A SETTEMBRE PRONTA LA SPENDING REVIEW, A NATALE SAPREMO CHE CAZZO VUOL DIRE
GRANDE PROMOZIONE COMMERCIALE: CHI PRESENTA UN NUOVO TECNICO AL GOVERNO AVRA’ IN DONO DUE ESODATI… DOPO GIULIANO AMATO CONSULENTE PER I COSTI DELLA POLITICA, A BARBABLU’ LA DELEGA PER IL DIVORZIO BREVE… RISPARMI ANCHE SULLE FORZE DELL’ORDINE: I NO TAV DOVRANNO PICCHIARSI DA SOLI
Sono 1.649 i nuovi consulenti ingaggiati dal governo Monti per mettere a punto la spending review, il fiore all’occhiello dell’esecutivo tecnico.
Lo ha annunciato durante un’affollata conferenza stampa il presidente del consiglio, puntuale nello stoppare le polemiche: “Prima cerchiamo di capire cosa cazzo vuol dire spending review, e poi risponderò alle vostre domande”.
“Tra l’altro — ha aggiunto il ministro Giarda — quando capiremo come si scrive correttamente spending review potremo licenziare 643 consulenti con un notevole risparmio, e altri 326 potremo cacciarli quando ce l’avranno finalmente tradotto in italiano”.
Quindi il clamoroso annuncio accolto con grande favore dalla stampa: “Entro il 2012 si risparmieranno gli stipendi di 969 consulenti”.
Secondo la Corte dei Conti, i risparmi ancora possibili sulla spesa dello stato sono consistenti, ma la difficoltà di operare ulteriori tagli è frenata dall’impossibilità di fare investimenti.
Un esempio: per risparmiare circa due miliardi sulla spesa per le pensioni, per esempio, basterebbe investire 400.000 euro in veleno per topi da diluire nelle minestre dei centri anziani.
“Una buona idea — dice il ministro Passera — ma siccome gli anziani negli ospizi, a differenza delle fondazioni bancarie, pagano l’Imu, rischieremmo di perderci”.
In effetti la questione della spending review si presenta complessa e rischia di creare tensioni nel governo.
Un consulente assunto per la spending review, per esempio, ha consigliato di non pagare i 500.000 euro per la visita del papa ad Arezzo, ed è stato bruciato in una piazza romana con un esborso dell’erario di ben 268 euro in legna e kerosene.
In più, oltre 1.300 dei nuovi consulenti del governo hanno più di 110 anni, per cui il decreto che fissa il costo delle consulenze ha dovuto prevedere anche le spese per gli accompagnatori.
“Alla fine — allarga le braccia il ministro Fornero — saremo costretti a tagliare un po’ a scuola pubblica e sanità , del resto in Italia esistono ancora scuole e ospedali non pericolanti, per cui un margine di manovra c’è”.
Alessandro Robecchi
(da “il MisFatto”)
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