BIOGAS, LA CIAMBELLA DI SALVATAGGIO DELLA REGIONE MARCHE ARRIVA DAL “LEGALITARIO” GOVERNO RENZI
UNA VERGOGNOSA SANATORIA PER RIMEDIARE AGLI ERRORI DELLA REGIONE CHE HA VIOLATO LE NORME COMUNITARIE IN TEMA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
La creatività si sa è una dote rara, e per questo spicca sempre tra le banalità delle idee.
Quanto a creatività la Regione Marche non si può dire che non ne abbia da vendere, pur di rimediare ad un ”errore” riconosciuto dalla stessa Corte Costituzionale e che ora ha costretto persino il Presidente del Consiglio Renzi ad intervenire a livello nazionale con un ddl Agricoltura.
Un capitolo senza fine quello relativo alla vicenda del Biogas nelle Marche: non solo una questione ambientale di rilievo, ma soprattutto una battaglia per la legalità e il rispetto delle leggi nazionali e comunitarie, disattese dalla giunta regionale.
Un evento che ha procurato un effetto domino anche nei comuni, coinvolti in una vicenda ormai dai toni “paradossali” dove si combatte per la certezza del diritto.
Un braccio di ferro tra normative comunitarie e dgr regionali in contrasto con esse e con il buon senso..
Ma ricordiamo i fatti:: la regione Marche ha concesso l’autorizzazione alla costruzione di impianti inferiori a 1Mw , senza passare attraverso la procedura di V.I.A, in deroga persino alle normative comunitarie.
Il Via è notoriamente una procedura amministrativa di supporto per l’autorità decisionale finalizzato a individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali prodotti dall’attuazione di un determinato progetto.
Essa si basa sia sulle informazioni fornite dal proponente del progetto, sia sulla consulenza di altre strutture della pubblica amministrazione, sia sulla partecipazione della gente e dei gruppi sociali.
Obbiettivo del VIA è quindi quello di favorire la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali realtivi all’approvazione dei progetti.
Nello specifico, la situazione di palese violazione delle normative europee ha portato alla nascita di comitati sorti proprio contro questo “escamotage procedurale della Regione per installare velocemente centrali di biogas, che se fossero state sottoposte ad una procedura di V.I.A non avrebbero ottenuto i relativi permessi.
Come è dimostrato dai successivi ricorsi al TAR vinti dai comitati promotori .
Lo stesso consiglio di Stato aveva dichiarato inammissibile il procedimento sprovvisto di V.I.A perchè in violazione delle normative della Unione europea.
Da non sottovalutare poi il passaggio in cui nell’ordinanza il Consiglio di Stato aveva bocciato anche l’ipotesi del VIA a posteriori già avanzata dalla Regione Marche.
Nell’ordinanza il Consiglio di Stato ha richiamato la «nota e consolidata giurisprudenza — anche europea — che non ammette una VIA ex post».
Cosi interviene Il Presidente del Consiglio Renzi che ha introdotto una sorta di “ciambella di salvataggio ” per salvare la Regione, inserendo nel DDL Agricoltura un comma ad hoc nell art. 24, con il quale si interviene per “sanare” tale situazione illegittima, inserendo il VIA ex post.
Tutto ciò nonostante il quadro normativo stabilisca che la VIA è ” una valutazione ambientale che deve essere effettuata prima di ottenere le autorizzazioni .
Una sorta di “sanatoria” delle procedure in violazione di legge
L’approvazione di questo DDL Agricoltura , fa venir meno quel senso di giustizia e legalità che
dovrebbe costiture una garanzia costituzionale per i cittadini.
Il ddl pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale qualche giorno fa, ormai è a tutti gli effetti in vigore: grazie ad esso anche le centrali dichiarate illegittime, perchè senza procedura V.I.A, potranno continuare ad essere operative, grazie a questa sorta di “sanatoria” .
Abbiamo un presidente del consiglio che parla di moralità , salvo poi nei fatti “coprire” gli errori di una giunta regionale che autorizza l installazione di centrali a biogas non rispettando la legge. n
A tutto ciò si aggiunge una procedura giudiziaria a livello regionale ancora aperta.
Nessuno mette in dubbio l’importanza delle energie alternative necessarie anche per un indipendenza territoriale e meno impattanti rispetto ad altre forme più inquinanti.
Ma tutto questo deve avvenire, nel rispetto delle normative comunitarie, al fine di non stravolgere le motivazioni per cui sono state introdotte.
Ora arriva la ciambella di salvataggio che rende inutili tutte le battaglie e i ricorsi al TAR portati avanti e vinti in sede giudiziaria dai cittadini.
Nonostante le sentenze del T.A.R., nonostante la sentenza dell’Alta Corte che ha bocciato gran parte della normativa Regionale Marche, nonostante la normativa Europea, nonostante la procedura di infrazione “2009/2086 UE, il Pd regionale ha proseguito nella lesione di un diritto fondamentale quale “il senso della legalità ”
Conseguenze di questo ennesimo pasticcio all’italiana?
Il rischio di ulteriori contenziosi perchè tutti coloro che hanno installato le centrali Biogas in comuni in violazione di legge, sarebbero sanati al pari di quelli invece che le norme le hanno rispettate.
Non solo: ad essi si aggiungeranno probabilmente interventi punitivi da parte dell’Unione europea, che si è gia espressa con la procedura di infrazione 2009/2086 UE
Auspichiamo uno scatto di orgoglio della buona politica che sappia rimettere a posto le cose sfuggite di mano a troppi soggetti, una soluzione nel rispetto delle leggi e della salvaguardia dei cittadini .
Le energie rinnovabili, frutto della green Economy, sono strumenti che, se ben gestiti, rappresenterebbero delle risorse non solo vantaggiose all’economia ma anche all’ambiente, a patto che vengano rispettati i principi per cui sono stai introdotti,
Gessica Menichelli
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