ALTRA RIVELAZIONE DI BUZZFEED: SAVOINI NON RISULTA NEGLI ELENCHI DEI CITTADINI STRANIERI ENTRATI IN RUSSIA, E’ FORSE UN AGENTE DEI SERVIZI RUSSI?
IL GIORNO DEL METROPOL HA VIAGGIATO IN AEREO CON CLAUDIO D’AMICO, IL COLLABORATORE DI SALVINI
Perchè il nome di Gianluca Savoini, l’uomo al centro dell’inchiesta della procura di Milano sui presunti finanziamenti alla Lega contrattati nell’ottobre 2018 all’Hotel Metropol di Mosca, non risulta nel database del ministero dell’Interno russo che registra gli ingressi dei cittadini stranieri?
È quanto emerge da una nuova rivelazione di BuzzFeed che ha condotto una inchiesta insieme a Bellingcat e a The Insider, nonostante siano stati appurati ben 14 viaggi di Savoini in Russia nel 2018.
Le possibilità , secondo la testata che ha pubblicato la registrazione dei colloqui al Metropol tra lo stesso Savoini, Meranda e Vannucci con tre persone di nazionalità russa, ci sono due solo possibilità : o il presidente dell’Associazione Lombardia Russia beneficia di uno status privilegiato (leggi è agente dei servizi russi), o i suoi dati sono stati cancellati ex post.
Secondo Buzzfeed, il database è compilato sulla base delle informazioni che i viaggiatori di nazionalità non russa sono tenuti a fornire prima di essere ammessi nel Paese. Savoini non ha risposto alla richiesta di chiarimenti in merito della testata Usa.
Allo stesso tempo, scrive Buzzfeed, sul volo che ha portato Savoini a Mosca per l’incontro del 17 ottobre al Metropol, sia su quello di ritorno c’era Claudio D’Amico, tutt’oggi membro dello staff del ministro Salvini.
Gianluca Savoini si è recato 14 volte in Russia nel 2018 e soltanto nelle tre settimane precedenti all’incontro al Metropol Hotel di Mosca ha compiuto tre trasferte nel territorio dell’ex Urss.
Lo rivela il sito americano Buzzfeed, che aveva pubblicato l’audio della serata del 18 ottobre, durante la quale l’uomo che storicamente tiene i rapporti con la Russia per conto di Matteo Salvini parlava di un presunto finanziamento da 65 milioni di dollari alla Lega prima delle elezioni europee.
Savoini era così di casa a Mosca, prosegue il sito statunitense, che le decine di viaggi compiute negli ultimi cinque anni non compaiono nel Database centrale per la registrazione degli stranieri.
In base alla legge russa, tutti i non residenti che arrivano in Russia sono obbligati a comunicare alle autorità una lunga serie di dati come il numero del visto, gli estremi del passaporto, l’aeroporto e l’ora di entrata e uscita dal Paese compilando “carte di atterraggio” che poi vengono registrate nel database elettronico, chiamato il “database dei migranti” e gestito dal ministero degli Interni.
(da agenzie)
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