KYRYLO BUDANOV, LA VOLPE UCRAINA CHE FA IMPAZZIRE L’ORSO RUSSO
39 ANNI, LAUREATO A ODESSA, CAPO DELL’INTELLIGENCE MILITARE UCRAINA, E’ IL “CERVELLO” CHE COLPISCE CON I SUOI UOMINI IL REGIME DI PUTIN IN TERRITORIO RUSSO CON AZIONI CLAMOROSE… E’ SCAMPATO A DIECI ATTENTATI: HA CREATO UNITA’ DI GIOVANI SOTTO I 30 ANNI. ADDESTRATI E MOTIVATI
Nato a Kiev e laureato presso l’Accademia militare di Odessa, Budanov è da sempre nei ranghi delle forze speciali dei servizi segreti militari e, secondo il New York Times, faceva parte dell’Unità 2245, un reparto segreto. Dopo la rivoluzione di Maidan nel 2014 e la secessione delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk, Budanov ha combattuto a lungo nel Donbass ove sarebbe stato ripetutamente ferito. Nel 2016, avrebbe guidato un commando incaricato di far saltare un aeroporto nella Crimea occupata dai russi. La pattuglia sarebbe stata intercettata e, dopo uno scontro a fuoco, costretta a ritirarsi in territorio ucraino. Nell’operazione Budanov rimase ferito
La vita dell’agente segreto Budanov è avvolta nel mistero e nel mito, gli attribuiscono il merito di aver schivato almeno dieci tentativi di ucciderlo. E a renderla ancor più misteriosa sono due episodi più recenti. Nel 2019 la sua auto fu oggetto di un attentato da parte di un kirghizo con passaporto russo che cercò di piazzarvi un ordigno esplosivo. La mina però scoppiò in anticipo e Budanov riuscì a scamparla. E nel novembre scorso sua moglie Marianna subì un tentativo di avvelenamento, ovviamente attribuito ai russi, da cui si riprese solo dopo lunghe cure in ospedale.
A portare ancora più in alto Budanov, però, oltre al coraggio personale, è stato lo svolgimento della guerra. Mentre le operazioni militari ucraine al fronte prendevano una china negativa, l’intelligence guidata da Budanov si distingueva per una lunga serie di operazioni che mettevano in imbarazzo i russi e galvanizzavano gli ucraini. Gli omicidi mirati di Daria Dugina e del blogger militare Vladen Tatarskij. Le bombe contro il Ponte di Crimea. I droni marini contro le navi russe nel Mar Nero. I droni aerei lanciati contro le raffinerie in territorio russo, anche a molte centinaia di chilometri dal confine. Le incursioni dei “partigiani” russi contro i piccoli centri vicini al confine con l’Ucraina. In tutte queste operazioni c’è la mano di Budanov.
La stessa mano cui i russi ora attribuiscono il massacro del Crocus City Hall di Mosca, con i suoi 143 morti. Non a caso Aleksandr Bortnikov, capo del controspionaggio russo (FSB), ha fatto proprio il nome di Budanov dopo l’attentato, allargando così il bersaglio che Budanov da tempo porta sulla schiena. Per parte sua, il giovane tenente generale ucraino risponde vivendo in una specie di perenne fuga, per non agevolare il compito dei servizi segreti russi che lo eliminerebbero più che volentieri.
(da agenzie)
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