IL CAPOCOMICO D’AVANSPETTACOLO STAMANE SI E’ ESIBITO AL “TEATRO NUOVO” CON UN LAPSUS: “C’ERANO SEMPRE I MIEI GIUDICI PAGATI DA ME”
BERLUSCONI, SUL PALCO CON LA MORATTI, INAUGURA LA CAMPAGNA ELETTORALE A MILANO: “C’E’ UN PATTO TRA FINI E I GIUDICI EVERSORI”…FINI LO SFIDA: “FORNISCA NOMI E PROVE: NON CONOSCE LA PAROLA VERGOGNA”
«Sono elezioni cittadine ma sono forse di più elezioni nazionali» ha detto il presidente del
consiglio Silvio Berlusconi parlando alla convention per Letizia Moratti (due giorni fa il capocomico aveva sostenuto la tesi opposta n.d.r.)
Aprendo il suo intervento al Teatro Nuovo ha detto: «Il berlusconismo non è al tramonto, a Milano supereremo i 53 mila voti delle ultime elezioni».
«Noi abbiamo introdotto una nuova moralità in politica” (come no, con decine di inquisiti per mafia, corruzione e persino prostituzione minorile n.d.r.).
Il premier ha ribadito che ora le sue riforme (incostituzionali n.d.r.) sono possibili anche grazie all’uscita di Fini dalla maggioranza, accusando il leader di Fli di essere in combutta con le procure che tramano contro di lui.
Durante l’intervento dal palco si è rivolto ai giudici: «Avviso ai naviganti della Procura: la riforma della giustizia la faremo anche se faranno fuori Berlusconi, perchè avremo sempre la maggioranza nel Paese (poveretto, non legge neanche i sondaggi n.d.r.)».
“Tra Gianfranco Fini e la magistratura c’è stato un patto «sceleris»”.
Secondo il premier il patto prevedeva che, una volta fatto fuori Berlusconi, l’idea di Fini era quella di fare le riforme che convinceranno «la magistratura o non far nessun riforma».
Pronta la reazione dei magistrati, di Antonio Di Pietro e di Gianfranco Fini.
«Quando Berlusconi dice che l’Anm avrebbe firmato un accordo con Fini dice una grave calunnia. Invito il presidente del Consiglio a fare nomi e a farci vedere il documento di cui parla», è il commento del segretario dell’Anm Giuseppe Cascini, che nel corso della trasmissione «In mezz’ora» ha parlato di un «metodo di avvelenare le acque».
Ha definito inoltre uno «scempio istituzionale» il fatto che si facciano leggi «per determinare effetti su singoli processi».
«Un fatto gravissimo, andrò a denunciarlo», ha detto Antonio Di Pietro, anche lui ospite in trasmissione.
Durissimo anche il presidente della Camera Gianfranco Fini: «L’escalation di quotidiane menzogne di Berlusconi non è più tollerabile. Anche oggi, e per l’ennesima volta, il presidente del Consiglio ha detto di avere le prove di un patto scellerato che avrei sottoscritto con la magistratura per impedire le riforme della giustizia. Lo sfido a dimostrare quel che dice: faccia il nome del magistrato che glielo avrebbe detto, e fornisca le prove a sostegno delle sue parole: se non risponderà , cosa di cui sono certo, gli italiani avranno la prova che non sa cosa significhi la parola vergogna».
Berlusconi intanto continuava l’avanspettacolo: «Le accuse su cui si basano i miei processi e sostenute dalla cellula rossa dei pm sono assolutamente infondate: l’ho giurato sulla testa dei miei cinque figli e dei miei amatissimi nipoti» (anche diversi killer seriali hanno fatto la stessa cosa, ma sono finiti impiccati n.d.r.).
Berlusconi è tornato a difendere le sue leggi ad personam che “permettono al presidente del Consiglio di difendersi dal punto di vista legale una volta che ha finito di occuparsi a tempo pieno degli interessi del Paese”.
Ha criticato il fatto che queste leggi siano state bocciate da «questa Corte costituzionale».
E conclude: «L’abrogazione dell’immunità parlamentare è stato un errore gravissimo» (certo, meglio l’impunità per i politici ladroni e corrotti, n.d.r.)
Poi il lapsus mentre parlava di giustizia e ricordava le udienze che lo hanno riguardato «a cui qualche volta – ha spiegato – ho partecipato. E dove c’erano sempre i miei giudici pagati ovviamente da me».
Percepito il lieve imbarazzo del pubblico si è corretto dicendo «i miei avvocati”.
Poi parte all’attacco di giornali e trasmissioni radio e tv che – dice – lo «azzannano» in continuazione.
«La sinistra ha tentato, tenta e tenterà una nuova eversione cercando di dare una spallata al governo eletto dagli italiani e di farci perdere la maggioranza”
«Quando dicono che sono l’uomo più potente d’Italia – ha spiegato il presidente del Consiglio – dicono una bugia, a meno che non si riferiscono ad altre potenze… tutto ciò che vi passa per la mente corrisponde al vero» (grande applauso di puttanieri e mignotte in sala n.d.r.)
«Eversivo, eversivo», «Silvio, Silvio»: mentre Silvio Berlusconi lasciava il teatro sono partiti i cori di opposte fazioni, dei suoi fan e di contestatori.
«Basta impunità , basta leggi su misura», era uno dei cartelli che hanno sventolato diverse persone che chiedevano a Berlusconi di farsi processare elencando i nomi di giudici uccisi come Alessandrini e Bachelet.
Silvio Berlusconi è subito salito in macchina e se ne è andato.
«Splendido intervento da cabaret, credo che il pubblico si sia molto divertito, peccato non abbiano fatto pagare il biglietto. Così avrebbero potuto contribuire alle spese elettorali milionarie del candidato Moratti. Non è con il cabaret che si risolvono i problemi di Milano e del Paese», ha affermato Giuseppe Valditara, senatore di Fli e coordinatore regionale della Lombardia.
Tranquilli, domani lo spettacolo si replica.
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