ALFANO CONTRO RENZI: “VUOLE LA SEDIA DI LETTA?” , IL SINDACO FA RETROMARCIA: “NON E’ UN TUTTI A CASA”
LUPI: “FUORI DALLA CRISI O CI MANDERANNO TUTTI A CASA, ROTTAMATORI COMPRESI”… CUPERLO: “DA RENZI ASSIST A BERLUSCONI”… CIVATI: “RENZI GOVERNATIVO, MA NON DI DOMENICA”
Dopo le uscite dei suoi ministri, è Angelino Alfano in persona ad andare dritto contro Matteo Renzi: “Se ha l’obiettivo di prendere la sedia di Letta lo dica con chiarezza, senza girarci attorno come si faceva con la vecchia politica” dichiara il vicepremier e leader del Nuovo Centrodestra al Tg2.
Parole che, come quelle pronunciate in precedenza da Gaetano Quagliariello e Maurizio Lupi sono la ferma replica a Renzi, che in un’intervista a Repubblica ha avvertito il Nuovo centrodestra sul fatto che si farà come dirà il Pd essendo la nuova maggioranza tutta sbilanciata sul Partito democratico (“non tratto con chi ha 30 deputati”).
E, come i suoi ministri, anche Alfano spiega l’intervista di Renzi con la necessità di alzare i toni nel rush finale delle primarie Pd. “Renzi sa che a una settimana dalle primarie deve spararla grossa per arrivare primo per quantità di voti e di votanti. Per fortuna le primarie si stanno concludendo, visto che se ne parla da sei mesi. Finalmente dopo si potrà parlare dei problemi dell’Italia”.
Da Venezia, dove interviene al Congresso del Psi, il ministro delle Riforme ribatte: “C’è un peso specifico e un peso politico”.
Quagliariello è comunque convinto che “dopo l’8 dicembre (giorno delle primarie Pd, ndr) le cose miglioreranno non peggioreranno”. Su Renzi che propone un super Mattarellum senza quota proporzionale, Quagliariello commenta: “Sulla legge elettorale dobbiamo fare qualcosa”.
Decisamente più diretto Maurizio Lupi: “Se Renzi ha il problema di sostituire Letta a marzo del 2014, nessuno ha paura delle elezioni. Ci dispiace per l’Italia, ma questo è un’altro ragionamento” dichiara il ministro per le Infrastrutture ospite de ‘L’Intervista’ di Maria Latella su Sky Tg24.
“La gente si aspetta che portiamo il Paese fuori da crisi – aggiunge Lupi -, altrimenti ci manderà a casa, rottamatori compresi”.
La controreplica di Renzi da Pesaro, ennesima tappa del tour primarie. “Non stiamo dicendo al governo: ‘tutti a casa’” precisato il sindaco di Firenze alla platea del teatro Rossini, “non è in corso una competizione all’interno dei partiti”. Ma Renzi chiede di fare cose “mettendo da parte le ambizioni personali”. “Il Pd deve fare il Pd, basta ascoltare quello che dice Berlusconi, dobbiamo dire noi quello che c’è da fare”.
Cuperlo: “Da Renzi un assist a Berlusconi”.
“Quello di Renzi è un assist che si offre alla posizione di Berlusconi” commenta a In mezz’ora il candidato alla segreteria del Partito Democratico Gianni Cuperlo, “un po’ preoccupa che il candidato del Pd anche indirettamente rischi di fare sponda alla posizione di Berlusconi”.
Civati: “Ecco il Renzi della domenica”.
“Su Repubblica di oggi leggiamo il Renzi della domenica, quello governista tutti gli altri giorni della settimana: solo venerdì, durante il confronto su Sky, aveva garantito per l’ennesima volta il suo sostegno al governo, con posizioni interscambiabili con quelle di Cuperlo. Oggi, dopo aver inoltre candidato molti uomini vicini a Enrico Letta nelle sue liste, cambia verso e annuncia un ultimatum” dichiarato il candidato alla segreteria Pd Giuseppe Civati.
“Capisco bene che dopo il confronto televisivo Renzi sia preoccupato e cerchi di recuperare “audience”, ma sono fiducioso che gli elettori non si faranno abbindolare da queste giravolte dell’ultimo minuto, e l’8 dicembre sceglieranno la coerenza e il vero cambiamento”.
Franceschini: “So che non farà cadere il governo, lo pungolerà dall’esterno.
C’è un’intesa tra Enrico e Matteo, sono amici da tanti anni”, ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, aggiungendo che Renzi “guiderà il partito e Letta il governo” in un anno, il 2014, fondamentale per le Riforme.
Lupi: “Renzi alza i toni per le primarie”.
“Capisco Renzi: a una settimana dalle primarie ha paura di essere il segretario eletto con il più basso numero di partecipanti e deve alzare i toni per portare a votare i suoi. Certo, se quei 300 deputati (e non senatori) fossero stati così sufficienti, allora perchè Bersani eletto da milioni di militanti del Pd alle primarie non aveva fatto il governo? Comunque, tra una settimana finalmente finisce pure il congresso del Pd e ognuno si può assumere le proprie responsabilità . Vogliamo aprire una crisi buttando l’Italia allo sbando, mentre noi parliamo di cose di Palazzo e perdiamo la ripresa? Se Renzi ha il problema di dover sostituire Letta dica che a marzo si vota perchè vuol diventare presidente del Consiglio. E’ legittimo. Non abbiamo nessuna paura. Ci dispiace per l’Italia”.
Quagliariello a Venezia.
A Venezia il Congresso del Psi rielegge segretario, a larghissima maggioranza, Riccardo Nencini. Presente il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello, che interviene e sottolinea quanto sia vitale cambiare l’architettura istituzionale del Paese. E su un altro cambiamento, il rimpasto del governo sostenuto dalla nuova maggioranza decretata dalla scissione del Pdl e dal passo indietro di Forza Italia, rimanda tutto all’esito del colloquio di lunedì tra il premier Enrico Letta e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
“Oggi opporsi alle riforme significa coltivare un sentimento antinazionale” spiega il ministro, ricollegando il tema delle riforme alle “ragioni antiche e attuali che mi portano” al Congresso del Psi. “Negli anni Ottanta un partito si accorse per primo che l’Italia, per rimanere grande, aveva bisogno di riforme – ricorda Quagliariello -. Quel partito era il Psi, il suo leader era Bettino Craxi. Quello che serviva negli anni Ottanta oggi non può essere evitato. Opporsi significa coltivare un sentimento anti nazionale”.
Il ministro prosegue: “Anche se il nuovo quadro politico non ci desse i due terzi dei parlamentari, resta l’esigenza delle riforme. Sul bicameralismo e sulla riduzione del numero dei parlamentari, faremo qualcosa prima di Natale, ma ovviamente in democrazia i numeri contano”.
Poi Quagliariello cita le primarie del Pd per lanciare l’idea dell’elezione diretta del capo del governo. “Se il Pd elegge direttamente il proprio segretario, perchè gli italiani non possono eleggere direttamente il capo dell’esecutivo o tramite il presidente del Consiglio o tramite il presidente della Repubblica?”. “In Italia – prosegue Quagliariello – corriamo il rischio di avere partiti liquidi e istituzioni che non funzionano”.
Da Venezia, anche Quagliariello tocca il tema della riforma della Giustizia, inserito ieri dal vicepremier e leader del Nuovo Centrodestra Angelino Alfano tra le riforme a cui il Pd non potrà più dire di no dopo l’uscita di scena di Silvio Berlusconi. Per Quagliariello “serve una riforma della Giustizia penale e della giustizia civile. Vanno separate le carriere dei magistrati, ma prima ancora vanno separate le carriere dei magistrati e dei giornalisti”.
“La riforma sulla Giustizia è l’altra faccia della luna e della riforma dello Stato. Non c’è riforma dello Stato senza riforma della Giustizia” ripete a Venezia Quagliariello. “C’è chi ha dato appuntamento alla fine del 2014 per alcune riforme che urgono al Paese, tra cui quella della Giustizia e questa riforma serve a tanti, tanti cittadini. Quindi, perchè non ora? Questo tema entrerà in quel contratto per l’Italia che noi vogliamo stipulare, perchè il 2014 sia un anno veramente di svolta”.
Sulla vicenda della seconda rata Imu, “devo dire che c’è stato qualche sindaco che ha avuto il coraggio di dire che alcuni comuni hanno anche fatto un po’ di caos – commenta Quagliariello -. E’ la classica vicenda del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, l’Imu dava 4 miliardi di gettito, ora 150 milioni, li troveremo. Quindi in questo caso il bicchiere non è mezzo pieno, mancano solamente alcune gocce per riempirlo del tutto e quelle gocce verranno trovate”.
E si arriva allo stato di salute del governo Letta. Queste le parole del ministro alla domanda sul rimpasto nell’attuale esecutivo. “Sono decisioni che verranno prese dal presidente del Consiglio dopo che avrà sentito il presidente della Repubblica”. E i sottosegretari di Forza Italia ancora nel governo Letta? “Chiediamo a ‘Chi l’ha visto'” sorride Quagliariello.
(da “La Repubblica“)
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