MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI?
I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI
Ma come sceglie i componenti delle commissioni l’infosferico ministro della Cultura Alessandro Giuli? Da lunedì 7 luglio avranno inizio i colloqui del bando finalizzato alla scelta dei direttori di cinque musei statali: Musei Reali di Torino, Galleria dell’Accademia e Bargello di Firenze, Colosseo, Museo Nazionale Romano e Museo Archeologico di Napoli.
Per ciascuna di queste istituzioni sono stati selezionati dieci aspiranti direttori, quindi cinquanta in tutto, la cui candidatura sarà ora esaminata da una commissione composta da Elena Tassi, Caterina Cittadino, Cécile Evers, Raffaella Saporito, Alessandro Zuccari.
Quindi, i direttori di due tra i maggiori luoghi archeologici italiani, il Colosseo e il Museo Archeologico di Napoli saranno selezionati da una commissione dove non c’è nemmeno un antichista.
Anzi, se si eccettua Alessandro Zuccari, in commissione non ci sono nemmeno storici dell’arte, né dell’architettura o “benculturalisti”: ci sono esperti in materie giuridiche. A farla breve, Tassi e Cittadino sono dei giuristi, Evers
un’antropologa belga e Saporito insegna diritto amministrativo alla Bocconi.
Certo, diritto e amministrazione sono fondamentali, ma proprio per questo nei musei esistono gli uffici legali. Peggio ci si sente se si pensa che i tre candidati per ciascun museo scelti da questa commissione giurisprudenziale saranno sottoposti al vaglio finale del laureando ministro, autore del libro “Antico presente”, una raccolta di articoli sui culti e sui miti antichi.
Forse, Giuli si fida molto di se stesso come antichista e poco come amministratore: ma allora perché fa il ministro anziché l’archeologo?
(da Dagoreport)
Leave a Reply