CASO SHALABAYEVA, ARRIVATA RELAZIONE DI PANSA, IL LEGALE: “LA POLIZIA POTEVA SAPERE”
A PAGARE SARANNO SOLO I FUNZIONARI, A RISCHIO PROCACCINI E MARANGONI… LE IMBARAZZANTI CONGRATULAZIONI DEL GOVERNO KAZAKO
Era un passaggio atteso da giorni la consegna, da parte del capo della polizia Alessandro Pansa, di un rapporto sul caso Ablyazov: sull’espulsione in tutta fretta dall’Italia di moglie e figlia del dissidente kazako.
La relazione è arrivata poco fa al Viminale.
Il capo della polizia, Alessandro Pansa, verrà audito in commissione diritti umani in Senato, dopo l’informativa del governo.
Lo ha annunciato il senatore del Pd, Luigi Manconi.
Intanto la Farnesina “valuterà i termini delle iniziative da assumere presso le aurotità kazake”, in particolare per capire “come l’ambasciatore abbia potuto accedere agli uffici del Viminale. Sicuramente non si è rivolto a noi”, ha detto il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli in Commissione Esteri della Camera.
Legale di Shalabayeva: “C’erano elementi per sapere”.
“In questa vicenda c’è stata una violazione evidente dei diritti umani e non mi pare neppure del tutto esatto quel che si dice nel decreto di revoca dell’espulsione, cioè che non si sapessero certe cose: chi operava aveva gli elementi per sapere chi fosse Alma Shalabayeva”.
Lo dichiara l’avvocato Riccardo Olivo, legale della donna espulsa in Kazakistan, che oggi sarà in audizione dalla Commissione diritti umani del Senato.
Il legale spiega inoltre che l’audizione, seguito di una precedente convocazione da parte della Commissione, è stata indetta “su richiesta di alcuni componenti della Commissione stessa e in particolare esponenti del Pdl, che nel precedente incontro non hanno potuto fare tutte le domande che ritenevano necessarie e hanno chiesto una nuova convocazione per approfondimenti e ulteriori quesiti”.
Chi pagherà .
A farne le spese potrebbero essere proprio i vertici del dipartimento di Pubblica sicurezza, del Viminale, forse anche della questura di Roma. La linea del vicepremier, che insiste nel negare ogni responsabilità , è di sacrificare un’intera linea di comando.
Tra i più a rischio ci sono il capo di gabinetto del Ministro, Giuseppe Procaccini; il segretario del dipartimento di sicurezza, Alessandro Valeri; il capo della polizia pro tempore, Alessandro Marangoni. Ieri Pansa ha convocato nel suo ufficio i protagonisti di questa storia.
Il dossier servirà a chiarire i dettagli tecnici di una storia peraltro già ampiamente conosciuta. Ma i nodi politici restano tutti. E infatti alla politica, cioè al ministro, spetterà decidere chi “sacrificare” tra i dirigenti.
La mozione di sfiducia.
Il governo aveva previsto di riferire sulla spinosissima vicenda in commissione Esteri, sulla base della relazione di Pansa. Ma il piano viene vanificato dall’arrivo della mozione di sfiducia congiunta di M5s e Sel.
Il dibattito sarà dunque sulle dimissioni di Alfano. E per il ministro i rischi sono molti. Soprattutto se dovesse passare la richiesta di un voto segreto.
Nel Pdl tutti, falchi e colombe, nelle ultime ore si sono ufficialmente schierati a tutela del segretario Pdl.
Ma resa da capire cosa accadrà nelle urne. Visti soprattutto i tanti mal di pancia nell’area Pd. Soprattutto nell’area renziana.
E i parlamentari socialisti, secondo indiscrezioni, sono orientati a votare la sfiducia ad Alfano sostenendo, quindi, la mozione Sel-M5s.
Le congratulazioni kazake.
A rendere complessa la situazione di Alfano c’è un ulteriore dettaglio, emerso in queste ore. Il 31 maggio, il giorno dopo l’espulsione di Alma Shalabayeva e della figlia, l’ambasciata kazaka mandò un fax all’ufficio immigrazione per congratularsi per il successo e la rapidità dell’espulsione.
Possibile che anche questo documento sia rimasto sconosciuto al ministro e al suo gabinetto?
Ricordiamo che fu proprio Alfano, il 28 maggio al Viminale, a chiedere al suo capo di gabinetto di ricevere l’ambasciatore kazako e il suo primo consigliere per ascoltare le loro richieste. Ma – dice il responsabile del Viminale – lui non seppe più nulla di quella pratica.
Osservatorio diritti dei minori: “Grave violazione”.
L’osservatorio sui diritti dei minori interviene sul caso Shalabayeva con una nota del vicepresidente, Antonino Napoli, nella quale si evidenzia come “lo Stato italiano abbia dimostrato che le leggi e le convenzioni sui minori sono solo carta scritta”.
(da “La Repubblica“)
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