CARO BOCELLI, SE “NON CONOSCI NESSUNO FINITO IN TERAPIA INTENSIVA PER IL CORONAVIRUS” UNO TE LO POSSO PRESENTARE IO, L’ALTRA NO, PERCHE’ E’ DECEDUTA
ERI UNA PERSONA CHE STIMAVO, ORA NON PIU’
Per Andrea Bocelli la diffusione e la gravità di quella che definisce la «cosiddetta pandemia» dovrebbero dipendere dall’avere avuto o meno persone ricoverate in terapia intensiva tra le sue conoscenze, che sono molte.
Questa l’opinione di Andrea Bocelli sull’emergenza sanitaria mondiale che non sta risparmiando nessun paese a livello planetario.
Il cantante ha anche confessato pubblicamente, durante il suo intervento al convegno in Senato dei “negazionisti del Covid” — organizzato Vittorio Sgarbi -, di aver infranto i divieti posti dal lockdown.
Dispiace che una persona che stimavo (ora certo non più, visto le sue dichiarazioni e le cattive compagnie che frequenta) si presti alla propaganda negazionista (come direbbe Salvini: vuoi fare politica? presentati alle elezioni) senza alcun supporto scientifico alle sue tesi.
Aver avuto il Covid in forma leggera ed essersela cavata non autorizza a dimenticare che purtroppo altri 35.000 italiani non ce l’hanno fatta.
Bocelli non ne conosce nessuna? Una te la posso presentare io, l’altra purtroppo no perchè è deceduta a causa del Covid-19.
Quanto alle libertà personali negate per cui “si sente umiliato”, pensi a quanti malati hanno vissuto la quarantena non in una villa ma in 60 mq di una casa popolare, senza personale di servizio e con limitate disponibilità economiche, pensi a quante famiglie sono state distrutte, a quanti anziani non hanno potuto avere il conforto dei propri cari nel momento dell’addio alla vita e rifletta.
Magari la prossima volta eviterebbe di dire banalità e promuovere ulteriori leggerezze e comportamenti pericolosi per la salute degli Italiani.
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