AUTO BLU, SONO PIU’ DI 64.000: POTENTI, TROPPE, INUTILIZZATE
NEL 2011 CALO DEL 13%… QUASI 800 MACCHINE RISULTANO FERME, ABBIAMO UN’AUTO BLU OGNI MILLE ITALIANI
Nel 2011 le auto della pubblica amministrazione sono calate del 10%, con una riduzione più accentuata (-13%) per le auto di rappresentanza, le cosiddette auto blu.
È il dato che emerge dal censimento del parco auto della Pa i cui risultati sono stati presentati dal ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi.
In base all’indagine effettuata su 8.276 amministrazioni centrali e locali, con un’adesione del 90,8%, sono risultate 59.216 auto, che salgono a un totale di 64.524 auto stimate comprendendo anche quelle degli enti che non hanno ancora risposto.
Fra le amministrazioni rispondenti, le principali sono state le Regioni, Università , Camere di Commercio, Province, Comuni capoluogo, Asl e Pa centrale.
Delle quasi 65mila auto stimate, la maggioranza sono auto di servizio (auto grigie) mentre poco più di 10mila servono per funzioni di rappresentanza (auto blu).
L’obiettivo dell’azione del ministero è contenere i costi e a realizzare, a regime, risparmi per le Pa per 300 milioni di euro all’anno.
Particolare attenzione viene data alla verifica dei risparmi del 20% indicata dal decreto del 2010, con il quale si è introdotto l’obbligo di non effettuare spese superiori all’80% della spesa sostenuta nel 2009 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio delle auto.
Una linea d’azione confermata dai decreti successivi e che ha visto prendere piede una tendenza positiva, con alcuni esempi virtuosi come il ministero di Giustizia, che nel 2011 ha ridotto il parco auto di 325 unità , e il Comune di Salerno, che lo ha praticamente dimezzato grazie ad una razionalizzazione dei settori e servizi.
Come ha sottolineato il ministro Patroni Griffi, nonostante il trend positivo di riduzione dei costi, «il parco auto della Pa risulta ancora eccessivamente sbilanciato sulle auto di proprietà » (79%), rispetto a quelle in noleggio senza conducente (19%) mentre le auto in leasing e comodato pesano solo per l1%.
Tra le criticità segnalate, il fatto che il parco macchine sia «obsoleto e diseconomico», con ben 16mila auto (27%) che ha oltre 10 anni, con relative conseguenze sull’inquinamento.
Inoltre, quasi 800 macchine risultano inutilizzate.
Quanto alla cilindrata, il 16% risulta superiore ai 1.900 cc, e sono state censite anche 300 macchine di cilindrata superiore al limite dei 1.600 cc imposto dal decreto del luglio 2011. Restano, inoltre, rilevanti le disomogeneità territoriali.
Tuttavia, dati alla mano, ha sottolineato il ministro, «ci sono margini di miglioramento e razionalizzazione molto elevati».
Grazie anche al sito web, sul quale è possibile seguire in tempo reale la situazione, il ministero ha avviato un monitoraggio permanente per verificare i risparmi del 20% previsti dal decreto del 2010, l’applicazione dei criteri di razionalizzazione, il rispetto dei limiti di cilindrata, la dismissione delle auto obsolete e le misure di riconversione del personale adibito alla guida e alla gestione delle auto.
Inoltre, ha aggiunto Patroni Griffi, si possono «studiare forme di utilizzazione a fini di utilità sociale delle auto non utilizzate».
Per il ministro, «in un momento di grandi sacrifici, riteniamo di integrare ulteriormente le già rigide previsioni normative di riduzione di utilizzo di auto blu, prevedendo ulteriori azioni e se necessario disposizioni per accertare che le riduzioni previste si traducano in effettivo risparmio».
«Sulla trasparenza in tema di uso di auto pubbliche – ha concluso – l’Italia può diventare un esempio virtuoso per tutta l’Unione europea dove raramente esiste un monitoraggio continuo e così dettagliato».
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