TRUMP ATTACCA L’IRAN VIOLANDO LA COSTITUZIONE AMERICANA CHE RICHIEDE IL VOTO DEL CONGRESSO, MA L’IRAN LO GELA: “NESSUN DANNO GRAVE AI SITI NUCLEARI”
PRIMA DEL BLITZ L’IRAN AVEVA SPOSTATO L’URANIO ALTROVE… AD ANDARE DIETRO A UN ASSASSINO SI RIMEDIANO SOLO BRUTTE FIGURE…. PIOVONO MISSILI SU ISRAELE
Ben prima degli attacchi di questa notte ai siti nucleari da parte degli Stati Uniti, le autorità iraniane avrebbero fatto evacuare le strutture. In più sarebbero stati trasferiti «i materiali ingrado di causare radiazioni», secondo quanto riporta Sky News Arabic che cita l’agenzia iraniana Irna.
In particolare l’attacco al sito di Fordow non avrebbe provocato i danni sperati da Donald Trump. Si tratta di uno dei principali obiettivi, in cui il programma nucleare iraniano sarebbe stato a un livello molto vicino alla produzione di un ordigno.
Il convoglio con l’uranio trasferito da Fordow
«Contrariamente a quanto affermato dal presidente Donald Trump» il sito nucleare di Fordow «non ha subito gravi danni», ha detto Mohammad Manan Raisi, deputato del Parlamento iraniano di Qom, dove si trova l’impianto nucleare, sottolineando che «non si è verificata alcuna emissione di materiale pericoloso dal sito nucleare dopo l’attacco, poiché il materiale a rischio era stato evacuato dal sito», come riporta l’agenzia iraniana Mher.
Anche il vicegovernatore di Qom, Morteza Heidari, ha affermato che solo una parte del sito di Fordow è stata attaccata, poiché il sistema
di difesa aerea è stato attivato nell’area circostante. Un’immagine satellitare che circola sui social network mostra un grande convoglio di mezzi vicino al sito nucleare iraniano di Fordow due giorni prima dell’attacco statunitense della notte scorsa: lo riporta il canale israeliano Abu Ali Express.
L’immagine potrebbe rappresentare la prova del trasferimento di uranio arricchito fuori dall’impianto di Fordow, commenta il canale.
Le ondate di missili contro Israele dopo il blitz Usa in Iran
Sono stati sentiti forti boati per le esplosioni nel centro di Tel Aviv, confermati dall’agenzia Ansa, dopo che l’Idf ha lanciato l’allarme per il lancio di missili dall’Iran.
La reazione di Teheran ai blitz Usa sui siti nucleari sarebbe partita con almeno 30 missili diretti su tutto il Paese israeliano, in particolare sulla capitale. Dopo una prima ondata di attacchi, le sirene continuano a suonare per l’arrivo di nuovi missili dall’Iran. Un missile avrebbe colpito Haifa, procurando gravi danni secondo i media israeliani. Ingenti distruzioni sono state causate agli edifici nei punti di impatto dei missili lanciati dall’Iran su Tel Aviv, secondo i soccorritori.
Le minacce Houthi ai militari Usa
I ribelli Houthi yemeniti lanceranno attacchi contro le forze statunitensi nel Mar Rosso in risposta agli attacchi ai siti nucleari dell’iran: lo ha affermato il Consiglio politico supremo del gruppo filo-iraniano citato dall’agenzia russa Tass. Minacce che seguono quelle già lanciate dalla Tv di Stato iraniana, secondo cui «ogni cittadino americano, o militare, nella regione è ora un legittimo obiettivo».
«Attacco criminale e illegale», la reazione del ministro degli Esteri iraniano
Durissima la reazione del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, che ha condannato i bombardamenti americani sui siti nucleari definendoli «oltraggiosi» e ha affermato che il suo Paese ha il diritto di difendere la sua sovranità. «Quanto accaduto questa mattina è oltraggioso e avrà conseguenze eterne», ha scritto su X aggiungendo che gli attacchi sono stati «illegali e criminali». «In conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le sue disposizioni che consentono una legittima risposta di autodifesa – aggiunge il ministro -, l’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo».
L’annuncio di Trump dopo l’attacco ai siti nucleari iraniani
«A questo punto o ci sarà la pace, oppure una tragedia senza precedenti». Con queste parole il presidente americano Donald Trump si è rivolto alla nazione dalla Casa Bianca dopo l’attacco contro l’Iran.
Il post su Truth che anticipa l’attacco in Iran
L’annuncio del bombardamento e del conseguente coinvolgimento Usa nel conflitto Israele-Iran era stato dato dal presidente americano con un post su Truth. «Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow».
Un alto funzionario israeliano ha riferito ad Axios che Stati Uniti hanno avvisato Israele prima di colpire i siti nucleari iraniani durante la notte. Tempestiva la replica dei Guardiani della Rivoluzione: «Adesso è iniziata la guerra», è il post pubblicato sull’account X, in seguito all’attacco americano. La tv di Stato iraniana ha, inoltre, affermato che «ogni cittadino americano, o militare, nella regione è ora un legittimo obiettivo»
In un video appena pubblicato in inglese, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ringraziato il presidente Usa per l’attacco agli impianti nucleari iraniani. «La decisione di Trump è coraggiosa e cambierà la storia», ha affermato il primo ministro. «Io e il presidente Trump diciamo spesso, “la pace attraverso la forza”. Prima viene la forza, poi viene la pace. E stasera il presidente Trump e gli Stati Uniti hanno agito con molta forza», ha aggiunto.
La conferma dell’Iran
Gli attacchi sono stati confermati anche dal portavoce del quartier generale per la gestione delle crisi della provincia di Qom, in Iran. «Poche ore fa, dopo l’attivazione del sistema di difesa aerea di Qom e l’individuazione di obiettivi ostili, parte dell’area del sito nucleare di Fordow è stata attaccata dal nemico». Contemporaneamente, nella provincia di Isfahan, siamo stati informati che «gli impianti nucleari di Isfahan e Natanz sono stati attaccati dal nemico», ha aggiunto. Secondo il direttore dell’agenzia di stampa statale iraniana Irib, l’Iran avrebbe evacuato «qualche tempo fa» i tre siti nucleari che gli Stati Uniti affermano di aver colpito, come riportato dall’agenzia di stampa semiufficiale iraniana Mehr.
Media: «Sganciate sei bombe bunker buster»
Il deputato repubblicano: «Non è costituzionale agire così»
Sconcerto al Congresso perché Trump non ha chiesto l’autorizzazione del potere legislativo prima di bombardare l’Iran. «Non è costituzionale», ha dichiarato il deputato Thomas Massie, repubblicano del Kentucky, co-firmatario di una risoluzione volta a bloccare qualsiasi azione militare in Iran senza l’autorizzazione di capitol Hill. Rispondendo direttamente alla dichiarazione di Trump, il deputato Jim Himes, democratico del Connecticut e membro della
Commissione Intelligence, ha a sua volta scritto che «secondo la Costituzione che entrambi abbiamo giurato di difendere, la mia attenzione a questa questione viene prima che cadano le bombe. Punto».
Sanders: «È gravemente incostituzionale»
Il senatore del Vermont Bernie Sanders è il primo democratico a reagire all’attacco americano contro l’Iran. «È gravemente incostituzionale. L’unica entità che può portare questo Paese in guerra è il Congresso degli Stati Uniti. Il presidente non ne ha il diritto», ha dichiarato durante un comizio Tulsa, in Oklahoma.
(da Open)
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