ASILO DISTRUTTO A GAZA: MOGHERINI SVEGLIAAAAAAA!
VERGOGNA! DOPO 24 ORE DAL FATTO PER IL SITO DEL MINISTERO DEGLI ESTERI NON E’ SUCCESSO NULLA
Fino a qualche giorno fa era un’oasi di pace dove i bambini tra i 3 e i 6 anni del villaggio di Um Al Nasser (a pochi chilometri dal valico di Erez) imparavano giocando.
Le mura della ‘Terra dei Bambini’ erano sorte, nel 2011, per tenere lontano dai più piccoli l’orrore della guerra tra Palestina e Israele.
Invece, l’ultima offensiva israeliana non ha risparmiato il frutto del progetto realizzato dalla Ong milanese Vento di Terra e finanziato dalla Cooperazione italiana.
La struttura, che ospitava un asilo con 130 bambini e un ambulatorio pediatrico, è stata letteralmente rasa al suolo.
“Il villaggio è stato sgomberato e tutti gli abitanti, bambini compresi, si sono messi in salvo – racconta Sabina Facchi, responsabile della Comunicazione della Ong -, ma il sindaco del villaggio, che solo oggi è riuscito ad avvicinarsi alla zona, ci ha riferito che la struttura è distrutta”.
Nato come centro per l’infanzia, la ‘Terra dei Bambini’ si era arricchito anche di un ambulatorio pediatrico, inaugurato solo lo scorso inverno, e di una mensa comunitaria per le famiglie più povere della zona.
“Non era solo un asilo – spiega Facchi -, ma un punto di riferimento per tutta la popolazione. Il team di lavoro era composto da circa 20 persone, tutte locali, formate da Vento di Terra, e dalla scorsa primavera nel centro c’era una cooperante italiana che si stava occupando di un nuovo progetto, che avrebbe dovuto prendere il via entro luglio. Si tratta – aggiunge Facchi – di un progetto triennale, già approvato dalla Ue, per la realizzazione di un Women’s Center, composto da due cooperative (una di cucito e l’altra di falegnameria per la realizzazione di piccoli oggetti), dove le donne del villaggio possono imparare e lavorare. In questi giorni un architetto sarebbe dovuto pertire per Um Al Nasser, per avviare la realizzazione della nuova struttura”.
Invece, ora, è tutto distrutto.
“Siamo rimasti sorpresi dall’azione israeliana – dicve ancora Facchi -, perchè la nostra è una scuola comunitaria internazionale e, come tale, pensavamo potesse essere aperta come centro per i rifuggiati. Da parte israeliana non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale che giustifichi l’accaduto: chiediamo che da parte dell’Italia venga richiesta una motivazione dell’attacco al governo israeliano”.
Ma a distanza di 24 ore dal fatto sul sito del Ministero degli Esteri (http://www.esteri.it/mae/IT) non appare alcun comunicato del ministro Mogherini, neanche una semplice condanna.
Che debba aspettare il ritorno e il permesso di Renzi per elevare una protesta al governo israeliano?
E’ questa la tempestività del governo italiano a fronte di un attacco a una struttura umanitaria dove svettava il tricolore?
Come mai Renzi non corre e non fa presto anche in questo caso?
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