ALBERTINI ALL’ATTACCO DI FORMIGONI: “NON MI INQUIETI TROPPO O RACCONTO TUTTO E LO METTO A TERRA: E LUI SA DI COSA PARLO”
L’EX SINDACO DI MILANO REPLICA ALLE ACCUSE DEL “GOVERNATORE GIRAVOLTA”…”CON ME I MODERATI AVREBBERO VINTO SENZA PROBLEMI E SENZA RACCONTARE FANDONIE”
“Non mi inquieti troppo perchè posso fare dichiarazioni che lo metterebbero a terra e lui sa di cosa sto parlando”.
E’ l’ ‘avvertimento’ lanciato da Gabriele Albertini, in corsa per la presidenza della Regione Lombardia, al governatore Roberto Formigoni che lo ha accusato di puntare a poltrone che si aggiungerebbero a quella di eurodeputato.
Lanciando l’ ‘avvertimento’ a Formigoni, l’ex sindaco ha sottolineato: “I colloqui che hanno riguardato alcuni argomenti molto vicini a lui sono avvenuti nel mio ufficio e sappiamo di cosa sto parlando. Non parliamo di poltrone perchè non credo abbia argomenti apprezzabili da rappresentare”.
Albertini ha aggiunto che “per il resto non ho altri motivi di conflitto con lui. Ha fatto la scelta sbagliata di abbandonare il campo e di ‘rientro’ per ragioni, a mio avviso, di potere e non di obiettivi, valori e proiezione futura. E’ un politico di professione, non so perchè si è offeso quando ho detto la verità “.
Albertini ha poi parlato delle sue prospettive nella corsa al Pirellone. “Sto facendo i salti di gioia, mi sento un gigante” ha detto commentando un sondaggio che nella corsa per la poltrona di presidente della Regione gli dà il 10-11 per cento dei consensi elettorali.
“Se da solo – ha aggiunto – un Albertini qualsiasi, senza partiti e senza altro che le modeste energie di cui dispone, è già in queste condizioni prima ancora di aver cominciato la campagna elettorale, devo dire che mi sento un gigante”.
L’ex sindaco, oltre a ricordare di non essere nè ministro uscente, nè segretario di partito, ha detto di essere rimasto “colpito dal fatto che sembrerebbe che io abbia più voti dalla sinistra moderata che dalla destra”.
Per il candidato al Pirellone e in corsa al Parlamento nella lista Monti “questo indica che colossale errore abbia fatto il mondo dei moderati”, con l’asse Pdl-Lega anche in Lombardia, “perchè con il sottoscritto, avremmo potuto vincere senza problemi e senza dividerci, connotando il Pdl per quello che dovrebbe essere: un partito europeista, veramente moderato, che non racconti fandonie e non sviluppi demagogia ma che creda nella responsabilità di dire il vero”.
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