GENOVA, EFFETTO SALIS, IMPLODE FRATELLI D’ITALIA: SI DIMETTE IL COORDINATORE CITTADINO CON PESANTI ACCUSE AL RESPONSABILE REGIONALE MATTEO ROSSO
“RISULTATO IMPALPABILE DEL PARTITO, CI HA ESTROMESSI DALLA GESTIONE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE”… “ROSSO GESTISCE IL PARTITO IN MODO AUTOREFERENZIALE E PERSONALISTICO, SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITA”
La sconfitta elettorale alle Comunali provoca i primi scossoni nel centrodestra genovese. Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Antonio Oppicelli, ha comunicato ieri con una lettera alla premier Giorgia Meloni la decisione di dimettersi.
Il gesto in segno di aperto scontro in corso da tempo con il coordinatore regionale di Fdi, Matteo Rosso. “Io e il coordinamento cittadino siamo stati dall’onorevole Rosso estromessi dalla gestione della campagna ma anche da tutti i rapporti con le forze politiche e istituzionali e io non posso più tacere all’esterno”, scrive ai media allegando la lettera.
“Pur non sentendomi alcuna responsabilità nel risultato a dir poco
impalpabile del mio partito, ed avendo sempre lottato per farlo crescere e non il contrario, bisogna a un certo punto assumersi le proprie responsabilità e rifiutarsi di dire sempre sì a tutto”, conclude.
A Meloni e Donzelli, scrive: “Come sai perfettamente, qui a Genova la coalizione di centro-destra ha perso il comune con un risultato di Fratelli d’Italia che io reputo molto al di sotto di quello che avrebbe dovuto essere. Prendo atto, con amarezza, del silenzio assordante di chi ha avuto – e ha tuttora – la responsabilità del Partito, prima e dopo la sconfitta alle elezioni comunali genovesi ergendosi da tempo come uomo solo al comando. Responsabilità disattese, seppure con un controllo assoluto del partito, non disgiunto da condotte e prese di posizione che debbo definire alquanto personalistiche. Ho scritto, e lo confermo, che dovremmo chiedere scusa ai cittadini genovesi. A coloro che si aspettavano da noi ben altro: un contributo forte, concreto, per tenere la città sulla giusta via. Per il Partito ho dato molto, soprattutto per farlo crescere. Ho vinto un Congresso – l’unico celebrato sul territorio dal mio ingresso nel 2015 – ma non sono riuscito ad arginare l’azione di chi ha le leve del potere locale e che continua a gestirlo in modo proprietario, autoreferenziale, puntando solo al minimo sindacale in termini di poltrone. Il cittadino, il territorio e soprattutto la crescita del Partito sono stati dimenticati. I numeri delle ultime comunali parlano chiaro
(da Genova 24)
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