmente da due pagine Facebook, quella ufficiale della Lega e quella — altrettanto ufficiale e comunque collegata al partito — Noi con Salvini premier.
Mentana alla scuola Lega, tuttavia, non ci andrà . E la sua immagine è stata utilizzata, a quanto pare, senza la sua autorizzazione.
«Scopro che un mio sosia e omonimo è nel cast della scuola leghista — ha scritto ieri Enrico Mentana su Instagram -. La cosa che mi insospettisce è che alle sue spalle c’è una tappezzeria uguale alle scenografia del tgla7.
Fuor di scherzo: egregi signori della scuola, togliete la mia foto con cortese solerzia, grazie». Dunque, l’invito a rimuovere il suo nome e la sua immagine è stato piuttosto esplicito. Qualche ora dopo, i due post in questione — quello della Lega e quello di Noi con Salvini — sono stati direttamente rimossi da Facebook.
Ma com’è nato questo malinteso e perchè Enrico Mentana è stato associato alla scuola della Lega? In passato, il direttore del Tg La7 ha partecipato ad alcuni seminari di formazione. All’epoca dei fatti, contattato dalla redazione del Corriere della Sera che gli aveva chiesto spiegazione sull’accaduto,
Mentana aveva risposto di aver partecipato anche a eventi promossi dal Pd (come le Feste de L’Unità ) o dal Movimento 5 Stelle, senza per questo prendere la tessera dem o iscriversi alla piattaforma Rousseau pentastellata.
Sul sito dedicato alla Scuola di Formazione, in homepage compare — come seconda, subito dopo quella del leader del partito Matteo Salvini — una citazione dello stesso Mentana che recita «La formazione politica è l’essenza».
Ma non è l’unica testimonianza: se si naviga nel sito della scuola di formazione, infatti, nella sezione “Ospiti” si nota ancora una volta la stessa foto di Enrico Mentana (quella che compariva anche nel manifesto diffuso dai canali social della Lega), tra l’altro in compagnia di altri giornalisti che, tradizionalmente, non possono di certo essere inseriti nel pantheon leghista, come Lucia Annunziata, Ferruccio De Bortoli e Oscar Giannino.
Insomma, che Mentana sia un brand è cosa nota (del resto la sua pagina Facebook ha oltre un milione di followers). In virtù di vecchie partecipazioni del giornalista a eventi simili, però, qualcuno aveva provato a “sfruttare” questo brand anche quest’anno.
Evidentemente con risultati opposti.
(da agenzie)
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Marzo 1st, 2021 Riccardo Fucile
HA CHIESTO CARTA BIANCA: CAMBIO DEL SIMBOLO E FORSE ANCHE DEL NOME, VIRATA VERSO UN PARTITO MODERATO E UNA SUA SEGRETERIA… GRILLO E’ CON LUI, CASALEGGIO FORSE NO
“Bisogna aspettare, attendiamo il più possibile con il voto sul comitato direttivo. Diamo il tempo a
Giuseppe di presentarci il suo progetto”.
L’idea del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo è chiara: mettiamo in stand-by la votazione su Rousseau che ha sancito la nascita di un direttorio a 5 per guidare i pentastellati, e diamo all’ex premier Giuseppe Conte la possibilità di presentarci il suo piano per ristrutturare e rilanciare l’M5s.
In sostanza quello che è emerso dall’incontro di ieri all’hotel Forum di Roma è questo. Un vertice in cui i big erano tutti presenti: oltre al garante e all’ex presidente del Consiglio erano lì anche Luigi Di Maio, Vito Crimi, Paola Taverna & company. Ma il rumore più assordante è stata l’assenza di Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto e proprietario di Rousseau, che non ha mai smentito chi lo ha descritto come contrario alla nuova piega che sta prendendo la creatura del padre. Ma Beppe ha rassicurato: “lo incontrerò”.
L’ex premier — a cui è stato chiesto ufficialmente di entrare come leader — immagina un nuovo Movimento, magari — e la butta lì — anche con un nuovo simbolo e (chissà ) un nome aggiornato.
Che siano il segnale di una vera e propria rottura col passato. Ma che potrebbe infastidire — e non poco — i più conservatori.
Nella sua testa c’è anche l’impostazione di un rapporto diverso con Rousseau, da cui però già in molti volevano discostarsi: che il Movimento sia il Movimento, non c’è bisogno della piattaforma, se non per la condivisione delle idee con gli iscritti. Tra cui, peraltro, ancora non risulta l’ex premier, che mai si è registrato.
E, proprio ora, vuole attendere. Perchè se gli sarà data carta bianca — come promesso dal Garante, che in lui vede l’unica speranza per i 5 Stelle — allora sì, prenderà in mano le redini del carro e sarà (ufficialmente) collocato a fianco di una fazione politica, ma che altrimenti rescinderebbe tutto con un: “arrivederci e grazie, amici come (e anche più) di prima”.
L’impegno Conte lo ha preso, riscriverà il progetto, e, solo se approvato da tutti, allora lo porterà avanti. Lo dice nel suo intervento di ieri sulla terrazza dell’hotel della Capitale, parlando per circa 30 minuti. Sogna un Movimento più aperto, europeista, ambientalista, moderato, che non rinunci alla lotta alla corruzione, e a temi come la legalità e la transizione ecologica.
Se così sarà , allora cambierà tutto. Bisognerà riscrivere completamente lo Statuto, e il direttorio a 5 che avrebbe dovuto sostituire la figura del capo politico (nel tempo: Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Vito Crimi ad interim) salterà . E, magari, nascerà una segreteria tutta sua, scelta proprio a Giuseppe Conte.
(da agenzie)
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Marzo 1st, 2021 Riccardo Fucile
DOPO VARI FALLIMENTI GIUDIZIARI, LA PROCURA CONTESTA “STRANAMENTE” IL PRESUNTO REATO DI FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA SOLO AGLI ARMATORI DELLA MARE JONIO MA NON A QUELLI DANESI DELLA MAERSK… E NON CONTESTA LA VIOLAZIONE DELLE NORME INTERNAZIONALI SUL SOCCORSO IN MARE ALLE AUTORITA’ MALTESI CHE SI SONO RIFIUTATE DI INTERVENIRE IN ACQUE MALTESI PER 38 GIORNI
“Un accordo di natura commerciale tra le società armatrici”, finalizzato al trasbordo di un gruppo di migranti bloccati in mare a bordo della nave cargo Maersk Etienne bloccata per 37 giorni in mare senza l’assegnazione di un porto di sbarco.”
E’ questa l’accusa mossa dalla procura di Ragusa alla società armatrice della nave “Mare Jonio”, adoperata da “Mediterranea Saving Humans” nelle operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia.
Nel corso della mattinata gli inquirenti hanno voluto fare una precisazione: la Procura di Ragusa non ha inchieste sulla gestione delle Ong nei soccorsi in mare, ma “soltanto su un episodio in cui sono coinvolte due società commerciali” e nessun componente della Mediterranea saving humans è indagato.
Lo ha spiegato all’Ansa il procuratore capo Fabio D’Anna.
I reati contestati sono quelli di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina – si legge in una nota della procura siciliana – e di violazione alle norme del Codice della Navigazione”.
Questa mattina un gruppo interforze composto da diversi reparti di Guardia di finanza, Polizia e Capitaneria di porto “ha dato esecuzione ad un decreto di perquisizione personale e locale e sequestro nei confronti della società proprietaria ed armatrice del rimorchiatore “Mare Jonio” e di alcuni soggetti”, in totale quattro persone tra i quali amministratori e dipendenti della società armatoriale. Tra i quattro indagati vi sarebbero anche Giuseppe Caccia, Luca Casarini e Alessandro Mez.
I fatti oggetto dell’inchiesta risalgono allo sbarco di 27 migranti avvenuto il 12 settembre scorso nel porto di Pozzallo. Gli stranieri erano stati trasbordati il giorno precedente dalla “Maersk Etienne”, una nave adibita al trasporo di animali, di proprietà della più importante compagnia di navigazione mercantile del mondo.
“Le indagini fin qui svolte, corroborate da intercettazioni telefoniche, indagini finanziarie e riscontri documentali – informa la procura -, hanno permesso di far emergere che il trasbordo dei migranti effettuato dall’equipaggio della “Mare Jonio”, che secondo l’accusa non aveva avuto indicazioni dalle autorità maltesi, competenti in quel tratto di mare ma che per oltre un mese si erano rifiutate prendere in carico la gestione del caso”.
Il trasbordo sarebbe avvenuto “solo dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi, accordo in virtù del quale la società armatrice della motonave Mare Jonio ha percepito un ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso”.
Al momento non viene precisato di quale natura e di quale importo sarebbe l’accordo. Le indagini sono ancora in corso e sono finalizzate “a ricercare ed acquisire ogni elemento documentale e/o su supporto elettronico utile a comprovare i rapporti tra gli indagati e tra essi e la società danese armatrice della Maersk Etienne”, che al momento non risulta sottoposta a indagine.
Già in passato la procura di Ragusa aveva avviato indagini su diverse Ong, accusate di favoreggiamento dell’immigrazione. Inchieste fino ad ora mai approdate a condanne.
(da Avvenire)
In sintesi
1) Una nave commerciale soccorre 27 naufraghi in acque maltesi e li mette in salvo sulla propria nave.
2) La nave chiede un porto di sbarco per far scendere i migranti, Malta lo nega e per 38 giorni, in violazione delle leggi internazionali, si rifiutano tutti di intervenire
3) La nave commerciale trasporta animali, quindi al danno della sosta forzata in mare si unisce il rischio della perdita degli animali. 38 giorni vuol dire centinaia di migliaia di euro di danni per una omissione di atti d’ufficio criminale
4) Gli armatori della nave contattano la Mare Jonio per far trasbordare i migranti e viene raggiunta l’intesa per farli trasbordare e poi sbarcare i migranti a Pozzallo. Se la Maersk ha fatto una donazione all’armatore per averli tolti dall’impasse ha fatto bene, lo avrebbe fatto chiunque. Ma se fosse un reato andrebbe contestato ad entrambe le parti, non a una sola. Sempre dopo aver aperto un fascicolo per omissione di soccorso e violazione delle norme internazionali sul soccorso in mare nei confronti dell autorità di Malta che se ne sono fottute.
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Marzo 1st, 2021 Riccardo Fucile
IL GENERALE DI CORPO D’ARMATA FIGLIUOLO E’ STATO COMANDANTE IN AFGHANISTAN E KOSOVO, NON RISULTA ABBIA ESPERIENZA IN VACCINAZIONI… SOVRANISTI ESULTANO: DA “VOGLIAMO I COLONNELLI” A “EVVIVA IL GENERALE”
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha nominato il Generale di Corpo d’Armata, Francesco Paolo
Figliuolo, nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. A Domenico Arcuri i ringraziamenti del Governo per l’impegno e lo spirito di dedizione con cui ha svolto il compito a lui affidato in un momento di particolare emergenza per il Paese. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Il Generale Francesco Paolo Figliuolo, originario di Potenza, ha maturato esperienze e ricoperto molteplici incarichi nella Forza Armata dell’Esercito, interforze e internazionale. Ha ricoperto l’incarico di Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa, dal 7 novembre 2018 è Comandante Logistico dell’Esercito.
In ambito internazionale ha maturato esperienza come Comandante del Contingente nazionale in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione ISAF e come Comandante delle Forze NATO in Kosovo (settembre 2014 – agosto 2015). Il Generale Figliuolo è stato insignito di numerose onorificenze. Tra le più significative la Decorazione di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, la Croce d’Oro ed una Croce d’Argento al Merito dell’Esercito e NATO Meritorius Service Medal.
Il primo a congratularsi con la scelta del presidente Draghi è il segretario leghista, Matteo Salvini: “Rimosso il commissario Arcuri, al suo posto designato il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo. Grazie presidente Draghi. Missione compiuta”
Pronta la risposta su Twitter di Matteo Renzi: “La scelta del Presidente Draghi di sostituire il commissario Arcuri con il generale Paolo Figliuolo, responsabile logistico dell’Esercito, va finalmente nella direzione che Italia Viva chiede da mesi. Bene! Servizi segreti, vaccini, Recovery plan: buon lavoro al Governo Draghi”.
“Bene ha fatto il presidente Draghi a rimuovere Domenico Arcuri da commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. Come Fratelli d’Italia siamo stati tra i primi a chiedere di dare un netto segnale di discontinuità sulla pessima gestione del governo precedente. Buon lavoro al generale Francesco Paolo Figliuolo per questo importante e delicato incarico. Le nostre idee, le nostre proposte e il nostro contributo in Parlamento sono a sua disposizione”, conclude.
“Buon lavoro al nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid19, Generale Figliuolo, che abbiamo ascoltato in Commissione Difesa e di cui abbiamo apprezzato efficienza e capacità . Un ringraziamento a Domenico Arcuri per il difficile lavoro svolto in questo drammatico anno”. Lo scrive la senatrice del Pd, Roberta Pinotti.
“Il governo ha recepito le proposte di Forza Italia a favore di un concreto cambio di passo e della nomina di un nuovo commissario per l’emergenza #Covid_19. Un successo politico che va nella direzione dell’interesse nazionale. Buon lavoro al generale #Figliuolo!” Lo scrive su Twitter Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia.
(da agenzie)
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Marzo 1st, 2021 Riccardo Fucile
“QUESTO MESE PROPOSTA DI LEGGE PER FACILITARE IL LIBERO MOVIMENTO IN SICUREZZA IN EUROPA”
“Questo mese presenteremo una proposta legislativa per il pass verde digitale. L’obiettivo è certificare che le persone sono state vaccinate, i risultati dei test di quanti non si sono potuti immunizzare, e informazioni sulla ripresa dal covid. Rispetterò la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, su Twitter.
“Il pass verde Covid faciliterà la vita degli europei. L’obiettivo è di permettere loro, gradualmente, di muoversi in sicurezza nell’Ue o all’estero, per lavoro o turismo”, ha evidenziato Von der Leyen.
Il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, ha spiegato che l’esecutivo sta lavorando ad una proposta legale per “facilitare il libero movimento in sicurezza nell’Ue”.
L’obiettivo è che il pass sia in vigore tra tre mesi, o in estate. “Il pass riguarderà lo spostamento tra una frontiera ed un’altra, ma non quanto potrà essere fatto col pass all’interno dello Stato membro”, ha precisato il portavoce.
Per evitare “discriminazioni” il pass conterrà anche i risultati di eventuali test o l’avvenuta ripresa dopo una malattia da Covid. Il pass sarà basato sui certificati vaccinali medici su cui gli Stati membri hanno già concordato. Le linee guida sui dati che conterranno sono già stati approvati a gennaio, e saranno ora necessari tre mesi per il lavoro tecnico.
(da agenzie)
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Marzo 1st, 2021 Riccardo Fucile
“STARE LONTANI UN METRO E MEZZO PUO’ NON BASTARE”
Dopo un altro weekend di assembramenti nelle grandi città e la continua diffusione della variante inglese
è evidente che le cose non stiano andando per niente bene nella gestione della pandemia di Coronavirus.
A dirlo è Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco e dell’università degli Studi di Milano, che oggi ad Agorà ha ribadito i rischi legati alla mutazione inglese. «Un 37 o 40% in più di capacità di trasmissione vuol dire che» il virus «va anche più lontano del solito metro e mezzo».
Insomma, la maggiore trasmissibilità della mutante inglese significa che «probabilmente una concentrazione magari anche inferiore delle goccioline che vengono emesse» respirando «riesce ad arrivare ugualmente qualche centimetro più in là . La variante inglese «è quindi in grado di infettare più anche i bambini e i giovani». Con il conseguente rischio che il virus possa poi arrivare anche ai più anziani. L’infettivologo spiega inoltre che la variante inglese è destinata a diventare prevalente in Italia «se non lo è già — precisa Galli — come mi era già capitato di dire qualche giorno fa, essendo abbastanza curiosamente smentito anche sulla realtà materiale che invece si è confermata nei giorni immediatamente successivi».
E proprio tornando sugli assembramenti del weekend, e del caso sui Navigli, Galli parla di «comportamenti sciagurati». Secondo l’infettivologo, «c’è l’illusione di avere alle spalle qualcosa che abbiamo ancora davanti, questo è l’elemento più tragico».
(da agenzie)
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Marzo 1st, 2021 Riccardo Fucile
LANCIA UN SONDAGGIO PER CHIEDERE INFORMAZIONI AI GENITORI DI CUI DOVREBBE ESSERE GIA’ IN POSSESSO
Credevamo di averle viste tutte.
Ma Nino Spirlì, Presidente facente funzioni della Regione Calabria si è addirittura superato. Lo ha fatto con un post su Facebook nel quale ha chiamato a rapporto i genitori e chiesto loro informazioni sulle scuole chiuse nella sua regione.
«SCUOLE PER MAGGIORE SICUREZZA, per favore comunicatemi le scuole dei vostri figli chiuse per contagi dal 1 gennaio 2021. Grazie».
In pratica, Spirlì, come se fosse passato di lì per caso (e, in effetti, è anche vero), domanda con un sondaggio dal valore statistico discutibile informazioni di cui dovrebbe essere già abbondantemente in possesso o che, al limite, ci si aspetta che un governatore di regione reperisca attraverso canali istituzionali. Invece no. Nella politica al tempo dei social accade che informazioni di tale importanza, e le decisioni conseguenti, vengano prese attraverso i commenti degli utenti su Facebook.
Inevitabile l’ondata di reazioni sconcertate e di critiche sotto il post di Spirlì in cui il sarcasmo e l’ironia amara prevale di gran lunga sulla rabbia, complice una certa rassegnazione da parte dei calabresi. Tra queste, alcune meritano di essere citate:
“Per maggiore sicurezza converrebbe chiederlo anche su Instagram e Tik Tok”;
“Complimenti per il suo metodo di lavoro: serio, efficiente, sicuro”;
“FF ma ci sei o ci fai?”;
“Wow! Monitoraggio affidato ai social… Ora sì che mi sento sicuro!!!”.
E’ evidente a tutti che uno spettacolo del genere non sia più tollerabile in una regione che, negli ultimi mesi, ha pagato anche troppo l’incompetenza della sua classe politica, di cui il caso Gino Strada non è che la punta dell’iceberg.
Nella mattinata di oggi è arrivata la replica di Spirlì, affidata a una diretta Facebook, nella quale attacca senza mezzi termini quelle che definisce le due categorie politiche che lo hanno criticato: i “piddini” e i “grillini”.
Quando la toppa è peggiore del buco…
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 1st, 2021 Riccardo Fucile
LE VARIANTI SPINGONO IL CONTAGIO: IN PIEMONTE + 48%, LOMBARDIA + 47%
Fa un salto in avanti l’epidemia di coronavirus in Italia. 
Nella settimana che si è conclusa ieri i casi sono stati 116.124 contro gli 87.435 del periodo 15-21 febbraio. Sono cioè stati 28.689 in più, per un aumento del 32,8%.
Si tratta di un incremento rapido che non si osservava da tempo, e del resto per cinque settimane consecutive si era rimasti in una sorta di plateau, con i nuovi contagi settimanali compresi tra 83 e 87mila. E infatti la settimana scorsa c’era sì stato un incremento ma ridotto, del 2,6%.
I tecnici della Cabina di regia e del Cts di recente hanno messo più volte in guardia rispetto alla ripresa del contagio, mentre molte Regioni hanno creato zone rosse nel loro territorio per cercare di arginare la circolazione, spinta anche dalle varianti. Il timore è che i numeri continuino a salire.
Gli esperti sono divisi riguardo alla definizione della fase che stiamo attraversando. Secondo alcuni sta iniziando la terza ondata e siamo in un periodo simile al settembre-ottobre scorsi, secondo altri è sempre la seconda che risale perchè di fatto non si era mai spenta (come ad esempio successo quest’estate dopo la prima).
A di là delle definizioni che vengono usate, si assiste a un ritorno dell’epidemia, che è certamente legato anche alle varianti. Quella inglese in una decina di giorni sarà prevalente nel Paese, e i vaccini somministrati sono ancora troppo pochi per vedere effetti sulla popolazione generale (ma se ne osservano ad esempio sugli anziani ospiti delle Rsa), quindi dobbiamo aspettarci che l’aumento vada avanti per giorni.
La nuova strategia utilizzata da ministero alla Salute e Regioni è quella di chiudere comuni e province in difficoltà . Potrebbe essere un’idea efficace a giudicare da quanto successo in Umbria, che aveva chiuso la provincia di Perugia, e a Bolzano, che dopo un grande aumento di contagio, ora i casi sono in calo. Però deve essere rapida, le amministrazioni locali devono cioè intervenire subito, appena si osservano focolai anonimi. Non sempre però le decisioni avvengono rapidamente.
Se la settimana scorsa i numeri erano in aumento in otto Regioni e una Provincia, in questa il segno più è davanti ai dati praticamente di tutte le realtà locali italiane. Solo Provincia di Bolzano e Umbria, appunto, vedono una riduzione.
Salgono molto grandi realtà come Lombardia, Emilia, Veneto, Toscana, Piemonte e Campania, in molte delle quali sono intanto nate zone rosse provinciali o comunali. Ecco tutti i numeri. La Val d’Aosta passa da 55 a 90 (+35 casi, +63,6%), il Friuli Venezia Giulia da 1.815 a 2.849 (+1.034 casi, +57%), il Piemonte da 5.543 a 8.185 (+2.642 casi, +47,8%), la Lombardia da 16.202 a 23.801 (+7.599 casi, +46,9%), la Campania da 10.200 a 14.503 (+4.303 casi, +42,1%), il Veneto da 5.032 a 7.140 (+2.108 casi, +42%), l’Emilia-Romagna da 10.346 a 14.679 (+4.333 casi, +42%), le Marche da 2.931 a 4.118 (+1.187 casi, +40,6%), la Toscana da 5.446 a 7.414 (+1.968 casi, +36,2%), il Lazio da 6.509 a 8.414 (+1.905 casi, +29,3%), la Provincia di Trento da 1.651 a 2.076 (+425 casi, +25,7%), la Puglia da 5.303 a 6.591 (+1.288 casi, +24,3%), la Basilicata da 594 a 790 (+196 casi, +22%), la Calabria da 1.150 a 1.294 (+144 casi, +12,5%), la Liguria da 1.959 a 2.204 (+245 casi, +12,5%), la Sicilia da 3.246 a 3.568 (+322 casi, +9,9%), il Molise sa 591 a 622 (+31 casi, +5,2%), la Sardegna da 481 a 503 (+22 casi, +4,5%), l’Abruzzo da 3.330 a 3.378 (+48 casi, +1,4%). Scendono appunto la Provincia di Bolzano, che passa da 3.018 a 2.214 casi (-804, -26,5%) e l’Umbria, da 2.033 a 1.691 casi (-342, -16,8%).
Riguardo all’incidenza, cioè ai casi settimanali per 100mila abitanti, vanno male Bolzano (415), Trento (383) Emilia-Romagna (329), Marche (269), Abruzzo (257). Tra l’altro queste sono le Regioni dove scatterebbe lo stop alla scuola per tutti gli studenti al di là della zona colore in cui si trovano (per chi è rosso la regola vale al di là dei dati). Vanno meglio Val d’Aosta e Sicilia (71), Calabria (66) e Sardegna (30) che infatti entrata in zona bianca e se le cose non cambiano in negativo è destinata a restarci.
Superati i 2 milioni di test
La settimana appena conclusa, secondo i dati elaborati da Giorgio Presicce, analista della Regione Toscana, utilizzando i numeri della Protezione civile, ha segnato il record dei test. I tamponi, molecolari e rapidi, hanno sfondato il muro dei 2 milioni. Sono infatti stati 2.073.948 e la percentuale dei casi positivi trovati è del 5,6 percento. Quest’ultimo è il dato più alto da sei settimane. Tra il 15 e il 21 febbraio i tamponi erano stati 1.890.358 (con i positivi al 4,6%). Anche l’aumento degli esami può aver a che fare con la crescita dei positivi.
Tornano a salire i ricoveri, decessi sempre in calo
La crescita dei casi condiziona subito anche l’andamento dei ricoveri. Dopo sei settimane di discesa, c’è un nuovo aumento. Ieri le persone in ospedale con il Covid erano 20.869, contro le 19.898 di domenica 21. La settimana prima erano 20.534 e quella prima ancora 21.373. In terapia intensiva l’andamento è simile. Ieri erano ricoverati 2.231 malati contro i 2.094 della settimana precedente. I decessi invece ieri erano 97.699 e quindi in una settimana sono stati 1.981. In questo caso si osserva un calo, perchè i morti registrati tra il 14 e il 21 sono stati 2.141 e quelli della settimana precedente 2.304. Come ormai noto i decessi i decessi seguono ad alcuni giorni di distanza, anche più di 15, la tendenza dei nuovi casi.
(da agenzie)
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