CARO BAOBAB, STAVOLTA HAI DETTO UNA CAZZATA
CITARE PINO RAUTI, ASSIMILANDOLO ALLA FECCIA SEDICENTE DI DESTRA ATTUALE, E’ UN INSULTO ALLA INTELLIGENZA
Oltre 100 persone si sono radunate nel pomeriggio in Campidoglio per chiedere l’apertura
di un centro di prima accoglienza a Roma, del quale la città è sprovvista da anni ormai.
La protesta, organizzata dai volontari del Baobab Experience, prende le mosse dalla risposta scritta ricevuta dalla dirigenza delle Ferrovie delle Stato di approntare un presidio umanitario in piazzale Maslax, nelle vicinanze della Roma Tiburtina.
I volontari hanno srotolato un striscione con 17.301 firme di cittadini romani che hanno sottoscritto la petizione.
Un numero di firme simbolo: lo stesso numerodei migranti morti in mare dall’inizio dell’anno ad oggi nel canale di Sicilia.
“Si sta criminalizzando chi accoglie e salva i migranti — accusa Andrea Costa, coordinatore dei volontari del Baobab — e Renzi utilizzando lo slogan coniato da Pino Rauti ‘accogliamoli a casa loro’ rende più difficile la battaglia culturale dell’accoglienza. Accogliere è investire in sicurezza, è togliere terreno al fondamentalismo e all’integralismo”
Avendo sempre appoggiato la meritoria opera di volontario degli attivisti del Baobab, riteniamo opportuno, avendo vissuto in prima linea il periodo cui fa riferimento Costa, smentire la frase attribuita a Pino Rauti che non ha mai parlato di “accoglierli a casa loro” (frase che peraltro non avrebbe molto senso logico).
In un contesto geopolitico fondato sull’analisi dello sradicamento dei primi immigrati che fuggivano da guerre e carestie, dando per scontato che nessuno si allontanerebbe dalla propria terra, dalla propria cultura e tradizioni se non perchè “costretto”, Pino Rauti fu il primo a destra (quella vera, sociale e popolare) a studiare il fenomeno mondiale dei flussi migratori.
Paragonare Rauti a un Salvini è come accostare un fine intellettuale a un cialtrone populista.
Se 30 anni fa l’Europa avesse posto in essere gli interventi di aiuto concreto, investimenti senza fini di lucro in infrastrutture e alfabetizzazione, evitando la vendita di armi a regimi militari criminali e ponendo fine allo sfruttamento dell’Africa da parte delle grandi multinazionali, come postulato da Pino Rauti, oggi non saremmo di fronte alla tragedia di milioni di esseri umani in fuga e in cerca di sopravvivenza.
Invitiamo gli amici del Baobab a cercare altrove argomenti di polemica, lasciando perdere Pino Rauti che, allora come ora, si sarebbe schierato dalla parte dei deboli, non certo dei potenti.
Con buona pace delle tante teste di cazzo che nella presunta destra attuale si sono scoperti identitari solo per garantirsi una poltrona.
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