“IL NO DELLA LEGA ALLO IUS SCHOLAE? IGNORANTI, ALMENO LEGGETE IL TESTO”: IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALLA CAMERA PAOLO BARELLI RIFILA CEFFONI AI LEGHISTI (E ANCHE A PIER SILVIO CHE HA MESSO UNA PIETRA TOMBALE SUL TEMA
“È UNA ROBETTA SERIA. NON LA PUOI LIQUIDARLA DICENDO CHE È UNA CAVOLATA, SE SEI MIO ALLEATO. ANCHE GIORGIA MELONI NEL 2022 ERA D’ACCORDO” … LA FAIDA FORZISTA IN CORSO TRA I FEDELISSIMI DI TAJANI, TRA CUI BARELLI, E LE TRUPPE DEL NORD, CHE VOGLIONO PRENDERSI IL PARTITO
Non sa, o finge di non sapere che Antonio Tajani ha da poco rilanciato sullo Ius scholae, avvertendo gli alleati (e a leggerlo bene sembra anche Pier Silvio Berlusconi, da cui ha ricevuto critiche per aver puntato molto sulla riforma della cittadinanza) che la questione si chiuderà solo quando sarà lui stesso a deciderlo.
Però il capogruppo alla Camera Paolo Barelli, che conosce benissimo il suo leader tanto da esserne uomo di estrema fiducia (“in generale, so come ragiona Antonio”) giura che il principale bersaglio dell’avvertimento del ministro degli Esteri è la Lega. Lo spiega conversando in Transatlantico. Con estrema disponibilità e concetti molto, molto duri verso il Carroccio
Barelli, ci faccia capire: quella di Tajani è una risposta a Piersilvio Berlusconi?
“No, era più nei confronti di chi ha marciato sopra a questa storia”.
Intende la Lega?
“La Lega. Poi, certo, il processo alle intenzioni non lo faccio, ma credo si riferisse al mondo della politica”.
Però siete voi che non calendarizzate la vostra stessa proposta. Perché volete che a farlo sia l’opposizione, e non prendete l’iniziativa politica, se insistete così tanto sulla riforma?
“Vi dico come la penso: sono loro che ci stanno strumentalizzando”.
Intende l’opposizione. Però il problema è nella maggioranza, dove non c’è accordo sullo Ius scholae.
“Quando si sta in una coalizione, si decide assieme cosa si fa. Ad esempio, a volte ci fanno ingoiare qualcosa che non è, diciamo, al massimo livello del nostro entusiasmo. E’ chiaro che qualunque cosa che sia profondamente divisiva non va fatta.
Però se tu mi stimoli e mi dici che la mia proposta è una ‘cavolata’, allora tu Lega mi costringi a dirti: leggitela, la nostra proposta. E dico anche: ignoranti, leggetela, perché dire che devi fare dieci anni di scuola dell’obbligo, studiando italiano, matematica, geografia e storia, è una robetta seria. Non la puoi liquidarla dicendo che è una cavolata, se sei mio alleato”.
Ma quindi andate avanti e la calendarizzate?
“E’ chiaro ed evidente che non si possono portare avanti questioni che, a torto o ragione, sono considerate divisive. E infatti Tajani non ha mai detto che sono al primo posto nell’agenda”.
Però, insomma: chi critica non conosce la proposta.
“L’hanno fatto in diversi della Lega, anche se non voglio fare nomi. E io gli ho detto: le cose non stanno così”.
A dire il vero anche Giorgia Meloni nel 2022 era favorevole allo Ius scholae, ricorda?
“Sì. Tanto è vero che anche nel programma c’è scritto di favorire l’inclusione e l’immigrazione regolare. Siamo d’accordo che non sia al primo punto, ma il tema c’è, esiste”.
Torniamo però a Pier Silvio Berlusconi: lei crede al fatto che possa scendere in politica?
“Non lo so. Se vuole entrare, può entrare. Entrasse, non è quello il problema”.
Lei ci crede, Barelli?
“Se entra, mi fa piacere. Tenendo presente quello che c’è. Chiunque voglia entrare, a prescindere dal partito, lo fa tenendo presente la volontà di valorizzare quello che c’è”.
Quello che già c’è, intende?
“E sì. Devi aggiungere, se entri. Considerando che c’è un leader al 30% che è Giorgia Meloni”.
(da La Repubblica)
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