ASSANGE TIRA IL PACCO A GRILLO,”DOVEVA ESSERE COLLEGATO, MA LO HANNO SCONSIGLIATO”: GLI AVRANNO DETTO CHI SONO GRILLO E CASALEGGIO?
NONOSTANTE LE TRUPPE CAMMELLATE DA TUTTA ITALIA, L’ADUNATA DI GRILLO SI FERMA A 40.000 PRESENZE, BEN LONTANE DAI 150.000 ANNUNCIATI… IL PRESTANOME DI CASALEGGIO SI CONSOLA ARRUOLANDO PERTINI E IL PAPA… MENO MALE CHE ALMENO DARIO FO QUALCOSA DI INTELLIGENTE DICE
Con quaranta minuti di ritardo Beppe Grillo sale sul palco del Vaffaday. 
Ma ci sarà spazio per tutto nel suo discorso, anche la richiesta di un impeachment per il presidente della Repubblica Napolitano. E sette punti programmatici tra cui un referendum per valutare se restare o meno nell’euro, ma anche rivedere i rapporti con l’Europa. E poi: “Siamo andati oltre la piazza, ma ricordatevi quando è nato il Movimento, è nato il 4 ottobre, il giorno di San Francesco, siamo arrivati prima del Papa Francesco. Anche lui è grillino”.
“Siamo in una piazza storica, l’ultimo che ha parlato da qui è stato Pertini che ha dato vita ad una rivoluzione contro Tambroni. E l’ultimo che ha fatto qui una performance è papa Ratzinger, ma c’era meno gente”.
Ironizza sulle tv e l’informazione (“I giornali vanno chiusi subito”) davanti a circa 40 mila persone invece delle 100-150 mila annunciate.
Poi si rivolge a Genova. “Questa è una città che è oltre, abbiano inventato le banche, i porti, le assicurazioni, e tutto deve partire da qua la più grande rivoluzione culturale della politica”. Perchè siamo oltre il sogno”.
Rivendica che lui e il suo movimento sono “populisti e anche arrabbiati”.
“Tutti a casa” rumoreggia la piazza. E lui: “Sì, ma sono pieni di case”.
Poi attacca sull’affitto dei piazza della Vittoria per farne un parcheggio. Attacca Burlando che lo ha criticato per aver parteciato allo sciopero dei tranvieri mentre loro facevano gli accordi.
Poi si riferisce ai suoi fedelissimi, “perchè io comincio a sentire il peso degli anni”, insiste sulla necessità di cambiare entro il 2050 tutte le fonti di energia.
E si spinge ancora più avanti: “Ogni cittadino, alla nascita deve poter avere nella Costituzione l’accesso gratuito a Internet”.
Ha insistito a lungo sull’euro, sulla necessità di un referendum che stabilisca se stare dentro o fuori la moneta unica: ma dovrebbe valutare anche i rapporti con l’Europa.
Poi, prima di passare il microfono a quanti verranno dopo di lui, lancia una nuova provocazione” aboliamo anche le regioni, i comuni sotto i 5000 abitanti”.
Gli attacchi
Durante il suo intervento Grillo ripete molti dei concetti che ha già espresso al suo arrivo in piazza ai microfoni di Sky: “Dobbiamo vincere e vinceremo. Siamo entrati dentro e abbiamo tolto la finta sacralità del parlamento: ci abbiamo messo dentro i cittadini”.
Così Beppe Grillo, arrivato in piazza della Vittoria era intervenuto sulla situazione politica e le tasse sulla casa: “Non sfasciamo più, non c’è più niente da sfasciare, diamo l’estrema unzione a questi cadaveri che si aggirano. Avete controllato se c’è sul marciapiede Casini che sta battendo? Non l’hanno visto”.
E, mentre sul palco in sua attesa, continua la musica: “I politici sono vigliacchi, non faremo mai alleanze con gli altri schieramenti politici” ha aggiunto.
L’impeachment di Napolitano
“Assolutamente sì, ci saranno passaggi formali in Parlamento per la messa in stato di accusa di questo signore, sicuramente non lo voteranno, lo bocceranno ma noi lo presenteremo, perchè ha una valenza politica per noi: noi vogliamo mandarlo via”.
Niente Assange
“Assange doveva essere qui con noi, inviando un videomessaggio, ma lo hanno sconsigliato. Lui è uno che rischia la pena di morte negli Stati”.
Così Beppe Grillo, spiegando che non ci sarà l’annunciato videocollegamento con l’uomo di Wikileaks rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra.
Casaleggio: Italia senza democrazia
Sale anche Gianroberto Casaleggio sul palco del Vday. “Sono orgoglioso di essere populista e di essere qui insieme e decine di migliaia di populisti’ – ha esordito.
“Il potere deve tornare al popolo, le istituzioni devono tornare al popolo, non devono stare sopra il popolo. In questo mondo in Italia non c’è nemmeno la democrazia”.
Dario Fo: un urlo per Franca
Introdotto da Beppe Grillo, mentre un’ovazione lo salutava, scusandosi per il pesante colbacco nero che lo difende dalla gelida tramontana, il premio Nobel, a cui è affidato il finale del V-Day, prende la parola circa tre quarti d’ora prima del previsto per una “lectio” sulla cultura.
Parlando delle diseguaglianze: “Il paradiso è per i manigoldi e i potenti” e “sono convinto che tra un pò lo dirà anche Papa Francesco” ha detto Fo, perchè “il debito maturato con la frode dei derivati e dei titoli spazzatura “continuano a pagarlo i disoccupati, le donne e i giovani. Una rapina portata a buon fine non per salvare il paese ma per salvare le banche e le multinazionali”.
Poi, passa a parlare della cultura negletta. Infatti i responsabili culturali dei vari governi che si sono succeduti alla guida dell’Italia “sempre meno hanno ritenuto importante investire in sapere”
E poi l’Ilva, “C’è chi lucra sulla disperazione dei lavoratori dell’Ilva che devono scegliere se crepare di fame perchè perdono il lavoro o di veleno”. Si è chiesto se “esistano magistrati in grado di fermare i padroni di questa macchina di stragi. Sì che ci sono – ha detto – ma poi arrivano i politici che accettano denaro per convincere i lavoratori a tornare nell’ultima gabbia della mattanza”.
I deputati
Molti tra i presenti portano le maschere di Anonymous. Sono molti anche i deputati del M5S che in mezzo alla folla aggiornano sulle iniziative politiche e parlamentari del Movimento nei primi sei mesi di questa legislatura.
Di Battista ha fatto anche un po’ di autocritica: “Nei primi mesi non abbiamo comunicato bene, certo anche Beppe – ha aggiunto riferendosi a Grillo – è stato poco presente in questi mesi”.
La mattina
Dalle 8 sono arrivati i bus provenienti da ogni parte d’Italia, sette da Torino, più di 10 quelli da Roma e Milano, 3 da Firenze, in arrivo quelli da Bologna, Bari, Salerno, Modena, Empoli. Già giunti i pullman dell’hinterland di Monza e della Brianza.
Tanti i ‘pentastellati’ arrivati con i treni da Veneto, Campania e Lazio.
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