CALDEROLI: “O RENZI CHIEDE SCUSA O MARTEDI PRESENTO LA QUERELA”
GRASSO AVEVA CHIESTO A LUI E GASPARRI DI RIPENSARCI…”UN PREMIER NON PUO’ PERMETTERSI DI CALUNNIARE I TECNICI DEL SENATO E INSULTARE I SENATORI”
Domanda secca.
Dopo l’intervento di Grasso rinuncia a presentare querela contro Renzi?
Risposta secca: “Non ci penso neanche”. E ancora: “Secondo me, il presidente del Senato è stato chiamato dal Colle che gli ha chiesto di intervenire per raffreddare i toni. Questo dimostra una cosa sola: il fatto sussiste”.
Roberto Calderoli, quando scende dal palco di un comizio è carico, risponde al telefono ed esplode lanciando il suo aut aut: “O Renzi chiede scusa o io martedì presento querela”.
Nessuna retromarcia?
“Il premier deve chiedere scusa ufficialmente, agli uffici di Palazzo Madama e a tutti i senatori”.
Difficilmente lo farà …
“Ah sì? E io martedì presento denuncia”.
La polemica tra il governo e il Senato sulle coperture per l’intervento Irpef da 80 euro, con ogni probabilità , arriverà in Tribunale.
Il leghista Calderoli e il forzista Maurizio Gasparri, entrambi vicepresidenti del Senato, minacciano di querelare Renzi per quelle che ritengono offese ai dirigenti della Camera Alta, accusati dal premier di aver detto il falso mettendo in dubbio le coperture.
Lo scontro tra i due poteri dello Stato – prima che arrivi alle estreme conseguenze – porta Grasso a chiamare i due senatori.
La premessa è: “Come ieri sono intervenuto con forza a difesa della serietà e della competenza degli uffici del Senato e delle prerogative dei senatori, perchè ritengo che la difesa delle Istituzioni sia irrinunciabile, oggi – passaggio successivo – ho chiamato i vicepresidenti Gasparri e Calderoli per chiedere loro di fare un passo indietro rispetto all’idea della querela al Presidente del Consiglio”.
Conclusioni: “Non bisogna travalicare i limiti della contesa politica e rispettare le istituzioni”.
Per Grasso, infatti, “il dibattito tra maggioranza e opposizione, anche in campagna elettorale, non può e non deve arrivare al conflitto e alla delegittimazione tra le Istituzioni fino al punto di pensare di rimettere all’autorità giudiziaria temi che possono essere mantenuti all’interno di un dibattito pre-elettorale”.
Calderoli, di fronte a queste parole, resta irremovibile. Anzi.
“Io rispetto il presidente del Senato, l’ho ascoltato, ma se mi ha chiamato vuol dire che la vicenda ha una certa sussistenza, altrimenti non mi avrebbe chiamato. Non trova?”. Tuttavia “dopo l’appello di Grasso sono pronto a ripensarci ma devono arrivare le scuse ufficiali di Renzi, diversamente martedì presento denuncia agli uffici di polizia del Senato perchè un premier non può permettersi di insultare i senatori. Inoltre il presidente del Consiglio è colpevole di calunnia nei confronti dei funzionari del Senato”.
Neanche Gasparri usa toni soft e, anche lui in attesa delle scuse di Renzi, attacca: “Riteniamo che le politiche economiche del premier siano sbagliate, piene di bugie, e lo denunceremo formalmente perchè ha detto che l’ufficio studi del Senato ha mentito quando ha detto che i suoi decreti sono privi di copertura”.
Secondo Gasparri, “ha ragione l’ufficio del Senato e ha torto Renzi. I suoi decreti sono senza copertura e deve scusarsi”.
Palazzo Chigi tace e nessuno scommette sull’arrivo delle scuse di Renzi.
(da “Huffingtonpost”)
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