Destra di Popolo.net

STIPENDI AL PALO, SU I DEBITI: I PRESTITI A RATE SONO IL 20%

Luglio 6th, 2025 Riccardo Fucile

CONTINUA A CRESCERE IL CREDITO AL CONSUMO, ORMAI E’ IL DOPPIO DELLA MEDIA EUROPEA E CON I TASSI PIU’ ALTI TRA I GRANDI PAESI UE

Sarà a volte il risultato di una scelta, o più probabilmente frutto della necessità, fatto sta che gli italiani comprano a rate più degli altri cittadini europei. Il problema è che, quando lo fanno, sono
costretti a pagare tassi più alti rispetto a Paesi come la Francia e la Germania. I prestiti sotto forma di crediti al consumo continuano a crescere in Italia, tanto che nel primo trimestre del 2025 hanno superato i 171 miliardi, registrando nel giro di un anno un aumento in volume del 5,4%. Tra i dati più preoccupanti, il costante aumento delle cosiddette “cessioni del quinto” dello stipendio, pratica che in alcuni casi potrebbe essere l’unica opzione disponibile per ottenere un finanziamento.
Nei nuovi dati rielaborati dalla Fondazione Fiba della First, sindacato dei bancari della Cisl, emerge una conferma: siamo ai primi posti per la quota di crediti al consumo sul totale dei prestiti. Che sia per acquistare lo smartphone, l’auto o la moto, la lavatrice, il frigorifero, il nuovo divano, si tende a indebitarsi e a pagare invece che l’intero importo subito, per non intaccare i risparmi da usare per eventuali spese improvvise. Sarebbe sbagliato cercare un’unica spiegazione a questo fenomeno, ma sicuramente la debolezza dei nostri salari è un fattore determinante.
Negli ultimi trent’anni, l’Italia è l’unico Paese Ocse che non registra crescita nelle retribuzioni, e il recupero di potere d’acquisto dopo la fiammata inflazionistica è iniziato solo a fine 2023. Non è riuscito a coprire tutta la perdita, tanto che le attuali buste paga reali (cioè al netto del carovita) sono ancora ben lontane rispetto a quelle del 2021. I dati sui prestiti al consumo forniscono un altro tassello. Di fronte a questa incertezza, infatti, per gli acquisti più costosi si tende a contrarre nuovi prestiti, a costo di pagare interessi elevati. A maggio 2025, il tasso annuale effettivo globale (Taeg) sulle nuove operazioni di prestito
personale ha raggiunto da noi il 10,18%, mentre in Francia è pari al 6,58% e in Germania all’8,3%. Bisogna ricordare che in Italia è più ampia la forbice tra il Tan, cioè il tasso di interesse sulla cifra prestata, e il Taeg, che comprende anche altri costi come la spesa per la pratica e le polizze assicurative. Questo contribuisce a far sì che gli italiani paghino interessi più alti sul prestito. In Italia, il 19,1% dei prestiti totali è costituito da credito al consumo, mentre in Germania la percentuale si ferma al 9,5% e in Francia al 12,7%. In tutta l’area Euro, siamo invece all’11,2%. A erogare questi prestiti in Italia sono le banche per poco meno di 123 miliardi e le finanziarie per poco più di 48 miliardi.
Continua a crescere in maniera sostenuta anche la quota di prestiti garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio. A inizio 2011 erano 10,3 miliardi, mentre nell’ultima rilevazione sono arrivati a 18,3 miliardi (+1,3% rispetto a un anno fa). In parte, è dovuto anche all’aumento del numero totale di lavoratori dipendenti nel nostro Paese, ma il dato va analizzato con attenzione. “Quando correlato ai consumi – fa notare la First Cisl – questo denota implicazioni sul terreno sociale che non possono non destare preoccupazione”. Ricorrere a questa forma di finanziamento, in cui le rate vengono pagate con un automatico prelievo del 20% dello stipendio, può essere una scelta ma può anche essere dovuto al fatto che non si ha la possibilità di ottenere un prestito tradizionale, più flessibile. Ecco perché questi numeri in crescita possono indicare una maggiore difficoltà di accesso al credito e a far fronte a spese ordinarie e necessarie.
Per quanto riguarda i mutui per l’acquisto di casa, in Italia i tassi sono in linea con l’area Euro: 3,58%, e leggermente inferiori a Germania e Francia. Nei prossimi tempi, sarebbe interessante indagare un altro fenomeno: quello dei pagamenti a rate dei prodotti che costano anche solo poche centinaia di euro, per esempio vestiti o cosmetici. Una possibilità offerta da servizi come Paypal e Klarna, spesso a tasso zero. Sapere quante persone la utilizzano racconterebbe molto sugli stili di consumo soprattutto dei più giovani e del loro (scarso) potere di acquisto.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

KYRYLO BUDANOV, LA VOLPE UCRAINA CHE FA IMPAZZIRE L’ORSO RUSSO

Luglio 6th, 2025 Riccardo Fucile

39 ANNI, LAUREATO A ODESSA, CAPO DELL’INTELLIGENCE MILITARE UCRAINA, E’ IL “CERVELLO” CHE COLPISCE CON I SUOI UOMINI IL REGIME DI PUTIN IN TERRITORIO RUSSO CON AZIONI CLAMOROSE… E’ SCAMPATO A DIECI ATTENTATI: HA CREATO UNITA’ DI GIOVANI SOTTO I 30 ANNI. ADDESTRATI E MOTIVATI

Nato a Kiev e laureato presso l’Accademia militare di Odessa, Budanov è da sempre nei ranghi delle forze speciali dei servizi segreti militari e, secondo il New York Times, faceva parte dell’Unità 2245, un reparto segreto. Dopo la rivoluzione di Maidan nel 2014 e la secessione delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk, Budanov ha combattuto a lungo nel Donbass ove sarebbe stato ripetutamente ferito. Nel 2016, avrebbe guidato un commando incaricato di far saltare un aeroporto nella Crimea occupata dai russi. La pattuglia sarebbe stata intercettata e, dopo uno scontro a fuoco, costretta a ritirarsi in territorio ucraino. Nell’operazione Budanov rimase ferito
La vita dell’agente segreto Budanov è avvolta nel mistero e nel mito, gli attribuiscono il merito di aver schivato almeno dieci tentativi di ucciderlo. E a renderla ancor più misteriosa sono due episodi più recenti. Nel 2019 la sua auto fu oggetto di un attentato da parte di un kirghizo con passaporto russo che cercò di piazzarvi un ordigno esplosivo. La mina però scoppiò in anticipo e Budanov riuscì a scamparla. E nel novembre scorso sua moglie Marianna subì un tentativo di avvelenamento, ovviamente attribuito ai russi, da cui si riprese solo dopo lunghe cure in ospedale.
A portare ancora più in alto Budanov, però, oltre al coraggio personale, è stato lo svolgimento della guerra. Mentre le operazioni militari ucraine al fronte prendevano una china negativa, l’intelligence guidata da Budanov si distingueva per una lunga serie di operazioni che mettevano in imbarazzo i russi e galvanizzavano gli ucraini. Gli omicidi mirati di Daria Dugina e del blogger militare Vladen Tatarskij. Le bombe contro il Ponte di Crimea. I droni marini contro le navi russe nel Mar Nero. I droni aerei lanciati contro le raffinerie in territorio russo, anche a molte centinaia di chilometri dal confine. Le incursioni dei “partigiani” russi contro i piccoli centri vicini al confine con l’Ucraina. In tutte queste operazioni c’è la mano di Budanov.
La stessa mano cui i russi ora attribuiscono il massacro del Crocus City Hall di Mosca, con i suoi 143 morti. Non a caso Aleksandr Bortnikov, capo del controspionaggio russo (FSB), ha fatto proprio il nome di Budanov dopo l’attentato, allargando così il bersaglio che Budanov da tempo porta sulla schiena. Per parte sua, il giovane tenente generale ucraino risponde vivendo in una specie di perenne fuga, per non agevolare il compito dei servizi segreti russi che lo eliminerebbero più che volentieri.

(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

LE INCREDIBILI OPERAZIONI IN TERRITORIO RUSSO DEI SERVIZI UCRAINI, COME QUELLA CONTRO L’AEROPORTO DI BORISOGLEBSK, HANNO RESO MITICA LA FIGURA DEL CAPO DEL GUR, BUDANOV. SCAMPATO A DIECI ATTENTATI DEI RUSSI

Luglio 6th, 2025 Riccardo Fucile

I PARALLELI CON IL MOSSAD E IL PROGRAMMA DI ADDESTRAMENTO “PESCE ROSSO”, CHE INSEGNA AGLI UCRAINI A SPACCIARSI PER RUSSI

Negli ultimi tre anni e mezzo di guerra l’attenzione del mondo si è concentrata sulla linea del fronte orientale e meridionale.
Spesso i successi e i fallimenti del conflitto sono stati misurati sulla base di pochi chilometri quadrati di terreno o sulla sorte di piccoli villaggi sconosciuti ai più. Ma dal 2022 è in corso una
guerra parallela e segreta tra Mosca e Kiev il cui impatto non sempre è chiaro.
E ora che gli aiuti occidentali all’Ucraina sono sempre meno scontati, la parte di lavoro più grande di questo conflitto ricade sulle spalle dell’intelligence ucraina.
Operazioni come quella di ieri contro l’aeroporto di Borisoglebsk in Russia sono ormai all’ordine del giorno. Non tutte sono spettacolari come l’attacco «tela di ragno» condotto il 2 giugno contro le basi aeree russe. Ma da quando l’Armata ha attraversato per la prima volta il confine il 24 febbraio 2022, i servizi ucraini — Sbu e Gur — hanno lavorato per infliggere danni ben oltre la linea del fronte.
Oltre agli attentati contro singoli target (uno dei più eclatanti quello costato la vita alla figlia di Dugin, considerato ideologo del Cremlino), sono stati colpiti obiettivi dal Donbass alla Crimea (il più importante è il ponte di Kerch), fino alla periferia di Mosca e alle linee ferroviarie della Siberia.
È il 2016 quando, per proteggersi dalla penetrazione russa, le nuove squadre del Gur — l’intelligence militare — iniziano a reclutare solo ufficiali sotto i 30 anni, giovani «patrioti» anti russi che vanno a formare un commando addestrato dalla Cia.
È la famosa Unità 2245, che sarebbe diventata nota per le sue audaci operazioni dietro le linee russe e all’estero.
Una delle sue punte di diamante è Kyrylo Budanov, ora al vertice del Gur. E, sempre nello stesso periodo a Kiev arriva un nuovo capo della stazione della Cia, soprannominato «Babbo Natale» per la sua barba bianca.
Anche il programma di addestramento «Operazione Pesce Rosso» porta la firma di Langley. Chiamato così per una
barzelletta post sovietica su un pesce russofono di cui non ci si può fidare, insegna agli ucraini a spacciarsi per russi.
Avanti veloce e anche l’Sbu — la sicurezza interna — cambia faccia. È il luglio 2022 quando il suo capo Ivan Bakanov, viene costretto a dimettersi a causa delle accuse di essere molto morbido coi traditori interni. E così al comando dell’Sbu passa Vasyl Malyuk, l’archietto dell’operazione «tela di ragno», progettata per anni e molto simile a quella condotta contro Hezbollah dal Mossad. Un’altra agenzia attenta a quello che accade in Ucraina
(da Corriere della Sera)

argomento: Politica | Commenta »

META’ DEGLI ITALIANI TEME NUOVE GUERRE, PENA PER GAZA, PAURA PER L’ECONOMIA

Luglio 6th, 2025 Riccardo Fucile

ANZIANI, GIOVANI E DONNE I PIU’ PREOCCUPATI

Gli italiani mostrano una forte preoccupazione per un possibile allargamento del conflitto in Medio Oriente (43,1%), soprattutto in relazione all’ipotesi di un asse, sempre più robusto, tra Iran, Cina e Russia.
In questo contesto così delicato anche la Turchia svolge un ruolo strategicamente complesso e cruciale con diverse leve di politica estera e diplomazia molto attiva, mentre Donald Trump si è dichiarato ottimista per un cessate il fuoco a Gaza grazie al suo intervento, elogiato anche dal segretario della Nato Mark Rutte. Il Presidente americano continua a invocare una tregua, ma i fronti in guerra ignorano ogni appello, lasciando spazio solo allo sconforto. In questo “maremagnum”, tra famose telefonate, annunci forti e rinnegati, si declinano quelle che sono le paure
degli italiani dinnanzi a tutti i fronti dei conflitti aperti.
Il quadro che si compone è molto realistico e condiviso del sentimento della gente; emergono timori e preoccupazioni non isolati che evidenziano la vulnerabilità e la fragilità percepita a tutto tondo: è la sensazione diffusa di trovarsi sull’orlo di un nuovo fragile equilibrio globale, senza garanzie concrete.
Dai dati emerge con chiarezza che i giovani (68,3%), gli anziani (55,1%) e le donne (46,5%) sono i gruppi più spaventati da un’escalation globale.
A livello nazionale un cittadino su 3 (29,3%) teme gravi ricadute sull’economia familiare, simili o peggiori rispetto alla crisi energetica post-invasione dell’Ucraina. Paventano che una possibile escalation possa destabilizzare il mercato petrolifero con rialzi rapidi di benzina (che si sono già verificati), gas e bollette. I
l 25,8% degli intervistati da Only Numbers nel sondaggio settimanale si dimostra sensibile alla sofferenza civile: le immagini da Gaza, il grido di dolore dei civili, la fragilità di intere generazioni che crescono sotto le bombe colpiscono nel profondo, facendo sentire un cittadino italiano su quattro moralmente coinvolto. Dopo il riaccendersi del conflitto, anche i timori per possibili azioni terroristiche sono tornati al centro del dibattito (20,3%).
A questo si lega la paura di importare cellule radicalizzate e “lupi solitari” attraverso arrivi in massa sulle nostre coste di profughi e immigrati (12,7%). Le preoccupazioni riguardano proprio la capacità di controllo su accoglienza, integrazione e soprattutto sicurezza del nostro Paese, specialmente in un contesto economicamente delicato. L’Italia non è mai stata
isolata dai venti del terrorismo e la possibilità che il conflitto –sotto altre spoglie- «arrivi da noi» è sentita. Tutto si riflette in un aumento della pressione politica sui confini, sui centri di accoglienza e sulle missioni nel Mediterraneo. Infine, un po’ più nascosto e defilato, nell’elenco delle paure dei cittadini sugli sconvolgimenti bellici in Medio Oriente, compare il rifiuto di un intervento militare diretto del nostro Paese (17,3%).
Già, l’invio di armi è visto con grande scetticismo e diffidenza da una parte importante del Paese, specialmente se non supportato da forti intese e garanzie internazionali.
Queste paure, più che derubricarle come semplici ansie, rappresentano un termometro sociale di una popolazione che si sente esposta a scelte e decisioni che dipendono da diplomazie e accordi molto distanti. La diplomazia è protagonista, anche se poco meno di due italiani su tre (62,1%), bocciano quella dell’Unione Europea.
I giudizi più generosi che promuovono sul campo la politica estera della Ue arrivano da un cittadino su quattro (24,8%) a livello nazionale con un pieno sostegno da parte degli elettori di Forza Italia (62,8%) e, un po’ più incerti, ma sempre positivi, da quelli di Italia Viva (42,2%).
Su questo fronte i cittadini italiani –e non solo- percepiscono come più efficaci i singoli capi di Stato europei (54,7%) rispetto all’intera Ue (9,2%) nel gestire le crisi internazionali, soprattutto quelle legate al conflitto in Medio Oriente.
I leader come Macron, Merz o Meloni si espongono pubblicamente con dichiarazioni forti e visibili, spesso assumendosi la responsabilità politica immediata, mentre le istituzioni europee, come la Commissione o il Consiglio,
parlano con voce collettiva, lenta, spesso troppo tecnica o diplomatica, e quindi percepita come lontana o inefficace. Da tutto ciò si può desumere facilmente che nelle crisi globali gli italiani guardano più a Roma che a Bruxelles.
La diplomazia europea non convince, troppo lenta, tecnocratica e frammentata rispetto all’immagine e all’azione dei singoli leader che parlano ai propri cittadini. È un problema strutturale: in un’epoca di crisi globali servirebbe una politica estera europea unita, visibile e autorevole. Se vogliamo che l’Europa sia davvero protagonista, serve meno burocrazia e più coraggio politico, altrimenti, continueremo ad affrontare le sfide globali in ordine sparso, con la diplomazia affidata alle capitali nazionali più che a Bruxelles. La forza di un Paese si misura nella capacità di costruire relazioni, non nei proclami. I cittadini chiedono una politica estera che protegga il nostro domani.
Alessandra Ghisleri
(da lastampa.it)

argomento: Politica | Commenta »

LA VIOLENZA DEL CONFORMISMO

Luglio 6th, 2025 Riccardo Fucile

QUANDO CHI NON E’ IDENTICO A NOI E’ NOSTRO NEMICO

Chiunque abbia visto Truman Show di Peter Weir, e si sia entusiasmato quando, in uno dei più grandi finali della storia del cinema, Jim Carrey fugge dal fondale finto del mondo finto nel quale è nato e cresciuto, avendolo creduto vero; chiunque si sia commosso per quell’esito di libertà, facendo un tifo disperato per il fuggiasco; e chiunque abbia detestato l’orribile città caramellosa, pettinata e mansueta della quale Truman era prigioniero; vedendo il “promo” che la Casa Bianca ha confezionato per pubblicizzare il “Big Beautiful Bill” avrà la stessa impressione di sorridente conformismo, bianco e piccolo borghese, del quale Truman Show era la feroce parodia.La repressione contro migranti e altre categorie socialmente disturbanti (per esempio i professori) non è che un aspetto – diciamo il più prevedibile – del nuovo potere americano. Più subdola e sgomentevole è la nuova violenza (ancora senza nome) per indicare la quale si deve ricorrere a lunghe perifrasi.
Qualcosa come: guai a chi non si adegua al sorridente conformismo dei consumi, non se ne sente appagato, non si considera felice per un tipo di vita che ricalca quelle pubblicità, quelle famigliole tradizionali felici, quelle funzioni religiose nelle quali si canta tutti insieme per la gloria di Dio e dell’America.
L’irrequietudine, le identità complesse, la volontà critica, il conflitto sociale sono il serpente da schiacciare. Chi non è felice di vivere qui e di vivere così non merita di vivere qui e di vivere così. Chi non è identico a noi è nostro nemico. E noi lo distruggeremo.
Come chiamare questo odio organizzato? Ha ragione chi pensa che “fascismo” sia una parola sbagliata, troppo vecchia. Ce ne vorrebbe una nuova, ma trovarla è difficile: già se ne riconosce, però, la stupidità e la ferocia.
(da repubblica.it)

argomento: Politica | Commenta »

NEL GIORNO DELL’INDIPENDENZA MUSK ANNUNCIA L’«AMERICA PARTY»: SECONDO GROK PUÒ ARRIVARE AL 10%

Luglio 6th, 2025 Riccardo Fucile

L’AMERICA PARTY POTREBBE FRAMMENTARE IL VOTO REPUBBLICANO IN ALCUNI STATI INDECISI,, E ARRIVARE A UNA QUOTA DI CONSENSO DEL 5-10%. FINIREBBE PER FREGARE TRUMP E FAVORIREBBE I DEMOCRATICI

«Creare un America Party potrebbe frammentare il voto repubblicano, soprattutto in stati indecisi come Pennsylvania, Georgia, Arizona, Wisconsin, Michigan e Nevada», ha osservato Grok, il portale di intelligenza artificiale che porta il nome di Elon Musk, «alle elezioni di medio termine del 2026, potrebbe far pendere la bilancia tra Camera e Senato a favore dei Democratici, attirando conservatori scontenti (ad esempio, una quota di voti del 5-10% secondo i sondaggi)».
L’Ai ha previsto inoltre che «per le presidenziali del 2028, una candidatura di un terzo partito potrebbe compromettere i risultati del Collegio Elettorale, come accadde a Perot nel ’92, favorendo il candidato non trumpiano se dovesse attrarre indipendenti di
destra. Il successo dipende dall’accesso alle schede elettorali e dai finanziamenti». Sui finanznaizmenti, pochi dubbi, dato che arriverebbero dalle tasche dell’uomo più ricco del mondo. Le visualizzazioni del post di Musk sono già più di 30 milioni, e i commenti sono circa 45 mila, ma i numeri cresceranno ancora nelle prossime ore.
(da Open)

argomento: Politica | Commenta »

È MORTO IN UCRAINA THOMAS D’ALBA, EX PARÀ DELLA FOLGORE, DA DUE ANNI SI ERA ARRUOLATO CON LE TRUPPE DI KIEV: ORIGINARIO DI LEGNANO, SAREBBE DECEDUTO A SUMY QUALCHE SETTIMANA FA

Luglio 6th, 2025 Riccardo Fucile

L’ANNUNCIO DELL’ATTIVISTA UCRAINO VLADISLAV MAISTROUK, CHE L’AVEVA INCONTRATO DI RECENTE: “ERA UN UOMO GENTILE E CORAGGIOSO, È CADUTO IN BATTAGLIA DIFENDENDO L’UCRAINA E L’EUROPA”

Un altro italiano è morto in Ucraina, combattendo a fianco del Paese aggredito dalla Russia. È successo qualche giorno fa nella regione di Sumy, particolarmente attaccata nelle ultime settimane. Si chiamava Thomas D’Alba. Era nato a Legnano e viveva a Rescaldina, nell’Alto Milanese. Aveva 40 anni. In precedenza era stato nell’esercito e poi aveva lavorato, per molti anni, come insegnante di musica alla scuola Paganini, con diverse sedi nella sua zona d’origine. Il suo strumento era la batteria. Per questo strumento aveva scritto anche diversi metodi Ex Folgore
Ne ha parlato, in un commosso ricordo su Facebook, il giornalista ucraino Vladislav Maistrouk, che lo aveva incontrato più volte a Kyiv, la capitale dell’Ucraina. “È caduto in battaglia
difendendo l’Ucraina e l’Europa. Thomas non era uno sprovveduto, ma un professionista, aveva già servito nell’esercito italiano, nella Folgore. Lasciò le armi per seguire la sua passione e diventare insegnante di musica. Poi è iniziata la guerra a larga scala in Ucraina, e Thomas non se la sentì di rimanere a guardare. Rinunciò al lavoro ben pagato per uno stipendio mediocre, considerando i rischi, agli aperitivi con gli amici scelse le esercitazioni al freddo nei boschi, alle notti tranquille passate nel proprio letto preferì per un sacco a pelo in una trincea”.
“Mai un dubbio di essere dalla parte giusta”
Ancora Maistrouk: “Ci siamo conosciuti a Kyiv, e passammo serate a parlare, come se fossimo dei personaggi di Remarque. L’ultima volta che ci parlammo, a inizio di giugno, Thomas era in missione, e si vantava di avere un nuovo ‘amico’, un (drone, n.d.r.) FPV russo, inesploso a 1,5 metri dalla sua postazione. Non si lasciava abbattere, neanche in quei momenti. Una cosa che mi disse Thomas, e che vorrei leggessero gli italiani, soprattutto chi dubita, o chi è contro: ‘Sono stato in molte missioni all’estero, e a volte mi chiedevo se fossi dalla parte giusta. In Ucraina non ho mai avuto questo dubbio'”.
L’amico cantante: “Era puro, sincero, disposto ad aiutare”
Commosso anche il ricordo del cantautore Fabio De Vincente, intervistato da Adnkronos: “L’ho conosciuto un anno fa in Ucraina”, ha dettto: “L’ultima volta che ci sono stato, due o tre mesi fa, ho fatto piccoli concerti negli ospedali e nei centri di abilitazione e Thomas mi ha accompagnato. Ho condiviso con lui il piacere di fare del bene. Mi ha colpito la sua lucidità nell’essere vero, etico, puro, sincero”. E ancora: “Una notte in un
bunker ci siamo messi a scrivere un pezzo assieme e abbiamo suonato con alcuni soldati ucraini. Ogni cosa che vivevamo era molto forte. Era una persona molto cara e predisposta ad aiutare chi era in difficoltà”.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

UN QUARTO DEI GIOVANI È FAVOREVOLE A UN REGIME AUTORITARIO. PERCHÉ STUPIRSI SE AL GOVERNO CI SONO TURBO-PUTINIANI E NOSTALGICI?

Luglio 6th, 2025 Riccardo Fucile

SONDAGGIO “YOUGOV” TRA I RAGAZZI DI TUTTA EUROPA: SOLO IL 57 PER CENTO DEGLI INTERVISTATI RITIENE LA DEMOCRAZIA LA MIGLIORE FORMA DI GOVERNO POSSIBILE

Che poi, tutta questa democrazia, alla fine ci serve veramente? È stata posta una domanda simile ai giovani europei e le risposte illustrano un quadro preoccupante. Qualcosa di più di un campanello d’allarme.
Secondo un sondaggio di YouGov commissionato dalla tedesca Tui Stiftung, il sostegno delle giovani generazioni nei confronti della democrazia sta calando. In media, infatti, solo il 57 per cento degli intervistati la ritiene la migliore forma di governo possibile.
Lo studio “Junges Europe 2025” è stato condotto su un campione di oltre 6.700 giovani, tra i 16 e i 26 anni, cittadini di Germania, Francia, Spagna, Italia, Grecia, Polonia e Regno Unito.
E le differenze che emergono tra i diversi contesti nazionali sono rilevanti. Perché i ragazzi e le ragazze che in Germania preferiscono la democrazia ad altri sistemi di governo sono il 71 per cento, mentre in Polonia sono solo il 48 per cento.
Non c’è molto da compiacersi, perché l’Italia – con il 24 per cento – è invece prima per giovani che si sono detti favorevoli a un regime autoritario, seppur a certe circostanze
Uno su quattro. Davanti a Francia, Spagna e Polonia con il 23
per cento. In Germania, invece, la percentuale è al 15.
Secondo il 48 per cento di tutti gli intervistati, nel proprio paese la democrazia è a rischio. Mentre circa un giovane su 10, in tutte le nazioni prese in considerazione, è indifferente e non si preoccupa se il suo governo sia democratico o no.
In linea generale, circa due terzi degli intervistati pensano che l’appartenenza del proprio paese all’Ue sia positiva.
Tra gli italiani la percentuale è al 63 per cento. Significativi i dati dei giovani britannici: per il 73 per cento di loro è necessario un ritorno del Regno Unito nell’Unione, con il 47 per cento che auspica almeno dei rapporti più forti tra Bruxelles e Londra.
Un problema, però, traspare dalle risposte dei giovani riguardo le politiche europee. Bruxelles sembra aver smarrito identità e strada da percorrere. Per il 53 per cento, infatti, l’Ue si concentra troppo spesso su questioni futili, ignorando i temi centrali per un ragazzo o una ragazza: dal costo della vita alla difesa comune, passando per la crescita economica.
Serve quindi una maggiore integrazione europea? Per il 53 per cento degli intervistati italiani sì, ed è un risultato da sottolineare. In linea con le risposte dei tedeschi, ma soprattutto di gran lunga superiore a quanto pensano polacchi (31 per cento) e francesi (27 per cento).
Tuttavia, l’Ue non è vista veramente come un grande attore globale, al pari di Stati Uniti, Cina e Russia: solo il 42 per cento dei giovani la ritiene infatti tra i tre principali player attuali sul contesto internazionale. E c’è di più, qualcosa su cui le istituzioni di Bruxelles dovrebbero riflettere: circa il 40 per cento dei giovani ritiene che l’Ue non funzioni in maniera democratica.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

CHI SARÀ IL CANDIDATO SINDACO DEL CENTRODESTRA A ROMA? C’È LA SUGGESTIONE ARIANNA, CHE GIRA COME UNA TROTTOLA, MA ANCHE LA FANTA-IPOTESI CALENDA , POI L’ETERNO TROMBATO RAMPELLI

Luglio 6th, 2025 Riccardo Fucile

LA CARTA COPERTA SEMBRA ESSERE UN’ALTRA: GIOVANNI MALAGÒ. CIÒ SPIEGHEREBBE LA PROCLAMAZIONE DI FEDE MELONIANA NELL’INTERVISTA ALLA “STAMPA” DELLA SCORSA SETTIMANA

Qualche sera prima di passare alla festa romana dei Fratelli d’Italia, al laghetto dell’Eur, una pozza bollente tra tafani grandi come piccioni e auto blu con i lampeggianti del potere, quello vero, concreto, di ministri e sottosegretari, di deputati e senatori e portaborse vestiti pure loro come ministri, tutta gente che governa il Paese e vorrebbe prendersi anche la sua Capitale, compresa la poltrona del Campidoglio, andiamo a una cena. Venite. Saliamo al quinto piano di questo palazzo del centro storico dove si festeggia il compleanno d’una signora che ricopre un incarico di notevole prestigio. Champagne e panzarotti. Si comincia bene.
Roma in purezza. Un’ora dopo, però, le chiacchiere si fanno più sfiziose. «Ho sentito Rossi, dice che tra un po’ s’affaccia…». Un’amica della festeggiata, scesa da Torino.
«Riccardo Rossi? L’attore? Io l’adoro». No, signora. Giampaolo Rossi, il mega direttore generale della Rai, pure lui passato trent’anni fa, come Giorgia Meloni, per la mitologica sezione di Colle Oppio, stanzoni umidi ricavati da una catacomba e un panorama sul Colosseo e su una dimensione nuova di destra.
«Sapete che il segretario, il capo di tutti era Rampelli?», interviene un tipo alto, barba curata, molto informato sulle vicende destrorse e così si finisce a parlare di Fabio Rampelli, dell’amicizia prima spezzata e poi ricomposta (sembra, forse) con le sorelle d’Italia, sulle sue ambizioni vere o presunte di provare a candidarsi come sindaco di Roma, una possibilità che comunque non gli concedono mai (fu estromesso persino dalla
corsa a governatore del Lazio, quando gli venne preferito Francesco Rocca).
È a questo punto che un po’ tutti cominciano perciò a spiegare, con l’aria di saperla lunga, come e perché nemmeno la tornata elettorale del 2027 sarà per Rampelli quella buona.
Ma dai? Aspettate. Prima un altro calice di bollicine, la faccenda si fa interessante. Allora? «Sai, potremmo parlarne con Giovanni, che forse passa». C’è un solo Giovanni, in questa città: Malagò. Tutti lo chiamano per nome.
La voce: Malagò potrebbe essere il candidato sindaco del centrodestra. Indizi. Il primo. Interrogato sull’argomento, l’anno scorso, rispose senza alzare muri, tutt’altro: «Amo la mia città… Un futuro da sindaco? Per ora non ci penso. Il mio mandato di presidente del Coni scadrà nel 2025». Ecco, appunto. È scaduto.
E così arriviamo al secondo, solido indizio. Il giorno che precede la travagliata elezione del suo successore (Luciano Buonfiglio, da lui designato, of course), Malagò rilascia una lunga intervista alla Stampa . In cui, lui che di solito è felpato, equilibrato, prudente (tutti sappiamo quanto lo stimi Gianni Letta), afferma: «Faccio il tifo per Giorgia Meloni e spero che vinca la sua scommessa a medio-lungo termine. Io sono un patriota».
Malagò, di botto, un patriota? Sarabanda di sospetti. Vuol fare il candidato civico di osservanza meloniana? «Chiediamolo direttamente a lui. Tra quanto arriva?». Solo che Giovanni non arriva nemmeno dopo la torta con le candeline. E comunque, se pure fosse venuto, diciamo non è tipo da farsi mettere in mezzo.
Certo però anche lui sa bene che la voce è questa. Ed è forte. Molto. Non l’unica, com’è ovvio
La sensazione è precisa qui all’Eur . L’ultima volta candidarono un certo Enrico Michetti, un simpatico tuttologo che parlava dai microfoni di una radio privata, tra discorsi da bar («I romani so’ gggente meravijosa») e gaffe contundenti.
L’idea venne ad Arianna, grande ascoltatrice radiofonica. Pentita? Sorvoliamo. Piuttosto: secondo alcuni, questa volta starebbe meditando di scendere in pista personalmente (possibile, ma improbabile: chi si occuperebbe, poi, del partito?).
Sul Messaggero hanno sparato forte la suggestione Carlo Calenda: precisando che «per ora è solo una pazza idea», suggerita dalla deriva destrorsa del leader di Azione, il quale — nel 2021 — non riuscì comunque ad arrivare nemmeno al ballottaggio.
Cioè: ci furono romani che tra lui e quel Michetti («Quando ci si pone davanti al cuppolone, cosa ci appare? Quel colonnato che sembrano due braccia aperte»), votarono per Michetti.
Nel frullatore, altri nomi: da Marco Mezzaroma, ad di Sport e Salute, ad Andrea Abodi, che però sta comodo al ministero. Inutile chiedere conferme. Tutti ti dicono che qui si parla di progetti, non di nomi. Sul palco, alle 20.30, dovrebbe salire proprio Rampelli. Ma c’è uno che guarda l’orologio. Ha uno sguardo dubbioso. Come ripeteva sempre l’ex candidato sindaco Michetti, «nell’antica Roma era vietato saltare la cena». Annamosene, va.
(da Corriere della Sera)

argomento: Politica | Commenta »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (33.327)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Luglio 2025 (625)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Luglio 2025
    L M M G V S D
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    28293031  
    « Giu    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • ACCORDO DAZI, PARLA L’EX CAPO NEGOZIAZIONE EUROPEO: “LA NOSTRA CREDIBILITA’ DANNEGGIATA PER SEMPRE”
    • DOPO LA FRANCIA ANCHE IL REGNO UNITO APRE AL RICONOSCIMENTO DELLA PALESTINA
    • L’ALLARME DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, DOPO L’ACCORDO CON TRUMP SULLE TARIFFE AL 15%: “SE AI DAZI SI SOMMA LA SVALUTAZIONE DEL DOLLARO RISPETTO ALL’EURO, IL PROBLEMA PER NOI DIVENTA ENORME”
    • ARRIVANO I QUESTUANTI: GIORGIA MELONI SUBITO CON IL CAPPELLO IN MANO DOPO LA RESA DELL’UE SUI DAZI AGLI USA, INVOCA “AIUTI” ALLE IMPRESE FUNESTATE DALLA GUERRA COMMERCIALE
    • SI SONO SVEGLIATI PURE GLI ISRAELIANI: ORA CHE L’ORRORE DI GAZA È SOTTO GLI OCCHI DEL MONDO NEL PAESE SI LEVANO LE VOCI DI CHI È CONTRARIO ALLA GUERRA
    • SIAMO DAVVERO SICURI CHE L’UNICA GRANDE COLPEVOLE DELLA ”DOCCIA SCOZZESE” EUROPEA, COI DAZI TRUMPIANI AL 15%, PIÙ PESANTI IMPOSIZIONI SU GAS E ARMI, SIA LADY URSULA?
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA