A SORPRESA MILEI VINCE LE ELEZIONI MID-TERM IN ARGENTINA: CON UN’ECONOMIA AL COLLASSO GLI ELETTORI CEDONO AL RICATTO DI TRUMP CHE AVEVA PROMESSO 40 MILIARDI DI AIUTI IN CASO DI CONFERMA DI MILEI
TIPICO ESEMPIO DI VOTO DI SCAMBIO: SE VOLETE CHE VI AIUTI VOTATE MILEI, ALTRIMENTI NON VEDETE UN DOLLARO
Più del 40% dei voti per La Libertad Avanza. L’affluenza alle urne , pari al 67,9%, è stata
quasi la più bassa dal 1983.
Il presidente dell’Argentina Javier Milei ha vinto le elezioni di medio termine con più del 40% dei voti nazionali. Una conferma per il mandato, secondo il presidente, per «proseguire sulla strada riformista». Il risultato, che contraddice molti sondaggi, costituisce un enorme sollievo per l’esecutivo, poiché l’incertezza che circonda le elezioni aveva messo l’economia argentina e la sua valuta sotto una forte pressione per due mesi. E ha anche innescato la promessa di ingenti aiuti da parte del suo alleato americano Donald Trump, fino a 40 miliardi di dollari. «Congratulazioni al presidente Javier Milei per la sua schiacciante vittoria in Argentina. Sta facendo un lavoro straordinario! La nostra fiducia in lui è stata giustificata dal popolo argentino», ha commentato il presidente americano sul suo social network Truth.
La Libertad Avanza
Il partito di Javier Milei, La Libertad Avanza, ha ottenuto il 40,7% dei voti a livello nazionale, secondo i risultati ufficiali al 97% dello scrutinio. Ed è destinato a quasi triplicare la sua base parlamentare, senza tuttavia raggiungere la maggioranza assoluta. Abbastanza, tuttavia, per aumentare la capacità del presidente anarco-capitalista di riformare e deregolamentare – nei due anni rimanenti della sua presidenza – un’economia fragile, con scarse riserve valutarie e soggetta a turbolenze finanziarie. Secondo le proiezioni espresse domenica dallo stesso Milei, ma non confermate dall’autorità elettorale, il suo blocco di deputati passerebbe da 37 a 101 (su 257 deputati). E i suoi senatori da 6 a 20, su un totale di 72.
Il risultato
Milei aveva stimato che ottenere un terzo dei seggi sarebbe stato un buon risultato. Ovvero una soglia che gli avrebbe consentito, in particolare, di imporre il suo veto ai parlamentari, se necessario. «Ho gridato come se fosse l’obiettivo dell’ultimo Mondiale, quando l’Argentina era campione!», ha dichiarato
all’agenzia France Presse Facundo Campos, consulente di marketing di 38 anni, fuori dalla sede di Milei. «Una vittoria netta e sorprendente», ha concordato il politologo Sergio Berensztein per l’AFP. «L’Argentina ha dato un sostegno molto forte al presidente, che ora ha l’opportunità di dimostrare che con un parlamento più favorevole è effettivamente in grado di mantenere le sue promesse».
(da agenzie)
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