IL “MIRACOLO” DEGLI STAGIONALI RISORTI, MA E’ UGUALE DA 4 ANNI
LE PALLE CHE RACCONTANO ALBERGATORI E RISTORATORI
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori potrebbe diventare il
protettore di ristoratori e albergatori. Pare infatti che il 1° agosto, data in cui si celebra il santo, si sia compiuto un miracolo: il ritorno dei lavoratori stagionali. Da cinque giorni – dopo aver parlato per anni di carenza di personale – le imprese del turismo dicono che stanno arrivando candidati. E, guarda un po’, sarebbero proprio quelli che hanno appena perso il Reddito di cittadinanza. Nella nuova fantastica storia delle associazioni di categoria – prontamente ripresa dalla stampa – la situazione si è rovesciata. Prima era impossibile trovare camerieri, ora c’è la fila.
Come sempre, è un’invenzione, anche perché è impossibile stabilire un trend in così pochi giorni: le associazioni che ne parlano non spiegano che indagine hanno compiuto, su quale campione e con quale metodo. Semplice diceria utile solo ad applaudire il governo per il taglio al Reddito di cittadinanza.
Basti pensare che lo strumento anti-povertà, in questi anni è stato accusato di aver creato la fuga degli stagionali. E anche questa narrazione era falsa, dicono i dati. Nel 2018, ultimo anno senza Rdc, le assunzioni di stagionali furono 660mila; nel 2019 è arrivato il sussidio e sono state 732mila. Scese nel 2020 per la pandemia, nel 2021 sono schizzate a 921mila, per poi superare il milione nel 2022. L’unica volta che l’Anpal ha pubblicato i settori nei quali i beneficiari Rdc hanno lavorato, “alloggio e ristorazione” è risultato ai primi posti. La difficoltà di trovare addetti non è dovuta al Rdc, ma ad altro: la crescita del turismo che ha richiesto sempre maggiore personale, il calo demografico che ha ridotto i giovani e le condizioni di lavoro nel settore. Insomma, ogni storia è buona per la campagna della stampa di destra contro i percettori Rdc. E ieri si è arricchita di una nuova: a Roma 1.234 beneficiari hanno dichiarato di vivere tutti nella stessa via e numero civico. Verissimo. Peccato che via Modesta Valenti 61 è l’indirizzo dei senza fissa dimora.
(da agenzie)
Leave a Reply