BASTA CHE NON SI SAPPIA IN GIRO: LA LISTA DI GRILLO A GENOVA APPALTATA AI “NO GRONDA” CHE PERO’ APPOGGIANO IL GOVERNATORE PD BURLANDO, FAVOREVOLE ALLA GRONDA
IL RUOLO DI POMPIERE DI PAOLO PUTTI CHE SPARISCE QUANDO SI TRATTA DI CONTESTARE
Nella formazione della lista 5 Stelle a Genova si è assistito all’unico caso in Italia in cui metà lista ed anche il candidato sindaco non sono del MoVimento 5 Stelle e non provengono dai Meetup.
La lista del M5S di Genova è in realtà una fusione tra il “Gruppo Storico” ed il “Coordinamento No Gronda”, e con la parallela esclusione del Meetup “Genova 1”.
Ma chi sono questi “No Gronda”?
Inizialmente era un insieme di Comitati, da qui il nome “Coordinamento”, nati in occasione del dibattito pubblico promosso dall’amministrazione comunale per scegliere il tracciato per la Gronda di Ponente, alias una nuova tratta autostradale.
Inizialmente erano i cittadini della Valpolcevera ad animare i Comitati e quindi anche il Coordinamento “No Gronda”.
Ma poi, come era accaduto per il Meetup e per i Comitati del Ponente, sono arrivati i partiti a prenderne il controllo.
“Portavoce” autoproclamatosi del “Coordinamento” è Paolo Putti, il candidato sindaco di Grillo: lo ha fatto perchè si metteva “a disposizione”.
E così sono iniziati ad essere invitati alle riunioni gli uomini di partito come Giampiero Pastorino, allora di Rifondazione (ora di Sel) eletto in Provincia nel 2007, Angelo Spanò dei Verdi, anche lui eletto in Provincia nel 2007… e poi la Cappello, eletta in Comune nel 2007 con l’Idv (e per circa due anni anche assessore in Provincia).
Entrano gli uomini dei partiti ed escono i cittadini.
Il classico copione che garantisce ai Partiti ciò che vogliono, indebolire i comitati che possono creare problemi alle Amministrazioni locali ed al contempo garantire bacini di consenso ai propri uomini.
Paolo Putti frena su ogni iniziativa che possa essere “troppo dura”. Non gli piacciono le contestazioni.
Ad esempio a Palazzo Tursi, in Comune, non c’è mai quando si tratta di andare a contestare.
Alla fine se ne vanno praticamente tutti, restano in poche decine di persone, buona parte coppie che trovano occasione di incontrarsi e poter dire che fanno qualcosa.
Alle elezioni regionali il Coordinamento “No Gronda”, guidato da Paolo Putti, contribuisce di fatto a far eleggere in regione, Alessandro Benzi, candidato nella lista di Rifondazione Comunista e nella maggioranza di Claudio Burlando, il quale ha sottoscritto il programma di Burlando dove c’è scritto a caratteri cubitali il SI’ a Gronda come al Terzo Valico.
Ma la campagna elettorale non la fa con quel programma…
Stampa dei bellissimi volantini a colori, in carta patinata in cui campeggia, enorme, ancora più grande del simbolo del partito, il logo dei “No Gronda”. Quel volantino recapitato nelle cassette dei residenti delle zone coinvolte dal tracciato, distribuito nelle piazze di quel territorio, ha certamente portato voti a Benzi, quei voti necessari all’elezione e voti che sono andati alla maggioranza di Claudio Burlando.
Paolo Putti, come portavoce del “Coordinamento No Gronda”, ha smentito che il coordinamento appoggiasse quel candidato?
Ha tuonato sull’uso improprio del logo dei No Gronda sui volantini di un candidato alle elezioni regionali?
Ovviamente no.
Ma c’è di più.
Il Coordinamento “No Gronda” (guidato da Putti) si è forse fatto promotore di un bel presidio contro “una trivella” a Murta?
Ha osato promuovere con i proprietari dei terreni occupati senza autorizzazione i danni alla società Autostrade?
Ovviamente No.
Protestare sì, ma senza disturbare, è il motto dei grillini.
Leave a Reply