CAMPANIA, APPALTI PILOTATI, IN CARCERE L’EX CONSIGLIERE REGIONALE DI FRATELLI D’ITALIA PASSARIELLO
NOVE PERSONE INDAGATE PER CORRUZIONE
Luciano Passariello, ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia, non eletto alle elezioni Politiche del 2018, è una delle tre persone nei confronti delle quali il gip Antonio Baldassarre ha disposto la misura cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pilotati alla Sma, società in house della Regione Campania che opera nel settore ambientale.
Gli altri due destinatari della stessa misura cautelare sono Alessandro Soria, responsabile area manutenzione del territorio della Sma Campania e Cosimo Silvestro, responsabile relazioni esterne ed industriali della stessa società.
Gli arresti domiciliari sono stati disposti per Agostino Chiatto, dipendente della Sma, distaccato presso la segreteria di Passariello, e Antonio Tuccillo, amministratore e gestore di una delle società coinvolte nell’inchiesta che è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli, coordinata dai pm Henry John Woodcock ed Ivana Fulco.
Dalle indagini emerge uno scenario di appalti pilotati per favorire determinate imprese e mazzette in cambio del voto. Si tratta di un altro filone dell’inchiesta condotta dai pm Henry John Woodcock e Ivana Fulco sulla Sma Campania.
La Finanza ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e un decreto di sequestro preventivo emessi dal Gio del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura, a carico di 9 persone. Tutte devono rispondere, a vario titolo, dei reati di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente in pubblici appalti, finanziamento illecito dei partiti.
Ma gli inquirenti hanno scoperto anche quelli che appaiono come episodi di «illecita corresponsione di somme di denaro» per la campagna elettorale di un consigliere regionale, candidato alle Politiche del 2018 alla Camera dei Deputati. Il candidato era Luciano Passariello, ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia, raggiunto da un’ordinanza di custodia in carcere per «induzione indebito».
In tre sono finiti in carcere, arresti domiciliari per altre due persone; per un altro è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, ed obbligo di dimora per un’altra. Per altri due, imprenditori c’è il divieto temporaneo ad esercitare l’attività . È stato disposto il sequestro preventivo di 700 mila euro. La nota della Finanza ricorda che «i destinatari della misura” sono “presunti innocenti fino a sentenza definitiva».
(da La Stampa)
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