ALLA PRIMA DELLA STAGIONE LIRICA ALLA FENICE DI VENEZIA, CON “LA CLEMENZA DI TITO” DI MOZART, È ANDATA IN SCENA UNA NUOVA PROTESTA CONTRO LA NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA”, BEATRICE VENEZI
PRIMA DELLO SPETTACOLO GLI ORCHESTRALI SONO RIMASTI IN PIEDI VENTI MINUTI SULLE SCALINATE DEL TEATRO. POI, COME NEL FILM “SENSO” DI LUCHINO VISCONTI, IL PUBBLICO HA LANCIATO I VOLANTINI DISTRIBUITI DA CORO E ORCHESTRA IN CUI ERA SCRITTO: “LA CULTURA NON SI IMPONE DALL’ALTO”
Uno scrosciare di applausi e altrettanti volantini hanno inaugurato la stagione lirica della Fenice. Come in Senso di Luchino Visconti, anche ieri parte del pubblico ha voluto mostrare la propria solidarietà ai lavoratori e lavoratrici del teatro che da due mesi sono in stato di agitazione, lanciando i volantini distribuiti da Coro e Orchestra prima dello spettacolo.
La distanza tra Coro e Orchestra del teatro veneziano e il sovrintendente Nicola Colabianchi è ormai siderale.
Lo si è visto ieri, alla prima della stagione lirica inaugurata con La Clemenza di Tito di Mozart, diretta da Ivor Bolton con la regia di Paul Curran. Da due mesi Rsu (Cgil, Cisl, Uil e Fials) e Usb della Fenice protestano contro la nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale chiedendone la revoca: il suo profilo professionale non è ritenuto all’altezza rispetto al ruolo assegnatole per uno dei teatri considerati migliori al mondo, abituato a nomi come Myung-Whun Chung; in più, la nomina di Colabianchi, non è mai stata condivisa come promesso.
Dopo aver ricevuto da Colabianchi il divieto di leggere il comunicato sul palco, Coro e Orchestra, avvolti nei cappotti per il gran freddo, sono rimasti in piedi una ventina di minuti sulle scalinate del teatro, sotto lo stemma della Fenice.
Tra le mani il volantino distribuito al pubblico in cui si ribadisce che «le scelte fondamentali di un teatro pubblico, quindi un bene comune, devono nascere dal dialogo, dal merito e dalla condivisione. La cultura non si impone dall’alto: si costruisce, giorno dopo giorno, insieme». Dentro, Colabianchi accoglieva il pubblico.
Forte dell’appoggio del ministro Giuli e del sindaco Brugnaro, ma consapevole dello stallo in corso, il sovrintendente ha auspicato che la tensione possa sciogliersi quando Orchestra e Coro conosceranno Venezi e potranno «prima apprezzarne le qualità umane e poi quelle professionali».
L’incontro dipenderà dall’agenda di Venezi, ma potrebbe anche avvenire prima della fine dell’anno o comunque al più presto.
(da agenzie)
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