Luglio 24th, 2022 Riccardo Fucile
DOPO IL LICENZIAMENTO DAL GRUPPO DELLA CAMERA, SI SAREBBE GARANTITO UN ALTRO STIPENDIO
Defenestrato dal gruppo alla Camera del M5s, Rocco Casalino potrebbe rientrare
dalla porta del Movimento già alle prossime elezioni del 25 settembre come capolista in Puglia.
Come racconta il Giornale, l’ex portavoce dell’allora premier Giuseppe Conte avrebbe incassato la garanzia di un posto certo nel listino bloccato nel collegio pugliese, in una regione dove il Movimento vive già fibrillazioni e spaccature.
A Casalino non era stato rinnovato il contratto dal capogruppo Davide Crippa, che lo aveva liquidato a fine contratto con un’email: «Con la presente Le comunichiamo che il giorno 15 luglio 2022 il Suo contratto scade e non è più richiesta alcuna prestazione da parte Sua».
Nei giorni più tesi che hanno preceduto la crisi di governo, a restare più vicino a Conte sono stati soprattutto i big pugliesi del Movimento.
Con Casalino, nato a Frankenthal in Germania da famiglia di Ceglie Messapica nel Brindisino, c’era anche il vice Mario Turco, che nella sua Taranto è riuscito nell’impresa di portare il Movimento al 4%, dopo aver disperso un patrimonio di consensi vicino al 50% alle precedenti elezioni Politiche.
Nella vicina Mottola era stato eletto l’unico sindaco Cinque stelle delle ultime Comunali. È stato qui che Conte, assieme a Turco e alla sottosegretaria al Mise Alessandra Todde aveva promesso di rilanciare la reindustrializzazione della zona, dopo la chiusura di una fabbrica tessile che aveva lasciato a casa circa 70 dipendenti. Promessa al momento disattesa e difficilmente realizzabile ora che il governo è caduto.
Intanto il Movimento in Puglia ha continuato a perdere pezzi, ultimo solo in ordine cronologico la deputata Maria Soave Alemanno, passata con Italia viva. E poi c’è l’ordine di Beppe Grillo che ha spazzato via l’ipotesi di una deroga sui due mandati. Di possibili candidati, affidabili, ne sarebbero rimasti pochi, anche in Puglia.
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2022 Riccardo Fucile
L’IPOTESI DI UN ALTRO PARTITO DI CENTRO: UN CENTINAIO DI PERSONALITA’ PRONTE AD APPOGGIARLA
Dopo la mancata fiducia di Lega e Forza Italia al governo Draghi, l’assessora alla Sanità lombarda voluta dal partito di Silvio Berlusconi potrebbe pensare di mettersi in proprio. Non solo in vista delle prossime elezioni Regionali, ma già per le Politiche del 25 settembre
Dalla corsa alla presidenza della Regione Lombardia alla formazione di un partito di centro. I progetti dell’attuale assessora alla Sanità, nonché vicepresidente della giunta a trazione leghista, Letizia Moratti, potrebbero cambiare nel giro di poche settimane.
Se a giugno ai microfoni di Radio Lombardia confermava di aver dato «da tempo» la sua disponibilità alla coalizione di centrodestra per diventare il successore di Attilio Fontana, oggi 24 luglio il Corriere della Sera parla di un’idea che si sta facendo ogni giorno più concreta: un partito nazionale.
I punti chiave di questo cambio di prospettiva sono essenzialmente due. Il primo riguarda il presidente in carica, il leghista Fontana. A maggio è stato prosciolto dal caso camici in quanto «il fatto non sussiste». L’esito di questa vicenda giudiziaria, dove veniva accusato di aver «anteposto interesse e convenienza personali all’interesse pubblico», gli ha donato una linfa vitale inattesa da tutti. Anche da Matteo Salvini che, quando decise piazzò Moratti al posto di Giulio Gallera durante la pandemia, le aveva promesso che sarebbe stata lei la principale candidata alle elezioni regionali del 2023.
Promessa che ora vacilla. Sia perché Fontana non sembra aver intenzione di farsi da parte, sia per quanto accaduto a livello nazionale nell’ultima settimana. Le vicende politiche di mercoledì sono il secondo punto nevralgico della questione. Lega e Forza hanno deciso di non votare la fiducia al governo di Mario Draghi. Una mossa che non è piaciuta a Moratti che l’ha poi condannata fermamente.
Intanto, la vicepresidente della Regione Lombardia nei prossimi giorni incontrerà il sindaco di Milano Beppe Sala e l’ex primo cittadino Gabriele Albertini. Il primo incarna il lato riformista del centrosinistra, il secondo è la sua controparte di centrodestra. Che Moratti possa essere una figura in grado di far comunicare e mettere in contatto queste due visioni politiche se ne parla da un po’.
Così come di quasi un centinaio di personalità già pronte a scendere in campo con lei qualora decidesse di fondare un partito. Se questo poi correrà a livello regionale o nazionale, è ancora tutto da decidere.
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2022 Riccardo Fucile
“VORREI UN ASSE TRA CHI NON PONE VETI AD ALTRI”
Un fronte amplissimo che va dai fuoriusciti dal M5s (con Conte invece la chiusura è
totale) fino ai tre ministri usciti da Forza Italia, passando per gli ex Pd Speranza, Renzi e Calenda.
Così Enrico Letta cercherà di battere Giorgia Meloni, che immagina candidata premier del centrodestra. Lo spiega a Stefano Cappellini di Repubblica, che lo incalza sulle alleanze:
Dica la verità, lei ha già le idee chiare su chi imbarcare e chi no.
«Martedì ne parlerà la direzione, sono abituato a decisioni collegiali, non a colpi di testa o personalismi. Sono tre i criteri che mi sento di proporre sulle alleanze: chi porta un valore aggiunto, chi si approccia con spirito costruttivo e chi non arriva con veti. In una vacanza di due settimane in camper non porti qualcuno che, appena salito, chiede a un altro di scendere. Ma voglio essere chiaro: la coalizione non è il cuore, contano le idee».
Le faccio dei nomi: Calenda?
«Calenda, di tutti i protagonisti possibili, è il più consistente dal punto di vista dei numeri e ha svolto in Europa un lavoro interessante e in parte condiviso. Discuteremo con lui con spirito costruttivo».
Speranza?
«È una delle personalità che spero possano candidarsi nella lista aperta del Pd. Glielo chiederò».
E il rientro degli scissionisti di Articolo 1?
«È il segno dell’apertura della nostra lista».
Di Maio?
«Tra le personalità che vengono dal M5S è la più influente e con lui sicuramente continuerà il dialogo già aperto».
Renzi?
«Parleremo con tutti»
Anche con i ministri ex Forza Italia?
«Certo. Lo dico anche a coloro che a casa mia storcono il naso. Non si tratta di far entrare Gelmini, Carfagna e Brunetta nel Pd, ma di tre persone che hanno dimostrato grande coraggio, lasciando il certo per l’incerto, e un seggio garantito, perché in dissenso con un centrodestra guidato dai nazionalisti e dagli antieuropeisti. Meritano apprezzamento». Ma è davvero praticabile e auspicabile un cosiddetto fronte repubblicano, cioè una coalizione, per ipotesi, da Toti a Fratoianni? O il rischio è il bis della litigiosa Unione di Prodi?
«Non voglio tracciare confini, dico solo che, se non convinciamo a votare per noi elettori che stavano con il centrodestra, magari anche alle ultime amministrative, la partita non si gioca nemmeno. Abbiamo in vigore la peggiore legge elettorale possibile, che obbliga ad alleanze elettorali, e anche dall’altra parte le divisioni sono evidenti».
Ma è davvero sicuro che quella del 25 settembre sia una sfida tra lei e Meloni?
«La situazione del Paese è grave ma per fortuna comincia a tornare il principio di realtà. La realtà è che io e lei guidiamo due partiti da tempo in crescita e che si stanno contendendo la leadership».
Quindi questa è una intervista al candidato premier del centrosinistra?
«A colui che sta cercando di costruire un’alternativa vincente alla destra. Per essere chiari, ho già avuto il privilegio di essere a Palazzo Chigi, non è la mia ossessione tornarci. Sul tema si deciderà nei modi e nei tempi opportuni. Questo è il momento di mettere anima e corpo ed è chiaro e che io me la gioco tutta, fino in fondo».
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2022 Riccardo Fucile
“MI AVETE SPEZZATO LE GAMBE MA NON ANNICHILITO LA MIA VOGLIA DI COMBATTERVI, I DISABILI SIETE VOI”… QUESTI RIFIUTI UMANI INDIVIDUATI DALLA POLIZIA
“Mi avete spezzato le gambe, ma non avete annichilito la mia voglia di combattervi e farvi la guerra”. Lo ha scritto Clemy Spinelli, una ragazza disabile di Siena a cui l’altra notte hanno rubato la carrozzina elettrica che usa per spostarsi. Non è la prima volta che succede, anche in passato ha dovuto subire dei soprusi.
Dopo la denuncia la polizia ha rintracciato gli autori del furto e la carrozzina “ritrovata in condizioni disumane – ha scritto la giovane su Facebook -. Questo significa che mi avete spezzato le gambe, ma non avete annichilito la mia voglia di combattervi e farvi la guerra, alla vostra pochezza umana. I disabili, disagiati e disadattati siete voi da sempre e per sempre”.
E, ancora: “Hanno opportunamente smontato la mia carrozzina, volevano solo fare un giro, ci pensate? Un giro”, ha raccontato Clemy.
“Una pagina triste e vergognosa nella storia della nostra città”. È il commento dell’assessora al sociale del comune di Siena, Francesca Appolloni, al grave episodio che ha visto la giovane Clemy Spinelli vittima di un gruppo di bulli. “Clemy è una ragazza coraggiosa, che affronta ogni giorno con enorme determinazione la propria disabilità. I suoi aggressori invece sono dei miserabili vigliacchi, che hanno trasformato la sua carrozzina elettrica in una sfida e in un ‘gioco’, vandalizzandola per il proprio perverso divertimento. Ringrazio la Questura che ha prontamente individuato i responsabili di questo orribile gesto, indegno della nostra civile Siena, e recuperato la carrozzina, purtroppo gravemente danneggiata. Quella carrozzina offesa è oggi un simbolo doppio: del coraggio e della dignità di Clemy, della vigliaccheria e della miseria dei suoi aggressori”.
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2022 Riccardo Fucile
IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA: “I SOVRANISTI SONO PROGRAMMATICAMENTE CONTRO IL SUD”
“Devo dire che le prime dichiarazioni di Salvini che ho sentito, le solite palle sulla
tassa piatta, sugli immigrati, un’altra scienziateria come quota 40, mi hanno convinto di una cosa che ho ripetuto più volte: la riforma più urgente da fare in Italia è la riapertura dei manicomi”: Vincenzo De Luca a gamba tesa contro il leader della Lega nella sua consueta diretta Facebook del venerdì pomeriggio.
Il governatore della Campania critica i primi discorsi elettorali del segretario del Carroccio: “Stiamo attenti perché se dovessero prevalere queste forze politiche chi paga per primo è il Sud. Rischiamo di farci male ancora di più per i fondi sanitari, per i fondi che riguardano le politiche sociali, per i fondi strutturali”.
“Il Sud rischia di essere, ancora di più, penalizzato e marginalizzato – ha aggiunto – Poi decidano i cittadini come orientarsi. Per quello che mi riguarda, difendiamo il Sud, e non votiamo quelle forze politiche che programmaticamente sono contro il Sud. Almeno questo. Non diamo voti a quelli che non ci daranno risorse, perché hanno altri interessi da difendere”.
Frecciate anche per il Movimento 5 Stelle: “Mi auguro che, perlomeno il 25 settembre, ci sia un voto responsabile. Il voto di sfizio che ci siamo regalati quattro anni fa, che ha regalato al Movimento 5 Stelle il 33% dei voti, si è tradotto in un disastro di proporzioni inimmaginabili. Se gli italiani daranno un altro voto di sfizio, senza fermarsi un attimo a pensare su quali forze o singoli esponenti favorire per la loro serietà e competenza, noi rischiamo di avere un’altra legislatura di calvario e di inconcludenza”.
(da NextQuotidiano)
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Luglio 24th, 2022 Riccardo Fucile
SONO CAMBIATI ANCHE GLI OBIETTIVI DEI FURTI: PRIMA VINI E CHAMPAGNE, ORA MUTANDE, CALZINI E QUADERNI
Per ora la statistica è empirica. Ma le evidenze ci sono tutte. Basta fare un giro per i supermercati delle grandi catene. Che, proprio perché il fenomeno è in crescita, chiedono per favore di non essere citate. Però se aumentano i controlli e gli addetti esterni alla sicurezza con preparazione specifica contro il taccheggio, vuol dire una cosa soltanto: che quando la sera si chiude, i conti non tornano: manca merce dagli scaffali.
E ha un bel dire il dato “ufficiale” della Prefettura che parla di una generica diminuzione dei furti a Milano, polemizzando perfino con le dichiarazioni preoccupate della mega influencer Chiara Ferragni sullo stato della sicurezza percepita nella vita reale dai cittadini milanesi.
«Ci sono buchi soprattutto tra i generi di prima necessità», confermano dall’amministrazione di un importante gruppo internazionale che ha diversi punti vendita a Milano. Rubano un po’ di tutto. Ma, se fino a tre anni fa i prodotti preferiti erano di target medio alto, tipo champagne, vini di pregio, filetti di tonno di Favignana, superalcolici, dal 2020 nel mirino dei “ladri” sono finiti quaderni, matite, mutande, calzini, alimenti in offerta, materiali basici per il computer.
«È sicuramente un fenomeno in aumento», spiegano dagli uffici comunicazione di un’altra catena di supermercati che opera sia in città che nell’hinterland. «Non c’è distinzione tra centro e periferia», aggiungono. «Negli ultimi due anni l’incremento dei furti è stato piuttosto repentino. La settimana scorsa abbiamo sorpreso un ragazzo che cercava di portare via, senza pagarla, una cartuccia per la stampante».
La cartina di tornasole è la maggiore attenzione messa quest’ anno alle misure di sicurezza. Sia da un punto di vista quantitativo che “qualitativo”. In pratica: aumentano i controllori all’interno degli store e, nello stesso te
«Stiamo sperimentando alcuni modelli “bloccanti” da inserire all’interno dei prodotti più a rischio», confermano.
In questo scenario, però, il fatto che le stesse forze dell’ordine ci vadano con i piedi di piombo quando vengono chiamate per intervenire, mettendo a volte mano al portafoglio per pagare quello che era appena stato rubato, evitando guai al “ladruncolo”, racconta una storia di disagio e di povertà crescenti.
Al netto dei taccheggi a ripetizione di chi preleva dagli scaffali beni costosi per rivenderli la domenica mattina nei mercati semi abusivi, come quello di piazzale Cuoco, a Milano, oggi, nel 2022, si ruba anche per necessità. Spesso lo fanno le stesse persone che, a causa della pandemia, dell’inflazione, del caro bollette si sono trovate senza nulla in tasca e adesso allungano la coda, per esempio, davanti al Pane Quotidiano di viale Toscana, per un piatto caldo.
È la stessa Coldiretti a lanciare l’allarme. Il 21 marzo scorso ha denunciato: «I furti nei supermercati aumentano a causa dell’aumento dei prezzi perché l’inflazione se la prende in primis con il carrello della spesa. Quasi sei milioni di italiani sono a rischio fame». L’organizzazione delle imprese agricole, in realtà, ha ripreso una studio realizzato da Crime& Tech, un gruppo di lavoro dell’Università Cattolica di Milano.
Che rivela: «Il taccheggio per necessità dipende principalmente dall’incertezza economia e sociale maturata durante la pandemia, ed equivale al 66% della merce rubata. Il valore medio del prodotto portato via illegalmente è di 39 euro: alcolici, formaggi, cioccolato, caramelle, prodotti in scatola, salumi, caffè, profumeria».
In questa situazione, dove si fa fatica a guardare al futuro, sta già calando, dunque, la mannaia dell’aumento dei prezzi.
Secondo Deloitte, in Italia, soprattutto nell’area milanese, il 76 per cento dei cittadini ha già percepito una variazione verso l’alto dei costi alimentari. L’inflazione galoppa, i costi energetici si schiantano su imprese e famiglie. Il peggio, insomma, deve ancora arrivare. Da ottobre, secondo le analisi delle stesse catene di grande distribuzione, sarà, dunque, impossibile calmierare il carrello e, di conseguenza, si teme un aumento esponenziale dei furti tra gli scaffali. «Siamo molto preoccupati» dice Federdistribuzione a Libero.
«Non esistono dati consolidati sui taccheggi. Certo è che l’impatto prossimo venturo sul potere d’acquisto delle persone rischia di essere violento». Uno studio Ipsos fotografa che il 90 per cento degli italiani ha cominciato a risparmiare sui generi di prima necessità e che 4 su dieci hanno già ridotto i consumi. Il livello di preoccupazione per il domani è aumentato di 10 punti in percentuale. «Le persone comprano sempre meno prodotti alimentari», aggiungono in Federdistribuzione. «Nell’ultimo periodo il calo è stato del tre per cento».
La situazione economica, energetica, inflattiva non consente più alle aziende di trovare in accordo con le istituzioni sistemi per non aumentare i prezzi: l’inflazione per loro è all’acquisto. «Per poter continuare a essere operative le società che producono nel settore del food» conclude Federdistribuzione, «devono, gioco forza, aumentare i prezzi. La risposta da parte del pubblico sarà quasi sicuramente quella di ricercare soluzioni più economiche per il carrello della spesa». Tipo il furto dagli scaffali. Per disperazione.
(da Libero)
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Luglio 24th, 2022 Riccardo Fucile
LE GIOCATRICI CAMPIONESSE D’ITALIA CON LA FAMILA SCHIO, DOPO OTTO ANNI INSIEME, HANNO DETTO SI’
Campionesse d’Italia con la Famila Schio, compagne nella vita, un matrimonio da
sogno. Giorgia Sottana e Kim Mestdagh, che formano una delle coppie più famose del basket femminile, si sono sposate in Belgio, a Ypres, il 22 luglio.
A festeggiare con loro molte compagne di squadra, tra cui Francesca Dotto, Costanza Verona e Beatrice Del Pero.
Mestdagh e Sottana stanno insieme da otto anni e il loro amore ha spinto la giocatrice belga a raggiungere Sottana a Schio, nel 2020. Fino al matrimonio, un momento emozionante.
In una foto postata su Instagram pochi giorni prima del sì, Sottana aveva parlato di una settimana speciale per loro e anomala per il grande caldo. “In Belgio ci sono 40 gradi. Cosa mai vista. Sarà che è una settimana speciale e qui invece di piovere c’è l’Africa. Noi siamo pronte”.
Subito dopo le nozze, Mestdagh ha pubblicato una foto delle due spose, di spalle, ricordando che è fondamentale prenotare “sempre per due”. Tanti i messaggi di congratulazioni ricevuti dalla coppia, tra cui Valentina Vignali e la compagna di squadra Jasmine Keys “Sto ancora piangendo per la gioia”). Sotto canestro, d’ora in poi’ ci saranno due anelli in più.
(da agenzie)
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