Destra di Popolo.net

QUANTO E’ BUONA GIORGIA: NELLA MANOVRA È PREVISTO UN AUMENTO DI 3,74 EURO IN PIÙ AL MESE PER LE PENSIONI MINIME NEL 2016 E 12 EURO IN PIÙ PER QUELLE “SOCIALI” DEGLI OVER 70 A BASSO REDDITO

Ottobre 21st, 2025 Riccardo Fucile

CIFRE LONTANE PERSINO DAI 20 EURO EXTRA ANNUNCIATI DAL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI … L’INNALZAMENTO DI TRE MESI DELL’ETÀ PENSIONABILE DAL 2027, CHE LA LEGA AVEVA PROMESSO DI BLOCCARE, SCATTA

Neanche 4 euro in più al mese per le pensioni minime il prossimo anno. E 12 euro in più per quelle “sociali” ad over 70 a basso reddito. Non i 20 euro extra annunciati dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa subito dopo l’approvazione della manovra in Consiglio dei ministri.
E ancora: i requisiti di età e contributi per andare in pensione si alzano di tre mesi per quasi tutti dal 2027. Tranne che per l’1% o poco più dei pensionati, i cosiddetti “gravosi” e “usuranti”: lasciando fuori disoccupati, caregiver, invalidi, precoci.
Altra promessa del ministro e della Lega, quella di “sterilizzare” l’aumento della speranza di vita per tutti, che non è arrivata oltre i proclami. Novità che trovano riscontro nella bozza di manovra, in attesa del testo definitivo. Come pure l’abolizione di Quota 103 e di Opzione donna, raccontata ieri da Repubblica, non rinnovati a differenza dell’Ape sociale.
Le pensioni minime non ci sono in manovra. Aumenteranno di circa 4 euro al mese da gennaio per un duplice effetto. Primo, per l’inflazione: l’indice Foi acquisito dall’Istat è dell’1,4%, ma si prevede che possa chiudere a 1,5% nel 2025.
Secondo, grazie alla maggiorazione prevista dalla legge di bilancio dell’anno scorso dell’1,3%. Il risultato è che la pensione minima salirà dai 616,67 euro attuali a 620,41 euro. In pratica 3,74 euro in più al mese.
Quest’anno – si ricorderanno le polemiche e le ironie – le pensioni minime sono cresciute di appena 1,8 euro al mese. Ad aumentare di più sono invece gli assegni sociali maggiorati, le cosiddette “pensioni al milione” volute da Berlusconi nel 2002: un aiuto assistenziale ad over 70 con redditi individuali e coniugali bassi oppure a disabili anche giovani.
Ebbene qui in effetti l’aumento nominale è di 20 euro al mese. E sale anche di 260 euro all’anno il limite reddituale in base a cui richiederlo. Ma questi 20 euro ricomprendono l’aumento di 8 euro in vigore ora. Quindi rispetto a quest’anno, sono 12 euro in più. Diverse le platee dei due assegni: 2,3 milioni di pensionati al minimo, 1,2 milioni le maggiorazioni.
La speranza di vita avanza di tre mesi nel biennio 2027-2028. Il governo prima ha dichiarato di voler fermare l’automatismo calcolato da Istat perché la vita si allunga.
Poi però ha deciso di farlo scattare in due fasi: un mese in più dal 2027 e altri due mesi nel 2028. E così dal primo gennaio 2027 in Italia si andrà in pensione di vecchiaia a 67 anni e 1 mese oppure con 42 anni e 11 mesi di contributi (un anno in meno per le donne).
Dal primo gennaio 2028, l’età sale a 67 anni e 3 mesi e i contributi a 43 anni e 1 mese (un anno in meno per le donne). Dal primo gennaio 2029 (in base alle previsioni Istat che allungano di altri due mesi i requisiti), si esce a 67 anni e 5 mesi oppure a 43 anni e 3 mesi di contributi (uno in meno per le donne).
Una rapida salita. Che vale per tutti, tranne l’1% di esonerati dal
governo in questa manovra. Sono i lavoratori “gravosi” oggioperti dall’Ape sociale: edili, infermieri, maestre d’asilo, operatori ecologici ed altri. Poi ci sono gli “usuranti”: addetti alla catena di montaggio, lavori notturni, galleria, cava, miniera, etc. Infine i “precoci gravosi”, ovvero chi ha iniziato prima dei 19 anni a lavorare, ma solo in impieghi gravosi. In totale, circa 7-8 mila persone.
Il bacino dei bisognosi sarebbe in realtà ben più ampio, se a questo mirava il governo nel suo blocco “selettivo”. Ma si è deciso di selezionare anche i già selezionati.
(da La Repubblica)

argomento: Politica | Commenta »

SCONTRO SU VENEZI ALLA ‘FENICE’ DI VENEZIA, IL RISULTATO? LAVORATORI IN SCIOPERO, PUBBLICO IN RIVOLTA, UNA FIGURA DI SHIT PLANETARIA E LA DISTRUZIONE DELLA CARRIERA DELLA LORO PROTEGÉE VENEZI, AMMESSO CHE CI FOSSE QUALCOSA DA DISTRUGGERE”

Ottobre 21st, 2025 Riccardo Fucile

LA BOZZA DI RIFORMA DELLE FONDAZIONI LIRICHE DEL GOVERNO PREVEDE UN ACCENTRAMENTO DECISIONALE NELLE MANI DELL’ESECUTIVO

Lo scontro su Venezi a Venezia sembra diventato una guerra di logoramento, una serie di «spallate» modello Cadorna. Nessuno fa un passo indietro, nemmeno per salvare un’ipotetica dignità personale.
Nel frattempo, i risultati della brillante idea di Mazzi, Brugnaro, Colabianchi e soci sono sotto gli occhi di tutti: i lavoratori in sciopero, il pubblico in rivolta, una figura di shit planetaria e la distruzione della carriera della loro protegée, ammesso che ci fosse qualcosa da distruggere.
L’operazione è così goffa, così maldestra perfino per questa destra, da far sospettare che ci sia qualcosa dietro. E si sa che in Italia a pensare male si fa peccato, però spesso si indovina. D’accordo: sono evidenti l’amichettismo cameratesco, l’arroganza del «ci metto i soldi quindi faccio quel che voglio», l’esibizione del potere a scapito del buonsenso, il disprezzo delle regole.
Ma se ci si ostina a voler mettere nella cucina di un ristorante stellato di vecchia tradizione qualcuno che al massimo può
cuocere un hamburger, forse il progetto è anche quello di cambiare il tipo di ristorante.
Questa vicenda si svolge infatti mentre il ministero, cioè il sottosegretario Mazzi (per il ministro Giuli i teatri d’opera potrebbero stare anche su Marte), sta per licenziare il Codice unico dello Spettacolo. Una sua corposa parte è dedicata alle fondazioni lirico-sinfoniche, con alcune novità, per esempio quelle sui corpi di ballo, perfino non sbagliate.
Poi ci sono le barzellette, come ribattezzare le fondazioni «Gran teatri d’opera», un’idea davvero degna del Milanese imbruttito, taaaac! Il controllo dello Stato e il suo peso nella governance vengono amplificati, facendo esattamente il contrario di quel che servirebbe, cioè rafforzare lo storico legame delle città italiane con i loro teatri. Qui però interessa l’incredibile disposizione del comma 8 dell’articolo 47, dove si dice che le fondazioni, pardon Gran teatri, devono coordinare la loro attività per «la valorizzazione delle grandi opere della tradizione italiana».
Nemmeno il fascismo aveva deciso per legge le scelte artistiche, che saranno ovviamente tutte nel segno della tradizione e dell’autarchia (quattro risate sono assicurate poi dal diktat successivo, quello della «riscoperta di nuove opere dei compositori di quella straordinaria epopea», chissà che dai cassetti non sbuchi qualche Rossini o Verdi di cui si ignorava l’esistenza).
Insomma, l’idea che sottende tutta la riforma è quella di teatri che mettono in scena il repertorio più nazionalpopolare e nei modi più consolidati, e che non venga in mente di innovare, rischiare, scommettere sulla contemporaneità, discutere e far discutere.
L’opera come periodica ostensione della mummia di Verdi o di Puccini, in teatri a vocazione turistica o nazionalpop, che facciano il minimo indispensabile di titoli e nella maniera più scontata possibile mentre, non lo scrivono ma lo si può supporre, il core business diventano i gala, i concerti di Bocelli, le serate per gli sponsor, le contaminazioni pop, i programmi facili e così via.
Il curriculum di Venezi, in pratica. E infatti l’ineffabile ma evidentemente inaffondabile sovrintendete Colabianchi (ma è già firmatissima la petizione per chiederne le dimissioni) ha tentato di giustificarne la nomina attribuendole dei meriti da perfetta influencer, non da direttore musicale di uno dei teatri d’opera più illustri del mondo.
L’unità di misura della qualità artistica diventeranno i like e i follower, non il giudizio del pubblico che va doverosamente diseducato, men che meno quello della critica, ormai estinta (principalmente per colpa sua, va precisato).
E infatti la riforma introduce uno spezzettamento di potere fra i vari organi dirigenziali, ignorando la regola aurea che chi comanda in teatro deve essere in un numero dispari e minore di tre. Ma, molto significativo, rende obbligatoria in ogni teatro la
figura di un responsabile Marketing e comunicazione che, per carità, è bene che ci siano: ma per sostenere la linea artistica, non per deciderla.
Quanto al «marketting» giornalistico che celebrerà le magnifiche sorti e progressive dell’opera dopo la riforma Mazzi, aspettiamo fiduciosi: sull’affaire Venezi si sono già illustrate penne che l’autorevolezza non possono perderla perché non l’hanno mai avuta
(da La Stampa)

argomento: Politica | Commenta »

GIORGIA BALBETTA CONTRO LA RUSSIA, STRETTA TRA TRUMP E IL “PACIFINTO” SALVINI: MACRON E STARMER CONVOCANO UN NUOVO VERTICE DEI VOLENTEROSI PER VENERDÌ A LONDRA, MA NON È CHIARO SE MELONI PARTECIPERÀ

Ottobre 21st, 2025 Riccardo Fucile

LA DUCETTA VUOLE ATTENDERE L’ESITO DELL’INCONTRO TRA “THE DONALD” E PUTIN A BUDAPEST PER CAPIRE QUALE POSIZIONE ASSUMERE… IL GOVERNO ITALIANO SPINGE L’UE AD ACQUISTARE ARMI AMERICANE DA FORNIRE ALL’UCRAINA, MA FRENA SULL’UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI PER FINANZIARE KIEV

La ripresa del dialogo tra Donald Trump e Vladimir Putin e in particolare la prospettiva di un nuovo faccia a faccia a Budapest hanno rimesso in moto la macchina dei Volenterosi e allarmato i leader europei. La coalizione guidata da Francia e Regno Unito si è data appuntamento per venerdì a Londra, dove è in programma un incontro al quale parteciperà anche Volodymyr Zelensky, all’indomani del Consiglio europeo di Bruxelles.
Sarebbe stato proprio il presidente ucraino a sollecitare gli alleati europei a organizzare la riunione prima dell’atteso vertice di Budapest. Per un timore comune: rimanere tagliati fuori dal tavolo delle trattative.
Non è ancora chiaro se Giorgia Meloni prenderà parte al vertice, se lo farà di persona o si videocollegherà, come aveva fatto già nella tappa precedente a Parigi. Al di là della logistica, resta chiara la volontà della premier di non discostarsi troppo dalla strategia di Trump. Meglio attendere gli eventi – è il ragionamento di chi le sta vicino- per capire come posizionarsi.
Nel frattempo La Stampa ha ricevuto conferma da fonti di primo piano del governo dell’indiscrezione raccolta da Bloomberg sull’apertura dell’Italia all’acquisto di armi Usa da destinare a
Kiev, nell’ambito del programma Purl sollecitato agli alleati dal segretario alla Guerra Pete Hegseth.
Secondo l’agenzia è stato Guido Crosetto ad avanzare la proposta durante la riunione dei ministri della Difesa della Nato la scorsa settimana.
Il primo a reclamare un posto per Ucraina ed Europa al tavolo di Budapest è stato invece, ieri, Emmanuel Macron. «Visto che Trump e Putin discuteranno delle sorti dell’Ucraina e dell’impatto sulla sicurezza degli europei- sostiene il presidente francese – anche gli ucraini e l’Europa dovrebbero essere a quel tavolo».
Se da un lato potrebbero riaprirsi i canali diplomatici con Mosca, dall’altro l’Ue intende proseguire con il pressing economico. Lo scenario si sta complicando.
L’epilogo del Consiglio europeo di giovedì potrebbe essere un nulla di fatto. L’Ungheria di Viktor Orban, forte della sponda di Trump, sta riguadagnando centralità e assieme alla Slovacchia ribadirà il veto sul diciannovesimo pacchetto di sanzioni, come è avvenuto sul piano RePowerEU che prevede l’uscita dal gas russo: ieri è comunque passato, senza il sostegno di Budapest e Bratislava (l’Italia ha votato a favore, ma ha chiesto all’Ue di monitorare i prezzi).
Ancora più faticosi si stanno rivelando i negoziati sull’utilizzo degli asset russi congelati per finanziare un prestito da 140 miliardi di euro all’Ucraina. Kallas ha parlato di «un ampio sostegno», ma per l’adozione serve l’unanimità. Slovacchia e
Ungheria sono contrarie, il Belgio si appella a motivazioni legali e teme ripercussioni finanziarie. E anche l’Italia sembra ormai orientata su queste posizioni.
Fonti di Palazzo Chigi parlano di «criticità» e «scetticismo». Sta di fatto che ieri nessuno del governo ha replicato alle ennesime minacce lanciate dall’ambasciatore russo in Italia Alexei Paramonov, con un tempismo che certo non può essere una coincidenza. Il diplomatico definisce l’ipotesi di dirottare a favore di Kiev le riserve di Mosca «il furto del secolo», che porterebbe «a immediate contromisure» contro l’Italia: «La sua complicità rischia di compromettere la possibilità di ripristinare la cooperazione con la Russia».
A replicare a Paramonov è il segretario di Più Europa Riccardo Magi: «Ci aspettiamo che il governo prenda una posizione dura. E cosa ne pensa Salvini di questa intrusione intollerabile? Dimostri di essere un patriota e non una marionetta del Cremlino».
L’esecutivo tace. E, stando alle ultime voci, la maggioranza di centrodestra non avrebbe inserito il riferimento agli asset russi nella risoluzione che domani accompagnerà le comunicazioni di Meloni in Parlamento, alla vigilia del Consiglio europeo.
Il testo è un compromesso tra FdI, FI e Lega, con quest’ultima che avrebbe anche strappato un’annotazione sul vertice di Budapest e alleggerito il passaggio sulle sanzioni.
(da La Stampa)

argomento: Politica | Commenta »

COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA

Ottobre 21st, 2025 Riccardo Fucile

PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI PRENDERE IL SUO POSTO

Come mai la Melona dei Due Mondi trova il tempo per scapicollarsi il primo novembre in Egitto per l’inaugurazione del Grand Egyptian Museum di Giza?
Con gli otoliti incessantemente più sotto pressione, tra una finanziaria sempre più accidentata e il suo alleato di governo Salvini sull’orlo del burrone, mentre l’adorato Trump si diverte a rilanciare Maga-sputtananti video sul suo camaleontismo, la Statista della Sgarbatella, per intortare un paese ormai semi
rassegnato a vivere in recessione sotto l’autoritarismo dei Fratellini d’Italia, ha capito che è mejo giocarsi le carte internazionali facendo felici i direttori dei “giornaloni”, che evitano così di occuparsi dei disastri domestici in prima pagina.
La scampagnata meloniana a Giza ha come obiettivo primario di incantare il leader egiziano al Sisi che è alle prese, in compagnia dei paesi del Golfo e con la Turchia, con il difficilissimo piano di pace trumpiano-islamico per porre fine alla guerra Israele-Palestina che ha reso Gaza un cumulo di macerie e un cimitero a cielo aperto di oltre 60 mila morti.
E’ cosa nota che il piano di Trump prevede la creazione di un board of peace internazionale che dovrebbe governare ad interim l’intera Striscia.
E’ altrettanto noto che i paesi arabi, Turchia compresa, non vogliano per nessun motivo come “governatore” del ‘’Board of peace’’ l’ex premier britannico Tony Blair che, da diversi anni, trasformatosi in un immarcescibile affarista, fa parte della corte di Trump per consigliarlo sulle questioni arabe e delle regioni orientali.
Sboccia così nell’immaginario Arco di Trionfo di Giorgia Meloni l’idea di far parte del “Consiglio di pace” della Striscia.
Ma se convincere il presidente degli Stati Uniti, per la “bellissima Giorgia” (copy Trump) non è un gran problema, più arduo è stregare il mondo islamico di un suo possibile ingresso nel “Consiglio di pace”
Quindi, ‘sta gitarella in Egitto cade come il cacio sui maccheroni.
Non è finita. Alcuni beninformati aggiungono che la ‘’leader della Nazione’’ mica si accontenterebbe di un posto al tavolo del “Consiglio di pace” che dovrà gestire la complessa ricostruzione della Palestina.
No, l’Underdog de’ noantri coverebbe addirittura il sogno di essere lei il “governatore” della Striscia, al posto del siluratissimo Blair….
(da Dagoreport)

argomento: Politica | Commenta »

LA “SMENTITA” È PEGGIO DEL BUCO: DOPO UNA GIORNATA DI NO COMMENT SUL CLAMOROSO VIDEO RILANCIATO DA TRUMP SULLA ROTTURA TRA ITALIA E UE SU DAZI E UCRAINA: UNA NOTA UFFICIOSA, FIRMATA “FONTI DI PALAZZO CHIGI”, IN CUI SI PRECISA CHE LE “TRATTATIVE SONO GUIDATE DALLA COMMISSIONE UE”, MA SI AMMETTE CHE C’È UN’INTERLOCUZIONE BILATERALE SULLE TARIFFE AI PRODUTTORI DI PASTA

Ottobre 21st, 2025 Riccardo Fucile

DOMANI GIORGIA MELONI SARÀ IN PARLAMENTO PER LE COMUNICAZIONI IN VISTA DEL CONSIGLIO EUROPEO E LE OPPOSIZIONI SONO PRONTE A PRESENTARLE IL CONTO… PERCHÉ LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI NON ESCE ALLO SCOPERTO E DICE UNA VOLTA PER TUTTE COME STANNO LE COSE?

A che gioco sta giocando Giorgia Meloni? Sta davvero tramando con Donald Trump alle spalle di Kiev e dell’Europa? Vogliono vederci chiaro, le opposizioni. Sapere quanto c’è di vero nel video — postato da un’attivista Maga e subito rilanciato su Truth dall’inquilino della Casa Bianca — secondo cui la premier italiana avrebbe deciso di rompere con la Ue sui dazi per stringere un accordo bilaterale con il presidente degli Stati Uniti, a cui nel corso di un «incontro riservato» avrebbe anche annunciato il progressivo disimpegno dell’Italia sull’Ucraina.
Rivelazioni shock. Che hanno provocato la reazione indignata del centrosinistra e costretto sia il governo, sia la Commissione europea a una frettolosa precisazione
Per tutta la mattina Palazzo Chigi, in forte imbarazzo, tace. Accrescendo le preoccupazioni delle opposizioni. Che decidono perciò di uscire allo scoperto e di puntare il dito contro l’ambiguità di Meloni, accusata di anteporre agli interessi nazionali la sua fedeltà al tycoon.
Dal Pd a Italia viva, la richiesta a Meloni è una sola: «Non può far finta di nulla. Deve dire da che parte sta l’Italia e se è destinata a essere l’avamposto di Trump per rompere il fronte europeo e indebolire definitivamente l’Unione, che non è soltanto un sodalizio economico, ma anche e soprattutto un patto politico tra stati che condividono valori, diritti e libertà». Durissima Avs: «Fanno i patrioti e poi lavorano per spaccare la Ue, facendo un grandissimo favore al presidente Usa».
Solo a quel punto non meglio precisate fonti di Palazzo Chigi diffondono una nota di poche righe per smontare la polemica: «Le trattative commerciali — come noto — sono guidate dalla Commissione Ue, trattandosi di competenza esclusiva dell’Unione».
Ammettendo però qualcosa che sarebbe stato impossibile smentire: «Da tempo», prosegue il comunicato in cui Trump non è citato manco per sbaglio, «è stata avviata un’interlocuzione bilaterale, che affianca l’azione della Commissione, sul tema dei dazi anti-dumping prospettati dal Dipartimento del Commercio nei confronti di alcuni produttori italiani di pasta».
Un’evidenza nota a tutti: due settimane fa, proprio per difendere il prodotto made in Italy per eccellenza, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è volato a Washington per discuterne con l’omologa statunitense Brooke Rolling.
Ma non finisce qui. Domani la premier sarà in Parlamento per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo su Ucraina e competitività. E il centrosinistra è pronto a presentarle il conto. A chiederle se è vero che trama con il suo amico Donald alle spalle di Kiev e dell’Europa.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

LA PARABOLA DI GIORGIA MELONI: UNA VOLTA INVEIVA CONTRO L’EUROPA E I GOVERNI “ASSERVITI” ALL’UE, ORA GODE PER IL RISPETTO DEI VINCOLI DI BILANCIO

Ottobre 21st, 2025 Riccardo Fucile

ELSA FORNERO, INFAMATA PER ANNI DA SALVINI PER LA RIFORMA DELLE PENSIONI, SI GODE LA VENDETTA: “HANNO RECLAMATO LIBERTÀ NELLA SPESA PUBBLICA E NON VEDEVANO L’ORA DI CANCELLARE LEGGI ‘INFAMI’, MA ORA CHE SONO IN BALLO, L’UNICA MUSICA CHE SANNO BALLARE È IL ‘LENTO’, IL ‘PRUDENTE’. QUANTE BUGIE SONO STATE CONTRADDETTE DALLA REALTÀ”

L’hanno chiamata «austerità» e hanno inveito contro l’Europa che ci imponeva amare medicine e contro i governi tecnici «asserviti» (termine sicuramente più elegante e neutro di «cortigiani») a questa filosofia di intervento pubblico.
Hanno reclamato libertà a 360 gradi nella spesa pubblica scordandosi il legame tra questa spesa e le entrate necessarie per la sua copertura, e quindi il suo collegamento con le imposte, considerate invece alla stregua di un furto: certo, tale sarebbe il
«mettere le mani nelle tasche degli italiani» dimenticando tranquillamente i servizi pubblici – scuola, sanità, sicurezza ecc. – forniti dalle amministrazioni pubbliche grazie alle imposte.
Hanno addirittura definito le imposte un «pizzo di Stato», espressione il cui significato è chiaro anche nelle più sperdute località del Paese. E la sola parola «sacrifici» scatenava reazioni stizzose, improperi, quando non addirittura minacce.
Non vedevano l’ora di cancellare leggi «infami» (com’è stata definita quella pensionistica) perché, appunto, dettate dall’austerità
Ora che però sono in ballo – perché chiamati dagli elettori a governare il Paese – l’unica musica che sanno ballare è il «lento», il «prudente», la distribuzione «saggia» di ciò che è disponibile. Quanta acqua è passata sotto i ponti, quante bugie, pur sommerse dalla propaganda, sono state platealmente contraddette dalla realtà.
E dobbiamo pure ringraziarli (o almeno dobbiamo ringraziare l’attuale ministro dell’Economia) perché, se non fosse così (cioè se il bilancio fosse stato scritto dall’ala più populista del governo), saremmo presto in balia di chi, dovendo valutare di prestarci dei soldi, potrebbe tornare a considerarci «Paese rischioso» e a domandare perciò un tasso di interesse più elevato di quello che i mercati finanziari – che poco hanno a cuore l’incoerenza di chi governa – oggi pretendono.
È questa l’amara verità dei vincoli economici, troppo spesso
ignorati in un Paese che, anche nella classe politica che esprime, mostra di avere scarsa famigliarità con i concetti elementari dell’economia e della finanza.
Questi vincoli, peraltro, sono stati da noi stessi riconosciuti e tradotti in linee di comportamento sottoscritte nei trattati europei . Si tratta di una sorta di vigorosa «camicia di forza» che abbiamo (giustamente) accettato di indossare, nonostante tutti gli stridii del passato.
E che inevitabilmente ridimensiona drasticamente i margini di manovra non soltanto della legge di bilancio per il 2026 appena approdata in Parlamento ma anche le prossime. Il prezzo che paghiamo alla sostenibilità del nostro debito è dunque un’ipoteca sulla crescita futura, ancora condannata allo «zero virgola» (e che sarebbe però una «decrescita», se non ci fossero i prestiti e i finanziamenti gratuiti del Pnrr).
Così inquadrata, la manovra per il 2026 è davvero poca cosa. Poca in quello che aggiunge all’economia: poco più di 18 miliardi di euro (meno dell’uno per cento del Pil, che ammonta a circa 2.200 miliardi); scarsa nell’incisività: la riduzione dell’aliquota IrpeF dal 35 al 33%, nello scaglione tra i 28 e i 50mila euro, sterilizzata per i redditi superiori a 200 mila euro annui, è sì importante ma non compensa la maggiorazione di imposte a carico dei lavoratori dipendenti dovuta all’inflazione, in particolare del 2022-’23.
Ci dobbiamo invece consolare, noi «europeisti austeri» perché
abbiamo a cuore le generazioni, con la constatazione che il disavanzo sarà mantenuto al 3 per cento o anche un pochino sotto, permettendo al Paese di uscire dalla procedura di infrazione per debito eccessivo già nel corso del prossimo anno, il che potrà comportare un po’ di allentamento dei vincoli nei prossimi anni.Per il prossimo anno – e in attesa di sapere con quale ulteriore debito, non contabilizzato nei vincoli europei, saranno coperte le spese per la difesa – dobbiamo ahimè e un po’ a malincuore ringraziare per l’inevitabile, anche se contenuto, aumento della pressione fiscale e l’ennesimo rinvio della cancellazione della riforma pensionistica di un governo tecnico accusato di non avere cuore.
Elsa Fornero
per “La Stampa”

argomento: Politica | Commenta »

LA SCUOLA DI VARESE CHE HA CHIUSO LA PORTA IN FACCIA A VANNACCI

Ottobre 21st, 2025 Riccardo Fucile

IL CONSIGLIO DOCENTI RESPINGE IL SUO INCONTRO-COMIZIO… SE LO VADA A FARE IN VIA BELLERIO SE GLI APRONO ANCORA LA PORTA

Vannacci. Ma anche no. Come al Newton di Varese, scuola a indirizzo tecnico che ha chiuso la porta in faccia al vice segretario della Lega. Decisione della stragrande maggioranza del corpo docente maldisposto a ospitarlo per un incontro suggerito non sappiamo bene da chi. Ma il problema non è questo. Chiunque abbia avuto la pensata, forse non ha fatto i conti con la personalità del personaggio, con le sue teorie, con posizioni che sparigliano e dividono. Che a una platea di studenti possono creare disorientamento se non acquisite con un doveroso contradditorio. Un confronto, insomma, che non ci pare sia stato previsto dai sostenitori del Generale al Newton.
Per dirla in un altro modo, Vannacci si sarebbe presentato a scuola per un comizio, né più né meno. Per fare propaganda, come se non ne facesse già a sufficienza quanto spara le sue convinzioni a beneficio dei media che le rilanciano a tutta pagina, come si diceva una volta.
“Censura” accusano in molti sui social, catalogando la scuola varesina tra quelle più “rosse”, cioè comuniste. Naturalmente non è così, ma i social non hanno riguardo per nessuno, semplificano, additano, insultano. Come se non ci fosse un domani. E riprendono, in molti messaggi, l’esortazione vannacciana di entrare nelle scuole, di incontrare i giovani e con loro dialogare. Sull’esempio del Charlie Kirk, l’attivista politico assassinato negli Usa.
Un progetto, un’idea, una speranza. Per raccontare ai ragazzi che cosa? Un esempio tra i tanti discutibili e destabilizzanti. Sostiene Vannacci: «Credo che delle classi (scolastiche, ndr) con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare”
Una posizione nettamente discriminatoria contraria ai concetti di inclusione, altro che balle. Questo bisogna insegnare ai giovani? In aggiunta: “… rivendico a gran voce il diritto all’odio e al disprezzo e a poterli manifestare liberamente nei toni e nelle maniere dovute”.
Parole che a suo tempo avevano scosso anche la Lega, oggi sempre più distante dal vannaccismo e non solo per la batosta elettorale in Toscana. Qui non si tratta di vietare al Generale di parlare (nel nostro Paese parlano tutti, spesso a sproposito), ma di valutare i contenuti di ciò che esprime e diffonde.
Ricordiamo il Remigration Summit di Gallarate, raduno razzista fatto passare come massima espressione della libertà di dire ciò che si vuole. Anche a costo di calpestare i minimi diritti democratici, questi sì di libertà. A meno che il mondo giri davvero al contrario, come teorizza Vannacci nel suo famoso libro. Ma non nel modo che dice lui, bensì regredendo, al contrario dei buoni principi, della civile convivenza e del rispetto altrui, del senso di umanità e del buon senso, punti cardini della scuola. Non si tratta di essere fascisti o comunisti, di destra o di sinistra, ma semplicemente Persone.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

LA STORIA DI FATIMA, SFOLLATA DUE VOLTE A CAUSA DELLA GUERRA A GAZA: “MALATI E AFFAMATI, NON ABBIAMO PIU’ NULLA”

Ottobre 21st, 2025 Riccardo Fucile

MALATA DI TUMORE CON 5 FIGLI E MARITO INVALIDO

La pace nella Striscia di Gaza resta fragilissima: mentre le parti discutono dell’eventuale fase due degli accordi, Israele ha più volte violato il cessate il fuoco. Ed è in questo scenario che i palestinesi si stanno muovendo lungo tutta la Striscia di Gaza per ritornare nelle loro città, nella speranza, nella maggior parte dei casi molto vana, di trovare ancora la propria abitazione in piedi. Quasi sempre ad attenderli c’è solo un mucchio di macerie.
Intanto le condizioni di vita non sembrano affatto migliorare: il valico di Rafah, dove ormai da oltre un anno giacciono migliaia di tonnellate di aiuti umanitari raccolti in tutto il mondo, è ancora chiuso, e il governo israeliano ha fatto sapere che non lo riaprirà fin quando Hamas non accetterà la seconda parte
dell’accordo, ovvero quella relativa al disarmo. In questo contesto tra il prima e il dopo la firma degli accordi sul cessate il fuoco, la vita per i palestinesi non è cambiata di molto. Non c’è cibo, non entrano aiuti, le bombe e gli attacchi continuano nonostante Trump e Netanyahu abbiano raccontato al mondo di “aver fatto la pace”.
A spiegare bene la situazione in cui si trovano i palestinesi della Striscia di Gaza oggi, c’è la testimonianza di Fatima Yazan, donna di 38 anni, malata, con marito a cinque figli a carico, che dal campo profughi di Deir al Balah, ha voluto inviarci la sua storia.
La storia di Fatima: “Sfollati per due volte a causa delle bombe”
Fatima ha 38 anni, è madre di cinque figli, ha contratto la tubercolosi nel 2022, un anno prima dell’inizio della guerra successiva al 7 ottobre del 2023. Suo marito è invalido, a seguito di un incidente d’auto le cui ferite oggi non lo mettono nelle condizioni di poter camminare autonomamente. Vivevano a Khan Younis: “Da quando è scoppiata la guerra ho sofferto molto, le mie condizioni erano già precarie – spiega Fatima a Fanpage.it – ho subito due interventi chirurgici per due ernie sulla colonna vertebrale. Mio marito invece è invalido e ha bisogno di assistenza e cure mediche costanti. Durante la guerra ho scoperto di essere malata di cancro al seno”.
La storia di Fatima e della sua famiglia può essere comune a tantissime altre che riguardano la vita dei 2 milioni di gazawi edi come sia cambiata dopo il 7 ottobre. “Con la guerra ho perso tutto, ho perso l’assistenza medica, i miei figli hanno problemi psicologici a causa delle bombe e del terrore che viviamo tutti i giorni” sottolinea. “Dopo l’inizio dei bombardamenti da Gaza siamo fuggiti a Deir al Balah, qui siamo andati a vivere in una scuola gestita dall’UNWRA (l’agenzia dell’Onu che Israele ha definito una organizzazione terroristica ndr)” spiega. Ma il loro calvario è continuato. “Una bomba è caduta vicino alla scuola ma non è esplosa, così avviamo avuto salva la vita ma siamo dovuti sfollare nuovamente. Adesso viviamo nel campo “Life and hope” in una tenda” racconta Fatima.
Deir al Balah è uno dei più grandi campi profughi della Striscia di Gaza creato dall’inizio dei bombardamenti dopo il 7 ottobre. È qui che si registrano i morti per fame degli ultimi mesi, mentre nell’inverno scorso due bambini di pochi mesi sono morti di freddo. Fatima e la sua famiglia non possono spostarsi a causa della loro invalidità e delle precarie condizioni di salute. A supportarli c’è l’associazione La Comune Ets di Milano che prova a prendersi cura di loro a distanza.
“Gli aiuti non entrano, patiamo ancora la fame”
Dopo la firma del cessate il fuoco nel campo profughi di Deir al Balah la situazione non è migliorata. “Siamo sopravvissuti per tre volte ai bombardamenti intorno al campo profughi – ci dice – abbiamo sofferto una epidemia di epatite e una di polmonite che si è diffusa nel campo”.
La situazione sul fronte degli aiuti non è diversa da prima del cessate il fuoco: “È arrivato il cessate il fuoco ma non è cambiato molto, gli aiuti umanitari non entrano, stiamo ancora soffrendo la fame. Si parla di cessate il fuoco ma noi vediamo ancora le operazioni dell’esercito israeliano, non so se è finita davvero. Noi speriamo che si continui sulla strada della pace, per ora non riceviamo aiuto da nessuno. I prezzi si sono leggermente abbassati, ma restano inaccessibili per la maggior parte delle persone. È solo grazie al sostegno di una associazione italiana se siamo ancora vivi, purtroppo le nostre condizioni di salute non ci permettono di fare nulla”.
Ed è questo lo scenario post bellico nella Striscia di Gaza: oltre alla conta dei morti ci sono le condizioni dei sopravvissuti. Mutilati, invalidi, malati, è questo lo stato di chi è sopravvissuto a due anni di genocidio. Sul profilo Facebook di Fatima Yazan c’è il video di ciò che resta della loro casa a Khan Yoinis, un cumulo di macerie, l’intero palazzo è crollato sotto le bombe israeliane. “Non abbiamo più nulla”, è il commento. Come faranno queste persone a riprendere una vita normale? Come faranno queste persone ad avere un posto in cui vivere se le loro case sono completamente distrutte e non riescono nemmeno a muoversi dai campi profughi? Come faranno a ritornare alla vita dei bambini che hanno scampato la morte sotto le bombe per più volte durante gli ultimi due anni? La pace non è e non può essere solo una parola scritta in un documento.

(da Fanpage)

argomento: Politica | Commenta »

ISTAT, CONTINUA IL CALO DELLE NASCITE, 13.000 CULLE IN MENO

Ottobre 21st, 2025 Riccardo Fucile

FECONDITA’ AI MINIMI STORICI

Continua il crollo delle nascite in Italia. Nel 2024 sono state 369.944, in calo del 2,6% sull’anno precedente. Questo il quadro Istat che emerge dai dati provvisori relativi a gennaio-luglio 2025 con circa 13mila bambini in meno rispetto allo stesso
periodo del 2024 (-6,3%). Il numero medio di figli per donna raggiunge il minimo storico: nel 2024 si attesta a 1,18, in flessione sul 2023 (1,20). La stima provvisoria relativa ai primi 7 mesi del 2025 evidenzia una fecondità pari a 1,13.
Una discesa che, dal 2008, non si è mai arrestata
Il calo delle culle in Italia prosegue senza soste dal 2008, anno nel quale si è registrato il numero massimo di nati vivi degli anni Duemila (oltre 576mila). Da allora la perdita complessiva è stata di quasi 207mila nascite (-35,8%). Una discesa causata non solo dalla bassa propensione ad avere figli ma anche dalla riduzione nel numero dei potenziali genitori, appartenenti alle sempre più esigue generazioni nate a partire dalla metà degli anni Settanta, quando la fecondità ha iniziato a diminuire, scendendo da oltre 2 figli in media per donna al valore di 1,19 del 1995.
Le regioni che fanno meno figli (e quella che ne fa di più, la Valle d’Aosta)
Tra le regioni in cui il calo è alto c’è l’Abruzzo (-10,2%), seguito dalla Sardegna (-10,1%). In entrambe, nello stesso periodo dell’anno, la diminuzione del 2024 sul 2023 era stata decisamente meno intensa (rispettivamente, -1,0% e -0,1%). Seguono l’Umbria (-9,6%), il Lazio (-9,4%) e la Calabria (-8,4%). Cali meno forti si registrano invece in Basilicata (-0,9%), nelle Marche e in Lombardia (rispettivamente -1,6% e -3,9%). Le sole regioni a registrare un aumento sono, secondo i dati provvisori, la Valle d’Aosta (+5,5%) e le province autonome di Bolzano (+1,9%) e di Trento (+0,6%).
La natalità è stabile nelle coppie con almeno un partner straniero
Un segnale da osservate è che nel 2024 il numero dei nati da genitori in cui almeno uno dei partner è straniero resta sostanzialmente stazionario rispetto all’anno precedente. Sono il 21,8% delle nascite del totale, che sono passate da 80.942 nel 2023 a 80.761. Dal 2012, ultimo anno in cui si è osservato un aumento sull’anno precedente, il calo è stato di oltre 27mila unità. I nati da coppie miste rappresentano l’8,1% del totale dei nati e registrano un lieve aumento sul 2023 (+2,3%), attestandosi a 30.168 unità (contro 29.495 dell’anno precedente). Si tratta di una tipologia di coppia più diffusa nel Centro-Nord, dove la presenza straniera è più stabile e radicata. Nel Nord la percentuale di nati da almeno un genitore straniero sul totale è pari nel 2024 al 30,6%, nel Centro è pari al 24%, quindi al di sopra del valore nazionale (21,8%). Nel Mezzogiorno l’incidenza è invece molto più bassa, pari al 9,3%. L’Emilia-Romagna si conferma è quella con la più alta incidenza di nati stranieri rispetto al totale (21,9%), seguita dalla Liguria (21,3%).
L’età media del primo parto in Italia è a 32 anni e mezzo
Nel 2024 l’età media al parto delle madri raggiunge i 32,6 anni in lieve rialzo sull’anno precedente (32,5), ma in crescita di quasi tre anni rispetto al 1995. Nel caso di primipare, nel 2024, le donne in Italia diventano madri per la prima volta a quasi 32 anni (31,9). L’età media al primo figlio era pari a 31,7 nel 2023 e
inferiore ai 30 anni (28,1) nel 1995. L’aumento si osserva sia tra le donne straniere sia tra le italiane. Un’età più alta nel Centro e nel Nord (33,0 e 32,7 anni) rispetto al Mezzogiorno (32,3). Lazio, Basilicata e Sardegna sono le regioni cui spetta il primato della posticipazione (33,2 anni in tutte e tre le regioni). Dai dati risulta che nel 2024, come già osservato nel 2023, anche i nati da coppie non coniugate registrano una diminuzione, sebbene in misura inferiore rispetto ai coniugati. Altro segnale curioso è che i nati da coppie non coniugate continuano comunque a crescere: 43,2% nel 2024, +0,8 punti percentuali sul 2023 e +23,5 punti percentuali sul 2008. Un fenomeno che si osserva più nel Centro Italia (49,6%), seguito dal Nord (42,8%).
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.222)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.591)
    • criminalità (1.403)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.535)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.079)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.793)
    • governo (5.804)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.395)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.414)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (543)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (35.180)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.689)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Ottobre 2025 (478)
    • Settembre 2025 (662)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (641)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (436)
    • Giugno 2014 (391)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (233)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Ottobre 2025
    L M M G V S D
     12345
    6789101112
    13141516171819
    20212223242526
    2728293031  
    « Set    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • VOLTI DEL DUCE, TATUAGGI DEGLI STEMMI DELLE SS E FASCIO-ROCK: VIAGGIO A RIETI NELLA “ROCCAFORTE DEI CAMERATI”, L’ASSOCIAZIONE NERA A CUI APPARTENEVANO GLI ESTREMISTI DI DESTRA MANUEL FORTUNA E ALESSANDRO BARBERINI, DUE DEGLI ARRESTATI PER L’ASSALTO OMICIDA AL BUS DEI TIFOSI DEL PISTOIA
    • LA PACE NON PORTA VOTI: NONOSTANTE IL CESSATE IL FUOCO IN MEDIO ORIENTE E GLI SFORZI SULL’UCRAINA, IL CONSENSO PER DONALD TRUMP CONTINUA A SCENDERE NEI SONDAGGI
    • METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! – SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI “PA-FAZZO CHIGI”
    • TRUMP ORDINA, MELONI OBBEDISCE: IL PENTAGONO HA INTIMATO AGLI ALLEATI EUROPEI DI COMPRARE ARMI “MADE IN USA” DA INVIARE IN UCRAINA. E TRA I PRIMI A DIRE SÌ C’È IL GOVERNO ITALIANO, CHE ACQUISTERÀ SISTEMI ANTI-MISSILE PATRIOT
    • VERONICA BIONDO, VICESINDACO DI SANTA MARIA A VICO IN PROVINCIA DI CASERTA, E CANDIDATA CON FORZA ITALIA ALLE REGIONALI IN CAMPANIA, È FINITA AI DOMICILIARI CON L’ACCUSA DI VOTO DI SCAMBIO , SOLO QUATTRO GIORNI FA AVEVA LANCIATO LA SUA CAMPAGNA ELETTORALE ACCANTO AL COORDINATORE REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO
    • GLI ITALIANI STANNO ALLA FRUTTA: CIRCA IL 40% DELLE FAMIGLIE DEL NOSTRO PAESE HA RIDOTTO GLI ACQUISTI DI FRUTTA E VERDURA A CAUSA DELL’AUMENTO DEI PREZZI
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA