AMNESTY INTERNATIONAL: “IL PERIMETRO DI SICUREZZA A GAZA RAFFORZA APARTHEID E INGIUSTIZIE”
L’ORGANISMO INTERNAZIONALE: “IL PIANO NON PREVEDE UNA REALE PARTECIPAZIONE DEI PALESTINESI ALLA GESTIONE DEL PROPRIO TERRITORIO”
Il progetto israeliano di creare un “perimetro di sicurezza”, una zona cuscinetto nelle aree più fertili della Striscia di Gaza, rischia di rafforzare ulteriormente il sistema di apartheid, l’occupazione e le ingiustizie esistenti.
Qualsiasi tentativo di affidare a terzi la gestione della Striscia senza garantire la libertà di movimento verso il resto del Territorio occupato non farà che aggravare la frammentazione territoriale alla base del sistema israeliano. Allo stesso modo, ogni misura che alteri la composizione demografica e la geografia di altre aree del Territorio occupato, come la Cisgiordania e Gerusalemme Est, deve essere immediatamente annullata, ha sottolineato Agnès Callamard, Segretaria generale di Amnesty International.
“L’attuale piano non prevede una reale partecipazione delle persone palestinesi alle decisioni sul futuro del loro territorio, sul modo in cui saranno governate e su come potranno esercitare i propri diritti umani. Ripetere gli errori e i fallimenti del passato, ignorando i diritti fondamentali e le cause profonde
dell’ingiustizia, non garantirà un futuro equo e sostenibile né per i palestinesi né per gli israeliani. Dopo due anni di doppi standard vergognosi e di veti che hanno paralizzato il Consiglio di sicurezza dell’Onu mentre il mondo assisteva a un genocidio, è giunto il momento di sfruttare questa opportunità per porre fine all’orrore, correggere gli errori e preservare ciò che resta della nostra umanità”, ha concluso Callamard.
(da agenzie)
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