OGGI E’ IL GIORNO DISPARI E MATTARELLA SI RICORDA DI “QUANDO I MIGRANTI ERAVAMO NOI”
IERI L’APPOGGIO A CHI VUOLE AFFONDARE LE ONG, OGGI IL RICORDO DELLA TRAGEDIA DI MARCINELLE, IN CUI PERSERO LA VITA 136 EMIGRATI ITALIANI
“Generazioni di italiani hanno vissuto la gravosa esperienza dell’emigrazione, hanno sofferto per la separazione dalle famiglie d’origine e affrontato condizioni di lavoro non facili, alla ricerca di una piena integrazione nella società di accoglienza. È un motivo di riflessione verso coloro che oggi cercano anche in Italia opportunità che noi trovammo in altri Paesi e che sollecita attenzione e strategie coerenti da parte dell’Unione Europea”.
Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 61esimo anniversario della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani.
“Il nostro pensiero va ad essi – ha proseguito Mattarella – al Bois du Cazier, luogo simbolo del lavoro italiano nel mondo e, mentre onoriamo la loro memoria, siamo esortati a mantenere vivo il senso di riconoscenza per i sacrifici affrontati da tutti i lavoratori italiani, emigrati alla ricerca di un futuro migliore per sè e per le proprie famiglie. Le loro fatiche sono state feconde. Esse hanno contribuito a edificare un continente capace di lasciarsi alle spalle le devastazioni della seconda guerra mondiale e di offrire alle generazioni più giovani un futuro di pace, di crescita economica, di maggiore equità sociale”.
Un dramma che, come spiega il Presidente della Repubblica, obbliga a riflettere sul tema irrisolto della sicurezza nei luoghi di lavoro, un tema “ancor oggi di grande attualità : rimane un impegno prioritario delle autorità italiane ed europee”.
Anche la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ha dedicato, su Twitter, un pensiero all’anniversario della tragedia: “Ci ricorda quando i #migranti eravamo noi. Oggi più che mai è nostro dovere non dimenticare #8agosto1956”.
Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha rivolto un pensiero “sia ai pionieri della nostra emigrazione, sia ai loro discendenti, ma ugualmente ai nuovi emigrati, che espatriano oggi in condizioni diverse anche se, molti di loro, sono spinti dagli stessi desideri e speranze. Come Fabrizia, Marco e Gloria che abbiamo perso a Berlino e a Londra, vittima la prima di un vile attacco di terrorismo, i secondi di una fatalità che forse si poteva evitare”.
“Il mondo dell’emigrazione – ha sottolineato Alfano – attraverso il coraggio, l’ingegno, il sacrificio, ha reso possibile nei decenni l’incontro tra persone, culture, professionalità e nazioni, come quelle europee, che oggi condividono il comune progetto dell’integrazione dell’Europa”.
“La memoria di quella tragedia – ha dichiarato Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera – può aiutare l’Unione Europea a ritrovare forza e slancio, ad essere più l’Europa dei popoli che quella degli egoismi e delle burocrazie”.
Per Realacci, ricordare quanto accaduto a Marcinelle “può evitare all’Italia di cadere nel tranello dei nuovi populismi e aiutarla a riconciliarsi, a tutti i livelli, con politiche di accoglienza e integrazione verso chi oggi è spinto dalla necessità , o dalla guerra, a fare scelte analoghe”.
(da “La Repubblica”)
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