LA LEGA SPUTTANA 30 MILIONI DEI LOMBARDI: LA GIUNTA DI MARONI STANZIA LA CIFRA PER UN REFERENDUM INUTILE E TAGLIA I FONDI ALLA SCUOLA
GLI ELETTORI DOVRANNO ESPRIMERSI SULL’ADOZIONE DI UNO STATUTO SPECIALE PER LA REGIONE LOMBARDIA: PECCATO CHE SIA NECESSARIA UNA MODIFICA DELLA COSTITUZIONE DA PARTE DEL PARLAMENTO
Si possono stanziare trenta milioni di euro per un sogno? Perchè no, se stiamo parlando di soldi pubblici e della Regione Lombardia, locomotiva autonoma e sede naturale della grande Padania.
Nei desiderata dei leghisti al potere c’è infatti lo statuto speciale di regione autonoma che consentirebbe di trattenere in casa il 75 per cento della tasse pagate, lo slogan della fortunata campagna elettorale che ha portato Roberto Maroni all’ultimo piano del Pirellone.
Un traguardo che suona come una sfida al centralismo di Roma diventato, insieme alla lotta all’immigrazione, un tema centrale del nuovo corso della Lega.
Così, per arrivare a questo traguardo, i leghisti di lotta e di governo lombardi hanno deciso di stanziare 30 milioni di euro per celebrare il referendum consultivo sull’autonomia della Lombardia.
Risorse messe in cantiere per il 2015, anno in cui probabilmente il Pirellone chiamerà alle urne 7 milioni e 700 elettori per esprimere la propria opinione in merito alla trasformazione a statuto speciale.
Peccato che serva una modifica della Costituzione, fatta dal Parlamento con maggioranza qualificata e in doppia lettura.
Anche con l’ok dei lombardi, infatti, non c’è nessuna chance concreta, solo un semplice atto di manifestazione di volontà .
La riforma della carta costituzionale è un iter lungo e complesso.
Tutto è iniziato lo scorso lo scorso 17 aprile, quando al parlamentino lombardo vine presentato un ordine del giorno ad hoc: la giunta di centrodestra ha deciso di inserire in assestamento al bilancio del triennio 2014-2016 i trenta milioni necessari per sostenere i costi delle operazioni di voto.
A luglio, prima della pausa estiva, si voterà sull’assestamento di bilancio e anche lo stanziamento da trenta milioni dovrà ricevere l’ok del consiglio.
Sulle barricate l’opposizione che ha scoperto la manina leghista tra le pieghe del bilancio.
“Il referendum per l’autonomia è una mossa propagandistica della Lega, senza effetti pratici, che i cittadini pagheranno a carissimo prezzo», attacca il capogruppo del Pd Enrico Brambilla.
«Ci sono molti modi migliori per spendere quelle risorse, a partire dal fondo sociale regionale, destinato ai cittadini più in difficoltà , che nel 2014 è stato tagliato di dodici milioni dalla giunta Maroni».
La lista per spendere meglio i fondi si allarga anche alla scuola (il budget per gli studenti meno abbienti che frequentano le scuole statali è stato tagliato da 30 a 5 milioni) o per alleviare i ticket sanitari più cari d’Italia.
Insomma quei trenta milioni non vanno buttati al vento.
Ma l’autonomia della Lombardia non ha prezzo.
(da “L’Espresso“)
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