CASO CUCCHI, LA CASSAZIONE ANNULLA ASSOLUZIONE MEDICI
ACCOLTA LA RICHIESTA DEL PROCURATORE GENERALE, MA DOMANI SCATTA LA PRESCRIZIONE … ILARIA: “ORA TUTTI HANNO CAPITO COME E’ MORTO STEFANO”
È stata annullata dalla Cassazione la sentenza dell’Appello bis che aveva assolto i cinque medici dell’ospedale romano Pertini accusati dell’omicidio colposo di Stefano Cucchi. I proscioglimenti sono stati annullati con rinvio, ma domani scatterà la prescrizione del reato. Il verdetto è stato emesso dalla I Sezione Penale dopo una Camera di Consiglio di circa 3 ore.
Il procuratore generale Antonio Mura aveva chiesto l’accoglimento del ricorso della Procura di Roma contro le assoluzioni, criticando il verdetto dell’appello bis per aver “eluso il mandato della Cassazione” e non aver disposto “una nuova perizia”.
“La mia giustizia consiste nel fatto che tutti hanno capito come e perchè è morto Stefano Cucchi, questo ora l’hanno capito anche nelle aule di giustizia”, ha detto la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi.
“Perfetto, sono contento”, è stato il primo commento dell’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi. “La prescrizione la dobbiamo ai medici legali e periti che sono intervenuti in quel processo di parte pubblica”, ha detto il legale, ringraziando poi il pg della Cassazione.
La requisitoria. “Sono passati 7 anni, 5 mesi e 28 giorni dalla morte di Stefano Cucchi e siamo alla vigilia della prescrizione” del reato di omicidio colposo contestata ai cinque medici assolti in appello, “molto turbati da questa vicenda: ma il processo si svolge qui ed ora e si tratta di un reato al momento non prescritto e così lo affronto chiedendo l’annullamento delle assoluzioni e salvando gli aspetti risarcitori”, ha detto il pg della Cassazione, Antonio Mura, nella sua requisitoria.
“Dal 19 ottobre se i medici avessero letto congiuntamente tutti i dati disponibili delle analisi di Stefano Cucchi, avrebbero potuto chiamare un nutrizionista e apprestare le cure necessarie”, ha detto Mura chiedendo l’annullamento con rinvio dei proscioglimenti dei cinque medici dell’ospedale romano Pertini dove Cucchi, arrestato per droga, fu ricoverato dal 17 al 22 ottobre 2009, quando morì nel reparto protetto per detenuti.
I camici bianchi prosciolti nell’appello bis con la formula “perchè il fatto non sussiste” sono: il primario Aldo Fierro, Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi Preite De Marchis e Silvia Di Carlo. I cinque sanitari erano stati condannati in primo grado, prosciolti in appello, e assolti nuovamente nell’appello bis disposto dalla Cassazione nel giudizio di rinvio.
Data la decisione della Cassazione, resta ora salvo il diritto dei familiari di Cucchi e delle parti civili costituite, tra le quali Cittadinanza Attiva e il Comune di Roma, di avere il risarcimento dei danni.
Otto anni di indagini e processi. Una vicenda, quella legata alla morte di Cucchi, che va avanti da otto anni tra indagini preliminari e processi.
(da “La Repubblica”)
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