CHE COMICHE LA VIDEO-CONFERENZA TRA BUCCI E TOTI: NON FUNZIONA NULLA, SI ROMPE IL CONDIZIONATORE E SI ALLAGA LA SALA OPERATIVA DELLA PROTEZIONE CIVILE
LA MANIA DELLO SPOTTONE GIOCA UN BRUTTO SCHERZO AL GABIBBO BIANCO E ALLO ZIO D’AMERICA: ERANO A UN CHILOMETRO DI DISTANZA, FACEVANO PRIMA A VEDERSI… E OGNUNO DA’ UN ALLARME METEO DIVERSO DALL’ALTRO
“Base luna chiama terra”. Nella prima prova a reti unificate della protezione civile, il sindaco Marco Bucci interpreta un astronauta che comanda una navicella malandata.
Nel corso del collegamento in videoconferenza si rompe un condizionatore e la sala operativa si allaga. Un vigile passa con un secchio.
Il presidente della Regione, Giovanni Toti, se ne accorge e lo prende in giro. “Piove dentro alla sede della protezione civile di Genova? C’è una perdita da un tubo? Avete un’emergenza locale?”.
Un brutto segnale, ma Bucci fa finta di niente. “Dove siete per mia curiosità ?”.
Lui è in via Di Francia 1, al Centro operativo comunale, e dalla Foce gli risponde Stefano Vergante, il dirigente della protezione civile regionale. “Siamo nella sala della protezione civile”.
Bucci è disorientato. “Dove?”. “In viale Brigate Partigiane, sindaco”.
Sono distanti un chilometro, ma sembrano anni luce.
È proprio per colmare quel buco nero che divide le due protezioni civili, che viene organizzato con Toti e l’assessore alla protezione civile regionale Giacomo Giampedrone un primo briefing in diretta con i colleghi al Matitone per “fare il punto sulle azioni congiunte e coordinate da mettere in campo in vista delle prossime allerte autunnali”.
Si ricomincia da zero: non devono capitare cortocircuiti come quelli di ieri, quando la Regione alle 12.15 dirama il prolungamento dell’Allerta Gialla fino a mezzanotte e il Comune informa i cittadini con gli sms alle 17.30.
“Buon pomeriggio sindaco, buon pomeriggio a tutti – dice al microfono Toti – come sapete l’allerta è stata prolungata. Pur essendo minore non è da sottovalutare. Sulla protezione civile possiamo innescare meccanismi sinergici, ragionare sul sistema della messaggistica che può essere uniformato
Bucci lo interrompe. “Giovanni non si sente bene!”. Problemi ai microfoni.
“Che tipo di collegamento abbiamo con gli altri comuni della Città Metropolitana? Sono integrati?”, gli chiede il sindaco. Risponde Vergante. “A livello comunale c’è il sindaco, a livello provinciale, è il prefetto che gestisce l’emergenza”.
Silenzio. “State parlando? Abbiamo problemi di audio, non si capisce bene, è una cosa che dobbiamo assolutamente mettere a posto”
A Bucci risponde Giampedrone. “La nostra sala operativa si occupa di mettere in campo i volontari. Credo che questo sia l’avvio di un percorso che dobbiamo implementare con una capillarità di informazioni tra regione e comune durante le allerte con lo scopo di intervenire nel minor tempo possibile. La nostra sala è operativa h24, rispetto alle varie emergenze di protezione civile abbiamo una copertura totale”
A Bucci piove in casa e di fronte a tanta macchina organizzativa, è imbarazzato. “Accelereremo l’integrazione con il 112”. Toti lo ringrazia. “Avere il numero della
polizia locale sarebbe perfetto”.
Magari la prossima volta meglio che ne parlino a voce direttamente.
(da “La Repubblica”)
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